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Autore: Teo5Astor    22/01/2020    15 recensioni
Un mistero accomuna alcuni giovani della Prefettura di Kanagawa, anche se non tutti ne sono consapevoli e non tutti si conoscono tra loro. Non ancora, almeno.
Radish Son, diciassettenne di Fujisawa all'inizio del secondo anno del liceo, è uno di quelli che ne è consapevole. Ne porta i segni sulla pelle, sul petto per la precisione, e nell'anima. Considerato come un reietto a scuola a causa di strane voci sul suo conto, ha due amici, Vegeta Princely e Bulma Brief, e un fratello minore di cui si prende cura ormai da due anni, Goku.
La vita di Radish non è facile, divisa tra scuola e lavoro serale, ma lui l'affronta sempre col sorriso.
Tutto cambia in un giorno di maggio, quando, in biblioteca, compare all'improvviso davanti ai suoi occhi una bellissima ragazza bionda che indossa un provocante costume da coniglietta e che si aggira nel locale nell'indifferenza generale.
Lui la riconosce, è Lazuli Eighteen: un’attrice e modella famosa fin da bambina che si è presa una pausa dalle scene due anni prima e che frequenta il terzo anno nel suo stesso liceo.
Perché quel costume? E, soprattutto, perché nessuno, a parte lui, sembra vederla?
Riadattamento di Bunny Girl Senpai.
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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49 – Il bacio del vero amore
 
 
5 dicembre
 
«Io vi aspetto in sala d’attesa, però» sospira mestamente Chichi, mentre io e Lazuli la precediamo all’interno del reparto dell’ospedale in cui è ricoverato mio fratello.
La mia ragazza è tornata da un paio d’ore da Kanazawa, dove ha finalmente ultimato le riprese del film ambientate lì, e ha subito voluto venire a trovare Goku nonostante sia già pomeriggio inoltrato. È la prima volta che lo vede da quando ha perso i ricordi di Goku-kun e sono riaffiorati quelli di Goku-san. Apprezzo che abbia voluto venire qui subito, perché so quanto tiene a mio fratello e quanto le sia pesato non poter essere presente quando è successo tutto questo casino. E, allo stesso tempo, apprezzo che abbia convinto, o meglio, “costretto”, sua sorella a seguirci. Non c’era più stato verso di farla venire in ospedale dopo che Goku non l’aveva riconosciuta l’altra volta.
«C-chiamatemi solo se lui chiede di me» bofonchia Chichi, a testa bassa. Si vede che ha sofferto tanto per questa situazione. E che sta soffrendo ancora. La capisco, per me sarebbe lo stesso se fossi in lei. Forse anche peggio. «Va bene, sorellona? Rad?»
«Non agitarti prima del tempo, Chichi-chan. Stai tranquilla e vedrai che andrà tutto bene» la liquida Lazuli, varcando la porta che conduce alle stanze dei pazienti e lasciando sua sorella in sala d’attesa. Io le sorrido e le do una carezza sulla testa, mentre le passo accanto e seguo la mia ragazza affrettando il passo.
«Aspettami, Là» la raggiungo. La prendo per mano. Proprio la mano sul cui anulare fa bella mostra di sé l’anello che le ho regalato. Mi sento felice a vederle indossare il mio regalo di compleanno. Ad averglielo potuto dare. Al pensiero che sia andato tutto bene tra noi.
«Ho fretta di vederlo perché mi spiace non esserci stata quando ne avevate bisogno. Stanza numero sette, giusto?» ribatte, individuando in lontananza il numero di stanza che le avevo spiegato essere quello di Goku.
«Sì, però non reagire male se non ti dovesse riconoscere. Anche se c’è da dire che ha fatto molti passi avanti da quando ha perso i ricordi. Mi sto abituando alla sua nuova personalità».
«Andrà tutto bene, non sottovalutare tuo fratello. E non sottovalutare me, perché dovrei reagire male?!» sbotta, lanciandomi un’occhiataccia.
