Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Ale Villain    01/01/2020    0 recensioni
Los Angeles, California, Stati Uniti.
I Bangtan Boys sono una crew di ballerini professionisti, emigrati oltre oceano per costruirsi una carriera.
Oltre oceano, è emigrato anche un gruppo di italiani, in America per frequentare l’università.
Pezzi di vita quotidiana, scenari e personaggi che si intrecciano tra di loro.
Il desiderio, l'uno dell'altra.
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Ambra dischiuse le labbra, come realizzando quello che le avevo appena detto.
Si susseguirono attimi di silenzio. Tae stava scrutando l’espressone di Ambra, in cerca di una conferma e di una proposta simile a quella che avevo fatto io a lui.
Io continuavo a spostare lo sguardo dai suoi occhi alle labbra. Erano truccate, aveva un rossetto rosso scuro, che però se ne stava andando via piano piano.
Non l’avevo mai baciata.
Mi ritrovai in automatico a piegarmi maggiormente su di lei. Mi avvicinai piano piano, sempre di più, fino a quando non mi ritrovai ad un soffio dalle sue labbra.
-----
E in quel momento mi sentii una cretina qualunque perché, proprio come una cretina qualunque, ero cascata nel suo gioco.
Genere: Erotico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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PUT THE BLAME ON ME
Storia a cura di @alecsishan
                                                                                              
 
 


 
 
Vi lascio il video che mi ha fatto venire l’idea
Per questa storia
Non è mio, ma di @kingtaesx
A voi:
Blame On Me | Suga
Potrebbe essere interessante vederlo
Prima di leggere la mia storia.
 


 
 
 
 
Capitolo  9 - Epilogo                                                                                                                 P.A.
 
