Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    27/12/2019    2 recensioni
SPOILER FROZEN 2
La vita dei due regni prosegue serena. Elsa, finalmente, ha scoperto la sua vera identità ed Anna governa sicura il proprio regno. La loro vita sembra proseguire tranquilla tra risate, gioco del mimo del venerdì sera, dialoghi con Kristoff, Sven ed Olaf, tra matrimonio e ricevimenti. La vita però, risulta spesso spesso cattiva e crudele e i protagonisti dovranno essere pronti a superare ogni ostacolo. Governare un regno non sarà più così semplice, fidarsi e andare d'accordo non sarà scontato ma, soprattutto, reagire al dolore si trasformerà nella missione più difficile.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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XXI.
CHI SEI?
 
Elsa si dirige con Nokk verso la foresta dei trolls. Non le importa di muoversi in piena notte, al buio e al freddo perché è assetata di verità. La donna si sente emozionata, agitata, consapevole di essere a due passi dalla verità. Il viaggio le permette anche di ripensare a quei mesi turbolenti e a fare spazio, di nuovo, ai sentimenti e alle emozioni. La lontananza da casa, il dolore nell’aver ucciso tante persone, il coraggio di combattere tutti i giorni, la paura di fronte allo spirito che finalmente aveva conosciuto, la nostalgia di Anna e poi lui: Giacomo. Elsa sorride nel pensare a quel piccino dai profondi occhi azzurri e non riesce a comprendere il motivo che la lega così profondamente a lui. Quel bambino, così piccolo ma allo stesso tempo più maturo della sua età, pareva partecipare attivamente alle loro vicende, anche grazie ai continui ricordi che solo lui riusciva a donarle.

“Granpapà!” chiama Elsa una volta accolta dalla tribù delle rocce che non tarda ad inchinarsi al suo cospetto.

“Elsa! Cosa ci fai qui?!” domanda Granpapà sorpreso di vedere la ragazza e, allo stesso tempo, visivamente preoccupato di qualcosa.

“Non riesco a capire. Tutte le volte che entro in contatto con mio nipote, accedo a una serie di ricordi. Perché?!” domanda Elsa desiderosa di conoscere quel mistero.

“La risposta già la conosci Elsa. Giacomo è magico, ha dei poteri proprio come te, anche se diversi” spiega Granpapà sorridendole. Elsa non risponde. Si limita a spalancare gli occhi e a sorridere nel vedere la pelle d’oca provocata dall’emozione provata.

“Che tipo di poteri ha? C’entra qualcosa con i ricordi? Perché ha dei poteri?!” continua a chiedere Elsa portandosi le mani alla bocca per la gioia.

“Il perché abbia dei poteri non si può sapere. Quello che è certo è che ha un dono grande. Giacomo è in grado di manipolare i ricordi di tutte le persone con cui entra in contatto. Penso che il piccolo, pur avendo qualche mese, dimostri di essere vispo, arzillo e addirittura più grande della sua età, questo è dovuto al fatto che il suo cervello continua ad elaborare i ricordi.”

“Questo non è un peso enorme per lui?! È così piccolo, come fa a domarli?!” chiede con premura la zia.

“Ti sei mai chiesta perché lui abbia un debole per te? C’è un motivo se riesce a comunicare solo a te i ricordi” chiede Granpapà spiazzando Elsa che non si aspetta una constatazione del genere.

“Come fai a saperlo?” domanda esterrefatta la giovane dai capelli biondi ripercorrendo tutti gli avvenimenti di quell’anno: la sera in cui scoprì della gravidanza di Anna, l’abbraccio con sua sorella e le volte in cui accarezzò il grembo di Anna accedendo già a una serie di flashback.