«Non mi permetterei mai, mia regina» le sorrido, facendo strada nella stanza di Goku.
«Ciao fratellone!» esclama allegramente mio fratello, svaccato sul letto con dei manga sparsi sul lenzuolo. Sopra di loro, però, scorgo anche il suo quaderno-diario. So che lo legge spesso e che si sta impegnando con tutto sé stesso per recuperare quello che sente di aver perso. Non solo ricordi, ma anche affetti. «A-ah, ma non sei solo! Urcaaa!» aggiunge, saltando giù dal letto e cercando di sistemarsi decentemente il pigiama non appena scorge Lazuli al mio fianco. Lei soffoca una risata mentre lo guarda. E sorride, prima a lui e poi al quaderno che ha notato anche lei sul letto. «Rad, dovevi dirmi che avresti portato… uhm… l-la tua ragazza?»
A volte mi chiama “Rad” e a volte “fratellone”, mi ci sto abituando.
«Sono Lazuli Eighteen, è bello rivederti Goku-kun. O forse dovrei dire “piacere di conoscerti”!» gli sorride di nuovo, accennando un inchino di presentazione.
«Ehm… io sono Goku Son, piacere di conoscerti» risponde mio fratello, un po’ intimidito. «E-ecco… scusa se non mi ricordo più di te. Però ho letto che sei stata molto buona con me e mi hai anche fatto dei bei regali negli ultimi mesi. Meno male che mi ero scritto tutto!» ridacchia, grattandosi la nuca. «Io… io volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me, Lazuli-san! E poi vorrei ringraziarti per esserti presa cura del fratellone».
«Star dietro a questo stupido è la cosa più impegnativa» sbuffa Lazuli, prima di afferrarmi un orecchio e trascinarmi verso di lei.
«Ahia, Là! Mi fai male!» protesto, cercando di divincolarmi.
«Sei proprio simpatica come avevo scritto!» ride mio fratello, che sembra aver già rotto il ghiaccio con Là e non appare molto intimidito. Ma lei ci sa fare, è innegabile… se ripenso a com’era intimorito dal mondo Goku-kun quando lei è entrata nelle nostre vite e quanto siano cambiate in fretta le cose da quel momento in poi, beh, resto senza parole. Lei aveva subito saputo conquistarsi la fiducia di Goku-kun e l’aveva fatto con una spontaneità disarmante.
«Sono molto più che simpatica. So fare un sacco di cose».
«Sì, ad esempio sa picchiarmi!» mi intrometto, interrompendola.
«Giusto» ribatte lei, impassibile, mollandomi uno scappellotto particolarmente potente sulla nuca. «Ma avrei voglia di cucinare, dopo tutti questi giorni di riprese. Lo sai che sono un’attrice?»
«Questo me lo ricordavo anche senza averlo letto sul quaderno!» risponde Goku, fiero di sé. «Mio fratello guardava sempre i tuoi telefilm e i tuoi programmi, e io li vedevo con lui e la mamma!»
Lazuli sorride dolcemente, prima di voltarsi verso di me e guardarmi. Il ghiaccio nei suoi occhi sembra sciogliersi. Lo so che la intenerisce molto questa cosa che io l’avevo sempre ammirata fin da quando ero bambino. Che ero già innamorato di lei, probabilmente non solo di quel genere di amore che può provare un bambino per una sua coetanea, ma qualcosa di più a giudicare da come il destino ci abbia messi l’uno sulla strada dell’altra, a un certo punto. Ho pensato spesso che io e Là eravamo semplicemente legati dal filo rosso del destino e che lo eravamo da sempre. So che l’ha pensato anche lei. Come so che quel filo rosso non potrà mai spezzarsi.
«Diceva… diceva che ero brava, spero» prova a ridarsi un tono Lazuli, tornando a rivolgersi a mio fratello.
