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Autore: Myra11    30/12/2019    1 recensioni
[SPOILER per l'Ascesa di Skywalker se non avete visto il film-NON LEGGETE]
Rey e il redento Ben hanno vinto.
Insieme, come avrebbe dovuto sempre essere, hanno trionfato sul Lato Oscuro.
Ma mentre le azioni del passato tornano a tormentare Ben, una nuova minaccia incombe sulle galassie, e il richiamo del sangue potrebbe rivelarsi molto difficile da ignorare per Rey.
[Finale alternativo perchè SI, Ben Solo è stato sprecato, e meritava di meglio, meritava un intero film almeno ç_ç e insieme al finale alternativo, se riuscirò a non lasciarla in sospeso xD una storia nuova :) Ho messo OOC tra gli avvertimenti per sicurezza, anche se cercherò di fare del mio meglio per non sforare ^^'']
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO VI

Non ci era voluto molto perché i loro addestramenti venissero notati dai ribelli.
Rey, dal canto suo, quasi non se n’era accorta all’inizio.
Ben era un maestro paziente, nonostante lei non ascoltasse metà di cosa le diceva; come poteva, quando era davanti a lei, quando il loro legame cantava come mai prima d’ora, e quando quei momenti erano gli unici di pace che le rimanevano?
«Rey, concentrati.» La invitò lui, e lei si rese conto di star ansimando. Era stanca e la sua mente divagava.
Cercava di non darci peso, ma i ribelli continuavano ad essere sospettosi, i lealisti del Primo Ordine – perché loro erano i responsabili degli attacchi continui – continuavano a bombardare le basi ribelli e lei continuava ad avere incubi.
E puntualmente Ben l’aspettava sveglio nel letto.
Ormai non parlavano più quando lei arrivava, tremante e pallida, e lui si limitava a farle spazio sul materasso. Rey s’infilava sotto le coperte, girata su un fianco verso di lui, e osservava ogni dettaglio del suo viso finché il buio pietoso del sonno non l’accoglieva, e l’unica cosa che ricordava il mattino dopo era la sensazione della sua mano calda stretta attorno alla propria.
Ben parò il suo assalto senza fatica, e lei realizzò ciò che già sapeva e aveva sempre rifiutato.
«Ti stai trattenendo.» Esclamò abbassando la guardia, e lui inarcò un sopracciglio.
Rey sapeva di avere ragione.
Lui si era sempre trattenuto con lei, l’aveva sempre lasciata vincere e si era sempre gustato i loro scontri, i loro discorsi silenziosi.
Lo vide sorridere e sentì lo stomaco contrarsi in quella sensazione mista di dolore e piacere che quell’espressione le provocava sempre. Seppe di aver avuto ragione quando lui si strinse nelle spalle. «Forse.»
Rey ridacchiò tra sé e sé. «Non trattenerti allora.»
Lui esitò un attimo, i suoi occhi non si staccarono un attimo dal suo viso.
La stava studiando, stava pensando a cosa percepiva prima che lei bussasse ogni notte, all’oscurità che sentiva ribollire dentro di sé quando lei dormiva lontana da lui.
Prese la sua decisione e rialzò la spada laser, portando un piede indietro e facendole un cenno.
Non ebbero bisogno di parlare.
Il primo incontro delle spade produsse scintille, e il loro canto ricominciò.
Rey aveva perso il conto del tempo quando si trovò a terra con il laser ad un soffio dal mento e un vittorioso Ben Solo a guardarla dall’alto in basso.
Le venne da ridere.
L’aveva sempre lasciata vincere.
Accettò la mano che lui le porse e si rialzò con una breve risata che si smorzò quando, sbilanciandosi, si trovò decisamente più attaccata a Ben di quanto avrebbe voluto in pubblico.
«Rey…»
Fu solo un sussurro, solo per lei, per il suo cuore, un soffio che le spedì un brivido lungo la schiena.
Si staccò con un colpo di tosse, le guance in fiamme. «Dovremmo…dovremmo andare.»
Ben sorrise osservandola andare via mentre il sole sorgeva, ma la gioia di ciò che il loro legame gli inviava fu presto smorzata.
La notte precedente anche lui si era svegliato all’improvviso, non per un incubo, ma per la terrificante sensazione che gli aveva artigliato il cuore.
Rey che gli scivolava via tra le dita, nel buio.
 

