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Autore: Iva27    04/08/2009    3 recensioni
Un nuova vita, altre abitudini, nuove esperienze! Davanti a me prima vedevo un abisso, un vuoto totale, adesso invece vedevo miliardi di possibilità. se avessi creduto al destino potevo chiedermi come sarebbe apparso il mio futuro di certo un intreccio di fili nuovi e vecchi. Ma visto che non ci credevo minimamente, non facevo che chiedermi se tutte le scelte che stavo per fare sarebbero state giuste, e se avrei anche potuto evitare tutto quello che mi sarebbe successo prendendone altre! Ed eccomi tornata con IL CONTINUO DI DESTINI 2! Spero in qualche recensione, ditemi se stò peggiorando! baci!
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Destini'
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Primo capitolo: la storia continua.......


Casa! Ancora in quel poco lasso di tempo in cui ci erano andata a vivere era la prima volta che quando entravo la casa era vuota. Nessuna voce, nessuna musica che usciva dalla radio, nessuna luce accesa. Entrai nella cucina muovendomi nel buio e solo là accesi la luce. Poggiai la mia borsa con i libri su una sedia e aprì il frigorifero. Dentro regnava quasi il vuoto totale ma lo ignorai prendendo una bella bottiglia fredda. La versai nel bicchiere e iniziai a bere. Era dalla mattina che non bevevo niente. Avevo avuto tre lezioni di seguito, dalle undici fino alle cinque e poi altre tre ore di laboratorio. Tre ore intere a scoprire gli ingredienti di una pozione che dovrebbe far diventare giganti per un'ora. Chiusi gli occhi e ripensai sorridendo all'incidente che c'era stato. Hendy, un mio compagno di corso, si era gettato la pozione sulla mano e si era ritrovato la mani più grande del tavolo. Posai la bottiglia sul tavolo e mi voltai per guardare l'orologio. Erano le otto e trentacinque. E Scorpius non era ancora tornato. In genere era lui quello che finiva sempre prima. Tornava sempre prima delle otto e quando arrivavo lui era già a cucinare qualcosa. O aveva ordinato una pizza. Anzi, quello di ordinare qualcosa da mangiare già fatto era quasi sempre una mia caratteristica. Mi avvicinai al telefono e c'erano ben sei messaggi in segreteria. La azionai e tornai verso il frigorifero per vedere cosa potevo fare da mangiare.

-messaggio delle ore 9:40 numero 0044... ciao Rosie! Ciao Scorpius. Sono tua madre Rose, anche se penso che mi avrai già riconosciuta. Come stai? Perchè non passi più spesso a casa? Domani a pranzo per esempio? Viene anche tuo fratello Hugo con la sua nuova ragazza. Sarà divertente. Avanti, venite tu è Scorpius. Mi raccomando, ti aspetto. Baci!!!- sorrisi mentre salivo sulla sedia per controllare meglio lo scaffale alto dove c'era in genere la pasta. Dannato Scorpius e dannata la sua altezza. Li metteva sempre sul fondo quando li posava al loro posto. La nuova ragazza di Hugo... chissà che tipo era. La cambiava così spesso e con così tanta differenza tra loro che adesso mi chiedevo cosa ci avrebbe presentato. Magari un alieno.

-messaggio delle ore 11:05 numero 0044....:ciao a tutti! Che brutto parlare alla segreteria. Ma dove siete tutto il giorno? Comunque volevo chiedere una cosa a Rose. O bisogno di aiuto! Devo fare assolutamente un giro di shopping che devo comprare delle cose e ho bisogno dei tuoi consigli. Quindi ritelefona e dimmi quando hai una pomeriggio libero! Anzi, diciamo una giornata intera! Un bacio!-

sua cugina! Chissà quale occasione aveva Lily per organizzare un intera giornata di shopping. Però non sarebbe stato male staccare un attimo, se non si considerava che quella settimana e la successiva non aveva un attimo di tempo.

-ciao Rose. E ciao anche a Scorpius. Non so chi dei due risponderà quindi ciao a tutti e due. Certo che parlare a un aggeggio babbano mi da sempre un certo nervosismo. Allora... Rose ti volevo chiedere una cosa. Mi puoi richiamare? Meglio se prima di domani, spero! Comunque telefona, ok?- la voce di mio padre suonava davvero strana. Stavo mettendo l'acqua per fare due spaghetti quando finì il suo messaggio. Ce ne erano altri tre da ascoltare ma dovevo chiamare subito mio padre. Li bloccai e composi il numero, mentre controllavo il fuoco sotto la pentola. Al terzo squillo rispose.

