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Autore: Elgas    12/12/2019    9 recensioni
[Secondo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover: personaggi tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1:
Nel dolore nacque la Luce, una Luce sporca, la luce di un cielo gravido di nuvole, ove una
pioggia nera batteva su una città in rovina. In mezzo a palazzi distrutti, avvertì l’odore della morte,
l’odore pungente del sangue. Nel crescente terrore lo vide; in agguato sulla cima di una parete,
un orrore né Heartless né Nobody; una carcassa animata, putrefatta.
Capitolo 2:
« [...] Luxu...mai e poi mai dovrai desiderare il Kingdom Hearts. Ancora poco e la Guerra dei
Keyblade scoppierà; ancora poco e tutte queste persone , nel bene e nel male, si ritroveranno
a bramarlo. Ma ai Fyrir non servono cuori avidi di potere, nell’Oltre si può far appello solo a se
stessi... e al proprio pastore. »
Capittolo 3:
Quando la felicità si rompe c’è sempre odore di sangue.
Capitolo 4:
Pensieri rivolti agli amici di sempre, agli amici nuovi e a quelli ritrovati, a Kairi, soprattutto a Kairi;
alla felicità, alla sua gioia nel vederlo tornare.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Axel, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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9. A Whisper of Doom



Guardare al passato, ai propri errori…
Guardare indietro e scontrarsi con orribili indicibili… con quel ragazzo… quella cosa.
Erano passati due mesi, ma Pete non smetteva di pensarci, così come ricercava una parete
dove incollare la schiena prima di addormentarsi. Vigliacco, pallido riflesso di Malefica.
Lei al contrario non aveva rinnegato nulla; indifferente alla precipitosa fuga nel Varco Oscuro,
al viaggio estenuante fino al Dominio Incantato, alla cicatrice che segnava l’esile busto, come
un marchio nefasto. Corrotta dalla bramosia, ella inseguiva un sussurro ricercando un potere
superiore a ogni altro, il resto appariva lontano: gli Heartless, recuperare la Black Box,
l’Oscurità che aveva scandito la conquista dei Mondi...
I giorni scorrevano nella fortezza, dove il gelo delle aspre montagne si mischiava allo zolfo
vicino a pozze traboccanti di melma. Scorrevano nel timore verso se stesso e, per la prima
volta, nei riguardi della propria Signora; nell’angoscia verso quel sentiero e gli orrori che
avrebbe trascinato. Temeva Pete, non riuscendo a cancellare il terrore provato al Cimitero, e
tanto desiderava esprimere la propria paura. Ogni volta però la codardia lo inchiodava davanti
al laboratorio, all’intricato dedalo sotterraneo da cui Malefica usciva ormai di rado. Successe
anche quel giorno. Rimase a scrutare il portone di legno scuro, i battenti a testa di serpente
baciati da riflessi verdognoli, per infine riemergere dalla stretta scala a chiocciole.
Ritrovò il cortile principale, un vento agitava il tanfo rendendo l’aria più fetida di quanto già non
fosse, decine di goblin, resi in parte gradevoli dalle armature in cuoio, andavano su e giù intenti
nelle mansioni quotidiane. Ulek comandava quella feccia, solo perché fra tutti sembrava il più
furbo; servizievole nei suoi confronti come verso l’oscura Padrona. Una volta seduto sopra una
