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Autore: laurakovac    07/12/2019    11 recensioni
Oggi per Benji è un giorno speciale. E' il giorno del suo compleanno.
Come lo festeggerà? Ve lo racconto in questa piccola one, sequel di "Due anime e un pallone", la cui lettura non è indispensabile.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quattro piccoli passi si muovevano frenetici lungo il corridoio buio, attenti però a non fare alcun tipo di rumore. 
"Shhh o svegliamo papà!" 
"Facciamo piano o la sorpresa non ci riesce". 
Con le loro piccole manine, le gemelle Price spinsero leggermente la porta per aprirla. 
"Vedi Ali, dorme come ghiro" 
"Si... Myriam si... Il nostro papy è arrivato tardi. Ha avuto una partita importate di Champions League ieri!" 
Giunsero al letto, vi salirono sopra. 
Si guardarono negli occhi. 
Lo stesso sorriso sghembo del padre. 
"Pronta?"  
"Sii" sussurravano per non farsi sentire.  
"Al mio tre... Uno... Due...." 
"TREEEE" urlarono. 
Si misero a saltare sul letto cantando 
"Buon compleanno a teee, buon compleanno a teeeee, buon compleanno al papà migliore del mondoooooo" 
Benji venne svegliato di soprassalto, da due bimbe entusiaste che gli stavano facendo gli auguri. 
A peso morto si tuffarono sopra di lui, che era ancora mezzo addormentato, ne venne letteralmente travolto. 
"Ehy maaa" non riusciva a parlare fu riempito di baci, abbracci e coccole. 
"Papyyyyyyyy auguriiii" 
"Piccole mie… Piccole pesti... Un modo più delicato per farmi gli auguri? Stavo dormendo" 
Si misero sedute davanti a lui, braccia incrociate entrambe a guardarlo.  
Stessa espressione del padre. Identiche! 
"Ok ok... Mi arrendo... Grazie amori mieiii" 
Miriam e Alicia si attaccarono al collo del portiere 
"Papy il regaloooo" 
"Aprilo daiiii" 
Gli porsero un pacchetto, era stropicciato e i lembi incollati con lo scotch. Non era perfetto, ma per Benji lo era di sicuro. 
Il regalo delle sue bambine, delle sue piccole adorabili monelle, che ormai avevano 6 anni. 
Il dono conteneva un cappellino nero e sulla visiera vi era scritto il suo nome. 
La calligrafia un po’ irregolare e incerta. 
Il tutto accompagnato da una maglietta con la scritta Bester Vater der Welt 
Migliore papà al mondo
Benji strinse forte quella maglietta. 
Già l'amore per Elisabeth lo aveva cambiato, ancora di più dopo la nascita delle gemelle. 
Viveva per la sua famiglia, ogni azione ed ogni pensiero era finalizzato a loro. 
Era anche molto più aperto, meno cupo e borioso. 
Erano già passati sei anni dalla nascita delle sue principesse, e ogni giorno lui cresceva insieme a loro. 
"La mamma dov'è?" 
"E’ giù in cucina, ci sta aspettando!" 
Entrambe lo presero per mano, conducendolo al piano inferiore. 
Elisabeth lo aspettava con una torta in mano e la sola luce delle candeline ad illuminarle il viso. 
"Tanti auguri amore mio"  
Si avvicinò. 
"Esprimi un desiderio e poi soffia forte" 
"Ho già tutto ciò che desidero... Non voglio altro... Ho te e le nostre bambine..." 
La baciò dolcemente stringendola a sé. 
"Papy... Noi sappiamo che desiderio puoi esprimere" 
"Quale?" 
"Un fratellinoooooo, noi vogliamo un fratellinoooooo così potrai giocare a calcio con luiii" 
"E a noi ci lascerai in pace" 
Benji sgranò gli occhi e guardò di sottecchi la moglie che alzò le spalle. 
"Soffia dai..." 
Il portiere chiuse gli occhi, si prese del tempo e poi li riaprì. 
Spense le candeline. 
Le gemelle corsero quindi a riaprire le tende, che Elisabeth aveva in precedenza chiuso per creare atmosfera.
"Evvivaaaa mangiamo la torta che ha fatto la mammaaa"  
"Questo è il nostro regalo, mio e delle nostre principesse" 
Elisabeth gli porse un pacchetto. 
"Altri regali? Mi vizierete così" 
Lo aprì. Era un album.  
In copertina la foto di loro quattro in Giappone qualche mese prima, scattata nel giardino di villa Price. 
Le pagine successive, invece, immortalavano i momenti salienti della vita del portiere. 