-ciao piccola mia- mi salutò. Io sorrisi. Non sembrava più angosciato come prima.

-ciao papà. Sono tornata solo adesso a casa. Allora, c'è qualche problema?- chiesi appoggiandomi al bancone della cucina.

-diciamo che per me è di vitale importanza, specialmente se consideriamo che la mia vita sarà in pericolo se non faccio la scelta giusta. Cosa posso regalare a tua madre per venerdì?-

-il vostro anniversario di matrimonio! Ma si può sapere perchè devi chiedere sempre a me? Non conosci ancora i gusti di mamma dopo tutto questo tempo?- scherzai mentre lo sentivo agitarsi più del solito dall'altra parte del telefono.

-e che è un po' arrabbiata con me.... diciamo un po' tanto. Mi avrebbe già ucciso probabilmente se avesse avuto tempo- io risi.

-esagerato-

-esagerato? Devi vedere gli sguardi che mi lancia. Sembra volermi trafiggere in ogni minuto. E per la prima volta ringrazio il suo lavoro che la stà tenendo occupata- mi raccontò.

-e cosa gli avrai mai fatto?- chiesi mentre mettevo la pasta nell'acqua che bolliva.

-niente di che, se la prende per tutto. Pensa che ho solo fatto tardi per cena e non mi ha parlato per una giornata intera. Non mi sembra che io mi lamenti sempre così per tutti i suoi impegni di lavoro. Lei torna quasi sempre tardi, oppure torna e poi deve terminare montagne di cose. Invece appena sgarro un attimo io, lei mi vuole uccidere!- mi disse. Lui. Io sorrisi girando la pasta. Ero più che abituata a situazioni del genere. I miei genitori erano famosi per litigate per un nonnulla. Non vivevano bene se ogni due ore non litigavano per qualcosa.

-va bene... che ne pensi di un diamante? Giusto per ricordargli che come dicono che i diamanti durano per sempre tu sei sicuro che il vostro amore durerà per sempre?- proposi suggerendo anche una frase per il bigliettino. Lo sentì sospirare di sollievo.

-mi sembra un'ottima idea. Certo, costerà un occhio della testa come al solito... mai che mi consigli qualcosa di più economico, vero?- scherzò.

-pensa piuttosto a cosa hai fatto per meritarti occhiate omicide- gli dissi curiosa. Lo sentì sbuffare qualcosa sulla sfiga e sulla persecuzione che non capì.

-va bene, allora, quando ci vieni a trovare?- mi chiese dopo i borbottì. Io intanto frugavo nelle mensole per cercare uno scolapasta.

-come? Non sai che domani veniamo da te? Viene la ragazza di Hugo. Mi ha lasciato un messaggio stamattina mamma- dissi.

-davvero?.... ecco, vedi che non mi parla più? Ha organizzato un pranzo del genere e non me ne ha parlato. E se io domani avevo un impegno e non pranzavo a casa? Me l'avrebbe detto o si sarebbe arrabbiata e basta?-

-hai qualche impegno?- chiesi

-no. Ma ciò non vuol dire che non deve avvertirmi- borbottò lui. Io sorrisi.

-va bene papà. Devo finire di cucinare. Ci vediamo domani!- e chiusi. Dopo aver scolato la pasta ci misi un po' di sugo e preparai la tavola. Non ero preoccupata ancora. Del resto erano appena le otto e mezza. Mi sedetti. Mi guardai intorno per non guardare di nuovo l'orologio. Poi mi alzai e iniziai a camminare per la stanza. Mi ricordai degli ultimi messaggi. Dopo aver premuto il tasto della segreteria mi appoggiai al mobile per ascoltare e messaggi.

-messaggio delle14:35 del numero 0044 4556345

Buongiorno. Sono Marck Joinht e cerco Malfoy Scorpius. Sono uno dei suoi colleghi... ho bisogno di un'aiuto quindi Scorpius quando senti il messaggio mi puoi richiamare? Grazie!- guardai il numero curiosa. Un suo collega... non mi sembrava che Scorpius mi avesse mai parlato di un Marck....intanto il penultimo messaggio partì.

