Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: sissy05    30/12/2019    2 recensioni
Una sera come tante il famoso eroe parigino si aggireva tra i tetti della città quando i suoi ricordi lo portarono vicino casa di Marinette.
Dopo aver notato la luce accesa, decide di avvicinarsi ad una delle finestre della sua stanza e guardando al suo interno fa una scoperta sconvolgente.
Se siete curiosi di sapere cosa ha visto chat seguite la mia storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il vento soffiava feroce contro i vetri delle finestre ben chiuse ma solo guardando fuori verso il cielo scuro e coperto da grandi nuvoloni bianchi che si spostavano lentamente si riusciva a percepire il freddo penetrante, capace di raggiungere le ossa, rabbrividii al solo pensiero e mi incamminai lentamente verso il piano inferiore lasciando la stanza in cui mi trovavo, il silenzio riempiva l'aria interrotto solo dagli ululati del vento, osservai con attenzione l'immenso ingresso dominato dalla grande scalinata centrale che avevo quasi raggiunto.

Era sempre stato freddo e anonimo e la poca mobilia presente era sempre perfettamente posizionata sembrando così quasi irreale e ostentando un'aria opprimente e intimidatoria, accentuata dal grande quadro posizionato in cima alla scalinata centrale che rendeva le persone che vi entravono inquiete.

Appoggiai la mano sul freddo marmo bianco decorato con due strisce nere che componeva il corrimano della scalinata e ricordai tutte le volte che quel luogo così opprimente mi aveva fatto sentire solo e insignificante, scesi il primo gradino e concentrai il mio sguardo sulla porta d'ingresso e mi ritrovai a sorridere divertito, l'immenso portone era decorato fino all'inverosimile con ghirlande colorate, fiori luccicanti e stelline brillanti tutto meticolosamente posizionato in armonia, spostai lo sguardo verso le pareti della stanza e il mio sorriso si allargò sempre di più, nemmeno un angolo era stato risparmiato e le decorazioni natalizie invadevano l'ambiente e spezzavano quell'area di perfezione che prima lo contraddistingueva, sulle colonne presenti nella stanza si avvolgevano come serpenti delle ghirlande verdi decorate con palline, fioccheti e file di lucine che lampeggiavano allegre.

Mancava ancora qualche gradino per raggiungere il piano terra ma la mia attenzione fu attirata da una melodia canticchiata allegramente che proveniva da dietro la grande porta sulla sinistra, accelerai il passo e in pochi istanti mi ritrovai con la mano sulla maniglia, che velocemente abbassai entrando nella stanza e venendo in un'attimo sommerso dal dolce odore di vaniglia e cioccolato che riempiva l'aria.

La proprietaria della voce che aveva attirato la mia attenzione era lì inginocchiata per terra vicino il camino acceso piegata verso uno scatolone pieno di palline colorate e ghirlande sgargianti, il pavimento era ricoperto di brillantini e le poltroncine che circondano il camino erano sommerse di decorazioni che occupavano anche parte dell'immenso tavolo che si estendeva per la grande sala, oltre ai numerosi oggetti vistosamente colorati presenti sul tavolo vi erano anche grandi teglie di buonissimi biscotti fumanti, finemente decorati con le forme più svariate come, piccoli angioletti, alberelli di natale, gattini e coccinelle. Sorrisi a quella aggiunta così singolare per il contesto ma molto significativa per noi, di fianco ad una teglia era posizionata una pila di carta da regalo trasparente con disegnati dei piccoli fiocchi di neve bianchi, tagliata a forma quadrata abbastanza grande da avvolgere un biscotto e lasciare quel margine che poi avrebbe permesso al nastrino rosso lì di fianco di chiuderlo a forma di sacchetto per appenderlo all'albero. Comodamente seduti sul tavolo intorno ad due piattini, uno vuoto e uno colmo di biscotti con gocce di cioccolato si trovavano anche Tikki e Plagg che parlavano allegramente tra di loro, poco più in là un grande albero di natale già elegantemente addobbato in attesa delle ultime decorazioni, era posizionato vicino la finestra che dava verso la facciata anteriore della casa. 