«Urcaaa, sì! Una volta aveva detto alla mamma che eri la ragazza più bella del mondo!» ride Goku. «Te lo ricordi, fratellone?»
«Sì, ma ora smettila coi ricordi imbarazzanti o ti mollo un pugno in testa che ti metterà a nanna fino a domattina» sbuffo, minacciandolo bonariamente.
«Non dire queste cose a tuo fratello, scemo» mi sgrida Lazuli, pestandomi un piede e muovendo un passo verso Goku. «Anche perché ti ha fatto guadagnare altri punti ai miei occhi questo ricordo, dovresti esserne felice».
«C-certo, è un onore per me… sarebbe anche bello se smettessi di farmi del male oggi. Finirò ricoverato anch’io se continui così».
«Siete… siete buffi! Mi piace stare con voi!» ride mio fratello, mentre Lazuli si para davanti a lui e lo osserva con fare enigmatico.
«Dimmi la verità, Goku-kun» comincia, serissima, fissandolo con occhi fiammeggianti a un passo da lui. «Tuo fratello faceva apprezzamenti anche ad altre attrici o altre ragazze?»
«E-ehm… no… no!» farfuglia, intimorito, facendo passare lo sguardo freneticamente da lei a me. Io gli lancio uno sguardo colmo di riconoscenza, conscio di essermi appena salvato la vita. Altro che ricovero.
«Molto bene, Goku-kun. Sarà meglio che tu mi abbia detto la verità, lo sai?» gli sorride Lazuli, dandogli una leggera pacca sulla testa e dandogli le spalle. Si dirige verso di me.
«S-sì… è la verità!» esclama Goku.
«Lo so, sto scherzando!» scoppia a ridere Lazuli, allungando il pugno chiuso verso il mio.
Sorrido a mia volta e batto il mio pugno contro il suo, prima di passarle un braccio intorno alle spalle e cingerla a me. Mi sento terribilmente complice con lei. E tanto, tanto felice, soprattutto.
«Però, Lazuli-san… mi spiace non ricordarmi di quello che hai fatto per me. E ti chiedo scusa anche per Chichi-chan, non volevo farla soffrire» dice Goku, tornato improvvisamente serio. Sembra mortificato.
«Non mi devi nessuna scusa. Tutto si risolverà di sicuro» gli sorride Lazuli, staccandosi da me e cominciando a camminare verso l’uscita della stanza. «Anzi, sono certa che tra pochi giorni ti faranno tornare a casa e a quel punto preparerò una delle mie cene, così mangeremo tutti insieme come una volta. Anche se voi Son mangiate come dei lupi e non è semplice star dietro al vostro appetito… mi farò aiutare da Chichi-chan» aggiunge, allargando le braccia, prima di voltarsi. «E, a proposito di lei, se vuoi parlarle ti conviene farlo adesso. Non serve che dici a me certe cose».
«Lei è qui?!»
«È in sala d’attesa» rispondo io a mio fratello.
«Io… io vorrei vederla, se non mi odia…».
Lazuli accenna un sorriso e si sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio, prima di sparire in corridoio.
«Ascolta, potrebbe essere un po’ agitata… ma sappi che ti vuole bene davvero. E che ha sofferto molto» catechizzo Goku, che deglutisce il nulla fissando la porta aperta della camera.
«Lei… lei era davvero la mia ragazza? Ho una idol come fidanzata?»
«Che cazzo ne so di cosa eravate, Goku! So solo che vi siete baciati e che tu le volevi bene, che ti piaceva stare insieme a lei» rispondo, stringendomi nelle spalle e sbirciando in corridoio, dove intravedo Lazuli e Chichi che si dirigono verso di noi. «Comunque sì, è una idol e sta diventando sempre più famosa. A quanto pare siamo destinati entrambi a stare insieme a delle celebrità» gli sorrido. «Forse adesso capirai cosa eravate e cosa sarete… cerca di non spezzarle il cuore di nuovo, però» mi raccomando.
