Terrore spinato.
-Mi dispiace avervi cacciato in questo pasticcio, però potrei usare la mia magia per cancellargli la memori-…
-NO!
Avevano urlato all’unisono i tre.
-Maestro stia fermo altrimenti si farà più male.
Dopo quella rocambolesca giornata, avevano deciso di accamparsi in una valle sconosciuta all’aperto – non si sa mai – erano parecchi malconci e Sakura aveva notato le molte, troppe spine, di cui i suoi compagni erano praticamente rivestiti.
Fare da balia a questi bambinoni, assurdo.
Sakura ma sei arrabbiata? – Naruto era accovacciato su una roccia e soffriva silenziosamente mentre gli venivano estratti quegli aculei.
-Se mi arrabbiassi per ogni vostra scemenza, sarei già morta, ormai sono solo rassegnata.
-Allora perché ci metti tutto questo tempo? Se li estrai così lentamente morirò dal dolore.
-Rischio di spezzarli altrimenti.
-AHIII
-Puoi rilassarti, abbiamo finito… aspettate, ma dov’è Sasuke?
-Ha detto che andava a prendere la legna e tornava.
La khuzud, insospettita dalla solerzia dell’elfo, si era guardata intorno finchè non aveva scorto delle orecchie meno appuntite del solito fissarla da un cespuglio di rovi, quegli occhi onice la fissavano… terrorizzati?
L’imputato, colto in flagrante, era sgusciato via del nascondiglio mogio mogio e aveva poggiato a terra appena due ramoscelli.
-Questa dovrebbe riscaldarci? – il maestro fissava sconsolato quella che doveva essere la loro fonte di calore – ho capito, c’è bisogno della mia magia.
L’elfo evitava ancora lo sguardo della khuzud e quando quella aveva cercato di avvicinarglisi per cominciare a togliergli le spine, si era allontanato bruscamente.
-Non posso perdere tempo anche con te… aspetta, non avrai mica paura?!
Sasuke l’aveva guardata furioso ed imbarazzato.
Che… che carino.
Sakura aveva riso di quella debolezza e aveva cominciato a rincorrerlo per la radura, che lui lo volesse o no, lei si sarebbe presa cura di lui.
Forse troppo fluff? Non fa nulla, mi andava di scriverlo. Bacini