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Autore: Roberto Turati    08/12/2019    1 recensioni
Storia ideata e iniziata dal mio amico Jack02forever, autore su Wattpad, scritta in collaborazione tra lui e me.
 
[Monster Hunter World + Monster Hunter Stories]
 
Ambientata tra Monster Hunter World e MHW Iceborne. Quattro mesi dopo la sconfitta dello Xeno'Jiiva, la Commissione di Ricerca continua ad operare serenamente nel Nuovo Mondo. Ma una minaccia colpisce l'ecosistema: l'Orrore Nero, una malattia nata in un'estensione recondita del Vecchio Mondo, che affligge i mostri e li rende estremamente pericolosi. Per rimediare a ciò, la Gilda manda un Rider dal villaggio di Hakum, affinché aiuti la Commissione a debellare la malattia. Ma per Xavia Rudria, una cacciatrice della Quinta Flotta, la giovane Rider che si è offerta per l'incarico si rivelerà molto di più di quello che sembra...
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Commissione di Ricerca'
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 Sapendo bene che gli eruditi sarebbero andati nel panico a vederla consegnare il Rathalos della taglia sveglio e vigile, anziché narcotizzato come qualunque altro esemplare, fece aspettare Yuri fuori dalla base e avvisò i capi della Prima che il Rider era arrivato, spiegando anche tutto l'equivoco che c'era stato col suo Rathalos. Così, mentre il Comandante radunava tutta la comunità di Astera per fare l'annuncio, la cacciatrice tornò da Yuri e le diede il via libera. Gli eruditi suggerirono di portare il wyvern volante alla piattaforma dove normalmente si studiavano i mostri catturati, in modo che potesse riposarsi in pace. La ragazza fu d'accordo, ma si rifiutò di andare all'assemblea quando il Comandante venne a chiedere di lei.

«Ratha è ferito, non posso lasciarlo solo» protestò.

D'altra parte, aveva paura che Ratha, se lasciato da solo troppo a lungo, decidesse di dare un'occhiata in giro e facesse qualche danno. Alla fine, però, si ricordò che l'intera Commissione di ricerca aveva bisogno della sua esperienza con l'Orrore Nero, una minaccia da non prendere assolutamente alla leggera, e si persuase.

Una volta sistemato il Rathalos, Yuri si presentò ufficialmente a tutti i cacciatori di Astera, che le diedero il loro benvenuto. Alla fine della riunione, gli eruditi si riunirono in privato con il Comandante, intorno al tavolo delle assemblee. Fu richiesta anche la presenza di Xavia, essendo stata la prima ad avere a che fare con la loro ospite. La cacciatrice, dopo aver dato il suo rapporto, si mise in disparte, dicendosi interessata ad ascoltare le domande fatte alla ragazzina e le sue spiegazioni. Ma la verità era che non riusciva più a non pensare a quella giovane Rider, da quando aveva scoperto come si chiamava. Nell'ora che seguì, gli eruditi descrissero nei minimi dettagli la situazione attuale: quando erano cominciati gli avvistamenti di mostri affetti dall'Orrore Nero, quanto frequentemente se ne vedevano, come interagivano con le creature sane, l'impatto che stavano avendo sull'ecosistema dei vari biomi del Nuovo Mondo. Yuri ascoltava con attenzione e, quando le venivano fatte domande sulla malattia, rispondeva il modo in cui i Rider la combattevano nel Vecchio Mondo, come cercavano di arginare l'aumento dei mostri infetti e altre informazioni. Alla fine, quando il Comandante la congedò e le disse di aspettare nuove direttive, la ragazzina tornò dal suo Rathalos. Prima di andarsene, promise solennemente al Comandante che avrebbe fatto del suo meglio per aiutare la Commissione.

Yuri ringraziò un'altra volta Xavia per l'aiuto che le aveva dato quel pomeriggio. Ratha, intanto, si era addormentato sulla piattaforma per i mostri e gli eruditi ne stavano approfittando per dare un'occhiata alle ferite all'ala destra.

«Il tuo amico volante sembra socievole» commentò Xavia, a braccia incrociate.

Yuri sorrise e ridacchiò:

«Di solito, Ratha non attacca le persone» rispose, sedendosi accanto al mostro addormentato.

