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Autore: BeautyLovegood    17/01/2020    1 recensioni
Dopo l'Apocalisse mancata, Crowley e Aziraphale si sono finalmente messi insieme e stanno per festeggiare il loro primo anniversario, ma la sorpresa di Aziraphale cambierà per sempre la loro lunga esistenza...
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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DUE ANNI DOPO

 

Aziraphale e Magic stavano facendo i compiti insieme nella libreria, quando squillò il cellulare dell’angelo.

- Torno subito, tesoro. Tu va pure avanti.- disse alzandosi dalla sedia e uscì dalla stanzetta privata.

- Pronto?

- Ciao Aziraphale! Sono Anatema!

- Oh, ciao Ana! Come va?

- Tutto bene, grazie. Ti ho chiamato perché domani, qua a Tadfield, ci sarà una festa di primavera e volevo sapere se poteva interessare a te, Crowley e Magic. Ci saranno giochi, tanti dolci di frutta e anche un po’ di vino.

- Mmm, molto interessante. Resta in linea un secondo.

Aziraphale appoggiò il cellulare sul suo incavo destro e tornò nella stanzetta.

- Magic?

- Sì, papà?- chiese la bambina alzando lo sguardo dal suo quaderno.

- Ti andrebbe di andare domani ad una festa a Tadfield? Ci saranno anche zia Anatema e zio Newt.

- Sì!!!- esclamò lei sorridente.

- Accettiamo l’invito, Ana.- disse Aziraphale riportandosi il cellulare all’orecchio.

- Bene, dai! Allora ci vediamo domani, fuori dal mio cottage alle 14. Conoscendo il modo di guidare del tuo demone, sono sicura che non arriverete in ritardo.

Aziraphale abbozzò un sorriso, salutò la sua amica strega e chiuse la comunicazione.

 

*

 

Crowley guidò verso Tadfield con la solita velocità esagerata.

- Magic, hai addosso il braccialetto?- chiese per l’ennesima volta a sua figlia guardandola nello specchietto retrovisore.

- Sì, Papà Cro!- rispose lei infastidita.

- Crowley, rilassati! Andrà tutto bene.- intervenne Aziraphale. Teneva tra le mani due grandi piatti con sopra due crostate ricoperte dalla carta stagnola.

- Mi auguro che il vino della festa sia la migliore annata della Terra, così mi divertirò anche io.- commentò con acidità il demone. Appena arrivato al Jasmine Cottage, frenò di colpo, rischiando di far cadere la crostata dalle mani dell’angelico compagno.

Newt aveva appena chiuso la porta di casa e Anatema teneva in mano un cestino da picnic.

- Puntuali come tre orologi svizzeri.- pensò a voce alta. Aziraphale fece uscire Magic dalla Bentley e la lasciò andare a salutare la sua madrina. Crowley parcheggiò la sua macchina davanti alla Dick Turpin di Newt ed uscì insieme al suo angelo.

- Ciao Anatema! Ciao Newt! È proprio una bella giornata per una festa all’aperto!- commentò Aziraphale avvicinandosi alla sua amica e a sua figlia ancora strette l’una all’altra.

- Io ho accettato l’invito solo per permettere a mia figlia di passare un sabato diverso dal solito. Vi chiedo solo una cosa: nessuno di noi quattro adulti deve perdere di vista Magic durante la festa.- ordinò Crowley come se fosse il capo del gruppo.

- Lo faremo, Crowley, ma se ci tieni almeno a me e a Magic, rilassati.- lo supplicò Aziraphale.

Newt e Anatema li guidarono fino ad una piccola radura appena fuori Tadfield. Magic spalancò la bocca dalla meraviglia quando vide un tendone bianco, tipo quelli del circo, decorati con fiori freschi e anche finti, tanti tavoli bianchi posizionati sia dentro che fuori con servizi da tè di finta porcellana, piccole torri di cupcake e piatti di torte e crostate. Magic notò anche un grande gruppo di bambini. I maschietti giocavano a palla vicino agli alberi, ben lontani dai tavoli e dai dolci, e le bambine giocavano con la corda o con l’elastico.

- Papà Azi, Papà Cro, posso giocare con le bambine?

- Certo, tesoro. Vai pure e divertiti.- disse l’angelo.

- E fai attenzione al braccialetto.- la raccomandò Crowley prima di lasciarla raggiungere le bambine.

