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Autore: May Begood    27/11/2019    1 recensioni
Nel dormitorio della U.A. High School, oltre a nuove mosse speciali nascono anche le prime esperienze d'amore. Le ragazze della sezione A lo sanno bene, ma tutte loro reagiscono in modo diverso agli sguardi curiosi dei compagni di scuola.
Dal capitolo 8:
"Il panico misto ad un'incontenibile curiosità apparve sul viso di tutti i ragazzi, che avevano man mano circondato Kirishima: la novità era stata percepita da chiunque, perfino i professori potevano aver notato la complicità apparentemente innocente che lo univa a Mina, dunque era normale che al centro dell'attenzione ci fosse Eijiro."
Le coppie sono tutte HET:
- Kirishima x Mina
- Tokoyami x Tsuyu
- Kaminari x Jirou (accenno alla Momojirou)
- Ojiro x Hagakure
- Bakugo x Ochaco
- Todoroki x Momo
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mina Ashido, Momo Yaoyorozu, Ochako Uraraka
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20. It's a match! #1

 
 

Per qualche motivo, per Uraraka fu difficile staccarsi dal cellulare.
Aveva trascorso il resto del tempo libero su quell'app di incontri: capire come funzionava sembrava essere diventata una priorità, e per questo motivo lo studio era stato parzialmente messo da parte.
Aveva quindi chiesto aiuto a Iida e Midoryia, il quale aveva prontamente risposto:

  «Potremmo vederci oggi! A quanto pare quasi tutti hanno avuto difficoltà a studiare questo fine settimana...»

Ochaco aveva sperato in un appuntamento vero, ma quelle parole le avevano rivelato che non sarebbero stati soli. Ad attenderla c'era di nuovo Tsuyu, insieme a Izuku e Mashirao, i quali chiacchieravano dei loro ultimi allenamenti.
Il ragazzo con la coda sembrava alquanto imbarazzato: diceva di essere dispiaciuto per essersi intromesso, ma che aveva davvero avuto difficoltà a finire i compiti; l'altro lo rassicurava con il solito caldo entusiasmo che a volte indispettiva la stessa Ochaco. La ragazza avrebbe voluto che riservasse quell'atteggiamento esclusivamente ad amici stretti, come lei, ma sapeva che sarebbe stato impossibile. 

Automaticamente, come a voler trovare una rassicurazione, afferrò il cellulare e riaprì per l'ennesima volta il suo profilo di incontri: all'inizio era stata riservata, ma era finita inevitabilmente con il mettere i suoi veri hobby.

Niente immagine del profilo, quella mai, anche se questa cosa le aveva procurato solo tanta frustrazione: aveva dovuto spiegare ai più che l'avevano contattata - incuriositi dal modo in cui aveva dichiarato di essere "tonda" - che non era interessata a cose del genere, ma che era tuttavia curiosa di vedere come sarebbe andata a finire. La maggior parte non l'aveva presa bene, o non l'aveva capita, e semplicemente non rispose più ai suoi messaggi.

Ad Uraraka non importava.
Una cosa era certa: non sarebbe mai andata ad un appuntamento al buio.

Aveva cancellato quella chat deprimenti e aveva inserito ulteriori filtri per evitare di essere contattata da altre persone del genere.

Mentre attendeva che si decidessero sul da farsi, proseguì con il gioco del Sì e del No, guadagnando altri cinque It's a smash!.

  «A me va un caffè, tranquillo.» le parole di Ojiro furono fondamentali per la decisione finale, e il gruppo entrò nella prima caffetteria sulla strada: la solita frequentata dagli studenti della U.A. 
C'era qualche altro ragazzo della classe, ma Izuku si preoccupò di salutare soprattutto Bakugo, in compagnia di Kirishima. Nessuno dei due parve desideroso di chiacchierare, anzi sembravano entrambi intenti a risolvere calcoli difficilissimi, dunque il gruppetto passò oltre per iniziare la sessione di studio.