grossa pietra, Pete lo vide avvicinarsi, il muso sorridente mentre i passetti facevano sobbalzare
il rancio nella ciotola.
« Di buon ora Messer… avete già pranzato? »
A un cenno negativo egli richiamò alcuni giovani affinché portassero lo stufato di cervo.
« Una bestia catturata ai confini del Regno di Stefano. Più è nobile, più la carne è succosa! »
« Grazie Ulek… tra un po’ portalo anche a Malefica. »
Felice di averlo compiaciuto, il goblin grassottello si poggiò al muro, mangiando la poltiglia
quasi fosse il dolce di un sontuoso banchetto.
« Non sembri preoccupato », esordì Pete appena la fumante cacciagione venne servita.
« La mia… non è certo mancanza di rispetto, Messer. La magia funziona così, occorre tempo e
tante energie per creare nuovi sortilegi… fu così quando la Signora maledisse Principessa Aurora
ormai... ventotto anni fa. Non avete motivo di tormentarvi. » (1)
Ma l’angoscia non diminuì. Del resto Ulek non aveva visto l’orrore, l’abominio che abitava i suoi
incubi; non si accorgeva della stanchezza sul viso di Malefica; sordo a oscure formule, ignorava
quale male stesse richiamando. Ulek eseguiva gli ordini guidando razzie, conducendo soldati e
Heartless di Mondo in Mondo e riportando peculiari artefatti.
Da bravo sottoposto non si poneva domande e... pure lui… pure lui doveva continuare a esserlo.
S’alzò, lasciando gli ultimi bocconi all’ingordigia del capogoblin; veloce si diresse nei sotterranei,
quasi il coraggio potesse crollare da un momento all’altro. Un nuovo buio lo avvolse oltre il
portone, buio rotto da candele, deboli fiamme a illuminare porzioni di librerie, dorsi di tomi,
ampolle contenenti viscere. Più avanti, al limitar della prima camera, ecco stagliarsi Malefica,
eccola muoversi leggiadra e sinuosa, il corpo avvolto da una veste color giada.
« Non complicati artefatti Pete… no… »
« Cosa allora? »
« Una serie di fortunate coincidenze. Due uomini si scontrarono nei mesi antecedenti la Guerra…
ferendo boschi, montagne, abissi. In ogni Mondo, le genti si tengono lontane da luoghi ormai
maledetti. Uno di loro, forse senza volerlo, disperse piume nere. Piume che i miei servi hanno
avuto l’accortezza di recuperare. »
Profonde erano le occhiaie; fredde le mani a sfiorargli il braccio; la voce persa in una strana
eccitazione; cicatrici a segnar la pelle dove l’abito non riusciva a coprirla.
« Un oggetto semplice… un oggetto in comune… ecco la chiave per vedere Oltre. Adesso siamo
pronti… pronti a stipulare una solida alleanza. »
Eppure apparve magnifica come il primo giorno, quando l’aveva liberato dall’esilio imposto da
Minnie. La seguì raggiungendo il centro della stanza, poi… tutto cambiò; in un braciere le piume
bruciavano; in mezzo a fiamme spettrali ecco riflettersi un viso femminile.
« Piacere di conoscerti… Pete. »
Il terrore sopraggiunse; non un fiume in piena, ma una bestia celata in una notte infinita,
bramosa di mangiarti pezzo dopo pezzo. Una voce suadente, incarnazione di un male antico e
sconosciuto… eppure Malefica s’ergeva meravigliosa, sicura, e lui… lui era un bravo sottoposto.
« M-Mi chiamo Peter Pete. È un onore… signora? »
« Puoi chiamarmi l’Incantatrice. »

