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Autore: Flos Ignis    13/11/2019    0 recensioni
E se Kurt decidesse di scrivere un musical, cosa ne uscirebbe fuori?
Kurt è nervoso per la prima del suo spettacolo, che tanto significa per lui, ma Blaine sa sempre come aiutarlo, spronarlo e confortarlo... come dargli amore e CORAGGIO. E a volte, questo è sufficiente ad affrontare i nostri demoni: grazie all'amore, troviamo il coraggio di guardarli dritti negli occhi, tirarli fuori dalla nostra anima per poi lasciarceli alle spalle per sempre.
Tratto dal testo:
-No Blaine, non sto bene! Qui in teatro è tutto un gran casino, sembra che sia scoppiata una bomba e si sia riversato in questa catapecchia l'ultimo girone dell'inferno!-
-La trovo una metafora abbastanza adatta visto il musical che stai per lanciare.-
-Non è il momento di ridere! Io qui stavo per fare lo scalpo a quell'idiota di Clark e poi a seguire anche agli altri!-
-Non l'avresti mai fatto.-
-E perchè, sentiamo?-
-Ti saresti macchiato di sangue quella camicia di satin grigio firmata che hai messo questa mattina. Non rischieresti l'incolumità di un tuo capo d'abbigliamento per un Clark qualunque.-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era nemmeno l'alba quando Blaine si svegliò. Ci mise qualche secondo a capire di essere solo nel letto, ma quando percepì le lenzuola fredde tutta la sua sonnolenza sparì. 

Si alzò di colpo, guardandosi intorno: i vestiti che indossava la sera prima erano sparpagliati per terra, mentre quelli di Kurt erano ordinatamente ripiegati sulla sedia in vimini che avevano posato a fianco dell'armadio. la porta era chiusa, ma ricordava benissimo che la sera precedente lui e il suo ragazzo erano stati troppo occupati a baciarsi per preoccuparsi di qualcosa di così insignificante come chiudere la porta. Non era che qualche coinquilino potesse interromperli, in fondo.

Con un sospetto nella mente si alzò, indossò almeno i pantaloni della tuta e si diresse nella stanza che avevano adibito a studio. Da un lato c'era un pianoforte a muro che Blaine usava per comporre o per rilassarsi dopo una giornata difficile, mentre dall'altra c'era un tavolo con la macchina da cucire per Kurt, che quando era arrabbiato si chiudeva lì dentro per ore. 

Il suo intuito non aveva sbagliato: il suo ragazzo doveva aver chiuso la porta per ovattare il rumore della macchina da cucire e non disturbarlo a causa della luce accesa, ma il perchè alle cinque e mezza del mattino avesse sentito il bisogno di mettersi a rammendare era ancora da scoprire.

-Cosa stai facendo?- il biondino emise un urletto di sorpresa, girandosi di scatto verso di lui.

-Blaine, mi hai spaventato!-

-Mi dispiace, non ti ho trovato a letto e ho pensato fossi qui. E infatti...-

Kurt gli sorrise lievemente, ma era evidente che i suoi bellissimi occhi azzurri fossero ancora offuscati da qualche pensiero poco piacevole.

-Posso sapere cosa ti tormenta?-

-Questa sera debuttiamo con il mio musical.-

-Lo so, amore. Vedrai che sarà un gran successo.-

-I costumi sono pronti per miracolo, la scenografia non è ancora dipinta per metà e non siamo riusciti a concludere una prova generale che sia una senza che il mio protagonista non avesse una specie di crisi mistica per la canzone finale che, diciamocelo, non è proprio per i deboli di cuore!-

-Andrà tutto bene! Respira, per carità!-

Blaine gli pose le mani sulle spalle, cercando di fermare la camminata isterica che Kurt aveva iniziato mentre elencava i problemi della sua opera. Lo baciò castamente, ma tanto bastò per sciogliere i muscoli tesi del suo compagno.