Dopo un'ora avevano già finito e finalmente si stavano dedicando ad attività più divertenti.
Ojiro aveva confermato alle ragazze che stava frequentando Hagakure come qualcosa di molto più che una semplice compagna di classe, e Ochaco studiò attentamente la reazione di Midoryia per capire cosa ne pensava di tutto ciò che stava accadendo nella sezione A, ma ottenne solo la solita espressione entusiasta.

  «Sono contento per voi, ragazzi! Sembra che vi intendiate alla perfezione!»

  «Già, in realtà è così. Insomma, abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e abbiamo condiviso così tante cose insieme, lei ed io. Siamo all'inizio, ma penso che nulla cambierà, anzi...»

Mentre ascoltava, Uraraka rivolse un'altra occhiata al suo amico e inevitabilmente si chiese per chi avesse mai provato quelle cose, anche solo per un attimo, o se non se ne curasse affatto. Quell'idea la faceva stare male e, mentre Tsuyu partecipava attivamente a quello scambio di battute e ammirazione, apparendo così distratta, lei aprì inconsciamente l'app, considerandola nuova zona protetta.
Nessun nuovo messaggio, ma tantissime persone apparivano online, e la ragazza aveva bisogno di ascoltare una nuova realtà. Mandò un saluto ai suoi ultimi cinque "smash" e ne cercò di nuovi, quelli che sembravano più compatibili con lei: Winter_Knight_, Slide-Lime, WorkInOut, TNT.B, Flashback.15.
E con coraggio mandò loro il primo saluto.

"Ciao! :) "


        


  «Davvero non te lo ricordi? Te l'ho appena detto! Sotto quei capelli di merda ci sarà anche un cervello! ... O mi stai prendendo per il culo?»

  «Aspetta, ci arrivo eh!»

Kirishima portò entrambe le mani alla testa appena battuta dal portatovaglioli in legno del loro tavolo: la tensione di Bakugo per la presenza di Midoryia nello stesso cafè era evidente, ma lo aveva pregato comunque di contenersi dal momento che la volta prima avevano fatto una figuraccia e per poco non avevano fatto fuggire i clienti. Il proprietario li aveva richiamati ed era stato convinto dalle buone maniere di Eijiro, mentre Katzuki non ne aveva voluto sapere. Tuttavia, per non perdere tempo, stava cercando di assecondare la richiesta del compagno di classe, nonostante gli sguardi attenti del personale.

  «Devo dividere!»

  «Alla buon'ora...» confermò il biondo con un ringhio.

Poi ripresero a studiare con apparente calma.

Kirishima aveva già dato il suo meglio per letteratura inglese, quindi ordinò qualcos'altro da bere mentre l'altro fissava il libro di testo con una solennità quasi militare. Katzuki era talmente concentrato che non si accorse del suo cellulare vibrare prepotentemente. 
Eijiro lo afferrò non disinvoltura, come se gli appartenesse: era curioso di sapere chi mai potesse aver inviato un messaggio all'amico. 
Magari aveva attivato finalmente le notifiche del loro gruppo social, o forse era la madre ad avvertirlo di qualcosa.

E invece no: la notifica arrivava dall'app di incontri che tutti avevano installato per puro gioco, e che evidentemente Bakugo non aveva disinstallato. 
Impossibile pensare ad un motivo... romantico. Sapeva bene che l'altro non trascorresse molto tempo al cellulare e che lo usasse solo come ultima necessità. Quindi rispose volentieri a ChocoUltra.

Notando la distrazione del rosso, Bakugo sollevò lo sguardo dal libro per un attimo:

   «Chi è.»

Quasi non sembrò una domanda.
Eijiro si strinse nelle spalle, continuando a messaggiare.

  «Una ragazza...»

  «Una ragazza

  «Sai, quelle figure che...»

  «Lo so che cos'è una ragazza, idiota!»

Kirishima sghignazzò, e finalmente decise di rispondere:

  «Una ragazza dall'app di incontri che installammo tutti insieme, quella in cui trovammo Jirou... È  stato strano trovarla lì, no? Tu cosa ne pensi?»

