Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Aperonzina    05/12/2019    1 recensioni
La vita di Seokjin e Namjoon è perfetta, vivono in una bella casa a Seoul, Jin lavora e Namjoon sta finendo gli studi.
Tra le mura del loro appartamento, si ritroveranno la casa invasa da cinque amici caotici che necessitano del loro aiuto.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Settimana 2
Mercoledì 6 marzo15.30
 

Non era una novità in quel periodo trovare Kim Taehyung occupare in posizione orizzontale il divano di casa Kim.
Con la sola differenza che quel giorno i suoi piedi, rigorosamente nudi, erano poggiati sulle gambe robuste di Hoseok, che sedeva nell’angolo del divano, ascoltando insieme a Namjoon il delirio del minore.
«Un Rolex, ripeto, un Rolex!» stava dicendo Taehyung agitato, la testa appoggiata comodamente ad un cuscino e Hoseok che gli massaggiava i piedi, come se quella fosse una seduta psicoterapeutica.
Hoseok gli strinse un piede teneramente «Avanti ragazzo, sono sicuro che questa volta è diverso, Jimin sembra aver imparato la lezione» cercò di rassicurarlo, nonostante anche lui fosse deluso da come fossero andate le cose.
Taehyung roteò gli occhi fino a raggiungere quelli dello hyung «Ti prego, non renderla più difficile di quel che è» apprezzava l’ottimismo dell’amico, ma a volte era meglio vedere la realtà per quella che era e la sua era una realtà alquanto triste e deprimente.
«No, lo credo davvero!» insisté il maggiore, «e poi magari lo ha fatto solo per amicizia» tentò.
«Non lo so hyung» disse Taehyung sospirando e scambiandosi un occhiata con Namjoon, che sembrava scettico quanto lui «A me personalmente un professore non ha mai fatto un regalo del genere».
Hoseok si grattò la testa, mentre cercava di trovare il lato positivo in quella faccenda «Per essere sospettoso, è sospettoso» chiarì, «ma credo che dovresti avere fiducia».
«Ah, hyung» piagnucolò Taehyung, «ne ho avuta fin troppa in tutto questo tempo e non ha portato a nulla».
«In effetti la fiducia è inutile se poi non ci si mette in gioco» la voce severa di Namjoon zittì i due, Taehyung evitò il suo sguardo, capendo assolutamente a cosa si riferisse.
«Lo so» disse dopo qualche secondo con voce grave, «so esattamente che sono io a sbagliare».
Namjoon sospirò appena, già pentitosi di essere stato così duro con il minore «Lo so che non è semplice, nessuno di noi crede che lo sia, ma è l’unico modo, Jimin non si accorgerà mai di te, se non sarai tu a dirglielo».
Lo sguardo di Taehyung si incatenò per un secondo a quello del maggiore, sapeva che non ci sarebbe riuscito, ci aveva tentato tante volte, ma era sempre stato bloccato dalla paura di essere rifiutato, si sentiva un vigliacco.
«Comunque, che cosa insegna questo tizio?» cercò di alleggerire il discorso Hoseok.
L’attenzione di Taehyung tornò su di lui «Era un corso integrativo, ha fatto tipo due lezioni e a fine mese avranno un esame».
«Bè, almeno sarà suo insegnante ancora per poco» disse Hoseok stringendosi nelle spalle.
«E non si farà scrupoli a provarci ancora più spudoratamente» convenne il minore.
«Ora la stai facendo più tragica di quel che è» disse Namjoon portandosi una mano tra i capelli castani, «tuo malgrado non hai ancora acquisito la capacità di leggere il futuro».
«Nam ha ragione» disse Hoseok convinto, «non fasciarti la testa prima di essertela rotta».
Taehyung sospirò amareggiato, «Ma perché Jimin non riesce a rimanere single per più di qualche settimana?» nel pronunciare quella frase abbandonò mollemente la testa appena oltre il divano, lasciando che i capelli lisci e corvini gli scoprissero la fronte, mentre gli occhi dalla bella forma affilata si posavano sfuggevoli verso il corridoio, dove due grandi occhi scuri si incatenarono ai suoi.
