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Autore: Mercurionos    20/11/2019    1 recensioni
Vegeta, il nostro eroe. Vegeta, il nostro amore segreto (dipende da voi quanto). Vegeta, il più forte di tutti. Ma di tutti cosa, esattamente? Eccovi le risposte alle domande che non vi siete mai posti, poiché siete persone dotate di raziocinio. Eccovi la prova che la cucina italiana è la migliore del mondo. Eccovi il portale ad un mondo pieno di idee innovative, rivoluzionarie, e stupide. Eccovi la dimostrazione che concetti come "limiti" o "decenza" non hanno alcun significato nelle fanfiction italiane di Dragon Ball. Eccovi Vegeta in ogni tipo di salsa, con ogni tipo di piccantissima spezia. Vegeta in ogni situazione che lambirà la mia coscienza, in ogni mondo che possa sopportare la sua inclusione.
In poche parole è una raccolta di AU che spero risultino divertenti, con al centro la flessibilissima persona di Vegeta:
1) Ingegnere
2) Paninaro
3) Zar (Songfic)
4) Poeta (Poesia)
5) Re Leone (Musical)
7) Dark Souls (Metafic)
8) James Joyce (Flusso)
9) Il Sesto Senso
10) Narnia
11) Haiku
12) Dragon Quest
14) Intelligenza Artificiale (SPERIMENTALE)
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Freezer, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Lo Italico Poeta, Dante Vegeta
 
Nel disperato tentativo di appagare l’inusuale richiesta della bellissima moglie Bulma, il principe dei saiyan Vegeta IV di Vegeta parte alla ricerca di un raro frutto esotico…
 
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Poiché li saiyan vivon assai lungo
la dritta via mia era smarrita
 
Era cosa dura cercar lo mango
Che mia moglie voleva assai forte
Per una torta di frutta suppongo
 
Tant’è dolce che poco più è morte
Ma per trattar bene la cara Bulma
Vi dic’ io le cose che ho scorte
 
Vidi un giorno n’altissima palma
Tant’ero pien di sonno a quel punto
Sperai di Kakarotto fosse salma
 
E poi ch’i fui al piè d’un colle giunto
Là dove quella selva terminava
M’avea di speranza il cor compunto
 
Guardai in alto e vidi che spiccava
L’obelisco più alto del pianeta
Che’l gatto bianco in cima ospitava
 
Allor fu la stanchezza un poco queta
Et in aria di spe carico balzai
Volli risposta mossa da tal pieta
 
E come quando con lena affannai
Uscito co’ Broly fuor de ghiacciaio
Al felino mi volsi e interrogai:
 
“Maestro” chiesi “ne voglio un paio
Esotici pomi grossi da sasso
Non chiedo quanto chi vuole un migliaio!”
 
Lo vecchio si pose con corpo lasso:
“Non so che mi chiedi, ma cosa certa
È più della gamba fai lungo passo
 
Ora tu cerca la vecchia esperta
Che della pecunia sai chiede molto
Ma poi avrai la risposta scoperta!”
 
E lo osservai mesto in volto
S’è ancor allungato il mio cammino
E quanto Yamcha or mi sento stolto
 
È già passato molto dal mattino
Ed appaiono già le prime stelle
Veloce e blu, indosso ’l ki divino
 
Lo fo per la donna tra le più belle
Che mi fece trovar vital ragione
Ma non seppi n’avesse di sorelle!
 
Allora giungo all’ampia magione
Mai avrei detto ch’incontro venisse
Me spettro dalla rosa carnagione
 
Parea proprio contra me andasse
Rapido sguardo mi prese ‘n esame
Proprio per nulla sembrò mi temesse
 
Mi chiese ordunque: “Per le tue brame
La cara sibilla nella fortezza
Risposte ti da, ma paga presume!
 
Se però per te schiaffo è carezza
E ti funziona ancora la vista
Di uno scontro saresti all’altezza?”
 
