Affetto
ritratto
Tracciò
fluida la
pennellata finale, poi si fermò qualche secondo a rimirare
il risultato per valutare
l’utilità di un ultimo ritocco. Infine
annuì soddisfatta: i suoi soggetti
parevano respirare. Mancava ancora qualcosa, tuttavia.
Intinse il
pennello nell’oro
e l’usò per tessere attorno ai volti dipinti
un’unica, preziosa parola. Quando
ebbe finito, si voltò verso la parete e sorrise.
«Vorrei
che li conoscessi,
mamma», disse.
Mentre
distoglieva lo
sguardo dalla grande fotografia accanto al letto per riportarlo sui
ritratti, una
lacrima silenziosa le rigò il volto. «Loro sono i
miei amici».