La figura davanti a lui si era fermata in mezzo alla stanza sentendo le sue parole e anche Taehyung si era bloccato, le labbra leggermente dischiuse e le ciglia lunghe che sbattevano velocemente, nella speranza che quella fosse solo una visione.
Purtroppo, non era una visione, Jungkook se ne stava in piedi in mezzo al corridoio e Taehyung avrebbe voluto sapere da quanto tempo era lì e cosa avesse effettivamente sentito della loro conversazione.
I due restarono in quella posizione per qualche secondo e se Taehyung non fosse stato intento a urlare interiormente e maledirsi per aver rischiato di fare sentire qualcosa di troppo al minore, lo avrebbe trovato davvero carino: i capelli arruffati e il volto stanco, uniti agli occhi grandi e spalancati, lo facevano sembrare un coniglietto intimorito appena uscito dalla sua tana.
«Kookie!» lo salutò entusiasta Hoseok, che si era sporto dal divano, notando che Taehyung si era come paralizzato.
Jungkook gli sorrise timidamente, prima che la sua attenzione venisse richiamata da Namjoon «Per oggi hai finito? Preparo un tè per tutti!» disse alzandosi, «non startene lì, vieni a sederti con noi».
Hoseok poté vedere Taehyung irrigidirsi mentre Jungkook prendeva posto vicino a lui, che si era messo seduto in maniera decisamente più composta.
«Non pensavo di incontrarti qui, hyung» tentò Jungkook e Hoseok pensò che quei due sembrassero due bambini imbarazzati che cercavano di fare amicizia.
«Nemmeno io mi ricordavo che saresti stato qui anche oggi» disse Taehyung in maniera quasi meccanica, mostrando un forzatissimo sorriso.
Il problema di avere un volto espressivo come il suo, era che nascondere la tensione era praticamente impossibile, dal momento che il panico era tatuato sul suo volto.
«Allora, Kookie, come va il tuo progetto scolastico?» Hoseok circondò le spalle di Taehyung con il braccio, stringendolo un po’ a sé e facendosi più vicino anche a Jungkook.
Taehyung sembrò rilassarsi leggermente sotto il suo tocco.
«Non male» rispose stringendosi nelle spalle il più giovane, «senza l’aiuto di Namjoon hyung non sarei mai riuscito a portare a termine il progetto nel modo in cui lo avevo pensato».
«Questo ragazzo è così lusinghiero» intervenne Namjoon tornando in salotto con tanto di vassoio con sopra quattro tazze di tè fumanti, «ho portato lo zucchero perché non ricordo quanto ne prendi Jungkookie» disse appoggiando il vassoio sul tavolino.
«Ci vorrebbero proprio dei biscotti» si lamentò Hoseok prendendo la sua tazza di tè tra le mani.
«Non stai diventando un po’ pretensioso tu?» chiese Namjoon accigliato, ricevendo un sorriso divertito da Hoseok.
«Oh, quasi dimenticavo!» esclamò Jungkook attirando a sé l’attenzione, mentre rovistava nella sua borsa, «vi ho portato questi» disse porgendo un contenitore a Namjoon, «ieri ero a casa da solo e ho pensato di fare qualcosa per voi, lasciatene un po’ a Jin hyung per favore».
Taehyung osservò la scena sconvolto, mentre Namjoon prendeva tra le mani il contenitore e lo apriva, gli occhi che brillavamo e Hoseok che osservava il maggiore incuriosito.
«Dasik!» esclamò Hoseok entusiasta, «era proprio quello che ci voleva» disse emozionato.
«Li hai fatti tu Kookie? Non dovevi disturbarti» disse Namjoon, ma Taehyung poté notare quel luccichio nei suoi occhi che conosceva bene.
Jungkook non solo gli stava portando via il suo Jiminnie, sembrava avere tutta l’intenzione di entrare anche nelle grazie degli hyung.
Taehyung se ne restò in disparte, un po’ imbronciato, mentre i tre assaggiavano contenti i dolcetti fatti da Jungkook e si complimentavano di continuo con il minore.