Mio fratello annuisce. Sembra teso, non solo confuso. Gli faccio il segno del pollice rivolto verso l’alto ed esco dalla stanza per andare incontro a Chichi, che cammina lentamente e a testa bassa.
«I medici hanno detto di non insistere troppo sui ricordi che ha perso per non farlo sforzare e anche di evitare di procurargli shock emotivi troppo forti» le spiego, mentre lei annuisce. Sembra assente, non semplicemente triste.
«Chichi-chan! Ehi, Chichi-chan! Non dar retta a questo scemo, fai quello che ti senti!» sbotta Lazuli, bloccandosi davanti a sua sorella e afferrandole le spalle per scuoterla e farla tornare in sé.
Chichi solleva lo sguardo. Ha gli occhi lucidi.
«Dicevo solo che ci vuole pazienza e che…» provo a precisare, zittendomi dopo un’occhiataccia omicida da parte della mia ragazza. Allargo le braccia e mi faccio da parte. Stavo mettendo le mani avanti solo per evitare una scena come quella di una settimana fa, per proteggere Chichi. Ma penso che l’abbia capito anche Lazuli questo. Eppure sembra sicura di sé, come se avesse in mente qualcosa. E la mia esperienza mi suggerisce di fidarmi del suo istinto.
«Fai quello che ti senti quando sarai lì dentro, ok?!» la sprona Lazuli. Chichi annuisce freneticamente. Stringe i pugni. «Goku-kun ci tiene a vederti. Andrà tutto bene. Ti fidi della tua sorellona?»
«S-sì, sorellona» accenna un sorriso Chichi. Comincia a sembrare determinata.
«E poi c’è anche Rad. Ci siamo tutti stavolta, ogni cosa si sistemerà».
«Ok!» esclama Chichi, finalmente decisa. «Non farò nulla di eclatante comunque. Ho solo intenzione di parlargli con calma e scusarmi per l’altro giorno».
Fa un passo in avanti. Si ferma e respira profondamente, prima di entrare nella stanza di mio fratello con me e Là al suo seguito che ci lanciamo un’occhiata d’intesa.
«E-ehm… ciao Chichi-chan!» la saluta Goku, cercando di mostrarsi allegro come al solito, anche se in realtà si vede che è teso.
«Oh, G-goku… Goku-kun!» grida Chichi, cominciando a correre verso mio fratello, che la guarda attonito. Sta piangendo.
«S-scusa, Chi…» prova a farfugliare confuso Goku, venendo però interrotto da Chichi, che lo abbraccia forte e lo bacia all’improvviso, zittendolo.
Osservo la scena a bocca spalancata. Mi volto verso Lazuli, che accenna un sorriso soddisfatto, come se si aspettasse tutto questo. Guardo di nuovo Goku, che ha gli occhi sgranati e le braccia rigide lungo i fianchi, con Chichi stretta a lui. Vedo i suoi occhi chiudersi lentamente e le braccia avvolgersi delicatamente intorno alla schiena di Chichi.
Meno male che non doveva fare nulla di eclatante. E nessuno shock emotivo, già.
«Direi di lasciarli soli» interviene la mia ragazza, prendendomi per mano e trascinandomi verso l’uscita della stanza.
«Ah… l-la testa…» farfuglia all’improvviso Goku.
Mi volto di scatto insieme a Lazuli e lo vedo piegarsi sulle ginocchia, con le mani strette intorno alle tempie e il viso contratto in una smorfia di dolore.
«Goku-kun! Stai bene?!» urla Chichi, abbassandosi a sua volta.
«Goku! Goku! Cos’hai?!» sbotto, correndo verso di lui. «Là, chiama un medico, presto!»
«N-no… a-aspetta!» bofonchia Goku, rialzandosi a fatica. «S-sto bene… sto bene, scusatemi».
«Oddio, è tutta colpa mia!» esclama Chichi.