-Va bene, ora sono calmo.-

-Ascolta, lo so che ci sono stati più intoppi di quelli che avresti voluto, ma questa sera il tuo musical inizierà la sua scalata al successo, lanciando la tua carriera di regista. Si tratta di qualcosa di completamente nuovo per te ed è comprensibile che tu sia teso e nervoso, ma vorrei che pensassi anche a tutto ciò che di buono potrà portarti tutto questo. E poi, ricordati anche un'altra cosa: ogni scena che hai scritto, ogni canzone che hai composto... l'hai fatto per un motivo, no? Ognuna di esse nasconde un significato, dietro c'è qualcosa di importante per te... stasera, quando dirigerai i tuoi cantanti da dietro le quinte, pensa anche al fatto che stanno mettendo in scena la tua storia... il tuo coraggio.-

Aveva detto la parola magica: forse perchè era stata l'inizio di tutto per loro, ancora prima che fossero effettivamente una coppia, ma ogni volta che uno dei due diceva all'altro di avere coraggio si sentivano abbastanza forti per disintegrare anche una montagna.

Kurt gli circondò il collo con le braccia, baciandolo fino a mozzargli il fiato.

-Mi togli il respiro, oggi come allora. Come fai a trovare sempre le parole giuste da dirmi?-

Anche Blaine si ritrovò positivamente privo di respiro, ammaliato una volta di più dal corpo e dalla voce del suo ragazzo. Ci volle tutta la sua forza di volontà per trattenere i suoi istinti, ma non era decisamente il momento più adatto: Kurt doveva assolutamente riposarsi in vista di una delle giornate più stressanti della sua vita, per i festeggiamenti avrebbero avuto tutto il tempo del mondo quella notte. Ricacciò in fondo alla mente quegli istinti che sorgevano spontanei da quando aveva incontrato l'amore della sua vita a sedici anni, limitandosi a stringere il suo ragazzo finchè non lo sentì completamente rilassato e a suo agio.

-Ti dico solo la verità. Ti ricordo quanto tu sia straordinario, speciale oltre ogni immaginazione, capace con un solo sguardo di emozionarmi e con un solo bacio di cancellare il mondo intero a parte noi.-

Gli diede un ultimo bacio, prima di trascinarlo fuori dal loro studio.

-Ora ti dico cosa faremo: torniamo a letto, dormiamo un paio d'ore, poi andiamo in teatro e ti aiuto a rifinire gli ultimi dettagli. Ti porto fuori a pranzo, poi ti riaccompagno a teatro dalla tua compagnia così puoi tiranneggiare sul tuo cast fino all'ultimo minuto prima della serata.-

-Ehi, io non sono un tiranno!-

-No, sei Kurt Hummel. E sei peggio del diavolo!-

-Era per caso un riferimento a "Il diavolo veste Prada"?-

-Conosci qualcun altro in questa casa che indossa un pigiama di Prada e sta per mettere in scena una versione tutta sua dell'Inferno di Dante?-

-Va bene, te lo concedo. Era una buona battuta.-

-Questo vuol dire che verrai a letto con me?-

-Mi pare di averlo già fatto da tempo!-

-KURT!- e scoppiarono a ridere insieme come i ragazzini che si sentivano ancora quando erano insieme.




QUATTRO ANNI PRIMA


-Blaine, sono tornato!-

Silenzio totale. Strano, a quell'ora il suo ragazzo doveva essere già tornato da un pezzo.

-Blaine? Dove sei?-

Kurt posò il suo cappotto con cura maniacale, per poi andare alla ricerca del suo fidanzato. Aveva avuto una giornata orribile, gli esami finali alla NYADA si stavano avvicinando a velocità supersonica e lui non era sicuro di riuscire a superarli tutti nei tempi previsti. Era talmente stanco e distratto in quel periodo, preso dalle prove e dallo studio matto, che quella mattina era uscito di casa con la borsa sbagliata.