“Questo è ciò che ‘l saiyan acquista,
E tempo è giunto che a botte face
Se non vi sembri un far masochista!”
 
Sfidante vado, non voglio far pace
L’avversario bendato poc’ a poco
Malmeno fortemente, finché tace
 
Così deturpai quell’ameno loco
L’ultima sfida mi venne offerta
Ma il nemico pareva ancor fioco
 
La faccia mutò in una sconcerta:
“Miserere di meco!” gridò lui
E la mia vittoria fu cosa certa
 
Rispose una vecchia: “Da voi già fui
Nell’ardua pugna cotanto sconfitta
Fate inflazione voi saiyan, ambedui!”
 
“Baba sibilla! - le chiesi in fretta –
Io giungo in questo luogo angusto
Per chieder di manghi una vaschetta!”
 
“Vegeta dico sei nel posto giusto!
Hai vinto, non darti più altra noia,
Cerchi il frutto dal gusto robusto:
 
Puoi ritornare a casa con gioia!
Perché non sali il dilettoso monte,
Porta teco giardiniera cesoia!”
 
Volo nel cielo e seguo la fonte
Del profumo che prende come fiume
Dall’alto intravedo nuovo orizzonte
 
Colgo i fiori, accesi come lume
Pensando al volto del mio grand’ amore
Ai capelli, le curve e ‘l suo… volume.
 
Oh Toriyama, mio amato autore
All’impero di Freezer tu mi tolsi
Così compresi cos’è il vero onore
 
Vidi bestia ch’ero e me ne volsi
Ma tu invero sei il maggior saggio
Le catene spezzasti dai miei polsi!
 
Proseguì così il mio bel viaggio
Tornai ma Bulma lagrimar mi vide:
“Vegeta mio caro, fatti coraggio
 
La mogliettina tua, così pia ride
Vuole che ‘l tuo malumore vada via
E che ogne turbamento uccide.”
 
“Bulma non è triste la lacrima mia,
felicità mi tiene a tenaglia
averti con me sai che gioia mi dia!
 
Il mio passato era ‘na gran doglia
Ma il dono d’aver Te conosciuto
È ‘l gran futuro in cui saiyan s’ammoglia
 
Offro frutta dal corposo velluto
A Te donna dall’immensa virtute
E spero per torta avesti fiuto.”
 
Posi quel pomo in piena salute
In mano all’adorabil pulzella
E presi brocca per grandi bevute
 
Bevvi due o tre litri di cammomilla
Mentre la Bulma sparì all’interno
Con una scodella fatta d’argilla
 
Ora però che ci penso e discerno,
Bulma in cucina ha bisogno di guida,
Mi ci catapulto, è ‘l mio governo!
 
Indi udii le disperate strida
Di fruste e bacchette ahimè dolenti
Cucinare non sa, tanto Lei grida!
 
“Cara mia Bulma, chiama gli attenti
Ospiti divi, dì lor di venire:
Beerus e Whis saranno qui presenti.”
 
Imbronciata decise di salire
Da Bra, dell’amor suo unica degna
Col cucinar potei allor partire
 
Venne gatto che sul creato regna,
che non vuol seguir degli dei la legge:
ma meglio che al “hakai” non si vegna
 
In ogni dove impera e quivi regge,
l’angelo Whis dall’alto del suo seggio.
Poverino colui che vi elegge!
 
Ma resisto io, in cucina armeggio
Il principe dei saiyan sono io,
E già venni e vidi molto peggio
 
Con la torta al mango porta tan desìo
La vista della tavola imbandita
Così mangiam tutt’insieme ma di mio
 
Dico: “La mia giornata è finita!”
 
Nota dell’Autore:
E per ogni ora che Mercur cazzeggia
Nella sua mente scaturisce
Di fanfiction nuova idea
Ma il giovane non capisce
Che la laurea indietreggia…

 
   
 
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