Guardandomi attorno realizzai che la stanza sembrava un campo di battaglia dove erano esplose bombe di brillantini e sorrisi all'idea. Presi ad avanzare silenziosamente verso di lei evitando i vari oggetti depositati sul pavimento qua e là, le arrivai alle spalle e mi inginocchiai proprio dietro di lei e velocemente le avvolsi le braccia attorno alla vita e delicatamente le lasciai un tenero bacio sulla guancia per poi poggiare il mento sopra la sua spalla destra spiando in direzione delle sue mani.

« La lotta con le lucine non si è ancora conclusa eh ? »

Lei sorrise e si voltò leggermente verso di me.

« No! non vogliono sbrogliarsi. Hai trovato il nuovo nastro adesivo? »

Presi dalla tasca il nastro e glielo passai. Subito dopo ritornai a stringerle la vita con il braccio che avevo allontanato e poi spostai lo sguardo verso il tavolo osservando con desiderio i deliziosi biscotti invitanti disposti nelle teglie.

« Penso che dovrei fare un controllo di qualità prima di appendere quei biscotti all'albero, non si sa mai. No? »

Sfoderai il mio sorriso furbo da bravo ragazzo guardandola negli occhi. Lei in risposta si liberò dalla mia stretta e si voltò completamente verso di me poggiando un dito sul mio petto e spingendomi all'indietro fino a farmi perdere quasi l'equilibrio con uno sguardo di riproverò sul volto.

« Non ci provare gattino i miei biscotti appena sfornati non si toccano. Quelli potrai assaggiarli il giorno di Natale. »

Sorrise divertita e si alzò dirigendosi verso un tavolino che si trovava tra due poltrone, dandomi le spalle si chinò a prendere qualcosa dal tavolo e solo dopo che si fu voltata di nuovo notai che stringeva due tazze fumanti.

« Mentre tu cercavi il nastro io sono andata in cucina a sfornare i biscotti e visto che ero lì ho pensato di fare questa. »

Si inginocchiò al mio fianco e mi passò una delle due tazze che teneva in mano. La tazza conteneva della deliziosa cioccolata calda fumante con una montagna di panna sulla superfice, incastrata nella nuvola di panna vi era uno dei biscotti alla vaniglia che si trovavano sul tavolo e che guarda caso aveva la forma di una coccinella.

« Ci hai messo davvero molto, pensavo di trovarti qui al mio ritorno dalla cucina ma non è stato così, perciò mentre ti aspettavo ho provato a sbrogliare quelle demoniache lucette ma non ho fatto molti progressi. »

Sorrisi divertito e la avvolsi in un abbraccio facendo attenzione a non versare la cioccolata che stringevamo tra le mani, dopo qualche secondo sciolsi l'abbraccio per permettere ad entrambi di sederci uno di fianco o all'altro.

« Non riuscivo a trovarlo, questa villa è davvero troppo grande. » Afferrai il biscotto immerso nella panna e glielo mostrai. « Non avevi detto che i tuoi biscotti appena sfornati non si toccavano? »

« Ho detto che quelli non si toccavano questo è una piccola eccezione, ma se non lo vuoi posso riprendermelo »

Si mosse velocemente per afferrare il biscotto ma io glielo impedii.

« No grazie lo mangio con piacere. » La guardai divertito mentre un' idea per stuzzicarla attraversò la mia mente, immersi il biscotto nella cioccolata e lo divorai lentamente guardandola intensamente. « E poi non oserei mai rifiutare una coccinella… » mi avvicinai al suo orecchio per sussurrarle in maniera maliziosa leccandomi le labbra sporche di cioccolata « ...soprattutto se sembra così deliziosa. »

Trasalì e indietreggiò di poco cogliendo in un' istante il doppio senso nascosto in quelle apparentemente innocue parole, osservandola con finta indifferenza notai il leggero rossore sulle sue guance che iniziava a diffondersi su tutto il viso e sorrisi fiero del risultato ottenuto.

