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Autore: BeautyLovegood    17/11/2019    5 recensioni
Questa è la seconda ff legata a "Magic" ed è ambientata nel capitolo 15 di "Ricordi di famiglia".
Aziraphale è partito per un mese per mantenere una promessa fatta in passato ad un caro amico… anzi, più di uno!
Genere: Fluff, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aziraphale era in giro per il Mondo da più di tre settimane senza un apparente motivo. Dovunque si fermava, mangiava un boccone, beveva una tazza di tè e poi ricominciava a camminare. Telefonava ogni mattina a Crowley per augurargli buona giornata e per salutare Magic prima che andasse a scuola e ogni sera per augurare ad entrambi la buonanotte, anche se il demone non riusciva a fare a meno di mandargli audiomessaggi a volte smielati e a volte furiosi.

- Sono proprio fortunato.- pensò a voce alta l’angelo dopo aver ascoltato Crowley cantare Love of my life con fin troppa passione mentre si trovava a Monaco.

- Puoi dirlo forte, tesoro!- disse una voce alle spalle di Aziraphale, che si girò e urlò dalla sorpresa.

- Angelo?! Che cosa è successo?!

- Niente, amore! Niente! Ho solo messo un piede in una buca, ma sto bene! Ora devo andare, ti richiamo più tardi! Ti amo!

Aziraphale chiuse la comunicazione e mise il cellulare in tasca, rivolgendo un grande sorriso al suo amico.

- Ciao, Freddie! Finalmente ti ho trovato! Non sai quanto sia stato faticoso!

L’indimenticabile rockstar abbracciò l’angelo.

- Anche se ho lasciato troppo presto questo Mondo, mio caro, sono pur sempre una rockstar. Fa parte del mio lavoro non farsi trovare facilmente.

Aziraphale si staccò per dare un’attenta occhiata a Freddie. A differenza della prima volta che lo aveva visto dopo che aveva raggiunto il Paradiso, non aveva più i segni dell’AIDS che lo aveva strappato dalla Terra all’età di quarantacinque anni. Si era quasi messo a ridere quando Freddie si era rifiutato di indossare una candida veste bianca per tenersi i suoi pantaloni e la sua maglietta senza maniche bianchi, gli stessi che aveva indossato al concerto del Live Aid nel 1985.

Una regina indossa solo i suoi abiti migliori, aveva dichiarato con orgoglio e Aziraphale aveva pensato a Crowley, immaginandolo deluso di non aver potuto accogliere il suo idolo musicale nell’Inferno.

- Ti trovo bene, Azi! Se ti sei messo a cercarmi, vuol dire che hai mantenuto la promessa che ci eravamo fatti tanto tempo.- esclamò la “regina” prendendo Aziraphale sottobraccio per passeggiare insieme a lui.

- Come dimenticarla? Ci penso ogni giorno grazie a mio marito che mi fa sentire le tue canzoni in continuazione!

- Tuo marito?! Ti sei… sposato?!- chiese Freddie scioccato e con una mano sulla bocca. Aziraphale sorrise e mostrò anche a lui la sua fede nuziale.

- Non ci crederai, Freddie, ma il Mondo ha iniziato da un po’ di tempo ad aprire gli occhi e ora quasi tutti sono liberi di sposarsi con chi vogliono.

- Quasi tutti?- chiese Freddie mentre sfiorava l’anello di Aziraphale.

- Sì, purtroppo alcune coppie sono costrette a lasciare la propria patria per andare a sposarsi in un luogo libero e sicuro. Compresa la Russia.- spiegò l’angelo con un po’ di malinconia.

- Vediamo se indovino chi è il fortunato: il mio caro amico e fan Anthony J. Crowley?

Aziraphale non riusciva ad esprimersi a parole dall’emozione e così annuì sorridente.