Alcuni scatti ritraevano Benji da piccolo, con il suo immancabile cappellino rosso, un pallone e Marshall che lo allenava 
"Nonno Freddy ci ha dato queste foto"  
"Papy il cappellino che ti abbiano regalato è uguale a quello delle foto" 
Sorrideva Miriam, seguita da Alicia 
"Sì sì, ma il nostro è più bello." 
"Come eri bello anche da piccolo. La mamma ha ragione quando dice che anche da piccolo avevi il tuo fascino." 
"Ah sii? Dice così la mamma?" porse quella domanda volgendo completamente lo sguardo verso Elisabeth, che stava arrossendo. 
"Dice anche che hai il viso d'angelo ma solo quando dormi!" 
"Aliiii" la riprese Elisabeth, vistosamente vergognosa "Quante volte ti ho detto che..." 
"Che le cose che ci dici non dobbiamo dirle al papà" fece spallucce e andò avanti con altre foto. 
Benji tratteneva le risate. 
Le sue piccole adorabili pesti erano la voce della verità, innegabile! 
Avevano il potere di mettere in imbarazzo chiunque. 
Altre foto ritraevano il portiere da adolescente, ai primi tempi che giocava nell’Amburgo. 
"Qui hai vinto il mondiale giovanile! Alzi la coppa e zio Holly capitano... Guarda guarda!"  
Altre pagine, altri momenti, fino alla sua esperienza come allenatore, dove conobbe Elisabeth. 
"Queste foto ritraggono il vostro incontro - scontro!"  
Una riportava un pallone con la scritta in giapponese. 
"Questa è la palla con cui zio Holly ti ha lanciato quella sfida dal belvedere... E ha vinto lo ziooo" 
Le due gemelle ridevano. 
Benji incrociò le braccia "Sentiamo... Sapete tutta la storia?" 
"Sì sì... Conosciamo la versione dello zio" 
"Non la mia però!"  
"Bè… Lo zio ti ha fatto gol da fuori area... Non c'è altro da aggiungere!" 
Rosso in viso, a momenti Benji sputava la fetta di torta che stava mangiando  
"Non vi si può nascondere nulla eh!" 
"Figurati se zio Holly non si vantava di una cosa del genere.... Che poi è successa anche con la mamma!" 
Le gemelle indicarono una foto della maglia numero dieci, che Elisabeth indossava a quel tempo. 
Price si grattò la fronte guardando Eli "Cosa sapete di quella storia?" 
"Che pure la mamma ti ha fatto gol! Due volte... Quando la allenavi... Le hai lanciato tu una sfida, ma ha vinto lei..." 
"Papy non sei bravo con le sfide, mi spiace" 
Le gemelle ridevano ed Elisabeth con loro. 
"Ok ammetto la sconfitta"  
"Zio Tommy dice sempre che gli Hutton riescono a fregarti" 
"Ahhh oltre che con Holly dovrò fare due chiacchiere pure con Tom allora" 
"Dai su..." rispose Elisabeth "E’ la tua vita, la nostra storia. È bello così" 
"Siii papy, sii e guarda qua... Una foto di te e mamma scattata a Vienna..." 
Le bimbe indicarono i genitori "Qui eravamo già nella pancia della mamma"  
Elisabeth sorrideva dolcemente, guardava le sue bambine indicare ogni foto e Benji ad ascoltarle da bravo papà. 
Il suo giorno speciale, il suo compleanno, trascorso in famiglia, era per lui il regalo più bello, ciò che da piccolo non aveva mai provato. 
"Ehy ha smesso di nevicare, papy usciamo a fare il pupazzo di neveee" le gemelle alla finestra saltellavano eccitate. 
"Ok volentieri ma copritevi bene, non voglio vi ammaliate" 
Le guardava serio e le bimbe annuirono. 
"E tu mein Liebe? Vieni a fare il pupazzo di neve?" 
Benji sussurrò quelle parole alla moglie cingendole i fianchi. 
La ragazza si accoccolò alla sua spalla "Voi iniziate, io sistemo e vi raggiungo."  
"Pappyyyyyy muoviti" 
"Sei sempre l'ultimo"  
Ancora le gemelle pretendevano le sue attenzioni, diede un dolce bacio a sua moglie e si diresse in giardino con le figlie. 
"Sei... Sei davvero cambiata figlia mia" una voce la colse di sorpresa.  
Si girò, Freddy era appoggiato con una spalla allo stipite della porta.  
"Freddy… Sei… Già sveglio... Perdonaci... Le gemelle hanno fatto molto rumore..." 
"Ma vaaaa figurati" indicò lo schiamazzare che proveniva dal giardino. 