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

La meraviglia assumeva forme diverse. A scandire il viaggio verso i Confini erano stati gli sguardi
di Sora e Aqua, le esclamazioni di Donald e Goofy mentre Askin aveva spiegato ora aurore nel
cielo, ora distese floreali a lastricare strane porzioni di terra. Fenomeni modellati dal Seiðr,
piante importate da vari Mondi dove erano visibili i segni di una bizzarra evoluzione. Sorvolando
paesaggi via via più sterili, la Fenris aveva saettato dimensione dopo dimensione assieme alla
Lindwurm, l'aeronave di Shura, dove Kugo si era impegnato a modificarla in vista dei numerosi
passeggeri. Giunti a destinazione, l’incanto si era trasformato in qualcosa di nuovo, qualcosa che
non smetteva di rinnovarsi giorno dopo giorno, in vista della partenza. Meraviglia e timore
quando lontano i Hwergh irrompevano dall’Oltre segnando l’inizio delle cacce; la paura scivolar
via di fronte ai Fryir; essi danzavano in mezzo a orde abominevoli, falciandole come un contadino
miete il grano.
Attendendone il ritorno, il gruppo aveva preso l’abitudine ad allenarsi all’interno di una
sala gentilmente concessa da Edward, e mai stupore permeava Luxord come allora. Mentre
GoldSaber disegnava archi dorati scontrandosi con Rainfell e StarLight, e le dita si muovevano
lanciando magie temporali. Dita a ripercorre ricordi, quando i giorni scorrevano ad Auropoli; in
scie luminose rivedeva gli occhi di Ventus nell’Eroe del Keyblade, il viso di Elrena nell’espressione
sicura della Maestra. Nonostante questo, approvativa di questi e altri momenti per immergersi
nel passato, ancora di più, desideroso un giorno di liberare i poteri del Keyblade. Il resto, i legami
di Rulod, giacevano al sicuro nel Cuore, così aveva deciso appena riemerso dall’antica città. (2)
Ricordare il necessario… anche per Askin era così? La domanda rimbalzò, distraendolo nell’attimo
cruciale; la guardia aperta ed ecco StarLight puntata al fianco.
Sora sorrise trionfale poggiando il Keyblade sopra la spalla.
« Ora siamo pari Luxord! »
Poco distante un Reflex di Aqua parò la carica di Goofy e il Fire del mago.
« Le ultime battaglie vi hanno temprato », constatò, le mani alzate in segno di resa.
L’unico a rimaner in disparte era Cloud Strife. Lo conosceva di fama, in veste di partecipante ai
Tornei del Monte Olimpo. Un ragazzo parecchio riservato; di certo la presenza, il legame sancito
con Shura, lo identificavano come un formidabile guerriero, tassello essenziale per la Missione.
Proprio il giovane apparve poco dopo insieme a Winry, ma come previsto fu lei ad annunciar la
merenda a base di waffle. Sora e amici esultarono…
…poi lui entrò e quella domanda riemerse con un’urgenza disarmante.
« Coraggio, sbrigatevi! I waffle vi aspettano! »
« Li hai fatti tu Askin? » chiese l’Eroe del Keyblade.
« Sono il mago dei dolci qui. Anche Kugo se la cava, infatti sta ultimando i condimenti! Cioccolata,
panna, frutti di bosco, marmellata… insomma ce n’è per tutti i gusti! »
« Rivedervi cucinare insieme mi riempie di gioia », commentò Winry.
Una decina di passi, tanto bastò a portar la mano lì, attorno al braccio; a fermarlo e rispecchiarsi
nei suoi occhi; a celare la verità dietro una semplice richiesta.
« Potremo continuare… io e te… »
Con naturalezza egli sorrise e congedò il gruppo, eppure tornando nella sala bianca, dove pareti e
soffitto si univano a cupola, si chiese se non avesse fiutato qualcosa.
« In effetti non ci “affrontiamo” da un po’ », disse facendo apparire una lancia di legno, « l’ultima
volta fu nella nostra pausa caraibica. »
« Questa volta sarà ad armi pari. »
« E... quale sarebbe il succoso premio? »
« Il primo che “colpisce” l’altro, avrà diritto a una domanda. Qualsiasi domanda. »
Una luce ne illuminò lo sguardo e Gáe Bulg si materializzò in una scia scarlatta. Alta come
il detentore, presentava una complessa impugnatura; d'oro erano le parti metalliche sotto
le doppie lame, rosso il legno a unire le tre parti. Una lancia magnifica Gáe Bulg, messa in risalto
da vestiti chiari; camicia bianca, jeans e scarpe beige. Come tutti i Prescelti invece, Luxord
indossava la tuta regalata da Winry all’arrivo ai Confini; un set in grado di proteggere da ogni
clima e assumere l’aspetto desiderato. Se gli altri avevano ricreato i vecchi abiti, lui non aveva
scelto nulla, forse perché il blu scuro e le strisce bianche a lato dei pantaloni ben si abbinavano
ai toni dorati di GoldSaber.
« Come sempre sfidi il Destino in maniera acuta, ma ti avverto... non è una partita a scacchi. »