- Angioletto bello! Lo sapevo che non eri un santo! Non per vantarmi, ma praticamente è merito mio se adesso state insieme e pure legalmente! Non ho mai dimenticato la mia chiacchierata con Crowley di tanto tempo fa…

Tra il 1974 e 1975, i Queen stavano lavorando all’incisione del loro più grande lavoro, A Night at the Opera, e Crowley aveva partecipato come assistente personale di Freddie, aiutandolo a trovare l’ispirazione giusta per le canzoni quando credeva di averla persa e quando gli aveva fatto sentire per la prima volta Love of my life, il rosso demone aveva versato lacrime commosse, diventate poi tristi al pensiero di Aziraphale che lo aveva rimproverato per essere uno che andava troppo veloce per lui. Quando Freddie si era accorto dello stato d’animo del suo misterioso amico, aveva staccato le mani dai tasti del pianoforte per consolarlo, lo aveva ascoltato e grazie a lui aveva concluso la canzone.

- Il mio regalo a Mary Austin e al tuo…- aveva detto Freddie.

- Aziraphale…- aveva risposto Crowley con il viso completamente bagnato. Era anche quasi sul punto di baciare il suo idolo, ma si era reso conto in tempo che era una cosa che non voleva fare veramente.

- Mi dispiace un po’ di non aver potuto trovare Crowley quando sono arrivato in Paradiso, ma grazie all’impianto stereo della sua Bentley, è come se quel gioiellino di macchina fosse casa mia!- disse Freddie ad Aziraphale allegro come un bambino.

- Non ti posso dare torto. A volte lo dice anche Magic.

- Magic? E chi è Magic? Ti stai forse riferendo a certe cose che tu e Crowley fate dentro la Bentley?- chiese la rockstar con un po’ timore, ma Aziraphale rise e gli mostrò una foto sul suo cellulare di lui e Crowley nel giorno del loro matrimonio con Magic in braccio al demone e stretta a tutti e due.

- Magic è nostra figlia. L’ho fatta apparire nella nostra vita in modo inaspettato persino per me. È stato come… un tipo di magia diverso dal solito. È stata un’idea di Crowley chiamarla Magic, una delle migliori che gli siano mai venute. Adesso la nostra principessina è una teenager, è un po’ scatenata, ma è anche una brava persona e Crowley ed io siamo molto orgogliosi di lei.

Freddie si portò una mano sul cuore.

- Aziraphale… sono orgoglioso di voi. Ed è un grande onore per me aver ispirato il nome di vostra figlia. Ti confesso che quando tu ed io ci siamo parlati in Paradiso poco tempo dopo il mio arrivo e mi avevi detto che c’era un certo Crowley che stava molto male per la mia dipartita, il mio primo pensiero era stato “Crowley merita di meglio”! Insomma, eri come un bravo cagnolino che pendeva dalle labbra del proprio padrone, ovvero quell’antipatico di Gabriele! Per non parlare del tuo look, troppo antiquato! Oh, solo adesso noto che lo è ancora…

Aziraphale avrebbe voluto protestare, ma non voleva rovinare il temporaneo ritorno di Freddie sulla Terra e rimase in silenzio, nella speranza di un Ma.

- Ma mentre mi parlavi di Crowley, avevo sentito un certo je ne sais quoi che mi aveva fatto pensare ad un futuro tra di voi. È per questo motivo che ti avevo detto: Quando tu e Crowley sarete veramente felici…

- Vieni a cercarmi… ti troverò io.- concluse Aziraphale.

- Io pensavo soltanto ad una semplice convivenza, ma da quello che mi hai mostrato, avete avuto la possibilità di fare di più: insomma, vi siete sposati e siete persino diventati padri!- disse Freddie stringendo Aziraphale per le guance e lo baciò sulla fronte.

- Ma perché mi sei apparso proprio qua a Monaco?- chiese l’angelo dopo aver proposto a Freddie di sedersi su una panchina in un piccolo parco.