«No, Chichi-chan! Sto bene!» ride lui, grattandosi la nuca.
«Mi… mi hai fatto spaventare! Siediti, per favore! Sarà meglio chiamare lo stesso un medico…» sospira Chichi, mentre mio fratello si siede sul letto.
«Cos’è successo? Hai ancora male?» gli chiedo.
«No, sto bene… ho avuto una specie di fitta alla testa. Non so perché».
«Forse perché stai cominciando a ricordare qualcosa» interviene Lazuli. «Quel bacio potrebbe aver risvegliato qualcosa dentro di te».
«Ah, davvero?! Beh… può darsi!» ridacchia imbarazzato, mentre Chichi arrossisce vistosamente e abbassa la testa. «Comunque, Chichi-chan, quando verrò dimesso mi preparerai ancora i tuoi onigiri al sesamo? Erano i miei preferiti!»
«C-certo, Goku-kun… v-volentieri. Sono felice che ti piaccia la mia cucina…» sospira lei, paonazza, senza guardarlo.
In quel momento realizzo qualcosa, però. E sollevo la schiena di scatto, sgranando gli occhi e guardando prima mio fratello e poi Lazuli. Lei sembra tranquilla, ma ha un sorrisetto enigmatico dipinto sul volto.
«E quando hai mangiato quegli onigiri al sesamo, Goku-kun?» gli chiede freddamente. Realizzo che anche lei ha capito tutto.
«Quando siamo andati in spiaggia, no? Anche tu avevi fatto degli onigiri e, soprattutto, degli okonomiyaki!»
«Che… che gusto avevano gli okonomiyaki?» domando con un filo di voce.
«Erano… erano con verdure e formaggio! Avevano “il sapore dell’amore”, come avevi detto tu, fratellone!» ride mio fratello, come se fosse la cosa più ovvia del mondo che lui possa ricordarsi certi dettagli.
«Tu… tu non avevi scritto queste cose sul quaderno, se non sbaglio…» sorrido, mentre Chichi risolleva la testa e sgrana gli occhi. Lazuli annuisce lentamente, appoggiata con la schiena contro il muro e con le braccia incrociate sotto il seno. «Vero?»
«Ehm… ora che mi ci fai pensare, no…» borbotta Goku, che forse sta iniziando a capire anche lui quello che è successo. «Avevo scritto che eravamo stati in spiaggia e che ci eravamo divertiti mangiando tutti insieme e giocando a calcio. E che poi era arrivato un ragazzo che mi aveva fatto paura. Credo fosse Crilin-kun… ma perché avevo paura di lui?» si domanda, allargando le braccia, prima di spalancare la bocca e strabuzzare gli occhi. Sì, forse ora ci è arrivato davvero. «M-ma… allora sto cominciando a ricordare qualcosa!»
«Goku-kun, sono tanto felice! Sono tanto fiera di te!» tira un sospiro di sollievo Chichi, abbracciando di nuovo mio fratello e ricominciando a piangere di gioia.
«Ci voleva un bacio della principessa per risvegliare il principino» sibila Lazuli, tagliente.
«Davvero! Goku, sei una cazzo di Biancaneve ormai!» rido sguaiatamente, mentre Chichi diventa paonazza e lui mi guarda con fare offeso. «O di Bella Addormentata nel Bosco, vedi te, tanto si fanno svegliare entrambe dal bacio del vero amore! Chichi, sei un perfetto Principe Azzurro!»
«S-sei un cretino!» sbraita Chichi, mollandomi un tremendo pugno in testa.
«Ahia… merda…» impreco, piuttosto stordito.
«Te le vai a cercare. Parli sempre troppo» interviene Lazuli, fredda e distaccata.
«C’è fin troppa confusione per essere una stanza d’ospedale. Vi si sente fino dalla sala d’attesa» esordisce Bulma, entrando nella camera seguita da Vegeta. Sono venuti anche loro a trovare mio fratello, a quanto pare. «Scommetto che è tutta colpa tua, Son-kun» sospira, guardandomi mentre ancora mi massaggio la testa dolorante.