« Adoro quando arrossisci, anche dopo tutti questi anni questa tua caratteristica non è cambiata affatto. »

Mi guardò con un finto broncio sul volto.

« È solo colpa tua dovresti smetterla di prendermi in giro. »

« Chi dice che ti stavo prendendo in giro. Io ero serissimo. »

Poggiai la tazza sul tavolino basso che si trovava proprio davanti al camino che era ricoperto di decorazioni come le poltroncine e mi avvicinai a lei velocemente.

« Questa è solo d'intralcio. »

Afferrai anche la sua e poggiai vicino alla mia. E molto velocemente senza darle neanche il tempo di realizzarlo la strinsi in un abbraccio e gravandole con il mio peso le feci perdere l'equilibrio facendola cadere all'indietro, mi fissò sorpresa mentre si trovava stesa sul pavimento con i lunghi capelli corvini sparsi sulle mattonelle di marmo iniziando ad arrossire più di prima.

« Andiamo principessa cos'è quella faccia siamo sposati da più di un anno dovresti esserci abituata. »

Mi chinai verso di lei depositandole un bacio sul collo e afferrandole i polsi con le mie mani e bloccandoglieli sul pavimento.

« C-cosa st-stai facendo i tuoi genitori saranno qui a m-momenti. »

La ignorai e sorrisi contro il suo collo e la baciai di nuovo, eccola che balbettava ancora.

« E allora siamo sposati no? »

Spostai il mio voto più in basso quasi sopra la clavicola e lasciai un tenero bacio anche li.

« Adrien! Siamo in sala da pranzo »

Afferrai con i denti lo scollo del maglione e iniziai a tirarlo verso il basso nel tentativo di avere più pelle scoperta.

« Non c'è nessuno in casa quindi non ci vedrà nessuno, sta tranquilla. »

Sentii la vocina fastidiosa di Plagg farfugliate qualcosa come: "grazie per la considerazione! Ti rendi conto Tikki ormai questi umani non hanno più considerazione per delle divinità quantistiche come noi." E mi parve di sentire Tikki sussurrare con tono di rimprovero qualcosa come:" Sta un po' zitto Plagg." Tornai a concentrarmi sulla bellissima donna stesa sotto di me e le lasciai uno dei polsi e maliziosamente portai la mano libera sul bordo del suo maglione.

« ADRIEN!!! »

A quel punto il suo urlo tremolante e imbarazzato mi costrinse ad alzare lo sguardo sul suo volto notando quanto fosse rossa, non riuscii più a trattenermi e scoppiai a ridere, so perfettamente quanto la imbarazzano queste cose soprattutto se ci troviamo in un luogo "non consono per queste cose" come dice lei. Quando reagisce così per me è impossibile resistere dal stuzzicarla. Continuai a ridere liberandola dalla mia presa e lei prontamente si rimise seduta guardandomi oltraggiata.

« Sei un deficiente Adrien! »

Risi ancora più forte portandomi una mano sulla pancia per le troppe risate, lei in risposta mi si lanciò contro iniziando a colpirmi senza sosta, allora io tentai di sottrarmi ai suoi colpi alzandomi iniziando a correre per la stanza rincorso da lei ma nel giro di qualche minuto il tutto si trasformò in un gioco accompagnato da risate divertite e finte minacce urlate nel tentativo di fermare la mia corsa, mentre giravo ancora una volta attorno al tavolo sentii Plagg farfugliare in mia direzione.

« Prima ignora la mia presenza e ora si comporta come un bambino. Ma perché tutti i miei portatori devono essere così, mai che ne capiti uno intelligente, rispettoso e volenteroso di darmi il Camembert che mi spetta. »

Lo vidi scuotere la testa guardare verso Tikki che ci guardava sorridendo felice.

