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Autore: _Glaucopis_    16/12/2019    0 recensioni
Scritta per i 12 Days of Chriatmas del gruppo Facebook We Are Out For Prompt.
Prompt di Glass Heart: Frank cercava sempre di aiutarla, ma non voleva essere troppo protettivo, quella era solo la sua natura.
"Non è pesante, sono più forte di quello che sembro."
Oh, Frank lo sapeva. Eccome se lo sapeva.
Casella del bingo scelta: rosso+fotografia.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Zhang, Frank/Hazel, Hazel Levesque
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frank cercava sempre di aiutarla, ma non voleva essere troppo protettivo, quella era solo la sua natura.

"Non è pesante, sono più forte di quello che sembro."

Oh, Frank lo sapeva. Eccome se lo sapeva.

“Hai già fatto un sacco di gradini portandolo, e sembri esausta. Lascia che ti aiuti almeno per l’ultimo tratto” disse prendendo da un lato il borsone rosso.

Dopo qualche protesta, Hazel lo lasciò fare.

I futuri sposi avevano scelto il giorno sbagliato per portare le proprie cose in quella che poco tempo dopo sarebbe diventata la loro abitazione.

Arrivati con bagagliaio e braccia carichi di roba, avevano trovato l’ascensore guasto, ed erano stati costretti a prendere le scale.

Finalmente, dopo quella che era sembrata un’interminabile Odissea, giunsero al loro appartamento.

Il salotto, una stanza abbastanza grande e ben illuminata, era già stato arredato con quasi tutti i mobili scelti dalla coppia e alcuni quadri dipinti dalla figlia di Plutone.

Mancavano pochi tocchi finali, e quella sarebbe stata veramente casa loro.

Hazel si avvicinò alla vetrata, che offriva una pittoresca vista su Nuova Roma. Ammirò la città, poi si voltò verso Frank sorridendo. Nessuna parola, solo un sorriso a trentadue denti e due occhi brillanti, messi in risalto dai giochi di luce del sole.

Il giovane si fermò ad ammirare tanta bellezza. Sembrava impossibile che quella ragazza stesse per diventare sua moglie.

Sua moglie. Arrossì al pensiero. Hazel doveva aver intuito cosa gli passava per la testa, o forse i suoi pensieri erano molto simili, perché anche lei avvampò.

“Scusami solo un secondo. Vado in bagno” disse.

“Okay. Va bene se intanto comincio a sistemare qualcosa?”

“Certo”

Frank si inginocchiò per terra e aprì il borsone.

La prima cosa che notò fu un album di fotografie.

Ripensandoci, forse avrebbe dovuto chiedere il permesso ad Hazel prima di farlo, ma, spinto dalla curiosità, lo aprì senza rifletterci troppo su.

Nonostante sembrasse nuovo, le poche foto conservate all’interno erano in bianco e nero, sicuramente risalenti all’epoca dell’infanzia della sua fidanzata.

E infatti ecco lì quella che doveva essere un’adorabile Hazel di circa tre anni, probabilmente pronta per la parata del Mardi Gras.

Quasi tutte le altre foto mostravano Hazel assieme a poche altre persone. Riconobbe Sammy Valdez, il bisnonno del loro amico Leo, e Marie Levesque, la madre di Hazel.

Quella ragazza non aveva mai avuto una vita facile.

Era nata in un’epoca dura, una in cui veniva considerata diversa semplicemente per il colore della pelle e per il fatto di non avere un padre che l’avesse riconosciuta per i mortali.

Per la maggior parte della sua vita, anche grazie a quella simpaticona di Gea, la sua non era stata la più amorevole delle madri.

A soli tredici anni era riuscita a posticipare il ritorno dei giganti, e a soli tredici anni aveva dovuto dire addio ad un mondo che sì, non era dei migliori, ma che conosceva, e nel quale abitavano persone che amava.

Aveva avuto una seconda opportunità. Si era ritrovata in un mondo completamente nuovo. Era stata coinvolta nuovamente negli affari di Gea. Aveva perso altri a lei cari.

Nonostante ciò, Hazel era sempre pronta ad affrontare il mondo e ad aiutare chi la circondava a fare lo stesso.

Sì, era fantastica.

Si ritrovò una testa riccioluta posata sulla spalla. Quasi sobbalzò. Non si era accorto che la semidea fosse tornata.

“Io… Scusami…”

“No, no. Non devi preoccuparti” lo rassicurò lei allungando una mano verso l’album e accarezzando delicatamente una delle fotografie “Me l’ha regalato mio padre per il mio compleanno”

“Oh. Carino da parte sua”
“Già. Sai, vorrei che potessero incontrarti. Intendo mia madre e Sammy. E vorrei che potessero venire al nostro matrimonio”

Il rossore tornò sulle guance di Frank.

“Cosa ne penserebbero di me?”

Hazel gli posò un bacio sulla guancia. “Ti adorerebbero, proprio come ti adoro io”

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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