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Autore: Teo5Astor    05/02/2020    14 recensioni
Un mistero accomuna alcuni giovani della Prefettura di Kanagawa, anche se non tutti ne sono consapevoli e non tutti si conoscono tra loro. Non ancora, almeno.
Radish Son, diciassettenne di Fujisawa all'inizio del secondo anno del liceo, è uno di quelli che ne è consapevole. Ne porta i segni sulla pelle, sul petto per la precisione, e nell'anima. Considerato come un reietto a scuola a causa di strane voci sul suo conto, ha due amici, Vegeta Princely e Bulma Brief, e un fratello minore di cui si prende cura ormai da due anni, Goku.
La vita di Radish non è facile, divisa tra scuola e lavoro serale, ma lui l'affronta sempre col sorriso.
Tutto cambia in un giorno di maggio, quando, in biblioteca, compare all'improvviso davanti ai suoi occhi una bellissima ragazza bionda che indossa un provocante costume da coniglietta e che si aggira nel locale nell'indifferenza generale.
Lui la riconosce, è Lazuli Eighteen: un’attrice e modella famosa fin da bambina che si è presa una pausa dalle scene due anni prima e che frequenta il terzo anno nel suo stesso liceo.
Perché quel costume? E, soprattutto, perché nessuno, a parte lui, sembra vederla?
Riadattamento di Bunny Girl Senpai.
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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51 – La vetta del cielo
 
 
31 dicembre
 
«Hai finito di fissarla?! Sembri un pervertito» sbotta Vegeta, stizzito, prima di riprendere a sfogliare il quotidiano sportivo che sta leggendo, seduto a cavalcioni su un lettino da spiaggia accanto al mio.
«Io sono un pervertito, Prince» ribatto con naturalezza, sdraiato comodamente, senza distogliere lo sguardo da Lazuli, distesa a sua volta sulla sua sdraio posizionata vicino al bordo della piscina. Sorseggia una spremuta d’arancia con la cannuccia, mentre dondola lentamente e in modo tremendamente sensuale la gamba che ha accavallato sopra all’altra.
«Mi fai schifo, tsk!»
«E dai, non rompere le palle! Sto solo guardando la mia ragazza, no? Va che prima ti ho visto mentre toccavi il culo a Bulma, eh?» lo provoco, facendolo ribollire di rabbia. Stringe i pugni, senza rendersi conto che sta anche accartocciando il giornale.
«Rad… i-io… io ti…» ringhia, inviperito, prima che Goku gli si posizioni davanti e cominci a osservarlo perplesso.
«Vegeta-sama, se hai finito di leggere potresti dare a me il giornale invece di stracciarlo?» gli chiede ingenuamente, facendo sbuffare il mio compagno di classe. Piega il giornale con stizza e lo lancia a mio fratello, prima di incrociare le braccia al petto.
«Però dopo ridammelo. Non ho finito di leggere, tsk!»
«Certo che si sta bene qui, eh Prince? Non pensavo esistesse una piscina simile!» esclamo, stiracchiandomi. Incrocio i miei occhi con quelli di Lazuli. Le sorrido. Annuisce e sorride, mentre Bulma le dice qualcosa. Indossa un bikini blu scuro che le sta semplicemente d’incanto.
«Si starebbe meglio senza te e tuo fratello, forse. E non azzardarti a guardare troppo la mia Bulma!»
«”La mia Bulma”… sei un gelosone! Comunque ho occhi solo per “la mia Là”» lo derido, imitando la sua voce.
«Taci, tsk!»
«E comunque è merito di Lazuli se siamo tutti qui oggi, quindi non potevi proprio venirci senza il tuo migliore amico» lo stuzzico ancora. Bulma indossa un costume nero incrociato sul seno e scoppia a ridere dopo aver detto qualcosa a Lazuli. Anche lei ha in mano un bicchiere, pur essendo già entrata nell’acqua che in quel punto della vasca le arriva poco sopra la vita. Chichi si avvicina a loro e si siede sul bordo della piscina, con le gambe a mollo. Sorride anche lei, con il suo bikini rosso che è andata a comprare apposta per l’occasione insieme a sua sorella. Alle loro spalle una gigantesca vetrata ci permette di godere direttamente del panorama della nostra città vista dall’alto, lasciandoci addirittura scorgere il mare oltre le cime dei grandi palazzi e degli alberi che ci circondano. Splende il sole all’esterno, mentre qui dentro sembra davvero di essere al mare da quanto fa caldo. È un posto meraviglioso, ed è tutto per noi per qualche ora.