«Il solito deficiente, tsk!» sbotta Vegeta, portando le braccia al petto, stizzito.
«Bulma-san! Vegeta-sama! Grazie per essere venuti!» esclama gioviale mio fratello, agitando una mano per salutarli.
Il cuore mi batte un po’ più forte, perché la memoria di mio fratello sta davvero tornando e non è stato probabilmente un caso isolato il ricordo degli onigiri al sesamo mangiati in spiaggia. Goku, infatti, non dovrebbe conoscere Bulma e Vegeta perché sono entrati nella sua vita solo negli ultimi due anni e mezzo. Erano amici di Goku-kun, in teoria, non di Goku-san.
«Non pensavo che ci avresti riconosciuto, si vede che stai meglio e sei pronto per delle ripetizioni di matematica!» scherza Bulma, sorridendo a mio fratello.
«N-no, Bulma-san! Io odio la matematica!» protesta Goku, facendoci scoppiare tutti a ridere.
«Chichi l’ha appena baciato e sembra che alcuni ricordi stiano cominciando a riaffiorare» spiega Lazuli.
«Dev’essere stato lo shock emotivo derivato dalla riproposizione di una situazione già avvenuta in passato. Le connessioni neurali di un soggetto affetto da amnesia possono riattivarsi in determinate circostanze grazie a sensazioni ed emozioni già vissute, ricreando un contesto simile» riprende Bulma. Penso al fatto che Chichi stava addirittura piangendo quando è corsa incontro a Goku e l’ha baciato. Proprio come in quel loro primo bacio, sul pianerottolo di casa nostra. «Hai fatto un ottimo lavoro, Chichi-chan. Non sempre funzionano e non sempre sono consigliabili queste terapie d’urto, ma, da quello che vedo, direi che hai scoperchiato il Vaso di Pandora nella testa di Goku e che gradualmente torneranno disponibili alla sua memoria tutti i ricordi perduti».
«Se con un bacio è riuscita a fargli tornare i ricordi, chissà cosa succederà quando farete altro…» alludo maliziosamente, dando di gomito a Vegeta che comincia a ghignare. «Se volete vi lasciamo soli e chiudiamo la porta a chiave!»
«Tu… stai zitto, maniaco!» sbraita Chichi, paonazza, colpendomi di nuovo con un pugno in testa, prima di scoppiare a ridere anche lei insieme a me e agli altri.
È bello essere qui tutti insieme. È stupendo vedere la luce in fondo al tunnel. Mi spiace aver visto tutto nero quando è successo questo casino, mi sento in colpa per essere stato così pessimista e aver perso il controllo. Ho fatto soffrire e preoccupare le persone intorno a me. Soprattutto Lazuli. Già, proprio la persona che mai al mondo vorrei veder star male, soprattutto a causa mia. Ma ce l’abbiamo fatta, tutti insieme. Sento che ce la faremo, che mio fratello ne uscirà davvero più forte di prima. E che tutto si sistemerà.
 
 
7 dicembre
 
«Sicuro di non aver dimenticato niente?» chiedo a Goku, mentre chiudo la zip di uno dei due borsoni che gli avevo portato qui in ospedale quando era stato ricoverato.
«Sì…» sospira, mentre stringe tra le mani il suo quaderno-diario e lo osserva quasi con riconoscenza. Sembra indeciso se metterlo nella borsa ancora aperta appoggiata sul letto davanti a lui o se continuare a tenerlo in mano.
«Allora torniamo a casa, Goku» gli sorrido, scompigliandogli i capelli con una mano. «Là e Chì ci stanno aspettando. Stanno preparando un sacco di cose buone… mangeremo fino a scoppiare oggi!»
I medici, infatti, hanno visitato Goku dopo il primo riaffiorare dei suoi ricordi perduti avvenuto due giorni fa e oggi hanno deciso di dimetterlo grazie ai suoi continui miglioramenti.