Passò qualche attimo di silenzio, prima che gli studiosi le lasciassero da sole con Ratha.

«Allora, questo è il Nuovo Mondo, eh?» chiese Yuri, ripensando all'affascinante giungla che aveva esplorato fino a poco prima.

Sospirò, appoggiando la schiena ad uno dei pali di legno a cui era fissata la catena che fungeva da perimetro della piattaforma. Guardò verso il cielo, in cui iniziavano a comparire le prime stelle.

"Domani inizierò a cercare Narga e Nami, se non mi segnalano subito qualche infetto" pensò la ragazza, preoccupata.

Gli attendenti Felyne trovarono un alloggio privato libero per Yuri. Non essendo mai stato occupato da nessuno, era spoglio e impolverato, ma le promisero che l'avrebbero messo a nuovo il prima possibile. Quando la Rider e la cacciatrice si congedarono, Xavia non si ritirò nel suo appartamentino. Invece, andò alla Caccia Celeste a godersi il panorama notturno e prendere una boccata d'aria, oltre che per riflettere. 

«Ehilà, Xavia!» 

La cacciatrice si sentì chiamare da Hana, ma non le rispose e non si voltò nemmeno a guardarla. 
La sua assistente, allora, si avvicinò e la fissò con un sorriso raggiante:

«Siamo pensierose, eh?» disse, tentando di farla parlare.

La cacciatrice annuì, ma non proferì parola.

«Sai, quando c'è stata l'assemblea ti ho guardata da lontano, mi sembravi distratta. Non è da te! Non hai parlato nemmeno una volta, quando di solito fai sempre almeno un commento. Qualcosa non va?» domandò.

Xavia continuò a tacere, quindi Hana si mise a fissare l'orizzonte a sua volta. Dopo alcuni attimi di silenzio, sospirò e si staccò dal parapetto:

«È per via di quella ragazzina, presumo. È da quando si è presentata che sei strana. Ma se non vuoi parlarne, pazienza. Tanto, sai bene che sono testarda! Ti farò vuotare il sacco, prima o poi!» la punzecchiò, scherzosa.

Si voltò e fece per andarsene, quando la cacciatrice parlò:

«Sì, hai ragione. Tanto vale dirtelo» disse lei con un sospiro, allontanandosi dal parapetto e guardando il cielo.

Il cacciatore, lungo disteso a terra, gemé a denti stretti, mentre un'ustione elettrica gli bruciava la schiena. Il mostro che stava combattendo l'aveva atterrato con una sferzata della sua coda palmata, per poi colpire il suo dorso sputando una palla di muco elettrificato. I suoi due colleghi e il loro compagno Felyne furono pronti a mettersi davanti a lui, coprendogli le spalle. La loro spedizione di raccolta alla spiaggia di fronte alla Foresta Antica, di solito tranquillissima, era stata interrotta dall'assalto di un mostro noto solo nel Vecchio Mondo. Una mandria di Kestodon scappò nel fitto della giungla, visto che la creatura aveva appena ucciso alcuni esemplari. I cacciatori notarono, tuttavia, che le carcasse degli erbivori emettevano un pestilenziale fumo nero, segno che portavano la strana malattia che circolava nel continente da qualche tempo: il mostro li aveva uccisi e mangiati, ma poi aveva notato loro e li aveva aggrediti.

La creatura fece per tornare all'attacco, ma una cacciatrice con la spada lunga, che prima aveva ferito a un fianco, lo anticipò: schivò un morso, piazzandosi accanto al lungo collo della bestia, e lo ferì con un potente affondo. Il loro avversario prese le distanze e ruggì, furioso. Fece per sputare un'altra palla elettrica, ma i cacciatori gli lanciarono un baccello letame ciascuno: non erano equipaggiati per combattere al meglio, era molto più sicuro mettere in fuga il mostro. La creatura marina, disgustata dall'odore, li fissò ancora qualche secondo, prima di svanire nel mare, rapida come ne era uscita. Rimasti soli, i cacciatori e il Felyne si guardarono con gli occhi sbarrati, increduli di aver appena avvistato quella specie nel Nuovo Mondo: un Lagiacrus.
 

   
 
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