Frammenti di cuore
HET: Moriarty/Eurus
The wind
La sua pelle profumava di un qualcosa che lo rendeva folle, più folle di quanto già non fosse. Non era controllabile, né comprensibile. Ma Moriarty ed Euros Holmes erano sulla stessa lunghezza d’onda, folli, svegli, pericolosi, così tanto che il mondo, se avesse potuto, li avrebbe tenuti dietro le sbarre a vita.
Eurus avvertì il sapore ferroso del sangue tra le labbra. Non ricordava come si fosse ferita, se fosse stato un incidente o se si fosse morsa il labbro fino a farselo sanguinare. Perché in fondo quel sapore rendeva tutto così eccitante.
Moriarty la strinse a sé senza delicatezza alcuna, spinto da un impeto di passione quasi animalesco. Non era gentile, non era premuroso e non era amorevole. Non era nella sua natura e non era nemmeno nella natura di Eurus. Così simili e anche così diversi, sapevano cosa volessero l’uno dall’altro, ovvero farsi male e consumarsi.
«Questo fa male…» sibilò Eurus, sorridendo appena, con le labbra scarlatte, mentre lui le posava un morso sul collo, come a marchiarla.
«Fa la brava ragazza e rimani in silenzio, so che ti piace», rispose lui, frettoloso. Eurus alzò gli occhi al cielo, sogghignando. La passione che li univa era destinata ad estinguersi presto, come fuoco. Ma il fuoco era troppo invitante e caldo per poter sperare di resistere.
«E chi si prenderà cura di me, quando tu non ci sarai più? Sai che potresti morire?»
Moriary ci vide in quella frase una provocazione. Era un continuo provocarsi, alle volte anche infuriarsi e bruciare tutto nella passione. La costrinse a voltarsi e poggiò il petto contro la sua schiena, mentre le teneva fermo il viso con due dita.
«E chi dice che non possa essere tu, ad andarsene per prima? Non provare a usare i tuoi giochetti con me. Io non ti temo.»
Un altro sorriso sfiorò le labbra di Eurus.
«Non ti temo nemmeno io.»
E avrebbe dovuto. Avrebbe dovuto temere se stessa, lui, ciò che erano e che sarebbero potuti diventare. Forse erano dipendenti l’uno dall’altro, probabilmente non c’era niente di sano in quel legame. Ma sembrava neanche che nessuno dei due fosse disposto a guarire.
Lui le sfiorò il collo con le dita e respirò ancora una volta – non gli bastava mai quell’odore, mai – il profumo sui suoi capelli, il profumo di un vento pericoloso e mortale, che magari avrebbe finito con l’uccidere anche lui. O magari no, chi poteva dirlo? Eurus non poté fare a meno di gemere e in parte di odiò. Si odiava sempre, in verità, perché oramai niente sottostava al suo controllo. Anche se folli e temuti, erano pur sempre due semplici esseri umani, non abbastanza disumani da poter sperare di resistere ancora.
E allora si abbandonò. Si abbandonarono entrambi, lontani dal resto del mondo.
Il mondo era troppo strano per loro.
Nota dell’autrice
Scegliere una coppia het non è stato difficile, principalmente perché me ne piacciono solo due, una è la Moriarty/Molly, una è questa. Amore che tra l’altro è nato solo quest’estate e da quel momento mi sono appassionata un sacco a questa coppia che secondo me funziona. Non una di quelle coppie d’amore romantico e ad happy ending per dire, ma di quelle tormentate, insane etragiche… quindi sì, decisamente fa per me. Comunque meno male che mi sono fermata, altrimenti avrei alzato il rating di questa storia da verde a rosso. Eurus e Moriarty insieme mi ispirano un certo erotismo, quindi… è stata dura TRATTENERSI. Spero vi sia piaciuta, a me è piaciuto scriverla (sicuramente MOLTO PIU DELLA PRECEDENTE, MA DETTAGLI).