« Andiamo Plagg guardali sono così felici. »

« Sarà ma in questo momento l'unica cosa che vedo è un piatto vuoto che dovrebbe essere pieno di camembert »

« Sei incredibile! » Sospirò e poi sorrise di nuovo « Va bene io ti conosco meglio di chiunque altro e lo so che anche tu sei tanto felice per loro. »

Plagg non rispose e guardò altrove facendo l'indifferente. Tirai un'occhiata veloce a Marinette che ancora mi rincorreva ed ebbi un'idea geniale rallentai quel tanto che bastava per permetterle di riuscire quasi a raggiungermi, e improvvisamente arrestai la mia corsa e mi voltai in sua direzione a braccia aperte, lei presa alla sprovvista e non riuscendo a fermarsi vista la poca distanza mi volò dritta tra le braccia con la faccia sul mio petto. Prontamente la strinsi in un abbraccio protettivo e dopo qualche istante cercando di godermi quel momento, le portai una mano sul volto costringendola ad alzare il volto in mia direzione e guardarmi dritto negli occhi.

« Ti ho presa principessa. »

Lei mi sorrise dolcemente.

« Ma non ero io a rincorrere te? »

Sorrisi anche io a mia volta e la guardai intensamente.

« Ti amo, ti amo più della mia vita Marinette. »

I suoi occhi si illuminarono e tremarono per la felicità.

« Ti amo anche io Adrien. E ti amerò per sempre. »

Sentii il mio cuore esplodere per la felicità, da quando quella splendida donna che stringevo ora tra le braccia era diventata mia moglie ogni singolo giorno era diventato prezioso e insostituibile e ogni volta che pronunciava quelle parole e mi guardava dritto negli occhi così sinceri e trasparenti che trasmettevano tutto il suo amore per me, io non potevo che ringraziare questo universo che mi aveva permesso di nascere in questo tempo e luogo solo per poter incontrare lei. Iniziò a piangere silenziosamente con il sorriso sulle labbra.

« Dannati ormoni, sono così felice che non riesco a smettere di piangere. »

Portai anche l'altra mano sul suo volto e con il pollice asciugai le sue lacrime per poi avvicinare la mia faccia alla sua, lei chiuse gli occhi e si sporse leggermente verso di me. Poggiai le mie labbra sulle sue in un dolce e casto bacio.

« Ti amo »

Lo sussurrai come un soffio sulle sue labbra prima di riprenderla e baciarla con più passione e amore di prima. Persi nel nostro mondo continuammo a baciarci per un tempo indeterminato, non accorgendoci che il vento fuori dalle finestre si era calmato e che ora regnava il silenzio assoluto. Ci allontanammo di poco, e non appena aprì i suoi occhi lì incastrai ai miei con un gioco di dolci sguardi carichi d'amore, appoggiai la mia fronte alla sua e le sorrisi felice più che mai. A rompere quella bolla d'amore in cui ci trovavamo fu la voce squillante e allegra di Tikki.

« Guarda Plagg! »

Ci voltammo entrambi in sua direzione vedendola indicare verso la finestra dietro di noi.

« Nevica. »

Candidi fiocchi di neve danzavano nell'aria incantandoci. Marinette si avvicinò velocemente alla finestra sorridendo come una bambina e venendo subito raggiunta da Tikki e Plagg che volavano felici vicino al vetro. Sorrisi a quella vista e mi voltai verso il camino e camminai fino ad una poltroncina su cui oltre alle decorazioni natalizie era poggiata una coperta rossa ben piegata, la afferrai pronto a tornare da mia moglie ma notai le due tazze ancora appoggiate sul tavolino e presi anche quelle, mi voltai e ripresi a camminare in direzione di Marinette.

« Tieni, questa e tua. » Le passai la sua tazza poi le porsi anche la mia. « Potresti reggermi questa un secondo? »

L'afferrò guardandomi curiosa allora io aprii la coperta che tenevo poggiata sul braccio, e dopo averla stesa per tutta la sua grandezza la poggiai sulle sue spalle.

« Inizia a fare freddo »

Lei mi sorrise felice e mi ripasso la mia tazza.

« Hai ragione ora sto molto meglio. Grazie. »

Le sorrisi a mia volta e presi un sorso della cioccolata contenuta nella tazza per poi osservarla qualche secondo.

