Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: harua_96    20/12/2019    0 recensioni
Ovvero, amore in pillole per conquistare la tua dolce metà.
Attenzione, il medicinale non è un filtro d'amore, i risultati potrebbero essere diversi da quelli aspettati. I possibili effetti indesiderati sono: delusione, probabile umiliazione (anche pubblica) e senso di fallimento costante.
Nel remoto caso in cui avrete successo, sarete felici per sempre con la vostra dolce metà.
Per eventuali lamentele potete provare a contattarci ma non risponderemo. Non assicuriamo sul "per sempre". Non accettiamo querele o denunce. Se vi dicono che invece dell'amore trattiamo la friend zone probabilmente è vero.
[Raccolta partecipante alla "Un calderone di prompt" challenge, indetta da catching_hearts sul forum di EFP]
1. Annie e Bertholdt
2. | 6. Sasha e Nicolo
3. Hanji e Levi
4. Nanaba e Mike
5. Armin, Annie e Bertholdt
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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calderone challenge 6



Sasha correva a perdifiato per la scuola. Le lezioni erano appena terminate, ma voleva raggiungere Nicolo velocemente per passare con lui più tempo possibile prima dell’inizio dei club. A stento aveva dormito la notte in attesa di quel momento e ora il cuore le martellava nel petto, impazzito. Ma Sasha era un’atleta e quell’adrenalina, causata anche dalla corsa, non faceva che renderla più euforica.
Ah, eccola nel corridoio giusto, poteva già scorgere l’ingresso sul lato sinistro dell’aula di economia domestica.
Rallentò la corsa, pensando che, forse, arrivare come un uragano non sarebbe stata una presentazione a suo favore; spesso le rimproveravano di essere troppo impulsiva e chiassosa.
Si fermò un attimo per riprendere fiato; appoggiando la mano sul cuore poteva constatarne il battito accelerato, e non più solo per la corsa.

«Che emozione, non mi sono mai sentita così… piena di aspettative.»

Prese un grosso respiro e si avvicinò con passetti leggeri.
Con la testa fece capolino oltre lo stipite e si riempì di gioia: Nicolo era già lì.
Meticoloso, canticchiando qualcosa fra le labbra, stava preparando il tavolo da lavoro per cucinare. Un ricciolo capriccioso dei bei capelli biondi continuava a finirgli sull’occhio, costringendolo ogni tanto a spostarlo con le dita, ogni tanto a soffiarci sopra come un bimbo ostinato.

«Che carino!»

E fu mentre pensava questo e arrossiva, che il ragazzo alzò lo sguardo attirato, dalla sua figura.
Il primo istinto fu quello di nascondersi, troppo imbarazzata, ma si trattenne tenendosi saldamente allo stipite in legno, sbiancando i polpastrelli.
Timidamente, uscì allo scoperto e gli sorrise, non riuscendo però a reggere il suo sguardo: «Ciao», salutò con un movimento della mano, che tornò svelta dietro alla schiena a stringersi all’altra.

«Sasha… ciao» sembrava sorpreso, ma anche ben disposto.
Lui abbassò all’improvviso il capo stringendo le labbra, sembrava arrossito, come se avesse detto qualcosa di sbagliato
«Vu… vuoi cucinare?» domandò impacciato.

«Mi piacerebbe molto!» esclamò solare.

I nervi di Nicolo si distesero e ricambiò il suo sorriso con uno molto meno evidente, ma pur sempre un sorriso.
Sasha gli si affiancò. Era più bassa di lui, ma avvertiva il suo profumo dolce e un po’ speziato che ricordava…
«Cosa cuciniamo?» era trepidante.
Sobbalzò. Solo standole accanto si era già dimenticato tutto.

«Che ne dici di fragole e cioccolato con panna?» propose esitante.
Era una ricetta semplice, probabilmente banale - e nemmeno era stagione di fragole! -, ma conosceva le scarsi doti di Sasha in cucina e il suo talento per far bruciare qualunque cosa; proprio non si azzardava a proporre qualcosa di appena più difficile, soprattutto se doveva cucinare anche lei.