Sfidare il Destino… l’aveva sempre fatto… anche ora… sopratutto ora.
Un rombo metallico squarciò l’aria, l’onda d’urto trapassò ogni muscolo.
Askin si era mosso, eppure l’aveva percepito all’ultimo, in tempo per deflettere goffamente
il colpo. Col cuore in gola sollevò il Keyblade, lo sguardo puntato in avanti.
L’osservò, attento al modo in cui brandiva l’arma, la posa simile a un serpente, un cobra pronto
a morderti e stritolarti. Danzava scandendo colpi ritmati Askin; quando una lama s’allontanava
un secondo bagliore anticipava l’altra; non lasciava spazio, ristabilendo ogni volta le distanze e
aprendo successioni di fendenti e affondi. Magie elementari si rivelarono inutili; un semplice
gesto del Fyrir le dissipava ora in scintille, ora in nevischio e saette.
Cinque minuti. Tanto bastò per sentire l’affanno e i muscoli irrigidirsi.
No, non poteva finire così. Non doveva finire così.
Uno, due,
Uno Stop, un vuoto a rallentarlo...
Tre, quattro,
… dissolto senza alcuna fatica.
Cinque, sei,
Dividere la magia, colpire più punti, trovare un spazio nella guardia.
Ecco l’energia concentrasi nel palmo, scorrere frenetica nelle dita.
Sette, otto, Stopga!
Piedi, polsi, collo. Askin fu veloce, ma non abbastanza. Una dolce sorpresa lo invase quando la
punta di GoldSaber sfiorò la spalla.
Nove, dieci.
« Liberate le gambe, pensavo di schivare, invece... sei stato veloce. Una strategia efficace… del
resto dovevo aspettarmelo. Avanti… cosa volevi chiedermi? »
Lo disse piano, il respiro a lambirgli dolcemente il collo.
Nell’inaspettata vicinanza Luxord comprese. Non erano stati quei paesaggi a incantarlo, ma la
voce, la sua voce. Solo quella, sempre, sempre. Voce a trovarlo, salvarlo, a guidarlo nel presente,
a donare un senso al tutto. Voce che mai volgeva al passato. Già.. per quanto raccontasse piccoli
episodi risalenti ad Auropoli, lui si limitava a commentarli con sagacia, con quel tono che mai, mai
si sarebbe stancato di ascoltare.
Eppure non bastava, non bastava più.
« Il tuo… i vostri Mondi furono i primi a venir… divorati. Mi chiedevo ecco… se esista una casa
nell’Oltre… prima del vostro arrivo qui insomma... »
Richiesta impacciata, come si aspettava inoltrandosi in quel terreno fangoso, dove Askin tentò
ancora una volta di allontanarlo.
« Mi aspettavo chissà cosa….! Consigli su come affrontare il viaggio, un modo efficace per tener a
bada i Hwergh…! »
« Amo sfidare il Destino, lo dici spesso e… in effetti sempre è stato così », abbassato il Keyblade,
si sedette seguito a ruota da lui, « sai… non rammento come ottenni GoldSaber, ricordarlo mi
aiuterà… ma non voglio affannarmi, il tempo deve fare il suo corso. Comunque! Quando lo
contemplai con attenzione la prima volta... ricordi? Eravamo sull’Isola della Fortuna…lì, all’ombra
degli alberi, mi sovvennero immagini lontane. Eccomi partire da un piccolo porto, salutare ciurma
e capitano; ecco stagliarsi attorno a me vivaci campagne, davanti... l’ignoto e Auropoli. Auropoli…
la città in cui si riunivano i Custodi dei Keyblade. Si trattava di una sola, oscura informazione,
eppure sfidai il Destino. Lo sfidai e mai ebbi paura… né con gli Heartless, né quando affrontai
i Hwergh e... difesi Ven, difesi tutti. Lo stesso vale per Aqua, Sora… pensa a lui! Lui non sapeva
nulla! Tanto meno voi quando… ah… perdonami, mi sto incartando… » (3)
« Vai avanti… »
« Non... mi occorrono tecnicismi! Quando verrà il momento tu sarai con me... a spiegarmi... a
proteggermi. Sono altre le cose che desidero sapere… condividere. »
Silenzio e in esso il suo respiro si fece intenso, come se l’ultima frase, più di tutte, avesse
scavato nell’anima immortale; allora si avvicinò Askin, quasi nel desiderio di proteggere la
risposta; le iridi a percorrere visioni lontane.
« Hlíf… si chiama Hlíf, è… era qualcosa di unico; riemersi dal buio della nascita, esso ci apparve un
incanto. Era un santuario, una terra fuori dal tempo e dallo spazio, modellato all’epoca sui vividi
ricordi risalenti ai nostri Mondi. Luogo in cui lenire ferite e dove presto si susseguirono gioie e
dolori di vite immortali. Lì imparammo tutto, lasciamoci alle spalle le precedenti esistenze.
Dall’Hlíf partimmo, riuscendo infine a sigillare la Porta dell’Oscurità. Eppure non bastò. Essa
era destinata, come vedi, a tornare. Tanti si misero in viaggio e quando le Campane dell’Oracolo
risuonarono qui, noi sette ci adoperammo a costruire tutto questo. La Fen.ce era stata completa
quando… quando l’Oscurità tornò. Hlíf cadde e... »