« Sembra che questa deliziosa cioccolata calda sia diventata una deliziosa cioccolata fredda ora. »

Lei rise di gusto e tornò a guardare fuori gustando il contenuto della sua tazza. Mentre continuavo a bere la deliziosa bevanda il mio sguardo fu catturato da alcuni strani luccichii tra i capelli di mia moglie, mi avvicinai notando che si trattava di centinaia di brillantini incastrati tra le sue ciocche corvine.

« Lo sai Mari che hai la testa ricoperta di brillantini? »

Lei sgranò gli occhi e si portò una mano tra i capelli sorprendendosi, quando ritirandola la trovò ricoperta di quella polverina luccicante alzò le sopracciglia e si voltò verso di me guardandomi male.

« Chissà di chi è la colpa. Se qualcuno non mi avesse spinta per terra ora non mi troverei a brillare più di una albero di Natale. »

Risi di gusto ottenendo in risposta uno sguardo truce.

« Si, sì ,molto divertente lo sai vero che ora continuerò a seminare brillantini per le prossime due settimane? Uffa questi cosi sembrano avere vita propria, anche lavando i capelli non andranno via, qualcuno spunterà fuori inevitabilmente anche dopo giorni. »

La mia risata si fece più forte mentre lei continuava a scrollare i suo capelli. Da quando era al mio fianco prima come mia ragazza e ora come mia moglie non avevo passato un singolo giorno senza provare un'immensa gioia nel cuore, quei momenti avevano cancellato in un istante gli anni di solitudine e sofferenza.Mentre ridevo felice notai alcuni pacchetti regalo perfettamente incartati e già posizionati sotto l'albero a pochi passi da noi.

« Hei! Mari ma quei pacchetti sotto l'albero li hai messi tu? »

Lei si voltò verso l'albero e guardò i pacchetti.

« Si, sono i regali che abbiamo comprato insieme la settimana scorsa. »

Li guardai e cercai di riconoscere il contenuto dalle dimensioni ricordando i regali comprati insieme, il pacchettino piatto con il nastro dorato era sicuramente il regalo per i genitori di Marinette, visto che consisteva in due biglietti per un fantastico viaggio da sogno, spostai lo sguardo sugli altri riuscendo a riconoscere tutti i regali, tranne uno.

« Mari? » La richiamai e lei si voltò verso di me « quello con il nastro verde e la carta scura di chi è? Ho riconosciuto tutti gli altri ma quello... per chi lo abbiamo comprato? »

Lei sorrise e mi guardò divertita.

« Be' mi sembra logico che tu non l'abbia riconosciuto, quello è il mio regalo di Natale per te. »

Guardai il pacchetto e poi lei.

« Il mio regalo? »

« Si, anche se non te lo meriti »

La avvolsi in un abbraccio e le baciai la guancia.

« Posso sapere cos'è? »

« Ovviamente no. Lo scoprirai il giorno di Natale. »

« Sempre così fiscale. Un indizio? »

« No. È una sorpresa »

« Un indizio piccolo, piccolo. »

Lei si allontanò di poco e poi sorrise maliziosa.

« No. Ma ti do la possibilità di scoprire il secondo regalo che ho per te. »

« Intendi che riceverò un secondo regalo di Natale da te quest'anno? »

Lei mi guardò e annuì felice.

« Ti concedo cinque domande, naturalmente non risponderò se la domanda è "di cosa si tratta?" O "cos'è". Chiaro?. »

Io annuii velocemente e riflettei con attenzione alle cinque domande da porle.

« È qualcosa che desidero? »

Lei sorrise più di prima.

« Si Adrien, lo desideri da qualche tempo. »

Riflettei sulla sua risposta mentre lei mi guardava e mi sorrideva dolcemente. Pensai a tutte le cose che avevo desiderato di avere ma erano troppe per riuscire a capire quale fosse, dopotutto la cosa che più desideravo era già al mio fianco.

« È qualcosa che avevamo visto insieme in qualche negozio? »

Lei sorrise di nuovo.