“Mai una volta puntuale!” esclamò Giorgia, alla mia destra, vedendo Rafaelle entrare nel bar quasi correndo e col fiatone.
Io annuii perfettamente d’accordo, ma accennai un sorriso.
L’autobus ha saltato una corsa” rispose lei in italiano, di rimando, togliendosi il giubbotto scamosciato e poggiandolo sulla sedia posta precisamente di fronte a me.
Si sedette velocemente, poco prima di ordinare una brioche al cioccolato.
“Ci siamo tutti, allora” dissi io, poggiando gli avambracci sul tavolo “Possiamo…”
“Aspetta!” intervenne nuovamente la bionda appena arrivata “Perché ci siete anche voi?” fece lei, puntando lo sguardo su Yoongi, seduto alla mia sinistra, Taehyung e Namjoon, esattamente di fianco a lei.
“Se ti può far stare tranquilla non abbiamo intenzione di venire in Italia con voi” celiò Yoongi.
Io sbuffai appena, prima di tirargli un calcio delicato sulla caviglia. Yoongi si girò verso di me con sopracciglia corrugate, ma poi si rigirò verso la bionda con un mezzo sorriso.
Avevamo deciso di ritrovarci tutti insieme in un bar che si trovasse più o meno a metà tra le abitazioni di tutti, per fare colazione insieme e approfittarne per prendere i biglietti per tornare in Italia.
Ogni anno, da quando avevamo iniziato la nostra avventura negli Stati Uniti, tornavamo in Italia due volte l’anno: durante le vacanze di Natale e Capodanno e dopo la sessione estiva, che corrispondeva anche al periodo di permanenza in Italia più lungo – circa un mese e mezzo.
Avevamo ormai preso questa abitudine: qualche mese prima della partenza, ci trovavamo da qualche parte tutti insieme, Alex portava il computer e compravamo i biglietti aerei insieme.
E quel giorno non era andato diversamente dal solito, non fosse solo per il fatto che c’erano un paio di intrusi, appunto Yoongi e Taehyung, che avevano voluto approfittarne per fare colazione con me e la mia coinquilina. Namjoon era l’unico dei tre che avevamo incontrato casualmente quella mattina.
Sorrisi appena tra me e me, nel pensare al rapporto che si stava instaurando tra me e Yoongi. Dopo quella sera a casa mia e di Giorgia, io e Yoongi sembravamo tornati esattamente al punto di prima, almeno per i giorni immediatamente dopo.
Le cose avevano cominciato a prendere una piega particolare quando, regolarmente, il ragazzo aveva cominciato a portarmi fuori a pranzo e a cena sempre più spesso, causando anche discussioni su chi dovesse pagare.
Ma fu proprio grazie ad una di quelle discussioni che avevamo, in qualche modo, stabilito che cosa stessimo costruendo insieme.
“Non cominciare con quella faccia” stavo borbottando stizzita, mentre tiravo fuori dalla pochette il porta monete con la carta di credito.
Yoongi aveva sbuffato dalle narici: “Faccio questa faccia perché sembra che tutti i pranzi e le cene li abbia pagati io”
Avevo alzato vagamente gli occhi al cielo, prima di accelerare istintivamente il passo per raggiungere la cassa prima di lui.
“Se per una volta pago io non succede nulla” mi aveva detto poco dopo, affiancandomi e quasi dandomi una spallata per farsi spazio.
“Ma così mi sem-“
“E poi dai, che appuntamenti sono se ogni volta facciamo a metà?”
Io mi ero bloccata con la carta di credito a mezz’aria; neanche avevo sentito il prezzo che ci aveva detto la cameriera, mentre passava lo sguardo da me a lui in attesa di sapere chi dovesse pagare.
Avevo guardato Yoongi, prima di trattenere a stento un sorriso mordicchiandomi il labbro inferiore.
“Appuntamenti…?” avevo chiesto timidamente.
Lui aveva annuito, prima di allungare la carta di credito alla ragazza in cassa. Si era poi rigirato verso di me per darmi un rapido bacio sulla punta del naso.
“Pensavo si fosse capito” aveva poi sussurrato. Io ero vistosamente arrossita e non avevo nemmeno ribattuto sul fatto che avesse pagato lui.
“Non ho mai detto questo!”
La voce acuta di Rafaelle mi aveva riportato alla realtà.
“Semplicemente non capisco perché siete qui”
“Io e Yoongi ne abbiamo approfittato per fare colazione con Giorgia e Ambra” aveva spiegato Tae, incrociando le braccia “E a me interessa sapere quando partite. Credo anche a Yoongi
Spostai lo sguardo su Rafaelle e vidi che non stava più prestando attenzione alla conversazione, anzi, era tutta intenta a digitare qualcosa sul telefono.
Stai scrivendo al tuo ragazzo?” provai a domandare in italiano, nonostante non fossi del tutto convinta. Ricordavo, infatti, che mi aveva accennato il fatto che glielo avesse già detto di quella uscita e di quando avevamo intenzione di tornare in Italia.
Rafaelle, infatti, negò con il capo e fece a voce bassa, coprendosi appena la bocca: “Jin”
Io non dissi nulla, anche perché sentii la voce potente di Alex riportare la conversazione sul tema principale.
“Dunque” disse quest’ultimo, prima di schiarirsi la voce “Finiamo tutti e quattro la sessione intorno al 20 di luglio. Che ne dite allora di partire una settimana dopo? Giusto per tenerci larghi in caso di esami posticipati”
Tutte e tre annuimmo, convinte e decise.
“Allora direi che una sera poco prima della partenza ci vediamo tutti e ci salutiamo” disse Namjoon, sorseggiando il suo caffè americano “Anche perché poi partiremo anche noi, per la Corea”
“Portateci delle calamite!” intervenne Taehyung, ridacchiando appena “Oppure della pasta, della mozzarella, del vino, del ragù… Insomma, portate del cibo”
Giorgia rise, rassicurandolo e dicendogli che gli avrebbe fatto la spesa per una settimana con solo cibo italiano.
“E non andate con gli italiani…” mormorò Yoongi, passando un braccio sullo schienale della mia sedia e girando il capo nella mia direzione.
Io mi voltai verso di lui.
“Non vedo perché dovrei” risposi, sorridendo.
Yoongi annuì appena, prima di passarmi delicatamente l’indice sotto il mento per alzarmi il volto e darmi un bacio a stampo delicato.
“Poi chi sa, magari ora di luglio saremo anche andati oltre ai semplici appuntamenti…” mi sussurrò ancora, ghignando appena.
Io avevo distolto lo sguardo, prima di sistemarmi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Yoongi aveva ridacchiato nuovamente per la mia reazione, per poi prendermi una mano con la sua.
“Che c’è?” mi domandò, curioso ma divertito, come se sapesse già la risposta.
“Ultimamente sono sempre scombussolata e… Felice” ammisi, abbassando leggermente lo sguardo.
Yoongi sorrise.
“Dammi pure la colpa, Ambra” mi disse lui “E grida al mondo che è Min Yoongi a farti questo”








 
The End.








 
ANGOLO AUTRICE
Alla fine ce l'abbiamo fatta. 
Ho portato a termine la mia prima storia 
relativa ai BTS.
Il periodo brutto non è ancora terminato,
anzi, è come ricominciato, visto e considerato
che questa potrebbe forse essere la mia ultima 
sessione d'esami.
Ma questa storia andava finita e sono riuscita a scriverla
perfettamente come volevo io.
Poi chi lo sa, magari ritornerò nuovamente con una nuova
storia sul fandom Kpop. 
Ringrazio per l'ennesima HeavenIsInYourEyes per avermi
dato un motivo in più per scrivere questa storia e 
ringrazio in generale tutte quelle persone che hanno 
letto la storia, messa tra le seguite e preferite.
Grazie di cuore!
Alla prossima. 
Buon 2020 a tutti.
  
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