Anche lui portava spesso dei regali agli hyung, ma nessuno aveva mai fatto tante storie, forse lui non aveva mai portato cibo fatto in casa, non era un gran cuoco, ma era il pensiero a contare no?
«Deliziosi» si complimentò Hoseok, mentre Taehyung era intento a guardare i dolci con antipatia.
Namjoon annuì «Azzarderei a dire che potresti essere un ottimo allievo di Jinnie».
Jungkook arrossì appena e poi il suo sguardo vagò nella stanza alla ricerca di Taehyung «Non li assaggi hyung? Non ti piacciono?».
Taehyung sgranò gli occhi e il fastidio che provava prima si trasformò in preoccupazione. 
Aveva promesso a Jimin che ci avrebbe provato e non si era impegnato granché fino ad ora.
«Si, certo» disse prendendone uno alla svelta.
Jungkook sorrise timidamente, non guardandolo negli occhi «Comunque ne ho lasciati a casa qualcuno per te e Chim».
Taehyung accennò ad un sorriso ma non aggiunse altro, non gli era sfuggito il mancato uso degli onorifici, il fatto che avesse tutta quella confidenza con Jimin lo disturbava.
Sospirò profondamente, doveva smetterla, stava diventando paranoico.
Completamente immerso nei suoi conflitti interiori, Taehyung non si era accorto che il minore si era assentato per un attimo dalla conversazione e osservava gli hyung con fare indeciso.
«Scusate se ve lo chiedo» intervenne poi, tutti lo osservarono curiosi e anche Taehyung gli prestò la massima attenzione.
«Prima non volevo origliare, o simili, ma ho sentito parte del vostro discorso».
Taehyung spalancò gli occhi, i dolcetti li avevano distratti e Jungkook era riuscito a riportarli al punto di partenza in maniera piuttosto brusca.
«Mi spiace, non volevo di certo ascoltare di nascosto le vostre conversazioni però…».
«Non devi scusarti» lo rassicurò Namjoon.
«C’è qualcosa che vuoi chiederci Kookie?» chiese Hoseok sorridendogli gentilmente.
Il minore si morse appena il labbro «Ho sentito per caso che paravate di Jimin».
Il cuore di Taehyung perse un battito, avrebbe voluto trovarsi da qualsiasi altra parte in quel momento.
«Si frequenta con qualcuno non è vero?».
Tra i tre regnò il silenzio per pochi istanti, poi, Hoseok parlò, ignorando gli sguardi preoccupati degli altri due «E’ quello che pensiamo, un professore».
«Ah! Lo sapevo» esclamò quest’ultimo con fare lamentoso e Taehyung non poté fare a meno di chiedersi perché gli importasse così tanto.
«Escono insieme?»
Namjoon si strinse nelle spalle «Per ora tutto quello che sappiamo è che gli ha regalato un orologio».
Jungkook annuì, gli occhi chiusi e l’espressione solenne «E’ uno sugar daddy, ci avrei scommesso».
I tre lo ascoltarono silenziosi e con un punto interrogativo dipinto in volto.
«Uno sugar che?» chiese Taehyung alzando un sopracciglio.
«Sugar daddy» ripeté con semplicità Jungkook, «insomma, uno dei soliti compagni di Jimin» continuò notando la confusione degli altri, «uomini adulti, in genere di successo e benestanti».
Taehyung lo osservò ancora più stupito di prima, ma doveva ammettere che Jungkook non aveva tutti i torti, quelli appena descritti erano esattamente gli uomini che Jimin tendeva a frequentare.
«Comunque, non bisogna permettergli di farsi abbindolare da uno sugar Daddy, non di nuovo».
Namjoon non ci aveva capito molto, ma abbastanza per comprendere che Jungkook la pensava, almeno in parte, come loro e che non sospettasse affatto dei sentimenti di Taehyung.
Non sapevano cosa ne avrebbe pensato a riguardo e dal momento che era così protettivo con l’amico, a Namjoon bastò uno sguardo fugace scambiato con Taehyung e Hoseok, perché tutti e tre capissero che forse era meglio tralasciare quel discorso.