- A volte i legami si spezzano. È inevitabile. - (4)

« … adesso è un relitto, condannato a vagare nel Seiðr apparendo dinnanzi ai Mondi come uno
spettro … e dove in pochi dimorano. Una tappa del nostro viaggio, non proprio allegra ma… sarà
bello tornare a casa dopo tanto. »
A ogni parola i paesaggi si fecero vividi, gli eventi scivolavano nella mente tra rumori di antiche
battaglie. Infine un tepore sfiorò la pelle, sotto l’orecchino a forma di dado, e come trascinati da
una dolce brezza ecco il profumo dell’erba, il rumore delle cascate, il calore di un sole persi nel
tempo. Nella leggerezza Askin riapparve, le dita ad accarezzargli il collo; e fu gioia, gioia per aver
condiviso e illuminato, seppur di poco, un' infinita distesa di ombre.
« Grazie… mi ha fatto piacere. Davvero tanto piacere. »
Lo sussurrò, traboccante di un’emozione indefinita. Pochi passi ad accorciare una distanza
invisibile, prima dell’inizio di quel lungo viaggio. Forse un giorno sarebbe arrivato laggiù,
dove le ombre celavano spettri, portatori di salvezza e sventura.
« Anche a me… anche a me…ora… ora ascoltami, Luxord. Là fuori non devi assolutamente
allontanarti da me. Per nessuna ragione. »
Da qualche parte nel buio, anche l’immortale si mosse. Così lesse nell’urgenza della voce, nella
mano a circondargli la nuca, nello sguardo celato contro la spalla.
« Promesso, Askin... promesso… »

… perché tu sei… il mio presente, il mio futuro.