«Comunque, fratellone… io volevo dirti “grazie” per tutto quello che hai fatto per me» sospira di nuovo Goku, riponendo finalmente il quaderno nel borsone e chiudendo la cerniera.
«Figurati» gli rispondo, mettendomi a tracolla il borsone, prima di guardarlo dritto negl’occhi. «Anch’io devo ringraziarti».
«E per cosa dovresti ringraziarmi?» domanda, allibito.
Resto in silenzio per qualche secondo, distogliendo lo sguardo dal suo e continuando a sorridere. Come in un flash, vedo passarmi davanti gli ultimi due anni e mezzo della mia vita. In particolare gli ultimi sette mesi, da quando tutto è cambiato per me in quello che doveva essere un pomeriggio qualunque in biblioteca. Ero entrato per un libro e ne sono uscito con una senpai vestita da coniglietta incisa nel cuore. Rivedo tutto il dolore e la felicità, la paura e l’amore, l’ansia e il sollievo. Penso che abbiamo fatto un grande viaggio insieme, io e mio fratello. E che io non sarei quello che sono adesso, senza di lui.
«Perché sei il mio fratellino, no? E perché è anche merito tuo se oggi nella mia vita c’è Lazuli, oltre a tutti i miei amici. Sarei diventato una persona diversa senza tutto quello che abbiamo passato insieme, ma quello che sono oggi credo sia tutto ciò che vorrei essere per sempre» gli spiego. «A proposito, ieri ho incontrato il tuo amico Crilin e mi ha detto che vorrebbe vederti».
«Crilin-kun?!»
«Sì, quello che abbiamo visto in spiaggia».
«Io vorrei vederlo. Siamo sempre stati amici fin da piccoli».
Goku distoglie lo sguardo dal mio e abbassa leggermente la testa.
«Allora glielo diremo. C’è qualcosa d’altro che vorresti fare? A parte il banchetto che ci aspetta a casa, intendo».
«Mi piacerebbe andare a vedere i dinosauri con Chichi-chan. Magari anche con te e Lazuli-san».
«Certo, vedrai che ci divertiremo. Dopo glielo proponiamo subito, allora».
Do una pacca sulla spalla a Goku e sollevo il borsone dal letto, facendoglielo ricadere tra le mani.
«Dai, andiamo».
«Aspetta, fratellone! Vorrei fare un’altra cosa, già domani… ma ho bisogno che tu mi dia il permesso adesso».
Lo osservo, mentre si sistema il borsone a tracolla e stringe i pugni così forte da farsi sbiancare le nocche. Non mi guarda.
«Spara».
«Ecco… io… beh, io vorrei andare a scuola domani. Devo riuscirci».
«Sei sicuro?»
«Sì, voglio barrare l’ultimo obiettivo rimasto sul quaderno, e voglio farlo subito».
Solleva finalmente lo sguardo e accenna un sorriso, puntando i suoi occhi nei miei.
«O meglio: Goku-kun vuole raggiungere a tutti i costi il suo ultimo obiettivo. Vuole portare a termine la missione, fratellone».
Parla volutamente in terza persona, probabilmente perché comincia a ricordarsi dei due anni e mezzo in cui si riferiva a sé stesso sempre in questo modo e vuole farmelo sapere.
Mi ricorda così tanto il Goku-kun a cui ho fatto praticamente da padre e che ho avuto paura di aver perso per sempre che gli occhi mi diventano lucidi.
Ma sorrido. Sorrido e abbraccio mio fratello. Il mio fratellino Goku.
Un abbraccio di pochi secondi in cui scorre tra noi in un istante tutto quello che abbiamo affrontato insieme.
Abbiamo toccato il fondo insieme, ma siamo riusciti a risalire. Con le nostre forze e con l’aiuto di chi abbiamo trovato sul nostro cammino. Grazie a Lazuli e a Chichi, soprattutto. Fino a sfiorare la vetta del cielo, come adesso.