«Farò di tutto per impedirgli di finire in una relazione come quella che aveva con William» stava dicendo il minore, «abbiamo discusso spesso per le sue relazioni, ma a distanza è sempre stato difficile per me capire bene le varie situazioni, ma ora che sono qui, proteggerò Jimin da sé stesso».
Ascoltando le sue parole Taehyung capì immediatamente a cosa si stesse riferendo Jungkook, che parlava con una sicurezza che non lo aveva mai caratterizzato prima di quel momento. Non sapeva cosa provasse davvero per Jimin, ma aveva capito che le relazioni di quest’ultimo non lo portavano a nulla se non a farsi del male e voleva proteggerlo.
Questo gli bastava, chiunque fosse dalla parte di Jimin, era anche suo amico.
«È lo stesso che crediamo noi» intervenne quindi Taehyung, osservando per la prima volta Jungkook deciso, «e ti assicuro che anche io farò qualsiasi cosa per evitare che Jimin soffra».
I due si scambiarono uno sguardo di intesa, Hoseok e Namjoon sorrisero compiaciuti, forse Jimin, contrariamente a quello che tutti avrebbero pensato, poteva diventare un ponte tra i due.
 
I quattro ragazzi avevano ripreso a parlare in maniera più concitata e tranquilla, anche se Jungkook si sentiva continuamente all’erta, parlare con Taehyung gli costava un enorme spreco di energia e nemmeno Taehyung sembrava essere del tutto a suo agio. 
Quando il campanello suonò fu Hoseok ad alzarsi «Questo è il mio uomo che viene a reclamarmi» disse ridacchiando e dirigendosi alla porta.
Jungkook guardò i due perplesso «Ma davvero non stanno insieme Hobi hyung e Yoongi hyung?» le parole gli erano sfuggite senza che se ne rendesse conto. 
Taehyung e Namjoon si scambiarono uno sguardo divertito, per poi scoppiare a ridere.
 
Quando Hobi fece ritorno in salotto, Yoongi al seguito, si sedette allegramente sul divano, l’espressione ancora più solare di prima.
Yoongi aveva il solito sguardo un po’ annoiato e stanco che lo caratterizzava sempre dopo una lunga giornata di lavoro.
Si sedette sul divano sbadigliando «Ciao» li salutò, «tutti qui a disturbarti?».
Namjoon sorrise «Non che avessi di meglio da fare» disse stringendosi nelle spalle.
Hoseok gli diede un pugnetto sulla spalla «Noi non disturbiamo mai Nam, perché lui ci ama, non è noioso come te».
Yoongi sorrise appena, portando poi lo sguardo su Jungkook distrattamente. 
Lui si agitò sul posto, Yoongi era una persona che ancora non era riuscito ad inquadrare bene, però gli piaceva e avrebbe voluto apparire più sicuro ai suoi occhi.
«Vuoi assaggiare hyung?» prese la palla al balzo per offrirgli i suoi Dasik.
Yoongi si mise seduto più composto «Li hai fatti tu?» chiese prendendone uno.
Ebbe appena il tempo di annuire che Taehyung sospirò pesantemente stiracchiandosi, non gli andava di assistere all’ennesimo elogio del minore, quindi cambiò repentinamente argomento, appropriandosi dell’attenzione dello hyung appena arrivato.
 

 
Mercoledì 6 marzo 18.00
 
Era da un po’ che Yoongi si era assentato dalla conversazione, per tutto il tempo era stato ad ascoltare Taehyung che tra lavoretti part-time e università, stava vivendo un periodo davvero stressante.
Il maggiore, seppur stanco dalla giornata lavorativa, aveva ascoltato attentamente e Jungkook aveva potuto notare che quest’ultimo sembrava crogiolarsi sotto le attenzioni del suo hyung che ora però se ne stava seduto mollemente sul divano, abbandonato alla stanchezza, limitandosi ad ascoltare Hoseok, Namjoon e Taehyung, che chiacchieravano concitati.
Jungkook si limitava ad ascoltare interessato, rivolgendo di tanto in tanto qualche occhiata a Taehyung, che puntualmente lo sorprendeva a fissarlo, costringendolo ad abbassare lo sguardo.