«Almeno ne è valsa la pena per qualcosa quell’evento a cui mi avete trascinato l’altro giorno» ribatte Vegeta. «Visto che alla fine della serata uno degli sponsor del film ha dato alla tua ragazza i biglietti per questo posto».
«Già, e lei ha deciso di portarci tutti qui per festeggiare insieme il Capodanno. Ci è andata di lusso!» esclamo, respirando a pieni polmoni. «E comunque c’è gente che avrebbe pagato qualsiasi cifra pur di partecipare alla serata per festeggiare la fine delle riprese del film di Là. Natale era passato solo da un giorno, poi, c’era una bella atmosfera».
«Potevi fare a meno di invitare me e Bulma, tsk! Ho pure dovuto dar retta a quegli altri due attori della nostra età che facevano parte del cast!»
«Dai, non fare il musone! Lo so che ti sei divertito! C’erano anche Goku e Chichi, persino Lunch e Mai, dato che Lunch mi ha tirato scemo pur di fare in modo che potesse venire! E poi secondo me, sotto sotto, uno di quei due attori ti stava simpatico…» lo provoco di nuovo.
«Diciamo che lo tollero. L’altro invece mi sta sulle palle».
«Invece secondo me Trunks ti sta simpatico perché in qualche modo ti assomiglia, anche se, almeno a lui, hanno insegnato la buona educazione» scoppio a ridere, pensando a Trunks Haibara, uno dei due attori che hanno fatto da spalla a Lazuli, che è la protagonista indiscussa del film “Mirai World” e che abbiamo conosciuto alla festa che si è svolta l’altra sera con tutto il cast presente. «Lapis ama fare lo snob per fare il cretino, io lo trovo divertente!» aggiungo, riferendomi all’altro attore, Lapis Toyama, che è anche un cugino alla lontana della mia ragazza.
«Sarà… ma per fortuna hanno fatto amicizia con Mai e Lunch e ce li siamo scollati di dosso dopo un po’, almeno».
«Pensa che mi ha scritto Lunch che forse dopo verranno qui anche loro quattro, del resto hanno dato i biglietti anche a Trunks e Lapis. Mettiti il cuore in pace, Prince!» scoppio a ridere, mentre mi alzo. In realtà sono contento che le mie amiche primine abbiano potuto conoscere quei due ragazzi e scambiarsi anche i numeri con loro, mi sembrano persone a posto e anche Lazuli me l’ha confermato.
«Che palle…» sbuffa Vegeta.
«Ehi, Goku-kun! Guardami!» urla Chichi, tuffandosi elegantemente in piscina dal trampolino.
«Wow! Voglio provarci anch’io Chichi-chan!» grida mio fratello, gettando a terra il giornale e correndo a tutta velocità verso la piscina, prima di tuffarsi a bomba e sollevare una grande quantità di schizzi dappertutto.
«Il solito casinaro…» sento borbottare Vegeta, mentre mi allontano da lui per dirigermi verso Lazuli, che ha cominciato nel frattempo a leggere un libro. “Mucchio d’ossa” di Stephen King. Niente male.
«Quel libro è una figata, certo che il titolo mi mette sempre un po’ i brividi» ridacchio, abbassandomi verso di lei.
«Questo titolo è la fine che farai tu, se mi fai arrabbiare» mi minaccia in tono distaccato, senza guardarmi.
«Non ne dubito, principessa!» scoppio a ridere. «Certo che è bello essere qui, vero Là?» le domando dolcemente, sedendomi sul lettino accanto a lei e dandole un bacio a fior di labbra.
«Immagino, Son-kun. Non hai fatto altro che fissarla tutto il tempo, razza di maniaco…» sospira Bulma, uscendo dall’acqua e dirigendosi verso Vegeta.
«Mi hai fissato davvero così tanto? Non me ne ero accorta…» domanda Lazuli con falsa ingenuità, sorridendo maliziosa e chiudendo il libro.
«Ti ho fissata fino a consumarmi gli occhi, mia regina e mia dea» rispondo con voce roca, avvicinandomi a lei e dandole un bacio decisamente più intenso di quello di prima. Il suo sapore mi manda in paradiso per qualche indimenticabile secondo.
«Allora ti piaccio davvero con questo costume?» mi chiede, fingendo ancora una volta di non sapere la risposta.
«Mi fai impazzire, lo sai benissimo» le sorrido sghembo.
«Risposta esatta, Son. E vedi di non guardare troppo le altre solo perché sono in costume, se non vuoi che ti cavo gli occhi» aggiunge, sorridendo sadica, mentre i suoi occhi di ghiaccio si illuminano.
