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Autore: Lady R Of Rage    01/02/2020    9 recensioni
Raccolta di Drabble sulla Donquixiote Family, partecipante alla "Drabble Challenge: Le Mani" indetta dal gruppo Facebook del Giardino di EFP.
Inchiostro sulle dita ~ Monet
Mani che si stringono ~ Trebol
Pugno ~ Lao G
Mani sporche di sangue ~ Vergo
Mani sott'acqua ~ Dellinger
Osservare i movimenti di una mano ~ Buffalo 
Anello al dito ~ Baby 5
Taglio sulle dita ~ Pica 
Smalto ~ Jora
Stai Chiedendo La Mia Mano? ~ Señor Pink 
Pungersi con un ago ~ Gladius 
Stringere la mano di un bambino ~ Machvise 
Leccare le dita ~ Sugar 
Nascondere il viso tra le mani ~ Violet 
Mani che si lasciano ~ Diamante
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Baby 5, Donquijote Family, Monet, Pica, Trébol
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Gli Alti E I Bassi Della Famiglia Donquixiote'
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Punti di Contatto


Inchiostro sulle dita ~ Monet

Cara Sugar,
Spero che tu stia bene e continui a divertirti.
Possono parlare al Lumacofono e spesso lo fanno, ma sua sorella è forse l’unica bambina a cui piace fare le cose alla vecchia maniera. Nell’ultima busta che le ha mandato c’era una foto: la parete della sua camera ricoperta di lettere sue, come fossero poster di una qualche rockstar.
Non è facile tenere la penna con l’ala. Per lo meno è nuova, finalmente sono arrivate le forniture. Quando era ancora umana si riempiva tutte le dita di inchiostro, con quei catorci di Caesar. Macchiava anche la carta da lettere, ma bastava che si leggessero, per arrivare a Sugar.
[109 parole]


 
Mani che si stringono ~ Trebol

Diamante canta molto meglio, inutile fare finta. Non è facile raggiungere note alte quando hai la gola e la trachea piene di muco. È anche più agile, più disinvolto. Si muove come se fosse su un palco di fama mondiale, anziché a una serata karaoke di famiglia con un pubblico di dieci.
E va benissimo. Se ci fosse lui al suo posto non potrebbe guardarlo. Stringe la mano nella sua, levandola ai riflettori.
…my mind was aching, and we were making it”. Forse anche il suo cuore pulsa di muco: ma che batta ancora un po’, per l’uomo della sua vita!
“And you shook me all night long!
[108 parole]

 
Pugno ~ Lao G

Lo guarda con pietà, aggrappato a quel ridicolo spadone pieno di graffi. -Hai sbagliato strada, nonno. L’ospizio è dall’altra parte.-
Lascia che parli, perché se l’aspettava. L’altro gladiatore, invece, non si aspettava certo di rompersi la mascella. Né di volare abbastanza in alto da sovrastare gli spalti, atterrandogli davanti con la faccia a terra.
Ha imparato a lasciarli parlare. Ha avuto abbastanza tempo per fare pratica. Le costole crocchiano, i muscoli dolgono. Dovrà prendere le pillole, dopo il torneo. L’importante è che quello sbruffone non lo venga a sapere.
-In ginocchio!- Solleva il pugno chiuso, il guanto bianco macchiato di sangue. -Con la “G”.-
[104 parole]

 
Mani sporche di sangue ~ Vergo
 
Il primo uomo che ha ucciso gliel’ha indicato Doffy: un commerciante di pesce che lo aveva cacciato a calci. Gli ha tagliato la gola con il coltello che usava per squamare la sua merce.
Nessuno dei suoi compagni Marine ne sa niente, ed è giusto che rimanga così. Non capirebbero. Non sanno riconoscere un sovrano quando lo vedono.
Quando si erano conosciuti da poco, un Doffy orfano di madre aveva versato le sue lacrime sulle sue mani. Un anno dopo, quelle stesse mani erano sporche di sangue: ma per lui ne vale la pena.
[94 parole]

 

Mani sott’acqua ~ Dellinger

Le persone comuni non ci vedono, sott’acqua. Jora dice che è come guardare da dietro un vetro, senza i contorni. Non ci respirano nemmeno, e non sanno andare fino ai fondali più lontani. Ed è qua che entra in scena lui.
Gli piace portare alla sua famiglia sassi e conchiglie rare, sentire i loro grazie e che gentile. Quando c’è il sole, lo smalto turchese alle sue unghie brilla come una stella sotto il pelo dell’acqua. Le sue dita non si raggrinziscono, rimangono lisce anche dopo ore. Quando ci pensa vorrebbe ringraziare Jora mille volte, per averlo sentito piangere dentro quel bidone.
[102 parole]


