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Autore: Evola Who    02/01/2020    1 recensioni
“E in che anno siamo?”
“Vediamo…” Iniziò ad annusare l’aria: “Siamo negli anni ’30. Più di preciso il 22 ottobre 1938.”
“1938?”
“Già! In pieno autunno. Te lo immagini, Denny? Oramai siamo alla fine di un grande decennio: nuove emozioni, la nascita e il successo del jazz e del blues, i primi film con audio, le grande invenzioni...”
“La segregazione razziale, il protezionismo, il voto alle donne concesso solo
dieci anni fa, la violenza, i poliziotti corrotti e l’inizio di un confitto mondiale”
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“Dottore…” iniziò a dire lei, intimorita e preoccupata: “Dove è andato a finire?”
“Rapito!” rispose lui con tono fermo. “Il TARDIS è stato rubato!”
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21
Haska
 

Quando erano ormai giunti in prossimità del tempio, Indy cercò di chiedere alle guardie che li stavano scortando che tribù fossero, da quanto tempo vivevano lì e come si chiamasse il “capo”. Ma loro non risposero e, così, ci rinunciò.

“Tipi vivaci” commentò sarcastica Denny.

“C’è qualcosa che non va” affermò l’archeologo. “Non mi sembra qualcosa di reale.”

“Lo so” rispose il Dottore, sicuro.

Indy si girò di scatto verso di lui, sorpreso da quella affermazione.

“Ma, almeno, stiamo andando lì e, una volta a destinazione, scopriremo che cosa sono realmente.”

“Ragazzi…” li chiamò Denny, guardandosi attorno con gli occhi spalancati e pieni di sorpresa e meraviglia. 

Infatti, anche loro iniziarono a guardarsi intorno e notarono che c'erano delle persone: erano i membri di tutta la tribù, uomini, donne e bambini, vestiti in maniera simile, con dei gonnellini di cotone e con buona parte della pelle scoperta, nonostante il rigido e freddo clima autunnale.

Tutti osservavano stupiti quei quattro estrani, bisbigliando tra di loro, e le due file di persone sia alla loro destra che alla loro sinistra erano lunghe fino all'entrata del tempio.

“Dottore, non so se mi piaccia ‘questa cosa” disse Denny, a bassa voce.

 “Nemmeno a me” rispose Indy duramente, lanciando occhiate nervose tutto attorno.

“Ovviamente, c’è qualcosa che non va” aggiunse River.

“Devono essere sotto un effetto psichico. Non ci sono altre spiegazioni.”

“Lo so” rispose l’alieno, guardingo. “Ma facciamo finta di crederci e di non essere intimoriti da nulla, scopriamo chi sono, prendiamo il più in fretta possibile il Tardis e finiamola con questa follia!”

“Pensi che siano pericolosi?” domandò Denny, incerta.

“Non lo so. Ma, perlomeno, spero che siano meno spietati dei Dalek.”

Indy ascoltò tutto, confuso da quelle frasi: “effetto psichico”, “Tardis”, “Dalek”... ma che diavolo stavano dicendo?! Ma, almeno, erano d'accordo con lui nel pensare che tutto questo fosse una farsa. E, dunque, voleva vedere fin dove sarebbero arrivati.

Si fermarono dinnanzi all'entrata del tempio; i tre guardiano si misero di fronte alla porta e uno di loro iniziò a dire a voce alta: “La sacerdotessa Haska arriverà davanti a voi. Portatele rispetto, od ogni forma di ribellione nei suoi confronti sarà severamente punita.”

Il gruppo si scambiò occhiate preoccupate, mentre il resto della tribù rimase fissa in un silenzio teso.

Pochi minuti più tardi, le tre guardie batterono le lance sulla terra davanti al tempo e, dalla porta spalancata, uscì una donna: era alta, slanciata, con lunghi capelli corvini che le cadevano fino alla schiena, dalla pelle scura, truccata in maniera uguale alle sue guardie; indossava una lunga gonna bianca con disegni blu e due serperti incrociati sul davanti a forma di x, una mantellina rossa che le copriva il petto, una collana e orecchini d’oro.

Teneva le mani appoggiate alle braccia ornate con due braccialetti verdi, aveva i piedi calzati in sottili sandali marroni e, sulla testa, portava un grande copricapo dorato ornato da delle piume rosse.

I membri della tribù, con la sola esclusione delle sue guardie, si inchinarono di fronte a lei, mentre Denny e Indy rimasero davvero colpiti da quella maestosa donna. Ma River il Dottore non abbassarono nemmeno per un solo istante la guardia.

“Benvenuti,” disse lei, con tono gentile e con un sorriso cordiale. “Io sono la sacerdotessa Haska, custode dell'antico tempio Sassic. E sono davvero lieta di fare la vostra conoscenza."

Jones e la giovane ragazza erano sempre più sopresi. Non si aspettavano certo una gentilezza del genere da parte di quella gente, soprattutto dopo tutto gli avvertimenti del ranger e dopo essere finiti in quelle trappole.

Ma il Signore del Tempo e l’archeologa si guardarono perplessi e sospettosi, soprattutto per il sorriso cordiale della sacerdotessa.
 
   
 
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