-messaggio delle ore 16:45: ciao Rose. Spero che sentirai questo messaggio il prima possibile. Oggi torno tardi, vado per una ricerca su campo con un gruppo di colleghi e il professore. Sarà emozionante ma l'hanno organizzato all'ultimo momento. Penso di tornare verso le dieci, forse poco più tardi. Quindi tu cena e non ti preoccupare. E dopo! Un bacio!- e io sospirai triste. Ci sarebbero volute tre ore perchè tornasse.... e avevo fatto una quantità spropositata di pasta... mi sedetti sbuffando mentre l'ultimo messaggio si faceva sentire.

-messaggio delle ore 18:35. ciao a tutti. CIAO ROSY. MI SENTì? SONO LA NONNA!!!NON PENSO CHE QUESTO AGGEGGIO FUNZIONI BENE, HAI UNA SEGRETARIA? COMUNQUE SIETE DA NOI DOMENICA A PRANZO, E SE NON VI VEDO VI VENGO A TIRARE PER LE ORECCHIE, VA BENE! CIAO CARI! BUONA GIORNATA!- sorrisi alla voce della nonna. Anzi, più alle sue grida. Il sorriso svanì quando guardai la pasta. Mi era passata completamente la fame. E non mangiavo da ieri sera... che mi stava prendendo? Non avevo mai tempo e il non arrivo di Scorpius mi aveva fatto passare l'appetito. Mi alzai arresa all'evidenza e andai nella nostra stanza. Ormai ero abituata a vederla così cambiata ma chiunque l'avesse vista prima non avrebbe mai pensato che fosse la stessa casa. La prima volta che ci ero entrata pensavo che una folata di vento l'avrebbe potuta buttare giù. Ora invece era stabile e ben piazzata. Avevo pensato che era così minuscola che solo un uomo avrebbe potuto comprarla, ora era abbastanza grande per una coppia di persone. Era pulita e ordinata nel giusto. Scorpius era abituato a vivere nel disordine e per quanto cercasse di adattarsi non volevo costringerlo davvero a vivere nel mio ordine. Un compromesso era sempre meglio di tutto.

La nostra stanza ora aveva un letto matrimoniale tutto in legno, di quelli orientali e quindi con un gradino rialzato. La stanza era stata ingrandita così tanto da far entrare quel letto, una armadio abbastanza grande sulla parete della porta, una scrivania e una libreria a muro piena di libri e avevo voluto allargare la finestra, che ora era a porta e dava direttamente sul giardino. Giardino che aveva avuto bisogno di tutto l'aiuto della magia per fiorire, visto com'era ridotto prima. Ma ora era verde e molto bello, anche se lo curavamo pochissimo. Mi sdraiai sul letto stringendo tra le braccia il cuscino di Scorpius. E la mente vagò verso l'estate passata, verso tutto quello che era successo. Era stato difficile ricordare tutto, era stato difficile specialmente accettare tutto quello che avevo fatto, volente o non volente. Però l'estate tutto sommato era finita bene. E avevamo iniziato gli studi. Purtroppo, a differenza di quanto avevamo pensato, io e Scorpius non frequentavamo tutti i corsi insieme. Avevamo solo pochi laboratori insieme e anche se le materie erano molto simili non riuscivamo mai ad avere le lezioni insieme. All'inizio era stato difficile ma poi ci eravamo abituati., specialmente perchè eravamo arrivati a prendere una decisione importante. Andare a vivere insieme.

Avevo dovuto lottare a lungo con i miei per convincerli. Loro volevano che ci prendessimo un altro po' di tempo. Ma alla mia domanda “allora preferite che ci sposiamo?” li avevo colti di sorpresa e li avevo quasi del tutto convinti.

Certo ci avevamo messo un bel po' a rifare la casa, ma eravamo contenti di come era venuta. Ed era nostra, sia mia che sua. E la cosa mi piaceva forse più del dovuto. Guardai l'enorme librarie a parete che avevamo deciso mi mettere nella stanza. Non era entrata nel soggiorno, dove l'unico spazio di parete non occupato da librerie era quello dove c'era la vetrata. Ma la maggior parte dei libri che avevamo sia io che Scorpius non entravano da nessuna parte. Ne avevamo alcuni nascosti sotto il letto, alcuni in dei cassetti nell'armadio e molti nelle credenze in cucina. In pratica avevamo più libri che mangiare. Più libri che vestiti. Più libri che altro....