Lei parve pensarci facendolo stare ancor più sulle spine: «Adoro le fragole… adoro il cioccolato… adoro la panna! Non vedo l’ora di mangiare!»

Si sciolse davanti a tanta spontaneità e la felicità lo avvolse, seppur per così poco.
Sasha era una terribile cuoca, ma una buonissima forchetta!
Si erano parlati qualche volta proprio perché, a detta sua, non era riuscita a resistere al profumo dei suoi manicaretti.
E da quel momento si era perdutamente innamorato di lei.
All’inizio era stata una piccola cotta. Tra tutti era impossibile non notare Sasha, ancor di più se metteva mano ai fornelli; l’aveva colpito la sua immancabile vivacità e positività, e il suo buffo modo di essere sempre affamata.
E aveva un profumo inconfondibile, lo riconosceva sempre tra tutti gli odori della cucina, tra tutte gli aromi. E così, cucinando, aveva cominciato a sentire solo il suo profumo. Per quello aveva aumentato i pomeriggi in cui rimaneva a scuola a dedicarsi a cibo e padelle, perché da quando le loro classi avevano cominciato a condividere le ore dell’aula di cucina concentrarsi era diventato molto più ostico.

Sasha si rivelò una brava studentessa. In classe era un disastro, ma in quel pomeriggio pareva particolarmente concentrata e lui si perdeva ad ammirarla, dimenticandosi a volte il passo successivo.
Non era molto professionale, ma Sasha aveva il potere di scombinargli i sensi.

Prese l’alto contenitore dove la ragazza aveva montato la panna e studiò con occhio critico. Lei attendeva trepidante e col cuore in gola.
«Ottimo lavoro», si congratulò.
Vide i suoi occhi brillare e il petto, coperto dal grembiule, gonfiarsi e poi sgonfiarsi per l’emozione. In effetti doveva riconoscere che per lei, anche una ricetta semplice come quella, era un grande passo avanti.
Le porse il cucchiaio sotto il suo sguardo fattosi incerto:  «Tieni, mescola il cioccolato».

«Non posso, lo brucerò di sicuro», si ritrasse.

«Tranquilla, è semplice», la rassicurò, ma Sasha pareva ancora molto titubante: «Se lo facessimo insieme?» azzardò.

Il reciproco imbarazzo si rispecchiò nei loro occhi.

«Va bene», accettò flebilmente.

Sentì il viso andarle a fuoco posizionandosi tra Nicolo e il fornello, dove scaldava il cioccolato in un pentolino, e avvertì la mano rigidissima quando essa si aggiunse a quella di lui nello stringere il cucchiaio.
La sovrastava, avvertiva il volto dall’occhio vigile sopra la sua testa, col respiro che, cadenzato, le soffiava sui capelli.
Nicolo aumentò la velocità del movimento, mescolando con una maestria di cui non aveva mai avuto così tanta chiarezza e meraviglia.
«Ci siamo.»
In un battibaleno, prese le due ciotole ricolme di fragole, versò il cioccolato fuso e decorò con panna aiutato dalla sac à poche.

«Che meraviglia! Sei stato bravissimo!» lodò entusiasta.

«Siamo stati bravissimi», sottolineò strappandole un nuovo, magico sorriso: «Dai, sediamoci e facciamo merenda», disse dandole le spalle per andare a recuperare un paio di sgabelli: «So che non aspetti altro».
Sasha divenne rossa come le sue fragole.

«Sono proprio un caso disperato», dovette riconoscere in imbarazzo.

Nicolo però aveva ragione e quel delizioso spuntino valeva tutto il tempo che avevano impiegato, che non era molto in realtà, ma per Sasha l’attesa del cibo era sempre stata una tortura. Spazzolò con gusto la sua porzione fino all’ultima goccia di cioccolato e panna, e quando lei ebbe finito, Nicolo era ancora a metà.

«Buono, vero?» ridacchiò portandosi una fragola alla bocca.

«Sì!» annuì contenta con la pancia piena.