«Io guardo te come non guardo nessuna, lo sai».
«Lo so, ma è sempre bello sentirselo dire, scemo» sorride, mentre allunga la mano fino alla sua borsa e tira fuori il cellulare. «Prima stavo guardando le foto che ci siamo fatti con le luci e gli addobbi di Natale in giro in questi giorni» aggiunge, mostrando anche a me le immagini che ci ritraggono scattate nell’ultimo periodo davanti a luci natalizie colorate, addobbi vari, alberi di Natale e riproduzioni di pupazzi di neve e renne. «Sai, ho sempre amato il Natale, è bello averlo potuto festeggiare insieme a te quest’anno» mi dice, con disarmante purezza. Quando fa così mi riempie il cuore in un modo che non sarei in grado di descrivere. Mi fa solo sentire ancora di più il bisogno di fare del mio meglio per farla star bene, per proteggerla. Per renderla felice. «Sono bei ricordi, grazie Rad. Come mi piace sempre guardare le foto che abbiamo fatto al Parco della Preistoria con tuo fratello e mia sorella l’altro giorno».
«Ho sempre amato tantissimo anch’io il Natale. E ne passeremo ancora tantissimi insieme, te lo giuro… tutti, direi. Faremo ancora tante foto, ci costruiremo un sacco di bei ricordi. Torneremo anche a vedere i dinosauri ogni volta che vorrai».
Lazuli mi sorride dolcemente, prima di appoggiare sul lettino il telefono e cingermi il collo con entrambe le braccia. Mi bacia. Mi fa sdraiare accanto a lei senza smettere di baciarmi, prima di mettersi di lato e guardarmi negli occhi in silenzio. Mi metto di lato anch’io. Mano nella mano, ci stiamo a malapena. Ma è bellissimo così.
«Ci stai?» mi domanda, stringendosi a me.
Annuisco. Sorrido e le accarezzo delicatamente i capelli. Resto in silenzio e non smetto di guardarla.
«A cosa pensi?» mi chiede con un filo di voce.
«Penso che molta gente ama stare al centro del mondo, ma a me basta un angolo dove c’è tutto il mio mondo per essere felice».
Lei arrossisce leggermente e abbassa lo sguardo, abbracciandomi.
«Anche se si sta un po’ stretti come adesso?»
«Soprattutto se si sta un po’ stretti. Perché vuol dire che siamo più vicini».
Sorride e chiude gli occhi. Mi stringe di più. Sento che è felice, che lo è davvero. Come e forse più di me.
Restiamo così, in silenzio, non saprei dire per quanto. Ma è tutto così bello che non mi importa molto del resto.
«Sai, visto che già ti vesti da coniglietta, ogni tanto… mi chiedevo se volessi indossare un costume sexy da Babba Natale o qualcosa del genere. Io potrei fare Rudolph la renna dal naso rosso in versione hot, che ne dici?» le propongo, ghignando in un sussurro.
«Sei un cretino, Rad. Non so più cosa fare con te… sono disperata…» sospira, accennando un sorriso e scuotendo la testa. «Sei proprio un maiale».
 
«Fratellone! Vegeta-sama! Giochiamo un po’ a calcio?! Mi sono stufato di fare i tuffi!» ci chiama mio fratello, dopo essere uscito dall’acqua ed essersi diretto verso un angolo dell’ampio locale della piscina in cui sono stati ricreati un campetto da calcio a cinque e uno da beach volley.
«Guarda che tra dieci giorni inizia il campionato nazionale, Goku-kun! Rischiano di farsi male!» lo rimprovera Chichi.
«Ma no, un po’ di allenamento in più non può che far bene a quei due scimmioni!» interviene Bulma, ghignando.
«E poi a quei due non li ammazza neanche la saetta quando c’è da giocare a calcio» aggiunge Lazuli in tono annoiato.
«Io ho giusto voglia di sgranchirmi un po’ le gambe» dice Vegeta, corricchiando verso il campo.
«Ma sì, due tiri si fanno sempre volentieri! Goku, vai in porta» esclamo, recuperando un pallone.
Ci mettiamo a giocare e devo dire che mio fratello se la cava molto bene come portiere, pur non avendo mai giocato seriamente a calcio.
«Al liceo hai intenzione di venire al Minegahara?» gli chiede Vegeta, dopo l’ennesimo tiro parato. Ho già capito cos’ha in mente, e in effetti concordo con lui. È una cosa a cui non avevo mai pensato, ma che sarebbe davvero bella.