“Lui è legato a te. È cresciuto nel grembo di Anna respirando il grandissimo amore che lei nutre nei tuoi confronti. Fin da subito ha sentito di poter essere capito solo da te, motivo per cui ti ha scelta come custode dei suoi ricordi. Lui, scaricando su di te i ricordi che raccoglie, riesce così a non farsi schiacciare dal peso di tutto quello che vive. Ti vuole bene Elsa, oltre ad essere sua zia sei come una seconda madre per lui e un’amica. Per questo lui nutre un sentimento profondo per te”

Elsa sente gli occhi colmi di lacrime e il cuore esploderle nel petto, propagando una magnifica sensazione di calore in tutto il suo corpo gelido e ghiacciato. Ora c’era un motivo di quella loro unione così inusuale, un motivo che va al di là del semplice legame di sangue che unisce una zia al proprio nipote. Giacomo era esattamente come lei: conviveva con qualcosa di molto più grande di lui e che non sapeva domare o comunicare. Giacomo si era affidato a lei, la mangiava con gli occhi, l’amava e le voleva bene proprio perché si sentiva capito. Elsa sorride emozionata e, colma di gioia, promette in cuor suo di aver sempre cura del piccolo e di aiutarlo a gestire il proprio meraviglioso dono consistente nella manipolazione dei ricordi.

“Una cosa non mi è chiara. Se lui custodisce tutti i ricordi, allora perché continua a mostrarmi quelli di zia Ester? Come fa a conoscere anche i segreti di mia zia?” domanda ancora la donna facendosi seria in volto.

“Lui conosce tutti i ricordi delle persone che incontra. Lui ha conosciuto vostra zia già nei primi mesi di gravidanza e, da quel momento, ha cominciato ad agitarsi, a scalciare nella pancia di Anna e a farsi irrequieto cercando di mostrarti il maggior numero di ricordi possibili. Giacomo sicuramente sa che vostra zia ha vissuto un passato burrascoso e vuole metterti in guardia da questo. Cosa ti ha mostrato?!” domanda Granpapà ora molto preoccupato, inarcando le cespugliose sopracciglia e avvicinandosi di più alla sovrana del ghiaccio. È così che Elsa racconta tutti i flashback confusi e annebbiati che Giacomo le ha mostrato.

“Aspetta, mi stai dicendo che Ester ha il medaglione di tuo padre?!” la interrompe subito il capo dei trolls terrorizzato.

“Sì, ma è solo un medaglione giusto?!” chiede Elsa avvertendo il cuore battere forte per la preoccupazione.

“No, Elsa! Quel medaglione è la chiave! Giacomo ha fatto bene a metterti all’erta! L’oggetto di tuo padre può racchiudere la magia che si forma grazie al sacrificio umano. Lo spirito maligno ha utilizzato la guerra per colmare il medaglione di magia e poter accedere ad Athohallan. Devi prepararti Elsa e correre ad Athohallan per proteggere tutti i regni!” spiega Granpapà con tono grave e austero.

“Ma quello spirito è più forte di me! Mi ha quasi ucciso! Ha un potere strano, elettrico…come posso fare a combatterlo? Mi ucciderà! Chi è quella persona!?” domanda ancora Elsa turbata da quella dichiarazione inaspettata.

“Potrai vincerlo. Capirai tu stessa che la forza e i vostri poteri non risolveranno nulla. Solo Giacomo potrà rivelarti chi è quella persona e indicarti la via. Io non posso dirtelo. Sappi solo…che siete più simili di quanto possiate immaginare”

Dopo quella risposta emblematica, Elsa si allontana dalla casa dei trolls e, preoccupata, ordina a Nokk di portarla ad Athohallan dove avverte una strana presenza.  

Ad Arendelle…

Kristoff si risveglia dopo essersi riposato e, felice, nota la moglie addormentata accanto a sé. Quanto le era mancata la sua Anna! L’uomo l’amava proprio per quello che era: una fanciulla disordinata, con i capelli spettinati, le braccia sul volto e la bocca aperta.

“Amore” sussurra lui svegliandola, troppo desideroso di trascorrere del tempo con lei.

“Kristoff, che ore sono?” domanda Anna stropicciandosi gli occhi e notando ancora il buio avvolgere la stanza.

“Non importa, ho voglia di stare con te” risponde lui abbracciandola e cominciando a baciarla noncurante delle ferite e delle bende che sfregano contro le lenzuola.

“Hey piano! Ti fai male, non è meglio che ti riposi un po’?” lo ferma Anna staccandosi dalle sue labbra per riprendere fiato.

“Ho passato più di quattro mesi in trincea, abbiamo avuto un figlio e ho sopportato nove mesi di gravidanza! Secondo te quanto posso resistere ancora senza fare l’amore con te?!” sbotta Kristoff per poi ricominciare a baciarla con foga e aiutarla a spogliarsi seppure affaticato dalle ferite. Anna gli risponde con una risata e lo aiuta a rimanere senza indumenti per poi accettare di unirsi di nuovo a lui dopo tanto tempo. Quella notte termina proprio così: con un mucchio di abiti sul pavimento, una calda atmosfera, una porta chiusa e due corpi che decidono ancora una volta di concedersi e celebrare il proprio matrimonio.