« No Adrien, non è qualcosa che si acquista. »

La guardai ancora più curioso di prima.

« Allora è qualcosa che hai fatto tu? » Lei scoppiò a ridere e mi guardò ancora più divertita di prima.

« Non proprio. »

Io alzai le sopracciglia confuso.

« Questa non è una risposta. »

« È una risposta più che appropriata, sei tu che non fai le domande giuste. »

Mi accigliai e la guardai, era qualcosa che desideravo, che non si acquista in un negozio e non lo aveva fatto lei. Cosa poteva mai essere, poi un lampo di genio attraverso la mia mente. Ma certo! Le sorrisi trionfante.

« Si trova in questa stanza? »

Lei annuì felice portandosi le mani in grembo.

Mi avvicinai a lei sorridendo dolcemente.

« Fammi pensare… »

Le presi le mani che teneva ancora poggiate sul ventre e la guardai dritta negli occhi.

« Si tratta forse… »

Vidi i suoi occhi scintillare specchiandosi nei miei.

« Di.... te? »

In un istante vidi il suo volto riempirsi di confusione, subito dopo si trasformò in sorpresa e poi in incredulità.

« Whoo! ragazzo ma allora sei davvero stupido, mi stupisco di te ogni giorno che passa, pensavo che crescendo magari ti fossi dato una svegliata ma a quanto pare non sei cambiato poi molto. »

Plagg svolazzò intorno a Marinette prima di sedersi sulla sua spalla sinistra.

« Se vuoi fare capire una cosa a questo zuccone l'unico modo è parlargli direttamente, in queste cose è tarato. »

Tikki volò anche lei verso Marinette e si posizionò sulla spalla destra.

« Dai Plagg non fare così lui è solo un po' lento. »

« Lento? Andiamo mancava solo un enorme freccia lampeggiante »

Scosse la testa e mi guardò incredulo.

« Sai a volte mi preoccupo molto per questo tuo lato poco recettivo. »

Aggrottai la fronte e guardai Mari confuso.

« Ho sbagliato? Non ti stavi riferendo a te. »

« Certo che no ragazzo! cogli i segnali »

Marinette scosse la testa e poi mi guardò divertita.

« Mi dispiace gattino hai perso la tua possibilità, scoprirai la tua sorpresa il giorno di Natale. »

Mi diede un bacio sulle labbra e tornò vicino il camino ridendo e lasciando me davanti alla finestra più confuso di prima e con due domande essenziali nella mente.

E qualcosa che desidero che non si compra in un negozio, non è qualcosa fatto da lei ma si trova nella stanza ma non è lei. Allora cosa diavolo era?

E di quali segnali che mi suggerivano la risposta e che avrei dovuto cogliere parlava Plagg ?

Scrollai le spalle e la guardai fiducioso dopotutto avevo ancora due settimane per trovare la soluzione, era solo questione di tempo.

Mi avvicinai a lei che mi dava le spalle nel tentativo di sbrogliare le lucette e le sussurrai divertito vicino l'orecchio.

« Che peccato un'occasione sprecata. »

Lei non capendo a cosa mi riferivo mi guardò interrogativa.

« I mie genitori non sono ancora rientrati avremmo avuto tutto il tempo e nessuno ci avrebbe scoperto. »

Le posai un bacio nell'incavo del collo. « Chissà forse facciamo ancora in tempo a rimediare. »

 

 

Fine

P.s

Adrien passo le due settimane successive cercando invano di trovare la risposta a quel difficile quesito.

Voi avete trovato la risposta?


 

Siamo arrivati alla fine di questa storia. Come avrete immaginato questo ultimo capitolo si svolge qualche anno dopo i fatti raccontati nella storia, perciò lascio a voi immaginare quello che è successo nel frangente di tempo che va quando erano ragazzini a ora che sono adulti, l'unica certezza che vi lascio è l'amore che provano l'uno per l'altro e che non cambierà mai. 

Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia fino alla fine e che l'hanno commentata, grazie per il vostro sostegno.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: sissy05