Lo sguardo di Nicolo, divertito, divenne attento. Era focalizzato su di lei, anzi, sulla sua bocca.
Alzò una mano e l’allungò al suo viso.
Sasha, nel panico, si allontanò d’istinto spalancando gli occhi.
«Che… che succede?» balbettò sbigottita.
Ma Nicolo le portò una mano dietro la nuca, bloccandole ogni fuga, e si avvicinò.
Sembrava incerto, poteva notargli le gote rosse e gli occhi insicuri. La sua mano le si appoggiò alla mascella, che era calda e tremante.

«Sei sporca qui», il pollice strusciò con delicatezza sull’angolo della bocca.
Il cioccolato ancora umido venne via, ma Sasha, questo, non poteva saperlo.
L’avrebbe rifiutato se, al posto del cacao, le avesse lasciato un bacio?
L’avrebbe biasimato se non fosse riuscito a resisterle?
Le loro fronti potevano quasi sfiorarsi.
Apriva e chiudeva le labbra, confusa, ma non era ovvio quello che voleva? Un tacito assenso, solo quello, e l’avrebbe lambita con dolcezza, curioso di scoprire le labbra bramate e il sapore agognato.
E Sasha decise: la bocca rimase appena dischiusa in attesa di lui. L’invito che appetiva.
E Nicolo chiuse gli occhi, cancellando la distanza che li separava.

«Sashaaaa! Sono qua!»
La voce di Connie proruppe nell’aula come un tuono, facendo sobbalzare i due ragazzi e allontanarli di scatto.
In Sasha, l’imbarazzo lasciò in un attimo il posto alla furia.
Quell’imbecille…

«Che diavolo ci fai qui?!» sbraitò aggredendolo come una belva dagli occhi iniettati di sangue.

«Co… come?» domandò spaventato arretrando: «Dovevamo vederci qui, non ti ricordi?» e le mostrò lo schermo dello smartphone coi messaggi che si erano scambiati una settimana prima.
Il sangue defluì da ogni parte del suo corpo per andare tutta al cervello, lasciandola pallidissima.

«No… no, no, no, no, no!!!»
Non poteva crederci, il numero di cellulare di Connie differiva di una sola cifra da quello di Nicolo. Aveva davvero sbagliato lei. Non aveva alcun appuntamento con Nicolo quel giorno, ma con Connie, era stato tutto un malinteso, tutta una casualità.
Vergognata come mai prima d’ora, si precipitò ad afferrare cartella e giacca e a lasciare il grembiule. Non trovò il coraggio di guardare il giovane cuoco negli occhi, figurarsi di salutarlo, e scappò via di corsa da quel luogo, col migliore amico che le urlava dietro.
Si fermò molto dopo, in qualche via della città gremita di gente.
Aveva il fiatone e la coda di capelli bruni tutta spettinata, ma un solo, malinconico pensiero aleggiava nella sua mente e le velava gli occhi.
Si sfiorò con le dita l’angolo della bocca.
Alla fine non l’aveva baciata.





Prompt: fragole con panna e cioccolato


Note: ho scoperto di adorare scrivere su questa coppia! Quanto sono carini? Troppo! Devo dire che sono soddisfatta per come ho gestito questo capitolo: a parte le idee su cui rimugino un po', poi scrivo tutto di getto per questa raccolta, ma credo sia venuto fuori un buon lavoro, semplice ma pur sempre buono. Ho lasciato volutamente in sospeso il profumo che Nicolo sente da Sasha perché voglio risparmiarmelo per più avanti, non perché sia chissà che cosa, ma perché mi è venuta un'idea carina, perciò per ora rimarrà un mistero. Ci tengo a precisare che sto cercando di esplorare un po' tutte le coppie, pertanto prima o poi credo che scriverò anche su Connie e Sasha, che so venire anch'essa apprezzata.
Il prossimo capitolo invece è probabile che tratterà di una coppia molto molto amata su questo fandom (tant'è che le ff sono per la stragrande maggioranza su di loro): Eren e Levi.
Poiché non so quando uscirà, colgo l'occasione per augurare a tutti buone feste!
  
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