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Autore: DemaDema    02/12/2019    0 recensioni
Una piccola storia con la quale voglio esprimere la mia opinione sui pensieri che passano nella mente di Mike e Undici nel momento del loro ritrovamento,ovvero nella puntata 2x08.Leggete e Recensite!
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Wheeler, Undici/Jane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mike: “Non ho mai smesso di sperare...ti ho chiamata ogni sera,ogni sera per...” parlo con voce tremante,con la voce del cuore sta urlando tutto quello che si era tenuto dentro per quasi un anno, fin quando lei parla finalmente interrompendo la fine del,a mia frase e raggelandomi il sangue. El: “353 giorni” mi risponde lei con le lacrime che fuoriuscivano da quegli occhi così puri e immensi che se avessi potuto metterli al posto della luna non ci avrei pensato due volte. Già il fatto che lei sa i giorni esatti mi fa rabbrividire, ma ho subito penso che magari anche lei avrà tenuto il conto, anche se non mi spiego come fa a sapere il numero preciso se l’anno scorso non sapeva dire i numeri più grandi ed ha dovuto staccarli, come con il “3-1-5” per dire le tre e quindici. Ma poi alle mie orecchie arriva un altro piccolo particolare che mi ha definitivamente fatto crollare il mondo addosso, anzi forse in questo momento sarebbe anche meglio. El: “Ho sentito...” . Il mio cervello da secchione ha collegato subito tutto quello che ho appena detto permettendomi di arrivare direttamente alla conclusione, ovvero che lei ha sentito tutto, ogni singolo giorno, ogni singola parola, lamento, dolore lei lo ha sentito e percepito ma senza mai farmi sapere nulla, quando mi sarebbe bastato anche un “Non ti voglio più vedere” almeno avrei saputo che stesse bene,anche se ciò non comprendeva l’esserle accanto. Mike: “Perché non me lo hai detto? Che mi sentivi?” La domanda mi sorge spontanea ed esce dalle labbra prima ancora che la mia mente lo capisse, come fossero state un pensiero ad alta voce, ma ormai l’ho detto almeno avrei avuto delle risposte e nonostante tutto il mondo non sia adatto per una volta dico fanculo a quel Mind Flayer e al suo esercito del cazzo. Ora abbiamo una possibilità con El, ma prima devo sapere il perché. Cosa ho mai fatto per meritarmi questo anno infinto, pieno di supplizi e che non ha fatto altro che allontanarmi dai miei amici? Cosa l’ha convinta ha fare ciò? Hopper: “Perché non glielo permettevo”. Una voce fredda arriva dal,e mie spalle, una voce che mai come in questo momento sto odiando con tutte le mie forze. Una frase alle mie spalle mi risveglia dal mio stato di trans ricordandomi che non siamo i soli in quella stanza e che c’é gente come Steve e Max che non sapranno neanche cosa sto dicendo o chi fosse appena entrato, anche se forse avranno intuito dato che entrambi hanno saputo della sua esistenza. Cosa vuol dire perché non glielo permettevo? Da quando El e il capo della polizia “Lo sceriffo ubriacone,vecchio,depresso Hopper” parlano? Hopper: “Dove sei stata?” Aggiunge l’uomo con voce preoccupata quasi come un padre che chiede informazioni alla figlia dopo essere rientrata tardi la sera. El: “Tu dove sei stato!?” Aggiunge la mia El che avvicinandosi al grande uomo davanti a noi, cinge le braccia intorno alla sua vita abbracciandolo, mentre lui le appoggia una mano dietro alla schiena per avvicinarla a se. Ora ho capito...si parlano così perché hanno già un legame che io non conoscevo, che nessuno di noi conosceva, lui mi ha tenuto nascosta El, lui é la causa di tutte quelle notti insonni per via degli incubi della sua scomparsa o sulla sua fine che pensavo non avrei saputo mai e di quelle chiamate senza risposta in cui raccontavo le giornate passate a pensare più a lei che alla mia vita. Lui é la causa di questo dolore. Mike: “L’ha nascosta...l’ha nascosta per tutto questo tempo!” Dico dando vita al mio pensiero e al il mio dolore, spingendo l’uomo da dietro con tutta la rabbia che ho