«Non hai più paura di andare a scuola?»
Guardo Goku negli occhi, e mi rendo conto di quanto la mia sia una domanda retorica. Leggo nel suo sguardo determinazione e serenità, sicurezza e spontaneità. Voglia di fare. Voglia di vivere.
Sorride di più.
«Direi di no, fratellone. Non ho più paura… perché non sono più solo».
 
 
 
 
 
 
 
Note: allora, vi è piaciuto questo capitolo? Basta dolore, basta sofferenza, basta incomprensioni, a quanto pare… a volte basta poco, basta un gesto semplice e spontaneo eppure magico e indimenticabile come un bacio per risolvere i problemi o, quantomeno, per sentirsi meglio. Chichi segue l’istinto come le aveva suggerito Lazuli e riaccende il Goku-kun sopito all’interno di Goku-san. La principessa che salva il principe, mi sembrava una cosa carina  e spero l’abbiate apprezzata, così come il bacio del vero amore che fa molto favola Disney. Veniamo anche a sapere grazie a Goku qualche ricordo di un piccolo Rad innamorato di una piccola Là davanti alla tv, spero vi sia piaciuta anche questa parte perché nel prossimo capitolo avremo ancora qualcosa da sentire su questo argomento grazie all’entrata in scena (finalmente, direte) di un personaggio che conosce molto bene l’infanzia del nostro protagonista. Chi sarà mai?
 
Un grazie gigante a chi mi lascia sempre una recensione e a chi non si è ancora stufato di me e di questa storia, che col capitolo di settimana prossima compie un anno di pubblicazione e a me ancora non sembra vero. Grazie a chi legge sempre, a chi mi fa sentire la sua presenza e a chi vorrà magari darmi il suo parere oggi dopo tanto tempo, cosa sempre graditissima. Ringrazio poi gli autori di queste bellissime fan art che ho deciso di postare oggi. Una tra Goku e Chichi era doverosa, mentre abbiamo anche una fantastica Là in versione Eva Kant in onore del capitolo in cui Rad aveva fatto irruzione nella scuola di Goku come un ladro.
Un grazie va poi a chi ha letto e apprezzato la mia drabble su Goku e Chichi in versione Aladdin che ho pubblicato giovedì scorso e quella su Trunks e Mai di venerdì, entrambe impreziosite dai bellissimi disegni di Sapphir Dream, che ringrazio ancora.
 
Bene, come vi dicevo settimana prossima questa storia compie un anno e in più facciamo cifra tonda col capitolo 50, un traguardo che mi sembrava impensabile e assurdo allora, ma se sono e siamo arrivati fin qui lo devo a voi. Grazie davvero, ve lo dico ora e ve lo dirò di nuovo quando questa long si concluderà al capitolo 55. Ho già la malinconia addosso se devo essere sincero, ma forse sono solo il solito “romanticone e nostalgico del cazzo” come direbbe Veggy a Rady. ;-)
Eh sì, li ho chiamati apposta con quei nomignoli che so che apprezzate tanto perché settimana prossima torna in scena Marion, oltre a Lunch e Mai. Ma il capitolo 50 che fa anche da compleanno a questa storia non poteva essere banale, e nemmeno breve… non bastano certo le tre amiche di Rad a renderlo speciale, e non basta nemmeno sapere se stavolta Goku riuscirà ad andare davvero a scuola (a proposito: ce la farà secondo voi?). Quindi tenetevi pronti perché penso che potrà esserci un po’ di commozione, spero con tutto me stesso che questo capitolo saprà farvi emozionare e anche sorridere. Chi vedremo in scena oltre i personaggi che ho citato?
Ah già, il titolo è “Una miriade di emozioni” e ci saranno dentro anche un paio di vecchie fotografie, non vedo l’ora di farvelo a leggere! A mercoledì!
 
Teo

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