«Uhm… sì! Anche Chichi-chan cambierà scuola per venire al vostro liceo, visto che ormai si è trasferita qui!»
«Perché non entri con noi nel club di calcio?» gli domando, anticipando Vegeta, che immagino stesse pensando a questo.
«Già, ci servirà un nuovo portiere visto che Napa si diploma. E quello del primo anno che ora gli fa da riserva non è un granché» aggiunge il mio compagno di classe in tono sprezzante, invitando a modo suo mio fratello ad entrare a far parte del club.
«Davvero mi volete in squadra? Ma io non ho mai giocato in nessun club!»
«Certo che ti vogliamo! Puoi anche diventare subito titolare se ce la metti tutta» gli sorrido. «Alla fine del campionato nazionale si ritireranno tutti quelli del terzo anno, abbiamo bisogno di nuovi giocatori. Possibilmente forti, se vogliamo difendere il titolo di campioni provinciali».
«E tu sei forte, Goku-kun. Se ti allenerai bene potrai diventare un grande portiere, ne sono certa» interviene Lazuli dopo averci raggiunto, accennando un sorriso.
«Wow! Anche Goku-kun diventerà un calciatore!» urla Chichi, in preda all’eccitazione.
«Avremo tre scimmioni nella stessa squadra e nella stessa scuola…» sospira Bulma, rassegnata.
«Urcaaa! Davverooo! Non vedo l’oraaa!» sbraita mio fratello calciando lontano il pallone senza quasi rendersene conto.
Seguo con lo sguardo la palla viaggiare fino alla porta d’ingresso del piano vasca che, proprio in quel momento si apre.
«Goku-kun!» lo sgrida Chichi, guardando allarmata in quella direzione.
«Ops…» farfuglia Goku.
«Che accoglienza» dice in tono ironico un ragazzo dai capelli neri che gli ricadono sulle spalle e con due occhi di ghiaccio simili a quelli di Lazuli. Salta leggermente e stoppa con grande abilità il pallone col petto, per poi colpirlo col tacco del piede al volo prima che tocchi terra e dirigerlo verso il ragazzo che lo accompagna. «Come siete chiassosi. Vi si sente dalla strada, lo sapete? Spero solo che la gente che lavora qui non pensi che anch’io sia un tipo così rumoroso».
«Buongiorno a tutti. È un piacere rivedervi» ci sorride l’altro ragazzo, dopo aver stoppato il pallone altrettanto abilmente. Accenna un leggero inchino, quasi a disagio. Con un piede tiene ferma la palla. «Spero che non vi abbiamo disturbato. E poi… ecco, in realtà non siete davvero rumorosi, per niente» aggiunge, prima di calciare il pallone con un tocco vellutato, facendolo finire delicatamente tra le braccia di Goku, che lo prende al volo. Ha gli occhi azzurri e dei lunghi capelli lilla legati in una coda. Ha un modo di fare davvero gentile, l’avevo notato fin dalla prima volta che l’ho visto.
«Ma lo sanno anche loro che stavo scherzando, Trunks. Non essere inutilmente pesante…» sbuffa il ragazzo dai capelli neri. Conosco anche lui ovviamente, e mi strappa un sorriso nel vederlo camminare con quell’aria un po’ così. «Non è vero, cuginetta? Come te la passi?» aggiunge, dirigendosi verso Lazuli, sdraiata sul lettino e che non lo degna nemmeno di uno sguardo continuando a sfogliare una rivista di moda che aveva iniziato a guardare. In copertina c’è lei, ovviamente, e, considerazione ancora più scontata, è meravigliosa: jeans attillati con strappi sulle cosce, gilet di jeans aperto e top bianco con righine orizzontali nere ben in vista. Bracciale e collarino nero, abbinati a una posa allo stesso tempo semplice e sensuale come il suo classico gesto di ravviarsi i capelli.
«Me la passavo meglio prima che arrivassi tu, Lapis» ribatte freddamente.
«È così che tratti il tuo cuginetto e collega? O ti dai delle arie solo perché sei la reginetta indiscussa del film?» la provoca, ghignando divertito.
«Ci tenevi a fare tu la ragazza cyborg? Con un po’ di seno finto saresti stato perfetto, hai già i capelli lunghi e gli orecchini, tra l’altro» risponde per le rime la mia ragazza, punzecchiandolo a sua volta. A quanto pare si divertono così fin da bambini, quelle poche volte in cui si vedono. Nonostante Lapis Toyama sia di Tokyo, la sua famiglia non si è mai frequentata molto con quella di Lazuli. Però vanno d’accordo come cugini in realtà, me ne sono accorto subito. Hanno solo questo senso dell’umorismo tutto loro con cui si divertono a battibeccare un po’.