 
Trovò il libro quasi per caso nella grande sala centrale del Falcon.
La vecchia nave gli faceva venire un magone in gola dal primo momento che l’aveva rivista.
Aveva perso il conto di tutte le volte in cui aveva visto il grande sportello chiudersi sulle spalle di suo padre, eppure, sotto quell’angoscia c’era un senso di pace che solo un posto del genere poteva portare.
Casa.
Il libro lo aspettava in mezzo ad una pila di altri, quasi dimenticato, ma fu il nome dell’autore che lo intrigò; o meglio, i nomi.
Leia e Luke Skywalker.
Fu per caso che Ben Solo, dopo una vita di bugie e inganni, scoprì la vera storia della sua famiglia.
Mentre sentiva Rey, in perlustrazione con Chewbecca da qualche parte, come una fiamma in fondo alla sua anima, lesse dell’ordine Jedi, dei Sith, e della lenta e consumante discesa del Prescelto al Lato Oscuro.
«Nonno…»
Anakin Skywalker, che aveva rifiutato il Lato Oscuro per amore del figlio.
Che aveva ucciso Palpatine a costo della vita.
Fu un puro riflesso.
Il blaster gli saltò nella mano, e l’attimo dopo la risata di Poe Dameron stava rompendo il silenzio del Millenium Falcon. «Dobbiamo smetterla di incontrarci così.»
Ben piegò le labbra in un sorriso mentre posava l’arma da fuoco.
Poe gli piaceva, ed era l’unico a parte Rey e Chewie che sembrava non avere problemi con il suo passato. «Prima o poi. Avevi bisogno di qualcosa?»
Il Generale annuì. «Due cose veramente.» Sembrava imbarazzato, ma si sedette sulla poltrona accanto a lui, e interpretò il suo silenzio come un invito a continuare.
«Primo, tua…madre…» Faceva ancora impressione dirlo, eppure era vero, il figlio di Leia era lì, e c’era qualcosa di lei in quegli occhi neri come la notte. «…Mi ha nominato Generale prima…Beh, io ho diviso questa carica con Finn, e Finn ti odia.»
«L’ho notato.»
«Quindi, alla luce di questo, vorrei che venissi in missione con me, domani.»
Quella si che era una notizia. Chiuse il libro che aveva ancora in grembo, studiando l’uomo che aveva davanti.
Rey gli aveva detto che Leia si fidava di lui senza riserve, e se sua madre aveva compiuto quella scelta sicuramente ne valeva la pena, quindi non indagò i motivi di quella richiesta e  annuì tranquillamente.
Poe batté le mani e si alzò. «Ottimo, è stato più facile di quello che pensavo.»
Ben lo osservò andarsene, divertito.
Quella notte, Rey venne da lui quasi in lacrime.
Era tornata dalla missione con Chewbecca poco prima, e lui la sentiva tremante come una foglia d’autunno. Non le chiese cosa ci fosse che non andava, non le chiese perché, e si limitò a farle posto come al solito.
A differenza delle altre volte Rey s’infilò sotto le coperte e gli si strinse addosso, nascondendo il viso sul suo petto. Ben sentì il cuore spezzarsi quando si rese conto che lei stava piangendo, cercando di strozzare i singhiozzi.
L’abbracciò con delicatezza. «Rey…Che ti succede?»
Lei scosse la testa, non volendo rispondere, ma il loro essere agì per lei, e Ben vide visioni di campi di cadaveri, tende che saltavano in aria e bambini che urlavano accanto ai cadaveri dei genitori.
Sospirò, il cuore pesante e la maglia impregnata di lacrime della ragazza che per lui significava tutto.
Quella notte non dormì.
Vegliò sulla donna che gli aveva rubato il cuore, e sfruttò la Diade per evitare che qualsiasi dolore la toccasse quando si addormentò esausta.
Quella notte, Rey riposò senza incubi e tormenti.
Per qualche ora dimenticò ciò che l’oscurità le aveva detto di cercare.

 
«Sei sicuro?» Gli chiese di nuovo, tesa.
Quella mattina si era svegliata respirando un profumo differente dal solito.
Si era svegliata riposata, avvolta da un calore che la faceva sentire completa.
Il sorriso di Ben era stata la prima cosa che aveva visto quando aveva riaperto gli occhi.
Proprio lui annuì in quel momento. «Poe dice che è solo una missione di ricognizione per alcuni pianeti, non dovremmo metterci molto.»
«Mmh.» Gli concesse lei, sentendosi nuovamente nervosa.
Poteva forse rivelare il suo segreto proprio a lui?
Lui, ignorando i presenti, le fece scivolare una mano sul collo e si abbassò a posare la fronte sulla sua. Rey deglutì a fatica, le mani appoggiate ai suoi fianchi, incapace di staccare lo sguardo dalle sue labbra.
«Rey.» Mormorò. «Andrà tutto bene.»
«Lo so.» Sorrise lei mentre le loro labbra si sfioravano senza toccarsi e Rey sentiva lo stomaco contrarsi brutalmente. Come avrebbe fatto senza di lui?
Lui, la sua ancora nel buio, la sua metà perfetta.
Separarsi fu come perdere un pezzo del proprio corpo ma, pensò Rey osservando il Falcon svanire nel cielo, forse così era meglio.
Forse così avrebbe avuto la forza di fare ciò che doveva per riportare la pace.


Note dell'autrice:
Capitolo un po' più lunghetto - spero non pesante - che non porta da nessuna parte XD
E ultimo aggiornamento prima di Capodanno, quindi...
BUON ANNO A TUTTI <3


  
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