Le due coppie si sistemarono in un tavolino all’aperto per guardare da lontano Magic che giocava insieme a due gemelle sue coetanee con l’elastico, intanto che chiacchieravano. Aziraphale fece assaggiare a tutti le crostate ai lamponi e fragole che aveva preparato a casa con l’aiuto di Magic. Crowley ne prese due pezzi belli grandi per goderseli “in pace” e svuotò un’intera bottiglia di Sauvignon bianco.

Magic non si staccò dalle sue nuove amichette per tutto il tempo. Per Aziraphale era una grande gioia vedere sua figlia interagire con gli altri bambini. A scuola aveva una sola amichetta, Georgia, l’unica che accettasse il fatto che avesse due padri, mentre le altre le chiedevano aiuto solo quando avevano problemi con i compiti, sia quelli a casa sia quelli in classe, ma lei non batteva le mani per aiutarle ad imbrogliare. Verso sera, quando il sole era ormai sparito dietro le colline e il cielo stava passando da arancione a viola fino a diventare blu, l’anziana e gentile organizzatrice della festa annunciò l’inizio delle danze. Una piccola orchestra composta da anziani musicisti classici suonò brani provenienti dal balletto Lo schiaccianoci.

- Oh, adoro quel balletto! Ricordo ancora quando lo vidi per la prima volta a San Pietroburgo nel 1892. Ah, la magia della musica!- disse Aziraphale con aria nostalgica.

- Papà Azi? Vieni a ballare con me? Mi piace tanto questa musica!- intervenne Magic avvicinandosi al suo papà angelo. Aveva una piccola macchia di marmellata di fragole sul mento. Aziraphale gliela pulì con il tovagliolo.

- Accetto più che volentieri il tuo invito, principessina mia.

Padre angelo e figlia si posizionarono in mezzo alla pista e lei salì sui suoi piedi.

- Ti avverto, tesoro, che l’unico ballo che mi riesce davvero bene è la gavotta.- ammise lui un po’ imbarazzato.

- È per questo che mi sono messa sopra i tuoi piedi, così non calpesterai i miei.

Crowley si alzò dal tavolo solo per poter osservare meglio le due creature più importanti della sua vita che ballavano un valzer un po’ maldestro, ma almeno si guardavano sorridenti. Anche Newt e Anatema stavano ballando, ma Crowley li ignorava completamente. Quando la musica terminò, Magic scese dai piedi di suo padre e fece un inchino, che lui ricambiò.

- Papà Cro? Vuoi ballare anche tu con Papà Azi?- chiese lei dopo aver raggiunto il suo papà demone.

- Sì, tesorino… ma non qui.- disse lui con un sorriso malizioso e prese per mano il biondo. Newt e Anatema si avvicinarono a loro.

- Newt, Anatema, Aziraphale ed io andiamo a fare un giretto, non staremo via a lungo. Vi affidiamo Magic. Non perdetela di vista e assicuratevi che abbia sempre il braccialetto al polso.

I due annuirono. Aziraphale diede un bacio a Magic sulla guancia e seguì Crowley.

- Dove mi stai portando, caro?

Lui si limitò a sibilare per fargli capire che doveva stare zitto. Camminarono in mezzo alla natura ormai immersa nel buio. Aziraphale schioccò le dita per miracolare una luce intorno a loro per poter vedere dove stavano andando, ma Crowley la spense con uno schiocco.

- Così mi rovini la sorpresa, angelo.

- Quale sorpresa?

Quando non videro più il tendone della festa, Crowley schioccò le dita e Aziraphale vide un salice piangente le cui foglie s’illuminarono un po’ alla volta fino a sembrare un’enorme lampada naturale dai tanti colori. L’angelo spalancò la bocca dallo stupore e il demone gliela chiuse delicatamente con le dita.

- Crowley… è bellissimo…

- Per te e Magic solo il meglio…- gli sussurrò all’orecchio, poi gli offrì la mano.

- Posso avere il piacere di questo ballo?

- Ma la musica è troppo lontana.- disse Aziraphale mentre accettava la mano del suo compagno. Lui lo attirò a sé e lo trascinò dentro il salice.

- Non c’è sempre bisogno della musica per ballare…

Aziraphale sorrise e mise le braccia intorno al collo di Crowley. Ballarono in silenzio guardandosi negli occhi e scambiandosi qualche tenero bacio. Il demone avrebbe anche voluto spogliare il suo angelo e fare l’amore con lui dentro il “loro” salice, ma Azi, un po’ a malincuore, lo fermò.

- No, caro… Magic potrebbe apparire e vederci…

Crowley sospirò un po’ triste e strinse Aziraphale più forte a sé.