Lapis non è un attore famoso, nemmeno Trunks Haibara. Penso che la loro popolarità potrà crescere dopo l’uscita del film in cui Lazuli è la protagonista indiscussa nonché stella più attesa da spettatori e critica. So che è stata Piiza-san su suggerimento di Lazuli a proporre al regista Lapis per la parte, mentre Trunks già faceva parte del cast, essendo stato scelto direttamente dal produttore, che è di Osaka come lui. Trunks ha la mia età, mentre Lapis è coetaneo di Lazuli.
«Senpai!»
La voce di Lunch mi fa voltare di nuovo verso l’entrata del piano vasca, dove nel frattempo hanno fatto capolino lei e Mai, che la segue un po’ intimidita. Mi salutano con la mano.
«Grazie mille per l’invito. Buongiorno» accenna un inchino Mai, che viene subito raggiunta da Trunks. Noto subito che si prendono per mano. Un colpo di fulmine in piena regola, visto che si conoscono da appena una settimana.
Lazuli guarda male Lunch per un istante, prima di fissare Lapis. «È con te?» gli chiede freddamente, stando attenta a farsi sentire solo da lui.
«Ci siamo trovati bene alla festa di settimana scorsa. Mi piace» risponde lui, sollevando le spalle. «Mi diverto con lei».
«Vedi di comportarti bene, chiaro?!» sibila la mia ragazza.
«È tua amica?»
«No».
Lapis sorride sornione alla risposta piccata di sua cugina, prima di voltarsi verso Lunch e camminare verso di lei.
«In ogni caso non devi preoccuparti, cuginetta. Ho detto che mi piace, no? Mi ha colpito, lo ammetto. E non è da tutte colpirmi» risponde, prima di allontanarsi da lei per raggiungere la mia amica primina.
 
«E tu vorresti davvero vincere il titolo di capocannoniere al campionato nazionale facendo tiri del genere? La tua tecnica non è un granché…».
L’osservazione strafottente di Lapis fa ringhiare Vegeta, dopo che Goku ha parato un suo tiro che in realtà era potente e ben indirizzato. Anche lui e Trunks, infatti, ci hanno raggiunto e hanno cominciato a giocare con noi. Ammetto che sono davvero bravi entrambi.
«Sta’ zitto, tu te lo sogni di partecipare al campionato nazionale!» sbotta il mio compagno di classe, prima di scagliare un tiro violentissimo che si insacca sotto l’incrocio dei pali senza nemmeno dare il tempo a mio fratello di tuffarsi.
«Ti stavo solo stuzzicando per farti tirare fuori la grinta. È divertente farti arrabbiare» gli sorride sornione Lapis. «In realtà un attaccante come te avrebbe fatto comodo alla mia squadra. I miei assist meravigliosi non sarebbero stati quasi tutti sprecati, presumo».
«Tsk!»
«So che ha vinto la Toho School il campionato della prefettura di Tokyo» intervengo, sapendo già che quella non è la squadra di Lapis.
«Vedo che sei informato. La mia cuginetta dopotutto non poteva scegliersi un fidanzato troppo stupido, immagino» ghigna, fissandomi negl’occhi. «La squadra della mia scuola era così scarsa da aver reso inutile il mio talento da trequartista. Sono un numero dieci, io. E sono alla perenne ricerca di un attaccante che sappia valorizzare i miei passaggi. Ma forse non accadrà mai, i miei assist sono troppo difficili da capire per il calcio giovanile».
«Certo che hai una bella faccia tosta. Non male per uno la cui squadra è stata eliminata subito» lo punzecchia Vegeta.
«Te l’ho detto, i miei compagni erano piuttosto scarsi. Continuerò a giocare all’università, mi resta solo da capire se sono più bravo a giocare o a recitare. In un caso o nell’altro, temo che mi toccherà diventare comunque una stella» risponde, allargando le braccia e sorridendo furbo.
«Sei un buffone e basta…» sbuffa Vegeta.
«In realtà ha ragione» interviene gentilmente Trunks. «Gli ho visto giocare una partita ed è molto forte, anche se la sua squadra purtroppo è di basso livello».
«Non ci posso fare niente, chi capisce di calcio riconosce il mio talento» sibila Lapis, fissandomi e strappandomi un sorriso. «E comunque anche Violetta è un gran bel giocatore».