–.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Circondato dall’Oscurità, respirando buio.
Nei recessi di Gaia, nelle profondità del Regno Oscuro, più volte aveva percorso sentieri
proibiti, scrutandola, bramandola, piegandola. Eppure non era abbastanza, non era mai
abbastanza; il senso di vuoto rimaneva lì, a rodere l’anima e corrompere i pensieri.
Poi la Luce, Zack… Cloud, e un filo a tessersi lentamente, invisibile a sguardi sconosciuti.
Un filo; pizzicato a ogni duello contro la Luce; teso in uno contorto preludio, tra abomini mutilati,
un misterioso inseguitore e il furto di strane sfere; spezzato in mezzo a quell’Oscurità, diversa,
affascinante, pericolosa. Lì, altri passi rompevano il silenzio, altre ali fendevano le tenebre.
Nulla di più. Da giorni, settimane, tentava di capire chi o cosa lo stesse osservando.
Circondato da una nuova Oscurità, respirando buio.
Oscurità; fonte d’essere, di potere, unica via per giungere lì…
« Speravo facessi la prima mossa... invece nulla da quando ti ho “salvato”. Okay, okay… vediamo
di chiudere il Secondo Atto! »
… nella Vera Oscurità.
Certezza che si stagliò al suono di una voce; divertita, corrotta, suadente e terribile.
Un uomo? Un demone?
Nel dubbio sopraggiunsero piume, infinite piume a sfiorargli l’unica ala.
Nel buio un respiro e la voce invase l’aria, indifferente a Masamune.
« Sei così... affine... interessante considerando da dove vieni. Un universo caro ai Fyrir… ne hai
incontrato uno... puzzi da far schifo! Ma non perdiamoci in sottigliezze. Forse… puoi illuminarmi,
piccolo angelo. Vedi… da mille anni sono qui, osservo, scruto celato a ogni vista. Osservo e basta.
Un potente artefatto impedisce il mio passaggio. Dopo un millennio sai… è normale annoiarsi…
poi eccoti... una deliziosa sorpresa lo ammetto. Tu... sai? Sai cosa proteggono i miei nemici con
tanta cura? Di certo non te... » (5)
Scavarono le parole, ora dolci, ora simili al gracchiar di corvi… eppure la paura rimase come
sempre lontana, estranea al Cuore. In mezzo a dubbi dissipati, un’immagine riaffiorò; l’unico
oggetto sfuggito alla sua comprensione, l’unico in grado di sconfiggere gli Heartless, l'Oscurità
che si era lasciato alle spalle; la Chiave in mano a un ragazzino e altri come lui.
« Keyblade… e Cuori in grado di brandirli. »
Se un corvo avesse avuto il dono della risata, allora sarebbe stata esattamente così: soffocata
all'inverosimile. Se un demone avesse potuto ridere, allora avrebbe riso così: vibrante nel
contorcersi di mille pensieri e dell’ironia della sorte.
« Capisco… quindi il Maestro proveniva da lì… inoltre… ho percepito parecchi movimenti
nell’ultimo periodo… le tue parole sono una lieta notizia! Le Chiavi! Con le giuste Chiavi
usciranno allo scoperto! Finalmente incontrerò... l’uomo che brama di uccidermi… insieme
a una nuova Luce. Non vedo l’ora…! »
Parole gonfie di eccitazione, di controllata follia e suprema magnificenza; parole in grado di
fendere le tenebre e rivelar meraviglia, soltanto meraviglia.
Nero.
Esclusa la pelle, ogni cosa in quell'uomo era nera; la pesante tunica, i capelli, le vene risaltate
dalla carne diafana lungo avambracci e mani; neri gli occhi, pozze di petrolio incastonate in un
viso perfetto, perfetto anche lì, dove la pelle marcia partiva dagli angoli della bocca arrivando
sottile agli zigomi; nere erano le ali, sei splendide ali corvine si diramavano dalla schiena, rese
ammalianti dai riflessi bluastri lungo le decine, centinaia di piume.
Attorno si rivelò un’ampia stanza; complicati bio-macchinari si fondevano con pareti ricavate da
ossa, sacche melmose pendevano dal soffitto, irradiando l’ambiente con una luce fosforescente.
Ma tutto appariva poca cosa di fronte a lui; l’Abisso dell’Oscurità.

Io… posso solo essere qui…

« Sei stato utile, le tue piumette tendono a cadere… un buon regalo per l'Incantatrice. Ora che
ti guardo più attentamente… sei davvero un bellissimo angelo… e io un gran maleducato! Non
mi sono presentato, perdonami », mentre accennava un inchino le ali si mossero, danzando
all’unisono, « i Fyrir mi conoscono come l’Architetto, il Corvo, Colui che porta la Morte. Epiteti
abbastanza lugubri... mettiamoli da parte okay? Chiamami col mio vero nome. Ukoku Sanzo. Anzi
fai solo Ukoku, facile no?! Benvenuto sulla Muten, d’ora in avanti sarai mio ospite… caro? »

Esistere solo qui… dinnanzi alla Perfezione.

« Sephiroth. Il mio nome è… Sephiroth. »



Continua in;

III. Echo of Rain



(1) Precisazioni generali riguardo questa prima scena;
Ricordate la scena nel Capitolo 5 di FFB? Quando Edward li caccia dal Cimitero dei Keyblade?
Rieccomi a chiudere un altro cerchio.
Dominio Incantato; Mondo de La Bella Addormentata presente in BBS. Dopo gli eventi di BBS,
Malefica vi tornò spesso, nonostante la base principale fosse Radiant Garden, dopo la conquista
trasformato Hollow Baston.
Ulek; sarebbe il goblin grassottello presente in questa scena… il nome l’ho inventato io <3
https://www.youtube.com/watch?v=8RF56gn5tNA

(2) Eventi narrati nei Capitolo 3 e 4.

(3) Isola della Fortuna presente nel Mondo dei Caraibi. Dopo la parentesi nelle rovine di Auropoli,
Askin, Luxord e (Kugo) trascorrono qualche tempo lì, fino alla scena presente nel Capitolo 5 tra
il Lupo e Aqua.

(4) Frase di Askin tratta dal Capitolo 6.