La mattina seguente, la coppia si sveglia assonnata disturbata dai versetti di Giacomo che, già attivo, desidera attenzioni.

“Buongiorno cucciolo, stanotte non hai mai pianto. Grazie!” lo saluta Anna prendendolo in braccio e baciandogli una guancia, per poi sdraiarsi sul lettone e lasciare il piccolo seduto in mezzo ai genitori.

“Eccolo il mio campione!” saluta Kristoff sollevando a fatica il piccolo e facendolo volare con le braccia ricevendo un’occhiataccia di Anna, ancora preoccupata per la sua salute.

“Vedi Giacomo, la mamma è premurosa e pensa che io non abbia le forze per giocare con te, ma glielo spieghi tu che sono forte e non deve preoccuparsi?” sussurra Kristoff all’orecchio del bambino che ride ancora di gusto per l’adrenalina provata.

“Vi mettete già contro di me?! Sento di aver bisogno di solidarietà femminile!” si lamenta Anna incrociando le braccia e mettendo il broncio.

“Chi lo sa, magari dopo stanotte arriverà una sorellina!” afferma Kristoff guardandola negli occhi con fare spiritoso.

“Calma, ho partorito solo pochi mesi fa e per quanto Giacomo sia il bambino più bravo e bello del mondo penso che voglio godermelo e viziarlo ancora un po’, vero amore?” risponde Anna porgendo le braccia verso il piccino che non esita a gettarsi, con le poche forze conosciute, nelle braccia della sua mamma.

La famiglia continua a giocare e ridere nel lettone quando, inaspettatamente, qualcuno bussa alla porta della loro stanza.

“Kristoff, lo so che non è educato ma esci subito ti prego!” annuncia la voce di Ryder provato e preoccupato.

Anna prende in braccio il bambino e, dopo aver aiutato il marito ad alzarsi dal letto, si dirige con lui verso la porta.

“Amico, che cosa succede??” domanda Kristoff appoggiandosi alla moglie per colpa della debolezza fisica che ancora lo perseguita.

“Durante il tuo scontro con lo spirito, hai subìto delle lesioni pesanti. Ieri ho cercato di rianimare e guarire Sven…mi spiace amico. Sven non ce l’ha fatta” afferma Ryder con voce spezzata abbassando lo sguardo.

Kristoff, l’uomo più forte e coraggioso del mondo, sente per la prima volta le gambe cedere e, debole e distrutto, si accascia a terra lentamente rannicchiandosi e piangendo per la prima volta nella sua vita.

Intanto ad Athohallan…

Elsa ispeziona ogni angolo della sua casa di ghiaccio. Trema, ansima e il suo orecchio è teso per captare ogni singolo rumore anche se, il continuo scricchiolio del ghiaccio, la mettono continuamente in allerta.

“Sono stanca di giocare a nascondino! Se ci sei mostrati!” urla allora Elsa facendosi coraggio e ascoltando l’eco delle sue parole rimbalzare su ogni superficie ghiacciata.

“Sono qui, non mi vedi?!” risponde una voce gracchiante da dietro una lastra di ghiaccio.

“Cosa vuoi da me? Girati e mostrami il tuo volto!” provoca ancora la bionda avvicinandosi allo spirito, con le mani pronte ad attaccare.

“Eccomi” afferma la persona misteriosa ritrovandosi ora faccia a faccia con Elsa.

Il gesto che segue lascia di sasso la regina di Athohallan. Lo sconosciuto, infatti, abbassa il cappuccio rovesciando, così, una cascata di lunghi e lisci capelli biondi lungo le spalle, mostrando i suoi occhi color verde smeraldo e permettendo a un piccolo camaleonte di uscire da una delle maniche per trovare posto sul palmo della sua mano.

“Ma sei, sei una donna!” constata Elsa esterrefatta di fronte alla ragazza dai lunghi capelli che ora cospargevano il pavimento ghiacciato.

“Mi chiamo Rapunzel, ciao cugina”
  
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