«T-ti prego di non chiamarmi più così, Lapis-senpai» farfuglia Trunks, paonazzo, abbassando la testa. Vegeta si sforza con tutto sé stesso di non ridere, io provo a fare lo stesso.
«Ah, Violetta per i capelli lilla!» scoppia a ridere sguaiatamente mio fratello, facendo diventare ancora più rosso il povero Trunks, che tuttavia educatamente non si scompone.
«Lui ci arriva sempre un po’ dopo…» soffia Vegeta, guardando male Goku.
«Goku, chiedi scusa a Trunks. Non merita di essere preso in giro!» rimprovero mio fratello, cercando di restare serio.
«Scusami, Trunks-san. Il fratellone ha ragione, mi dispiace» si inchina leggermente.
«N-nessun problema…» accenna un sorriso Trunks.
«C’è da dire che, saranno i capelli lilla o sarà la sua educazione, ma è proprio lui quello che ha più successo con le ragazze» ghigna Lapis, stuzzicandolo di nuovo. «Fa strage di cuori quello lì. Ma è un bravo ragazzo, non se ne approfitta mai».
«Non esagerare, Lapis-senpai» gli sorride Trunks, visibilmente a disagio.  
«Però quella morettina ti è piaciuta subito, eh? Siete abbastanza simili come carattere, in fondo… prevedo un matrimonio nel giro di qualche anno e due o tre marmocchi in giro per la vostra casa» riprende il cugino di Lazuli, osservando in lontananza Mai e poi volgendo lo sguardo su Trunks, che arrossisce ancora.
«Tu invece che intenzione hai con Lunch?» sbotta Vegeta, serissimo.
«Perché dovrei dirlo a te?» lo sfida con lo sguardo Lapis.
«Perché è una mia kohai» ribatte sprezzante.
«E perché è una nostra amica, oltre che collega» aggiungo, avvicinandomi minaccioso a Lapis, che sorride con superiorità e scuote la testa.
«Non pensavo avesse le guardie del corpo» ci provoca. «Comunque non sono quel genere di persona. Anzi, detesto chi si approfitta delle ragazze per poi scaricarle».
«Dice la verità, ve lo assicuro» interviene in sua difesa Trunks.
«Allora mi fido» sibila Vegeta, mentre anch’io torno a sorridere e do una pacca sulla spalla a Lapis, che mi sorride a sua volta con sincerità.
«Sono un raffinato gentiluomo, pensavo fosse fin troppo evidente» aggiunge in tono beffardo.
Ci voltiamo entrambi verso Lunch, che ci sorride e saluta con la mano.
«Parla spesso di te. Dovrei essere geloso?» bisbiglia Lapis.
«Sono solo un senpai che le ha dato dei consigli in un periodo difficile. Io ho occhi solo per tua cugina».
«Sarà meglio. Forse la conosci meglio di me, quindi già saprai che è capace di tagliarti le palle se fai una mossa falsa».
«Ah, lo so benissimo. E la amo anche per questo» rispondo, accennando un sorriso. Stavolta è lui a darmi una pacca sulla spalla.
«È stata la mia cuginetta a rinchiuderti in una gabbia piena di tigri perché l’hai fatta arrabbiare? Sei stato bravo a cavartela con così poco…» mi chiede, indicando col volto le tre profonde cicatrici che mi solcano il petto. In effetti potrebbero essere tranquillamente un ricordo lasciatomi da una tigre, un leone o un orso per come sono fatte.
«Se avesse voluto ridurmi così non avrebbe avuto bisogno delle tigri, ci avrebbe pensato lei» sorrido, guardando Lazuli in lontananza e ripensando a quanto ormai sono a mio agio anche con le mie cicatrici. Non fanno più male, non sanguineranno mai più. Lo so, lo so e basta. «Lei, del resto, è una capace di fare le prima le fusa e poi di sbranarti, se vuole».
«Hai ragione» conferma, accennando un sorriso. «Stai bene? Se hai bisogno di parlare di quello che ti è successo, dimmi pure».
«Ti ringrazio, sei un amico» gli sorrido, sorpreso dalla sua gentilezza e disponibilità nonostante lo conosca a malapena. «Sto benissimo, comunque. È una storia vecchia e più noiosa di quanto potresti immaginare quella di queste cicatrici… magari un giorno te la racconterò».
«Quindi giochi anche tu in un club scolastico?» domanda nel frattempo Vegeta a Trunks, passandogli il pallone e attirando la nostra attenzione.