in corpo, ma che volentieri avrei ancora usato contro di lui. Questa non te la perdonerò mai sceriffo. Hopper: “HEY HEY!” Il capo mi blocca i polsi subito dopo essersi girato con velocità, guardandomi con due occhi seri e penetranti ma che ai quali tengo testa con la stessa serietà. Hopper: “Adesso parliamo...da soli” aggiunge il capo trascinandomi lontano da quella stanza e lontano dalla mia El con la quale mi ero appena riconciliato, ma sinceramente in quel momento volevo più prendere a pugni il capo che stare con lei, magari dopo avrei recuperato ma prima voglio sentire che ha da dire. Hopper: “Sai vero che non l’ho fatto per dispetto nei tuoi confronti, ma l’ho fatto solo e unicamente per lei, per proteggerla da loro!” mi dice prima di aprire la porta di una stanza a caso che in quel momento neanche riconosco nonostante abbia passato ore qui dentro con Will. Che cosa ha detto? Seriamente é questa la sua giustificazione? Ma guarda te questo figlio di put....” Mike: “Per proteggerla...?! PROTEGGERLA!?” Dico invece di quel altro pensiero decisamente meno opportuno ma che sicuramente é la realtà di ciò che pensò e credo che in fondo anche lui abbia capito cosa io gli voglia veramente dire adesso. Hopper: “Ascolta...più gente sa di lei, più lei é in pericolo e più in pericolo sarete te e la tua famiglia!” afferma il capo con convinzione, chiudendosi la porta alle spalle e posando il fucile che teneva prima per l’eventuale attacco dei democani, credendo di aver appena risolto tutto. Ma veramente non capisce che a me non importa niente del, a mia sicurezza ma preferisco mille volte quella di El? Io sto bene se sta bene lei e avrei preferito essere in pericolo ogni giorno ma con lei accanto piuttosto di vivere come l’anno appena passato. Mike: “Ah adesso dovrei anche ringraziarla?!” Affermo con tono sarcastico per nulla intimorito e per nulla soddisfatto della sua risposta. Hopper: “Non ti chiedo di ringraziare me, ti chiedo solo di cercare ci capire” mi risponde con tono misto tra lo spazientito e autoritario, con un pizzico di calma, ma se c’é una cosa che io e lui abbiamo in comune, a parte El a quanto pare, é l’essere delle teste calde. Mike: “No, io non capisco!” Urlo in preda alla disperazione, come posso capire per un motivo così stupido, come posso lasciarmi alle spalle un anno di sofferenza per una cosa come la sicurezza mia e di El?... no é inaccettabile. Hopper: “D’accordo, va bene! Ma non incolpare lei, d’accordo? Ha già sofferto abbastanza!” Afferma, alzando il tono della voce, l’uomo davanti a me come fosse caduto dalle nuvole. Pensava veramente che ce l’avessi con El, quando é lui che me l’ha tenuta nascosta? Ma cosa diavolo in testa, le ciambelle che si mangia a lavoro? O le pasticche che si prendeva l’anno scorso? Forse saranno le sigarette e le birre eccessive che si fa quotidianamente, perché sennò io non ho la più pallida idea di come fare a prendere seriamente discorsi del genere fatti da un uomo adulto. Mike: “Non incolpo El, incolpo lei! INCOLPO LEI!” Urlo in faccia a lui indicandolo come unico responsabile del mio dolore, che un ragazzo di 13 anni non dovrebbe mai provare. Hopper: “Va bene figliolo, va bene!” Mi dice come a voler chiudere la conversazione e a buttare la spugna, in tono sarcastico. Non ha capito allora con chi stai parlando, in questo momento non mi importa che tu sia il capo, io ti rispondo quanto voglio e questa conversazione finirà quando lo deciderò io e non sarà prima che ti avrò urlato quello che sei veramente, ciò che tu sei per me. Mike: “NO! Niente di questa storia va bene, niente di questa storia VA BENE!” Dico le ultime due parole urlando ancora più forte nel mentre il mio braccio si é mosso da solo andando a colpire lo stomaco del capo della polizia. Sento una sua imprecazione nell’esatto momento in cui sferrò il pugno, ma se pensa che ho finito si sbaglia di grosso, questo pugno mi ha dato una carica di adrenalina pazzesca e devo sfogarla contro di lui, come se dovesse pagare