- Perché è qui che ho inciso i miei due album da solista e… ho iniziato a stare seriamente male… e mi sono anche reso conto che ciò che mi rendeva felice… non si trovava qui con me. Non sto dando la colpa a Monaco, ma a me stesso per quello che è capitato, ma a volte stare lontani da ciò che si ama ci permette di capire il suo vero valore nella nostra vita e dobbiamo tenercelo stretto finché ne abbiamo la possibilità ed è quello che ho fatto io. Anche se una forza oscura voleva a tutti i costi strapparmi via da questo pianeta senza darmi la possibilità di invecchiare come una persona normale, ho sfruttato ogni singolo giorno della mia vita che potevo ancora vivere facendo la cosa che amavo di più fare al Mondo, creare canzoni indimenticabili, e insieme alla famiglia che non comprendeva soltanto i miei genitori e la mia sorellina Kashmira, ma anche Jim, Miami, Mary, Brian, Roger e John. Sto continuamente vicino a loro, soprattutto a John… ogni volta che lo guardo mentre pensa a me, vorrei poterlo abbracciare e sussurrargli qualcosa di incoraggiante nell’orecchio… ma non ci riesco mai.

Aziraphale riuscì a vedere una lacrima uscire dall’occhio sinistro di Freddie e gliela asciugò con una leggera carezza.

- Ora che sono qui con te, Aziraphale, mi rende ancora triste pensare al tempo che ho, almeno in parte, sprecato, ma ne sono anche orgoglioso perché mi ha fatto capire che se non avessi sfruttato il tempo rimastomi a disposizione fino alla fine, sarei morto dimenticato da tutti, non come rockstar ma come persona e sarebbe stato un pessimo modo di andarsene per sempre. Per questo, quando mi sono reso conto del forte sentimento che ti legava a Crowley, ti avevo incoraggiato a non fartelo scappare. Insomma, tu sei un angelo, hai la fortuna di essere immortale, ma che razza di vita eterna sarebbe senza qualcuno da amare? Non mi sto autocitando, sono serio, e non sto neanche parlando del tipico amore da angelo che ama tutti come fa Dio! Se sei rimasto a vivere sulla Terra, anche se non lo sei pienamente, fai comunque parte del genere umano! E vale anche per Crowley!

Aziraphale sorrise e strinse le mani del suo amico.

- Hai ragione, Freddie. Tutte le volte che sono stato lontano da Crowley per molto tempo, avevo paura di non rivederlo mai più, ma mi dicevo sempre che era la cosa giusta da fare perché un angelo e un demone non possono legare in alcun modo. Non sai quante notti ho passato a fissare il vuoto pensando a lui e a quello che avevo perso. Dopo la mancata Apocalisse, ho finalmente capito che Crowley ricambiava i miei sentimenti e non c’era più alcuna ragione per stare lontano da lui e ora… non potrei essere più felice.

Freddie canticchiò le parole principali di A kind a magic per stuzzicare il suo amico, che arrossì divertito.

- Così mi fai sentire ancora di più la nostalgia di casa, Freddie!

- E allora torna da tuo marito e tua figlia, testolina bionda! Apri le tue ali e vola da loro!- disse Freddie alzandosi dalla panchina e spalancando le braccia per simulare delle ali.

- Preferisco prendere l’aereo, è più sicuro.

- Come preferisci, basta che torni da Crowley e Magic! Baciali da parte mia! Ti ringrazio per essere venuto a cercarmi!

Freddie si abbassò e baciò Aziraphale sulla guancia.

- E tu per avermi trovato. Una promessa è una promessa.

Freddie gli fece l’occhiolino e camminò verso un sentiero che soltanto lui poteva vedere, mentre Aziraphale lo osservava raggiungere il cielo camminando su una scala invisibile. Poco prima di sparire, Freddie si voltò a guardare un’ultima volta il biondo angelo. Allungò il braccio sinistro con il pugno chiuso e liberò un lungo e potente Eeeeeo!

- Eeeeo…- mormorò Aziraphale commosso quando non vide più la “regina”. Si asciugò gli occhi con il dorso della mano e si alzò dalla panchina. Era ora di tornare a casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo, ce l'ho messa tutta per non mancare di rispetto alla buona memoria di Freddie. Per alcune cose, mi sono ispirata a quello che viene mostrato nel film Bohemian Rhapsody. Dedicato soprattutto ad EcateC! Il prossimo capitolo sarà un po' piccolo, ma anche romanticissimo!

  
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