Si sentiva un po’ stupido, ma non poteva fare a meno di essere agitato in sua presenza, sperò fosse una fase passeggera, altrimenti sarebbe stata una convivenza parecchio complicata la loro.
Hoseok invece, che chiacchierava animatamente, completamente a suo agio con i suoi amici, sentì la stoffa della maglia tirarsi leggermente, Yoongi non lo guardava, ma tra le sue dita teneva un lembo di tessuto, la schiena appoggiata mollemente al divano.
«Sei stanco?» chiese a bassa voce.
Jungkook poteva sentirlo nonostante il chiacchiericcio degli altri due.
In risposta Yoongi grugnì.
Hoseok batté le mani unendole tra di loro «Bene ragazzi, noi andiamo a casa, non ho ancora pensato a cosa fare per cena».
Dopo che ebbero salutato tutti, Namjoon li accompagnò alla porta, dove Hoseok li trattenne un attimo, sapeva essere logorroico quando voleva e Jungkook rimase assorto a guardarli, mentre uno parlava e l’altro sbuffava impaziente, parevano davvero una coppia sposata.
Era così intento a osservarli che non si accorse dello sguardo che era posato su di lui. 
Si girò lentamente verso Taehyung e i loro sguardi si incatenarono per la milionesima volta quel pomeriggio, il maggiore sembrava sempre indeciso su quello da dire e un po’ era così.
«È tardi» disse semplicemente.
Jungkook annuì e il suo sguardo si staccò dal suo, andando a posarsi su un punto indefinito della stanza.
«Seokjin arriverà a momenti è meglio se li lasciamo soli una volta tanto» disse stiracchiandosi e cercando di essere rilassato, nonostante nemmeno lui lo guardasse direttamente in faccia.
Jungkook annuì, mentre portava automaticamente una mano alla bocca, intento a mangiarsi l’unghia del pollice.
«Jimin non torna per cena a quanto pare, io vado a prendermi un hamburger prima di tornare a casa».
Jungkook riportò lo sguardo su di lui, era quello che pensava?
«Se non hai altro da fare» disse titubante.
L’altro trattenne per un secondo il respiro.
«Puoi venire con me e poi torniamo a casa insieme, se ti va».
Jungkook cercò di non far notare il suo stupore e la sua felicità a quella richiesta «Per me è ok!» esclamò forse un po’ troppo esaltato.
Taehyung di rimando sbuffò ridacchiando, divertito dalla reazione entusiasta del ragazzo, poi gli sorrise, un sorriso squadrato e gentile, mentre si alzava «Bene».
Quando una mano scompigliò i suoi capelli sfiorandolo appena, Jungkook non poteva crederci.
«Allora andiamo» ordinò il maggiore superandolo e andando incontro ad un Namjoon che faceva ritorno in salotto. «Ce ne andiamo anche noi hyung, Jin sarà stanco dopo il lavoro».
«Non vi fermate per cena?» chiese lui.
«Nah» disse Taehyung dirigendosi verso la porta e appoggiando la mano sulla maniglia, «siamo sempre qui a rompervi, Kookie tu vieni o resti su quel divano tutta la sera?» lo richiamò ad alta voce.
Jungkook afferrò il suo zaino e raggiunse gli altri quasi fluttuando, da quanto era contento. Oltretutto era la prima volta che Taehyung non lo chiamava con il suo nome per intero, escludendo il nomignolo imbarazzante con il quale più che altro lo aveva preso in giro quella domenica.
Così Namjoon salutò un orgoglioso Taehyung e un Jungkook al settimo cielo.
Quando chiuse la porta dietro di sé, sorrise compiaciuto, sembrava che le cose tra i due amici di Jimin stessero iniziando a funzionare e in più, quella sera il suo Jinnie sarebbe stato tutto per lui, si diresse in cucina, iniziando i preparativi per la cena.
 

 
Note dell’autore: Ciao! Eccomi finalmente con l'ottavo capitolo.
Ho cercato di sistemare i dialoghi e descrivere un po’ di più i personaggi, come mi è stato consigliato. Spero che in questo modo la lettura sia più scorrevole e mi auguro vi sia piaciuto il capitolo! Arriveranno presto aggiornamenti.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Aperonzina