tutto quello che ho patito in quest anno. Deve subire il dolore che ho avuto io, perché lui ha goduto della presenza di El per un anno ed io in questo stesso anno stavo cercando di chiamarla e di sapere sue notizie, mentre lui la vedeva ogni giorno. Mike: “Lei é uno stupido, schifoso bugiardo, PEZZO DI MERDA!” Gli urlo ormai fuori di me, continuando a riempirlo di pugni e lo sento che cerca di calmarmi, non vuole reagire ma sta cercando solo di bloccarmi. Ma io non posso fermarmi ,non voglio fermarmi, devo continuare e lo devo fare per rispetto verso me stesso. Mike: “BUGIARDO! Bugiardo! Bugiardo...” Il problema maggiore, non é neanche quello che abbia tenuto ad El, ma é il fatto che abbia avuto anche la faccia tosta di andare in giro tutti i giorni sapendo che lei era viva e facendo finta di nulla, di andare tutti i giorni ai laboratori con Will e Joyce, da quegli stronzi che avevano fatto male ad El, in quel luogo oscuro dove il male regnava e lo urlava già dall’esterno, di presentarsi a casa mia qualche volta per vedere come stavo, con la risposta che era superflua e cosa peggiore é che solo adesso ho capito che lui aveva sempre avuto la soluzione per quel dolore che provavo e che lui chiedeva se migliorava di volta in volta e lo sapeva. Ma non l’ha usata questa soluzione, neanche me l’ha detto e mi bastava un “Mike sappi che El é viva ma non puoi parlargli perché è in pericolo ma sta bene” ed io sarei stato il ragazzo più felice del mondo. Ma poi mentre continuo la sequenza di pugni, capisco tutto, capisco cosa ha dovuto passare Hopper e che forse anche El ha fatto tutto questo con lui per vedermi, se ha ascoltato tutte le chiamate deve essere così no? Alla fine capisco cosa voleva dirmi...voleva solo proteggerla, me lo ha detto dall’inizio, una parola così semplice ma significativa. Farei di tutto per proteggere El e forse Hopper ha sviluppato in un certo legame con lei che forse... la vuole proteggere quanto me, se noi abbiamo questo rapporto in una settimana di conoscenza chissà quale legame avranno sviluppato in un anno. Ed ora mi arriva un’altra illuminazione: sia El che Hopper hanno una mancanza non indifferente...ad El é mancata una figura paterna e ad Hopper é morta la figlia, per giunta presto...che quindi allora entrambi abbiano sopperito queste mancanze a vicenda? Forse Hopper sapeva, non solo perché é sceriffo, ma anche per amore “paterno” cos’era meglio per El, ed ha deciso di lottare perché lei avesse questo meglio, anche se ciò non comprendeva me. Mi sento così...stupido perché lo sto accusando di una cosa che ha fatto a fin di bene, mi sento così fragile,debole e insicuro come se stessi tornando bambino o forse semplicemente lo sono ancora, se sono qui a comportarmi da tale, piangendo e strillando mentre ci ritroviamo in una situazione di vita o di morte e nel mentre l’amore del,a mia vita é appena tornata per salvarci come un anno fa. Mike: “Bugiardo...*sigh*” scoppio in lacrime addosso a lui, mentre mi abbraccia forte e ciò mi da quella sensazione di sicurezza che mi fa abbassare le difese e piango ancora più forte. Piango per i ricordi di quest anno passato, piango dall’emozione di riaverla accanto, piango perché gli incubi sono finiti, piango come segno di perdono nei confronti dell’uomo su cui sto piangendo e il cui abbraccio deve essere una prova di scuse accettate e infine piango per liberarmi dalle catene, quelle stesse catene che mi hanno fatto comportare come qualcuno che non fossi. Ora basta, é il momento di tornare come prima, é il momento di crescere, é il momento di affrontare quell’esercito, nonostante abbia una voglia matta di uscire da questa stanza correndo verso El e baciarla con tutte le mie forze non é il momento, dobbiamo finire il lavoro e con lei si può fare, terminiamo tutto ciò è viviamo felici... ed io sicuramente lo farò senza alcun dubbio con colei che quest uomo che mi tiene stretto, ha tenuto al sicuro per me.
   
 
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