«Già, ma siamo stati eliminati ai quarti di finale nel campionato di Osaka» risponde, con un velo di malinconia nella voce.
«È un gran bel risultato essere tra le prime otto di Osaka» provo a rincuorarlo. Anche perché è la verità.
«Sì, ma non basta per andare al campionato nazionale. È sempre stato il mio sogno, ma forse è destinato a rimanere, appunto, un sogno. È stupendo che voi possiate andarci, però».
«Finché giocherai a calcio potrai sempre  puntare al campionato nazionale. Dovrete allenarvi di più, crederci di più. Prima o poi ce la farai» lo incoraggia Vegeta, senza guardarlo e con le braccia incrociate sul petto.
«Grazie! Non smetterò di crederci allora!» gli sorride Trunks.
«Non trovi che in qualche modo si somiglino quei due» mi sussurra Lapis.
«Davvero!» gli rispondo. «In che ruolo giochi, Trunks?»
«Ho sempre fatto il difensore centrale, però ultimamente il mister mi sta provando da centrocampista davanti alla difesa perché dice che ho i piedi buoni. Mi piace giocare anche lì, fare il regista».
«Allora magari un giorno faremo coppia insieme in difesa, visto che anch’io sono un centrale» gli sorrido. «Oppure giocherai da regista appena davanti a me».
«E dietro di me, visto che io sarò il trequartista della squadra» si intromette Lapis.
«Già, sarebbe bello!» esclama Trunks. «Con Vegeta in attacco e Goku in porta, poi, la spina dorsale della squadra sarebbe fantastica».
È vero, sarebbe una cosa pazzesca, e penso che la nostra ipotetica squadra sarebbe fortissima nella zona centrale del campo: Goku in porta, io in difesa, Trunks come centrocampista difensivo, Lapis come centrocampista offensivo e Vegeta come punta. Un asse centrale coi fiocchi, non c’è che dire.
«Mi toccherà aspettarvi allora, visto che avete ancora da finire il liceo voi» ghigna Lapis, che del resto sta per diplomarsi. «Io andrò all’università di Yokohama, la stessa di mia cugina. Continuerò a giocare lì».
«Anch’io ho scelto quell’università! E penso che anche Prince la farà, vero?»
«Sì, credo di sì».
«Allora a quanto pare mi toccherà giocare davvero con voi. Vedremo se sarai un attaccante all’altezza dei miei assist» sorride sornione verso Vegeta.
«Tsk! Tu dovrai essere all’altezza dei movimenti che farò per smarcarmi!»
«Mi piacerebbe venire anche a me a Yokohama, anche se un po’ mi spaventa lasciare Osaka» interviene Trunks.
«Secondo me hai già trovato un motivo più che valido per trasferirti qui in zona, che sia Fujisawa o Yokohama» gli sorrido, prima di guardare Mai in lontananza.
«P-penso… penso di sì» arrossisce leggermente.
 
«Allora, Rad, sta meglio tua mamma?» mi domanda Vegeta quando, più tardi, ci ritroviamo da soli. «Non voglio farmi i cazzi tuoi, ma Bulma mi ha detto che siete andati a trovarla tu e la tua ragazza».
«Grazie per avermelo chiesto, Prince. Sta bene… sta bene davvero» sorrido. La mia voce trema leggermente per la commozione.
«Sono felice. Non ti ho quasi mai chiesto nulla in questi anni perché so che non era facile per te, ma sappi che ho pensato spesso alla tua situazione».
«Sei un amico, Prince».
«Uscirà presto?»
«Dicono il 30 gennaio, se tutto va bene».
«Andrà tutto bene».
«Sì, lo credo anch’io».
«Uscirà proprio nel giorno di riposo tra la semifinale e la finale del campionato nazionale, ci hai fatto caso?»
«È la prima cosa che ho pensato quando me l’ha detto. Anche perché vorrebbe vedermi giocare, sia in tv che dal vivo».
«Allora è perfetto! Semifinale in tv, e finale allo stadio a Tokyo! Verranno anche i miei a vedere la finale».
«Già, se andassimo in finale sarebbe tutto perfetto».
«Togli quel “se”, coglione! Noi andremo in finale. Punto».
«Hai ragione, Prince. Andremo in finale. E torneremo a casa col titolo di campioni nazionali».
«Questa è una promessa, Rad» mi dice Vegeta, allungando un pugno chiuso verso di me.
