Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    07/12/2019    2 recensioni
SPOILER FROZEN 2
Cosa succede dopo le vicende di Frozen 2, a distanza di dieci anni circa da quel momento?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 Il clima rigido di Arendelle si respira anche a palazzo, dove il freddo è dato dalla distanza che la regina Anna ha posto tra sé e il resto della famiglia.
Ciò che rimane della spensierata e dolce ragazza dai capelli biondo fragola, le trecce e le lentiggini sul viso, è un'austera donna di trent'anni che ha eliminato dal suo castello ogni traccia di passato che possa ricordarle chi era e cosa ha patito nell'infanzia e nell'adolescenza.
Alle pareti sono esposti quadri di Agnarr, Iduna, perfino del generale Mattias, fidato braccio destro della attuale sovrana, di Aurora, delle nozze di Kristoff e Anna, di Olaf e Sven in ghingheri il giorno del fatidico Si dei loro amici. Tutta la vita della regina è rappresentata con pitture minuziose e quasi reali.
Sconvolge l'assenza di immagini di Elsa, ormai custode della foresta incantata.
Arendelle ricorda con affetto la giovane dai poteri di ghiaccio, però non riesce a comprendere i motivi che l'hanno spinta a chiudere per sempre con il regno.
Fu Anna stessa, dopo un duro momento di depressione, a comunicare al popolo di dimenticare Elsa perché non sarebbe tornata mai più. 
Quello fu uno shock per tutti. Da allora, Anna si chiuse in se stessa e si trasformò in un'altra persona.
Cosa può essere mai accaduto di tanto grave da condurre la attuale regina alla depressione e al mutamento radicale? Quale motivo di fondo si nasconde dietro la rottura di un legame su cui chiunque avrebbe scommesso circa l'indistruttibilità?
Kristoff cercò di comprendere la moglie i primi tempi; in fondo Anna aveva le sue buone motivazioni, pensava lui. Poi la situazione, anziché placarsi, peggiorò e si arrivò al punto di non ritorno: Anna fece rimuovere ogni dipinto o traccia della parente, impedendo a chiunque di nominare quel nome, specialmente in presenza di Aurora. La bambina non doveva assolutamente conoscerne l'esistenza.
Ad oggi, infatti, la principessina è ignara di avere una zia magica.
Il primo Natale senza Elsa fu un incubo. Olaf e Sven, abituati a divertire i presenti, rimasero in disparte: Sven nella stalla, Olaf assieme a lui, Anna e Kristoff seduti attorno ad un enorme tavolo di vetro, mentre la piccola Aurora, di soli due anni, venne affidata alla servitù.
Da quel momento in poi, nessuno volle più festeggiare il 25 dicembre.
Almeno fino a quando Aurora non assistette ad una scena madre- figlio in piazza.. La signora con in braccio il suo bambino gli canticchiava qualcosa sulla festa e il piccolo entusiasta chiedeva lei - "Facciamo un albero di Natale? E un pupazzo di neve?"
Quella stessa sera, a cena, propose lo stesso ai genitori. Non ricevette la risposta sperata - "In questa casa non si festeggia mai il Natale" - sono le fredde parole di Anna.
"Madre, vi prego" - la supplica.
E da lì le due iniziano a battibeccare e la serata termina con Anna che si reca nella sala del trono per sistemare dei documenti e la piccola Aurora, in lacrime, che si chiude in camera.
Kristoff odia tutta questa situazione e sa che bisogna smuovere qualcosa per ristabilire la pace in famiglia. Per tale ragione ordinò che venisse portato a palazzo un pino e che tutte le sale venissero adornate a festa.
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Anna trascorre tutta la notte in biblioteca. Non si è accorta che nel castello l'atmosfera è tipicamente natalizia.
Dedita ai suoi pensieri cammina lungo i corridoi, sfogliando documenti, non prestando attenzione alle decorazioni.
Ma è quando arriva nel salone delle feste che sobbalza, trovandosi davanti un enorme albero.
Resta di stucco e avverte una sensazione strana che risulta essere un mix di rabbia verso chi ha disobbedito ai suoi ordini e gioia nel rivedere qualcosa che in passato amava.
Scruta il pino nei dettagli, girandogli attorno. Ad esso sono state appese svariate palline, di differenti forme e colori. Poi il suo cuore sembra fermarsi per un istante.
Nota un particolare che la disturba.
"Questo deve sparire" - afferra una delle decorazioni che ha la forma esatta di un fiocco di neve.
Lo getta a terra e lo calpesta, sperando si frantumi.
Inutile. Sembra non volersi rompere.
"La sua magia è talmente potente da rendere forte perfino un misero oggetto di ghiaccio" - commenta, infastidita.
Ricorda bene il momento in cui Elsa lo realizzò e lo appese ad un ramo del pino.
E le parole della sorella maggiore suonano come un eco nelle orecchie di Anna.
"Questo è per mio nipote... o mia nipote. Voglio che lo conservi sempre, così che anche se siamo tutti lontani, possiamo sentirci vicini in ogni momento" - questo disse la potente sovrana della Foresta Incantata, il Natale di  tanti anni prima, quando la famiglia al completo attendeva con ansia e gioia l'arrivo dell'erede.
Una lacrima scivola lenta sulla guancia della regina di Arendelle al ricordo di quella scena. Poi si ricompone, scuote la testa come a voler cancellare pensieri nostalgici. Raccoglie l'indistruttibile fiocco di neve e lo osserva.
"Avevi promesso che non ci saremmo mai più perse. Invece mi hai distrutto il cuore... di nuovo. Hai portato via, con la forza, qualcosa che mi apparteneva. Non ti perdonerò mai Elsa. Mai!" - così dicendo, apre la finestra e getta via l'oggetto - "Questo è l'addio definitivo" - con gli occhi velati di immensa tristezza, Anna si dirige nella sua camera.
Sa già che dormirà poco e che i suoi sogni saranno gli incubi che la tormentano da tempo.
Si corica, volge lo sguardo su Kristoff, già caduto tra le braccia di Morfeo. Lo osserva e gli sfiora il viso.
"Amore mio, perdona la mia austerità. Non posso lasciare che le emozioni mi guidino, o rischierei di farmi del male da sola. Ho dovuto cambiare per impedire ai ricordi di uccidermi" - gli lascia un lieve bacio sulla guancia, poi chiude gli occhi sperando di addormentarsi subito, evitando così che il passato la tormenti ancora una volta.
   
 
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