-Kurt, sono in camera!-

Lo raggiunse in poche falcate, un sorriso furbo che gli era sorto spontaneo al pensiero della serata che lo attendeva con il suo ragazzo. Ne aveva davvero bisogno.

Ogni desiderio però scomparve in un istante appena si affacciò alla porta della loro stanza, trovando il letto pieno di fogli ricoperti di fitte scritte dalla calligrafia fin troppo familiare e Blaine al centro di tutto a gambe incrociate, i tanto amati occhi ambrati che brillavano di sorpresa e meraviglia.

-Blaine, quelli sono...-

-Li ho trovati nella tua borsa. Ci ho preso contro per sbaglio, si sono rovesciati e per raccoglierli ho cercato di capire cosa fossero.-

-Quindi li hai...letti?-

-La maggior parte di questi fogli, sì. Questa è la tua scrittura...-

Kurt si sentiva pallido quanto un cadavere. Si era completamente scordato di togliere quegli appunti sparsi dalla borsa e riporli nella cartellina segreta apposita dove depositava tutte le idee tra loro slegate, in attesa di inserirle in qualche modo insieme nel taccuino che portava sempre con sè.

-Sì, sono idee folli che a volte mi vengono durante le lezioni. Adesso li metto via, ok?-

-Ehi frena, perchè questa fretta?-

-Ma no, niente... è che sai, pensavo potessimo approfittare della nostra serata libera per stare un po' insieme. Per farlo però dobbiamo liberare il letto.-

-Kurt, sei pallido come un cencio, sicuro di stare bene?-

-Sì, ma certo che sto bene! Ti sembra forse che io non stia bene?-

-Amore, calmati, sei isterico. Mi dispiace se non volevi che leggessi queste pagine. Stai scrivendo un'opera teatrale?-

-No! Assolutamente no!-

-Sembrava così...-

-...cal.-

-Cosa? Non ti ho sentito, parla più forte.-

-Un musical. Dovrebbe essere un musical. Ma non lo sarà mai. Sono solo idee che mi vengono a volte e per potermi poi concentrare su altro le scrivo.-

-Ce ne sono altre?-

-...Sì.-

-Posso leggerle?-

-Perchè dovresti?-

-Perchè scoprire che il mio ragazzo un giorno sarà un acclamato regista di Broadway mi ha emozionato, anche se mi sarebbe piaciuto sapere direttamente da queste belle labbra cosa stavi progettando una volta finiti gli studi.-

-Non sto progettando di fare il regista!-

-Ah no? Perchè a me questa sembra proprio la bozza di un'opera.-

-Ma no, è solo qualche stupida idea che mi frullava in testa.-

-Non è affatto stupida come idea! Ho letto quello che hai scritto e sei bravo. Un giorno tutto questo potrà essere visto da migliaia di persone, ne sono sicuro.-

-Non scherzare con me Blaine, io voglio stare sul palcoscenico, non dietro le quinte!-

-E perchè non fare entrambe le cose?-

-Cosa intendi?-

-Il tuo sogno è sempre stato esibirti. Lo so, lo capisco che tu non voglia concentrarti su altro. Ma un giorno, magari, quando il tuo nome sarà sulla bocca di tutti e avrai sfondato come attore e cantante, potrai concederti di spaziare e dedicarti, che so... a una tua linea di abbigliamento, a un programma radio tutto tuo, o magari a creare un musical in cui potrai essere tu a dirigere un cast che risponda a ogni tua richiesta.-

-Non posso dire che non sarebbe un sogno che si avvera poter creare un marchio per dei vestiti disegnati da me, ma essere un regista è completamente fuori dalle mie corde.-

-Ti sottovaluti troppo, amore. Qualunque cosa farai io sarò fiero di te, sappi solo che io credo in te e in ciò che puoi fare con quella tua mente così brillante e creativa.-

-Tu sei troppo di parte, Blaine.-

-Forse. Ma tu ti sottovaluti troppo. E ti giuro che un giorno riuscirò a farti capire quanto incredibilmente speciale tu sia.-





  
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