«Certo, Prince. È una promessa. Vinceremo davanti alle nostre ragazze, ai nostri amici, alle nostre famiglie, ai nostri compagni di scuola. Davanti a chi ha sempre creduto in noi e a chi ci ha sempre deriso. Davanti agli osservatori della J League e al mondo intero» rispondo, battendo il mio pugno contro il suo. «Guarda fuori» aggiungo, indicando col volto l’ampia vetrata che ci permette di vedere il panorama dall’interno del piano vasca. In quel momento ci raggiungono Lazuli e Bulma, che si siedono accanto a noi. Là mi prende per mano e appoggia la testa sulla mia spalla. «La vedi la vetta del cielo, Prince? Riesci a vederla anche tu, Là? E tu, Bulma?»
«Sì» rispondono all’unisono. La mia ragazza mi stringe la mano più forte.
«È quello il nostro obiettivo. È lì che arriveremo. Fino alla vetta del cielo».
 
 
 
 
 
 
Note: eccoci di nuovo qui dopo una fantastica fiera del fumetto che mi ha riempito il cuore e fatto divertire un casino e dopo la scorpacciata di parole ed emozioni dello scorso capitolo, per cui ci tengo a ringraziarvi anche qui per come lo avete apprezzato! Bene, stavolta un capitolo di transizione in attesa dell’inizio del campionato nazionale di cui leggeremo settimana prossima, però l’occasione giusta per i nuovi arrivi quasi al fotofinish che praticamente tutti avete indovinato, cioè i miei adorati Lapis-C17 e Trunks! Vi sono piaciuti? I loro cognomi che ho scelto sono in omaggio alle mie due ragazze preferite di un altro manga/anime che amo molto, magari qualcuno di voi ha capito di cosa parlo.
Dalla regia Rad mi dice che ho rotto le palle coi miei indovinelli settimanali, mentre Là mi suggerisce con uno sguardo omicida di tagliare corto. ;-)
Ok, spero vi sia piaciuto questo capitolo e l’entrata in scena anche di Lunch e Mai e del loro rapporto coi due attori, oltre al ritorno dei GoChi e dei VegeBul. A quanto pare, faranno tutti parte della stessa scuola col nuovo anno scolastico (che inizia l’1 aprile in Giappone, vi ricordo, quindi manca ancora un pochino alla fine dell’anno scolastico in corso di cui parla questa storia), vi piace l’idea?
Il libro che sta leggendo Là gliel’ho consigliato io e quindi lo consiglio anche a voi.
 
Ringrazio tutti voi che ci siete sempre e mi fate sentire ogni volta il vostro sostegno, un grazie a chi ha iniziato adesso questa long riempiendomi d’orgoglio e che spero arriverà fin qui per poter leggere queste parole e un saluto caloroso anche ai miei lettori e amici silenziosi.
Grazie poi agli autori delle tre magnifiche fan art abbinate a questo capitolo: Lazuli, Bulma e Chichi in questa piscina molto speciale che abbiamo visto, la copertina della rivista che Lazuli sta sfogliando e, a sorpresa grazie alla bravura di Shironeko, un selfie che si erano scattati Rad e Lunch quando giocavano a fare i finti fidanzati ai tempi dei loop temporali creati dalla primina, vi ricordate quel capitolo?! ;-)
 
Il prossimo capitolo sarà emozionante, spero di riuscire a farvi ridere e magari anche piangere un po’. Almeno palpitare un pochino il cuore anche senza scene d’amore. Sarà un capitolo intenso e una sorta di parata di stelle provenienti anche da altri anime/manga per fare un omaggio sotto forma di comparsata in questa long a cui tengo così tanto. Non saranno nomi a caso quelli che farò nel nuovo capitolo, voglio vedere quanti ne beccate e riuscite ad abbinare a una serie. Possono partecipare anche i lettori silenziosi a questo contest, di cui ora smetto di parlare perché, dalla regia, Veggy mi sta facendo gesti inequivocabili e si sta anche facendo scrocchiare le dita minaccioso.
Ecco, tornando al mondo strettamente di Dragon Ball, vi dico che rivedremo tante vecchie conoscenze di questa storia: Husky e Crilin, Napa e Cabba, Caulifla e Kale, Broly e una new entry femminile che non poteva mancare e, in generale, tutti i personaggi principali. Tra l’altro, Napa annuncerà anche il nome di colui che sarà il nuovo capitano della squadra, un passaggio di consegne inevitabile dato che lui è del terzo anno e sta per diplomarsi, come del resto Lazuli. Il titolo è “Tempesta e Impeto”, io non posso che consigliarvi di allacciare per bene le scarpe da calcio e tenervi pronti per mercoledì prossimo!
A presto!
 
Teo

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