 
Osservare i movimenti di una mano ~ Buffalo 

La nuvola scompare come niente, quando ci passa attraverso.
Le dita ruotano in cerchio, il vapore si dirada. Le vertigini non le ha mai avute, men che meno il mal d’aria. Allunga le braccia, guarda le eliche anteriori che girano così veloci da non distinguere più le falangi.
Aveva solo fame, quando ha mangiato quel frutto. Era amaro come il fiele, ma pur di nutrirsi era finito a leccarne il nocciolo. Ne è valsa la pena, per saper volare.
Volteggia verso l’alto, guardando le sue mani come il pungolo di un ipnotizzatore.
[92 parole]

 

Anello al dito ~ Baby 5

Compra quello che vuoi, dice il Padroncino. Lo shopping in famiglia è sempre divertente, e le gioiellerie mettono allegria. Di anelli ne ha tanti, di tutte le fogge, eppure…
È ridicolo, non ha senso, soprattutto se è da sola. Ma forse proprio per quello: non ci sarà nessuno a raccontarlo, male che vada. Raccoglie la fede dal cuscino su cui giace e se la fa scivolare attorno all’anulare destro.
Non immaginava fosse così fredda, così stretta. Deve aver sbagliato qualcosa. Forse è più comoda, se infilata da un’altra persona. La rigira attorno al dito, incerta. L’amore è sempre troppo complicato.
[100 parole]


 
Taglio sulle dita ~ Pica 

Una settimana. Era bastata, per illudersi di poter smettere.
Dovrebbe puntarlo alla gola, quel rasoio, e mozzarsi di netto le corde vocali. Un colpo secco, senza esagerare, non vuole mica sgozzarsi: risolverebbe il problema alla radice. Meglio ancora, non dovrebbe mai più fare conversazione.
Bell’Alto Ufficiale, è diventato. Probabilmente persino Doffy nasconde le risate. L’ovatta brucia quando sfiora il taglio, e il dolore zittisce il rumore dei ricordi. Almeno, Doffy non è così sfrontato da fargli l’imitazione, né così imprudente da pensare di sfuggirgli dopo.
Come se il resto dell’Armata di Picche non la pensasse allo stesso modo.
Lancia l’ovatta insanguinata nell’immondizia e infila i guanti con un sospiro.
[109 parole]


 
Smalto ~ Jora 

Pollici viola, indici gialli – sì, insieme, è una precisa sequenza quella che ho in mente – medi rossi, e una gradazione di azzurro e verde per concludere. Un’immagine di libertà, di bellezza, che splenda addosso a lei.
Lo sa benissimo, che sta invecchiando: le battutacce di Trebol e Diamante le sente (almeno lei non trabocca moccio, dannazione), e li sguardi disgustati della servitù sono tutto fuorché sottili. Come se fosse importante. Ha vissuto una bella vita, e ha diritto di sentirsi al massimo dopo tutto quello che ha ottenuto. Non è quello che vogliono tutti, essere liberi?
Dovrà comprare un bel vestito, da abbinare alle sue unghie spettacolari.
[107 parole]


 
Stai Chiedendo La Mia Mano? ~ Señor Pink 

Si chiama Charlotte, come l’Imperatrice, ma non ha nulla di regale. Come faccia a non rabbrividire di freddo, con quegli shorts microscopici e quel top che pare un reggiseno, lo sa solo lei.
L’anello non è brutto, in verità, e quella pietra viola si abbina molto bene agli abiti che erano stati di Gimlet. Deve averlo scelto con criterio, assieme alle amichette sue pari.
-Stai chiedendo la mia mano?- La riccia arrossisce, ritraendo la scatola come a fingere di non averla mai tirata fuori. È compito dell’uomo fare quelle proposte, lo sanno tutti. E poi non le vuole. Non le merita, e non sta a quelle giovinette sapere perché.
[109 parole]


 
Pungersi con un ago ~ Gladius 

L’ago tintinna contro il parquet e rotola fino al tappeto. Bestemmia tra i denti, chinandosi a raccoglierlo. Perché la pelle deve essere così dannatamente dura?
Una goccia di sangue gli scorre lungo il dito. Si pulisce con uno scottex: dovrà aspettare che si rimargini, o rischia di macchiare la sua nuova creazione. Non vede l’ora di vedere le loro facce, per quando avrà finito. Gli occhiali li ha ordinati per posta, la maschera proviene da una bancarella, e quando avrà finito con la giacca sarà il degno portavoce dello steampunk in famiglia.
Spera che la puntura smetta presto di sanguinare: sfoggiare quegli abiti sarà uno spettacolo tutto suo.
[108 parole]