Tra un pensiero e l'altro caddi nella semi incoscienza. Dormivo a avevo una vaga percezione della stanza e del silenzio che c'era. Anzi, per la precisione sentì i rintocchi dell'orologio a parete della cucina. Chiusi gli occhi desiderando che si fermasse. In genere quel rumore mi cullava, le rare volte che lo sentivo. In quel momento invece mi dava solo fastidio. Perchè scandiva il tempo che continuava a separare me e Scorpius. Perchè non tornava? Mi chiedevo mentre nel sogno galleggiavo sopra il letto guardando il cielo, perchè non c'era soffitto, nel sogno.

Poi sentì la chiave girare nella toppa. Sentì dei passi lenti e sicuri. Aprì gli occhi nel buio e poi li richiusi. Ero ancora coi vestiti e sdraiata sopra il copriletto. Quella era una serata abbastanza calda per essere già inizio dicembre. Si stava bene col maglione che avevo addosso.

Pensai ai passi che sentivo sempre più vicini, al letto che si abbassava un attimo mentre lui si sedeva. E poi sentì le sue mani sulla mia testa. Mi accarezzò e capelli, spostandoli su una spalla e baciandomi il collo. Il suo respiro e le sue labbra mi fecero sentire in paradiso. Mi girai e lo guardai sorridendo e forse anche un po' accigliata.

-che ore sono?- chiesi mentre gli mettevo le braccia intorno al collo.

-l'ora di ieri a quest'ora. Ho visto la pasta intatta. Come mai non hai mangiato?- chiese preoccupato. Io cercai le sue labbra e le trovai sorridendo. Le baciai a lungo e dolcemente. Poi cercai i suoi occhi.

-com'è andata la serata?-

-stancante e terribile senza di te. Però è stato molto interessante, devo dire che mi piacerebbe farle più spesso queste “escursioni”- disse sorridendo. Poi mi baciò ancora.

E il mio stomaco iniziò a brontolare. Sorrisi mentre lui mi guardava sorridendo.

-cosa vuoi da mangiare? Ormai quegli spaghetti sono immangiabili!- disse li alzandosi e porgendomi la mano per alzarmi. Io ci pensai un attimo.

-voglio una torta!- proposi. Andammo in cucina e lui accese la radio. Presi tre uova e lui la farina. Iniziai a impastare nella scodella e lui intanto buttava dentro gli ingredienti.

-la vuoi al cioccolato? Allo yogurt? A cosa la vuoi?- mi chiese. Io guardai il cacao sorridendo. Lui l'aprì e iniziò a passarlo. Presto l'impasto fu perfetto e lui l'assaggiò immergendo un dito.

-davvero buono!- disse. Io lo baciai e poi sorrisi, prendendo anch'io un assaggio dal cucchiaio.

-già. Prima che mi dimentico, domani a pranzo hai un impegno improrogabile!- dissi. Lui sorrise malizioso.

-dove andiamo a mangiare di bello?- chiese speranzoso. Io sorrisi.

-a casa dei miei. Dobbiamo conoscere la nuova ragazza di Hugo?- lo vidi sbarrare gli occhi. Per quanto i miei l'avessero accettato in famiglia da quasi un anno, mio padre da quando eravamo andati a vivere insieme si mostrava decisamente molto ostile. Una volta aveva tentato di investirlo. Poggiai la ciotola sul tavolo, mi sedetti sul bordo alzandomi e lo attirai a me.

-non ti preoccupare, non ti farà niente. Ti noterà a malapena, sarà tutto concentrato sull'ignoto che rappresenta questa nuova ragazza!- e lo baciai con forza. Lui rispose e, travolti dalla nostra passione, gettammo tutto l'impasto a terra senza rendercene conto. Ma ciò non ci preoccupò minimamente!


******


Ed eccomi ritornata col in continuo! Spero di non seccare nessuno con questa storia, che non so esattamente quanto continuerà ma che spero non odierete. Ho iniziato una storia sui malandrini ma sembra che non piaccia molto... peccato..... comunque lasciamo stare. Spero davvero che leggiate questo primo capitolo, in cui non succede quasi niente ma che spero sia leggibile! Un bacio a tutti! Lasciatemi un piccolo saluto, o anche un insulto! Per favore!!!!!!!!!!

   
 
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