  «Cazzi suoi.» concluse il biondo, tornando a studiare, meno concentrato di qualche momento prima. Quei tic tic continui lo distraevano, e cominciava a sentire chiaramente anche tutti gli altri rumori che lo circondavano.
Concentrazione persa del tutto.

  «Andiamocene.»

  «Uh, aspetta, fammi salutare!»

  «Se devi fare casini, lascia stare il mio cellulare!»

  «La sto salutando, la sto salutando! Ecco. Conversazione finita.»

  «Andiamo via, prima che Deku voglia seguirci.»

Kirishima non la pensava allo stesso modo e si precipitò a salutare tutti gli altri, mentre Bakugo attendeva fuori.
Non vedeva l'ora di mettersi a letto e riprendere la concentrazione, anche se con il rosso era davvero difficile ritrovarla: lui e quegli altri idioti avevano sempre l'idea giusta per non studiare. Avrebbe dovuto sacrificare almeno un'ora di riposo per terminare il capitolo di letteratura e la cosa lo innervosiva, così come le chiacchiere di Kirishima sulla sconosciuta.

  «Vive qui vicino. Le piace allenarsi, ed è simpaticissima. Abbiamo parlato di poche cose, ma si capisce che è un bel tipo. Chissà se si allena nella palestra dove andiamo! Magari la conosciamo di vista. Potremmo incontrarla...»

  «Io non incontro proprio nessuno! Sei tu a voler fare certe stronzate. Ripeto: se fai casini o ti metti nei guai con la tua ragazza, io non c'entro! Hai fatto tutto tu! Non capisco perché bisogna fare una cosa del genere...»

  «Incontrare persone conosciute online, dici?»

  «Usare quei cosi per incontrare persone conosciute online, sì.»

Il sorriso di Kirishima si spense per un secondo:

  «C'è gente che non è in grado di avvicinarsi e chiacchierare con altre persone, sai? E spesso sono persone che hanno subìto un trauma di tipo sociale, tipo bullismo. Hai presente?»

Katzuki rispose con uno sbuffo, ripensando per un attimo agli scherzi di cattivo gusto fatti a Midoryia alle medie. Sembrava fossero passati secoli e per qualche motivo si sentì umiliato. Si chiese se Kirishima l'avrebbe ammirato ugualmente dopo aver saputo quelle cose.

  «Questa ragazza...»  continuò il rosso: «Questa ragazza mi è sembrata molto sola. Non usa nessuna sua foto per il profilo, deve essere molto insicura; o prudente, ovvio, ma non è il suo caso. Non mi ha detto chiaramente quale fosse il suo problema e ho preferito non infierire per non farla stare male. Ma io credo che abbia bisogno di... attenzioni, sai? Credo che sia stata tipo rifiutata o che non si senta particolarmente accettata a causa del suo fisico. Mi ha detto che si allena molto, ma che ha comunque una corporatura morbida, diciamo. Non so. Comincio a pensare che essere una ragazza sia davvero dura...»

  «Nah, vedrai che incontrerai l'uomo giusto per te.» rispose Bakugo, senza pensare a cosa stesse dicendo. Ma vide la smorfia delusa e gli occhi di Kirishima cambiare a quel commento.

  «Non sai cosa sia l'empatia, vero? È  per questo che sei così forte...»

Katzuki fu costretto ad ingoiare più e più volte prima di afferrare l'amico per un braccio e ringhiargli viso a viso:

  «Non me ne frega proprio niente di questa ragazza! Ma se ha davvero bisogno di attenzioni, come dici tu, e se io fossi al suo posto comincerei a gridare, non scriverei a sconosciuti. Chiaro? Non ha bisogno delle tue moine, deve rialzarsi da sola e reagire

Eijiro mantenne lo sguardo basso, nonostante l'altro lo scuoteva per avere la sua attenzione, finché non si convinse che quelle parole avevano una loro verità.

  «Parla con lei, allora. Parlale tu. Sai che Quirk ha detto di poter avere? Far esplodere le cose con lo sguardo.»

   
 
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