 
Stringere la mano di un bambino ~ Machvise 

Buffalo corre fino a vomitare, cade in ginocchio in un bagno di sudore, ma sorride compiaciuto da terra. Gli stringe la mano per aiutarlo ad alzarsi.
Baby 5 prepara a tutti una tazza di tè dopo ogni arrembaggio. Le stringe la mano e le arruffa i capelli facendola arrossire.
Sugar si sveglia urlando, chiamando il nome della sorella. Le stringe la mano in attesa che arrivi, e non c’è Hobby Hobby che tenga.
Dellinger gli rimbalza sulle ginocchia, e stavolta le mani gliele stringe lui. Le studia, come se di così grandi non ne avesse mai viste. Probabilmente non si è accorto dei suoi occhi lucidi.
[106 parole]


 
Leccare le dita ~ Sugar 

Non ricorda la prima volta che ha mangiato l’uva. Sicuramente c’era Monet, come c’era sempre stata. Gliene portava sempre un grappolo, quando c’era la vendemmia. Ogni tanto se li dividevano: era l’unica persona che a cui mai ne avrebbe offerta un po’.
Adesso ne ha sempre in abbondanza, una ciotola sempre piena e sempre vicina. Tutta sua, tutta da consumare fino a leccarsi le dita. Mai deve restare vuota: non lo può tollerare. Se può mangiare quell’uva significa che ce l’ha fatta, che è al sicuro. La tiene più calda di una coperta imbottita, e le riempie la bocca del più dolce dei sapori.
[104 parole]


 
Nascondere il viso tra le mani ~ Violet 

A Doffy e gli altri ha detto che stava piangendo, perché la lasciassero andare. In realtà ha gli occhi asciutti, almeno per quella sera. Nascondere il viso tra le mani e simulare qualche singhiozzo è un inganno semplice, ma basta e avanza per della gente così presuntuosa.
Tank Lepanto attende davanti alla sua stanza, con una tazza di tè e una ciotola di crema catalana. La abbraccia appena, prima di appostarsi sulla porta. Andrà tutto bene, un’altra giornata è andata. Sollievo, finalmente.
Si sdraia sul suo letto e guarda oltre il soffitto. Un soldatino di latta e una bambina giocano a rincorrersi contro la luce del tramonto.
[107 parole]


 
Mani che si lasciano ~ Diamante

Stampa un altro bacio sulla bocca di Trebol e piroetta fino alle sedie del pubblico.
-Adesso facciamo un duetto noi, pietruzza mia?-
Gli prende la mano guantata, tirandolo verso i microfoni. Deve pur superare il suo complesso, no? Nessuno lo deriderà, finché sono in famiglia. E sarà divertente: ha già deciso la canzone, e sicuramente…
Solo allora si accorge che Pica si è alzato dalla sedia, e lo guarda con disgusto.
-No, Diamante. Sai perché no.-
Strappa la mano dalla sua presa e sparisce nel pavimento di pietra senza guardarlo. Non può nemmeno corrergli dietro, ricordargli che va tutto bene finché Didi è là – e lo odia.
[107 parole]


A.A.:

L'idea di una challenge basata sulle drabble è perfetta per me, volevo lavorare in maniera veloce e raccontare una serie di sentimenti comuni. E questi prompt sono così belli da non poterne resistere. 
Ho costruito questa raccolta di drabble in maniera simile a Con Le Spalle Al Muro. Stavolta le drabble non sono in ordine alfabetico, ma nell'ordine con cui i prompt compaiono nella lista. Stavolta compaiono anche Monet e Vergo, che in Con Le Spalle Al Muro erano già deceduti. 
La canzone di Trebol e Diamante al karaoke è You Shook Me All Night Long degli AC/DC. L'idea mi è venuta trovando questa versione. Una canzone d'amore, più o meno, e perfetta per loro. 
Qui Viola è chiamata "Violet" perché la storia è ambientata durante il tempo passato con la Famiglia, 
Presto continuerò anche Dovunque Lei Sarà, m
a parteciperò ad altre challenge, persino dei contest. Non vedo l'ora di stupirvi. 
Ci si vede!
Lady R
  
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