- Scusami, angelo… sono felice che Magic si sia divertita oggi.

- Anche io. È così piena di vita e mi fa piacere vederla legare con altri bambini, persino quelli abituati alla semplicità della campagna invece del caos della città. Dovremmo prendere una casa anche qui, che ne dici?- disse Aziraphale staccandosi un po’ dalla stretta di Crowley per guardarlo negli occhi.

- Ti ricordo che siamo un angelo e un demone, possiamo prendere casa da qualsiasi parte del Mondo senza problemi. Ci sono tanti bei posti che possiamo mostrare a Magic, ma solo i più sicuri e so che tu ne conosci tantissimi.- commentò Crowley e diede un altro bacio al biondo compagno.

- Non smetterò mai di dirtelo, Crowley… grazie al braccialetto, Magic è al sicuro, possiamo anche correre qualche piccolo rischio.

- Hai mangiato troppi dolci? Questo non è l’angelo che conosco.- disse Crowley stupito e Aziraphale gli sorrise.

- Sto solo cercando di far vivere una vita il più normale possibile a nostra figlia. I piccoli rischi fanno parte della vita. Vale anche per un angelo e un demone come noi.

Crowley sorrise e baciò di nuovo il suo amato angelo.

- Te l’ho già detto che nel profondo sei un piccolo bastardo che vale la pena conoscere… e amare?

- Sì… tranne quest’ultima parola. Ti sei guadagnato un altro bacio.

E gli diede un bacio talmente lungo che quando si staccarono, si ritrovarono nel buio più assoluto. Le foglie del salice si erano spente.

- Mi sembra di essere in una versione alternativa di Cenerentola, con un salice spento al posto di una zucca e nostra figlia al posto della matrigna e le sorellastre. Andiamo a riprenderla.- commentò Crowley, poi sentì il suo cellulare che vibrava nella tasca del suoi pantaloni. C’era un messaggio da parte di Anatema.

 

Magic è stanca.

Vi aspettiamo al Jasmine Cottage.

Anatema

 

Crowley prese di nuovo per mano Aziraphale e schioccò le dita per ritrovarsi insieme a lui nel nella cucina del Jasmine Cottage.

- Usare la porta, no?- commentò Anatema che si era preso uno spavento.

- Dov’è Magic?- chiese Crowley ignorando la domanda della strega.

- Sta dormendo sul divano.- disse Newt a voce bassa.

I due papà andarono in salotto. Magic era distesa sul divano, avvolta da una coperta rossa e dormiva come un angioletto, almeno come quelli immaginati dagli umani.

- È ora di tornare a casa, amore.- sussurrò Crowley mentre la prendeva delicatamente in braccio. Lei lo sentì, ma non aprì gli occhi e non parlò, era troppo stanca. Si limitò a stringersi forte a Crowley, mentre Aziraphale schioccava le dita per farle indossare la sua giacca primaverile.

- Direi che è stata una buona idea invitarvi.- commentò Anatema soddisfatta.

- Vi ha ringraziati?- chiese Aziraphale.

- Certo, è stata l’ultima cosa che ha fatto prima di addormentarsi.- disse Newt.

- Brava la nostra bambina. La prossima volta, vi invitiamo noi ad una festa in città.- disse Aziraphale. Dopo aver salutato la coppia di amici, Crowley fece sdraiare Magic sui sedili posteriori della Bentley e fece apparire una coperta per non farle prendere freddo durante il ritorno in città. Guidò piano e abbassò un po’ il volume della musica, tranne quando Freddie cantò Who wants to live forever.

Arrivati a casa, Crowley riprese in braccio la piccola e la portò in camera sua, la fece stendere delicatamente sul suo letto e le tolse i vestiti. Aziraphale si occupò di metterle il pigiama con le nuvole, schioccò le dita per farle avere i denti puliti e le rimboccò le coperte. Sul polso di Magic appoggiato sul cuscino c’era il braccialetto intatto.

- Papà Cro? Papà Azi? Grazie per questa giornata… mi sono divertita…- mormorò Magic senza aprire gli occhi. Crowley la baciò sulla guancia e gliela accarezzò.

- Figurati, principessina…

- Ci siamo divertiti anche noi. Buonanotte, amore.- disse Aziraphale e la baciò sulla fronte.














































































Mi è venuto fuori così questo capitolo, soprattutto perché ho una grande voglia di primavera! E' la stagione in cui compio gli anni e quest'anno mi farò un piccolo grande regalo, un pochino legato ai nostri maritini...

  
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