"Ho riposato abbastanza, non ti preoccupare" 
Avanzò verso di lui "Dici che sono cambiata?" 
Marshall sorrise abbracciandola. 
"Sei... Maturata... Una vera mamma. E Benji... Poi... Ho assistito ad un vostro dialogo. Le gemelle stravedono per lui e vogliono tutta la sua attenzione" 
"Già... Abbiamo preparato dei piccoli regali... Credo che sia stato contento." 
"Di sicuro figlia mia, di sicuro e comunque siete voi il suo regalo più bello" 
"lo ha detto anche lui..." Elisabeth sorrise.  
"Sono felice che ti fermerai qui per trascorrere le vacanze con noi" 
"Anche io.... Erano mesi che non ci vedevamo. E comunque ora lasciami andare dal festeggiato" 
Nel frattempo in giardino, Benji e le gemelle cercavano di costruire un pupazzo di neve. 
"Manca la sciarpa e il berretto... Siii" esclamò Miriam esultante per il lavoro fatto. 
"Potremmo usare uno dei tanti cappelli di papà" concluse la sorella. 
"Ehyyyyy quelli non si toccano capito!" 
"Papààààà ne hai una collezione piena, se anche uno lo usiamo per Olaf... Non importa daiii" 
"Per chi?" 
Lo guardarono "Per Olafff! Il pupazzo di neve di Frozen..." 
"Frozen?" 
"Il cartone papà!" venne ripreso con cipiglio severo dalle piccole "Tu dormivi, non lo puoi ricordare"  
"Io ricordo sempre tutto!" rispose il portiere sulla difensiva, ben sapendo che non era affatto vero.
In realtà, non ricordava nulla di quel cartone animato, le gemelle come sempre avevano ragione.  
"Ah si? Dopo verrai interrogato allora.... Preparati"  
E sul loro volto si dipinse il solito sorriso sghembo, ereditato in tutto e per tutto dal padre. 
Benji scuoteva la testa, cercando una via di uscita, che fortunatamente trovò in Freddy. 
Lo vide arrivare dalla porta principale.  
"Ehyyy voii mi avete svegliato" esclamò il suo mentore.  
Price gli si avvicinò e Marshall gli diede una pacca sulla spalla 
"Scusaci... Spero che il viaggio sia andato bene e che tu sia riuscito a riposare" 
"Tutto bene tranquillo e comunque... Buon compleanno!!" 
Lo abbracciò teneramente, ma si sentì tirare i pantaloni 
"Nonnooooooo, nonnooooooo sei quiii, abbraccia anche noiiii"  
Marshall si inginocchiò "Mie piccole principesse state bene? Ma che bel pupazzo di neve... Assomiglia tanto a Olaf " 
Nel sentire quel nome, le due piccole si illuminarono 
"Visto papà? Nonno Freddy conosce i cartoni e sa le cose..." 
"Tu no invece!" 
Il portiere fu spiazzato. Sussurrò all'orecchio del suo mentore "Scusa... Come fai a sapere di..."  
"Di Olaf? Semplice... Quando guardo i cartoni con le mie nipotine, sto attento IO! Non come qualcun altro"  
Freddy si allontanò tenendo le bimbe per mano. 
"Nonno, nonno ci porti a vedere l’albero di Natale nella piazza centrale?" 
"Siii, siii nonno per favore... Sarà già pronto... E poi ci sono i mercatini...."  
"Ci compri le caramelle?"  
Le bimbe parlavano alternandosi tra di loro, entusiaste di una piccola uscita con nonno Freddy. 
Sulla porta si trovava Elisabeth che aveva assistito alle scena.  
Le figlie corsero da lei 
"Mamma possiamo? Eh? Possiamo?"  
"Va bene bimbe mie, va bene se il nonno se la sente. Però non mangiate troppe caramelle eh..." 
Le gemelle si voltarono verso Marshall. 
Sorrisero con occhi dolci "La mamma ci ha dato il permesso, andiamo?" 
E prima che Freddy potesse ribattere, lo trascinarono verso il cancello di casa, uscendo attaccate a lui.  
Benji raggiunse la sua donna sulla porta.  
"Stravedono per il loro nonno..."  
"E lui ha occhi solo per loro... É innegabile" 
Le accarezzo il viso "Ma signora Price..." si fece sempre più vicino baciandole una guancia e sussurrando "Siamo rimasti soli... Che ne dici di far diventare realtà il desiderio che ho espresso prima, soffiando sulle candele?" 
Non diede modo a Elisabeth di replicare. 
La prese per mano e la condusse al piano superiore.  
  
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