(5) Ricordate il Capitolo 8? Shura evidenzia come:
- La priorità era recuperare le memorie di Lauriam, Elrena e Emdy. Due mesi a cercare l’uccellaccio da
quando fuggì dal Sotto ! Due mesi a cercare anche solo una traccia! E indovinate?! Niente! Per quanto affine
all’Oscurità, Sephiroth non è in grado di occultarsi fino a questo punto… sono stati loro! Loro erano qui! -

Inoltre tutto ciò ricollega finalmente i vari pezzi dove vengono nominati o sono protagonisti
Sephiroth e Cloud.







Angolo Autrice;
Finita? Non ci credo nemmeno io tra un po’. <3
Immagino l’epilogo sia stato, specie nella parte finale, una grande grande sorpresa.
Del resto bisogna finire col botto; compare Sephiroth (come vedete non mi sono dimenticata di lui) e i nostri cari Døkkafirar, la nemesi dei Fyrir, stanno lentamente venendo allo scoperto. <3 Il primo a vedersi per intero è… l’Architetto! Niente po po di meno che il nostro caro Ukoku, antagonista principale del Manga Saiyuki. Adoro quest’uomo e sì, è un gran chiacchierone, anche quando combatte contro il quartetto di Sanzo e Compagni non fa che parlare.
Ma! Per chi non conoscesse Saiyuki ecco alcune brevi spiegazioni;

• Il Corvo; è uno dei nomi con cui viene chiamato. Spesso quando compare ci sono piume
svolazzanti, un po’ come Sephiroth, e il gracchiare di corvi.
Ma tutto appariva poca cosa di fronte a lui, l’Abisso dell’Oscurità.
L’Abisso dell’Oscurità è una frase tratta dal Volume 9 di Saiyuki Reload.
• Muten; se nel mio caso indica la bionave, in originale è il Sutra del Cielo e della Terra di
Ukoku è custode. Muten governa la Morte e il Nulla.

I Døkkafirar saranno in linea di massima personaggi di questo calibro; se ho già in mente chi sarà il Necromante o il Ragno, sull'Incantatrice e restanti due ho ancora qualche dubbio.
Nel caso sapete consigliarmi antagonisti femminili (tratti da manga e anime) di un certo spessore?
Poi vedrò come muovermi, ma ricapitolando al momento abbiamo;

• L'Architetto, il Corvo → su cui Askin ha giurato di vendicarsi.
• Il Necromante, il Ragno → su cui Kugo ha giurato di vendicarsi.
• L'Incantatrice → in parte riuscita a superare la barriera scaturita dal Cristallo (quello visto
nello scorso Capitolo) e a mettersi in contatto con Malefica.

L’Architetto si è mosso verso Sephiroth e… okay, so già che alcuni di voi impazziranno per questa scena… sbizzarritevi nei commenti subito subitissimo!
Prima di salutarci!
Avrei un po’ di domande per voi o miei cari attuali e futuri recensori.
Anzi scrivete le recensioni in libertà e poi aggiungete le risposte alle seguenti domande;

1) Cosa ne pensate dei contenuti inventati da me?
2) Vi piace la veste che ho dato ai personaggi Crossover? Chi vi ha colpito di più?
Poteri nuovi, nuove nature, tutto nuovo insomma. Mi sembrava la scelta più azzeccata per tutta una serie di questioni:

• Bilanciamento dei livelli di potere; fare una mistura di Shinigami, Alchimisti e Demoni era la
scelta più ovvia, ma quella che a lungo andare avrebbe stonato terribilmente. Le classi dei
Fyrir hanno leggeri rimandi ai Mondi Originali, ma ovviamente la questione cambia;
- Ed e Winry sono Smiða [Forgiatori]; hanno creato la Fen.ce , i Confini Imperituri, la Black
Box e il Cristallo visto nel Capitolo 8, il che si rifà alla natura di “Alchimisti”.
- I fratelli Mephisto, Lucifer e Amanion sono “maghi” [non ho ancora inventato un nome
per la classe] ; non hanno armi, ma sono in grado di lanciare potenti magie. In Blue
Exorcist i Demoni fanno uso di forza fisica e potenti incantesimi ( specie nel loro caso
essendo, in origine, tre degli Otto Re di Gehenna)
- Kugo e Askin sono i guerrieri; in Bleach per la maggior parte combattono a suon di
spadate, riassumiamola così. Kugo in origine è il Primo Sostituto Shinigami, Askin un
Quincy → le personalità si rifanno alla mia Long Ikiru Riyu.
• Per farli legare in maniera più significativa.

3) Cosa ne pensate di Luxord? Vi è piaciuta la sua evoluzione?
4) E Luxu?
5) Soretto è comparso meno, ma nel piccolo è sempre lì, a riempire di gioia e allegria, ma con una certa maturità che in molti mi hanno fatto notare, e di cui ammetto sono rimasta stupita. Anche il suo legame con Shura è stato accennato… e ci sarà tempo di approfondire. Pure Aqua nel suo piccolo ha mosso qualcosa, ma su di lei ci concentreremo in futuro <3
5) Opinioni sui rapporti Askin/Luxord, Luxu/Mephisto. Luxu/Lucifer, Kugo/Aqua. Sephiroth/Cloud. Sephiroth/Ukoku.
Forse la domanda che mi preme di più.
7) La gestione generale dei personaggi; sia quelli principali che secondari. I motivi per cui i Prescelti intraprenderanno questo Viaggio, sono abbastanza forti e in linea coi loro caratteri? Esclusa la Missione e il dover chiudere la Porta dell’Oscurità, abbiamo;

• Luxord→ dopo aver ricordato la precedente esistenza come Rulod, ora è determinato a
recuperare le memorie di Lauriam, Elrena e Emdy
• Luxu → ricongiungersi da immortale col Maestro dei Maestri (immortalità ottenuta,
come il mentore 3000 anni prima, tramite elisir di Edward; immortalità diversa da
quella dei Fyrir, loro due non invecchiano e basta)
• Sora → “salvare” i Fyrir
• Aqua → seguire una strana sensazione.
• Cloud → per sconfiggere Sephiroth e vendicare la morte di Zack

8) I collegamenti con Union X sono stati chiariti e semplificati! In futuro aggiungerò lore mia sul per Maestro e Luxu, ma lo svolgimento degli eventi principali rimane quello descritto. Spero di aver dissipato ogni dubbio nei capitoli riguardanti il passato di Luxord, ma se avete domande chiedete!
I legami di quest’ultimo con Lauriam eccetera eccetera, sono stati delineati bene?
9) A proposito di X; opinioni Maestro? Un uomo legato ai nostri Fyrir in maniera diversa e che sempre aleggia nella vita di Luxu e non solo… ehm! Ehm! Andiamo avanti!
10) Opinioni su Pete. Non sembra ma mi sto affezionando a quel micio obeso!

Sì è parlato anche di Kairi, Lea e in misura minore di Riku, Mickey, Even, Ienzo, Isa, Ventus, altri di contorno quali Yen-Sid, Terra e Ansem. Per tutti loro ho tentato di avvicinarmi sia ai loro caratteri, sia alle possibili reazioni di fronte a eventi, personaggi, minacce così grandi. Kairi e Lea saranno i narratori principali per quanto riguarda i Prescelti rimasti col compito di frenare l'onnipresente minaccia Heartless e Malefica. In ogni caso su alcuni di loro non mi soffermerò più di tanto, specie perché considero i loro archi narrativi chiusi (vorrei che anche Kingdom Hearts 3 avesse seguito questa strada ma va beh… se non ho fatto tornare alcuni personaggi un motivo c’è! ).
Detto questo vi saluto! Ringrazio le persone che mi hanno supportato con le loro fantastiche recensioni, spronandomi ad andare avanti. Senza il loro supporto, non avrei trovato la forza di proseguire in questo immane progetto. <3
Grazie a tutti, davvero. <3
Ovviamente il ringraziamento va anche ai futuri recensori e lettori. <3 <3 <3
Da adesso si avvia un periodo di pausa; per riorganizzare e mettere insieme i nuovi pezzi del puzzle. L’unica anticipazione che posso farvi sarà il tema principale del Terzo Atto; ovvero l’intermezzo, o metà intermezzo circa: lo sviluppo dei legami tra i Fyrir e i Prescelti che hanno ricevuto gli Shrapenl. <3

Auguro a tutti un felice Natale! E un buon anno nuovo! <3
Elgas
ps. Superlike per Sephiroth e la conclusione del Secondo Atto!
   
 
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