Lacci stretti
tra Fedeltà e Inganno
Cap. 1
Se
n’è andato
Ispirato a “Solo un
accordo”
La caduta
[497 parole]
Se
n’è andato.
Il cielo
è di un azzurro tersissimo,
i bambini giocano a rincorrersi durante l’ora di pausa, ma
Sigyn si è dovuta
sedere. Tiene ancora un dito in mezzo al poema che stava recitando
– versi
d’amore e di morte, che parlano di guerrieri e di maghe. Lui
lo
conosceva a memoria. Sarebbe stato capace di rivolgerle quel suo
sorriso furbo e
declamare interi passi dando a ogni battuta l’intonazione
giusta – aveva
talento, per queste cose. Una leggera brezza porta con sé i
profumi della
primavera ormai alle porte, ma a lei sembra d’essere non
davanti alla sua aula,
ma da un’altra parte. Di più, è come se
il leggero sentore dei fiori di
ciliegio e dei campi sia qualcosa d’irreale e freddo e
sbagliato, perché se lui
non c’è più non ha senso nemmeno che il
tempo scorra nello stesso modo di
sempre.
Eppure il cielo
non piange né la
natura si contorce, alla notizia della tragedia che ha investito la
famiglia di
Odino. Sua zia gesticola e spiega, riempiendo ogni frase con termini
come incredibile,
inaudito, assurdo. È
sconvolta e parla, mentre lei, Sigyn, rimane
muta.
È
caduto oltre il Bifrost.
Non
può essere vero. Non può essere
scivolato oltre il ponte. È troppo grande, così
tanto che tutto l’esercito di
Asgard può attraversarlo con agio. I suoi occhi grigi si
muovono rapidi da una
parte all’altra del giardino. La sua assenza pesa
già come una cappa oscurando
ogni cosa, mentre il racconto di ciò che è stato
si arricchisce di particolari.
Non ha mosso un
dito per far revocare
il bando di suo fratello. Godeva della punizione che gli era stata
inflitta.
È
sempre stato geloso di Thor.
Ha ucciso Laufey
colpendolo alle spalle.
Tutte sentenze
che Sigyn ascolta e
registra. Freya vorrebbe che le raccontasse qualche dettaglio succoso
in più,
confermando che il tragico epilogo era una disgrazia annunciata: non
giocava
sempre assieme a loro, da bambina? Non ha mai visto i figli di Odino
picchiarsi,
sfidarsi, litigare? Lei scuote la testa. Continuamente.
Si azzuffavano
per un nonnulla, erano sempre in competizione uno con l’altro
ed entrambi
avevano un pessimo carattere che, sicuramente, col tempo,
sarà anche peggiorato,
ma non è possibile pensare o ammettere che fossero sul punto
di uccidersi a
vicenda. Non loro – sono infinitamente diversi, ma se
è vero che litigano in
continuazione è altrettanto vero che si sono sempre protetti
e aiutati fin da
quando ne ha memoria. Il cuore perde un battito. Litigavano.
Loki si
è lasciato cadere oltre il
ponte.
Si sfiora le
labbra che, una volta,
una soltanto, per sbaglio, hanno toccato le sue. Non
c’è più. Il sole
tramonterà e sorgerà ancora e di nuovo, la luna
si affaccerà oltre le montagne
e un drakkar verrà sepolto con un carico inaudito
d’oro e di gioielli, ma senza
che alcun corpo vi dimori in pace. Loki è morto –
che significa, per lei? Cos’è
quel vuoto dentro il petto, perché vorrebbe piangere e non
ci riesce?
Verità
nascoste
[472 parole]
“Non
era nemmeno suo figlio.”
La battuta
è una maldicenza
sussurrata con un misto di soddisfazione, un pettegolezzo che vola
oltre la
tavola imbandita. Sigyn l’afferra e si tende sulla sedia. Le
torna in mente la
luce brillante che illuminava gli occhi verdi di Loki quando, con voce
fiera,
parlava delle imprese di Odino, raccontandogliele con
l’ammirazione sfacciata
ed esagerata dei ragazzini. Voleva che suo padre fosse fiero di lui,
immaginando
per sé e per il fratello un destino sfolgorante, fatto di
vittorie epiche come
quelle del re che, ora, siede stanco con un corno in mano,
più vecchio di
quanto non sia mai stato. Sconfitto, pensa Sigyn
con un brivido.
Il
suo abito non è nero. Non ha motivo di
esibire il lutto. Ha evitato di indossare accessori o gioielli,
però, in un
gesto di rispetto verso Frigga, la regina dallo sguardo agitato e il
sorriso
spento. La sovrana ha risposto alla sua lettera invitandola ad Asgard,
ma la
città e il palazzo di Odino sono diventati un luogo
sconosciuto, per lei.
Giocava a rincorrersi con Loki e Thor lungo gli immensi corridoi
affrescati,
nei boschi che si possono ammirare oltre le ampie finestre a ogiva. Ora
la
terra degli Æsir le sembra straniera, il palazzo vuoto e
troppo grande.
L’assenza di Loki pesa come una nebbia o un incantesimo su
tutti loro e le voci
cattive si rincorrono una dietro l’altra, incessanti.
“Uno
Jotunn, ecco cos’era.”
Sigyn sbatte le
ciglia. Il nome dei
giganti serpeggia da tutta la sera come una bestemmia o un insulto e
non
potrebbe essere diversamente. Gli Jotnar sono mostri. Sono un popolo
diverso,
orribile, spaventoso. Protagonisti spietati delle fiabe che si
raccontano la
notte ai bambini, capaci solo di seminare morte e distruzione. Loki era
uno di
loro – eppure non poteva esserlo. Le
tirava le trecce, le tormentava con
infiniti dispetti di cui lei si vendicava facendogliene altrettanti, ma
a lui,
solo a lui si era rivolta quando…
Sospira e beve
un goccio d’idromele
tanto forte da farle girare la testa. Odino ha ammesso di averlo
adottato
tenendolo all’oscuro di tutto – mentendogli per una
vita intera.
Loki si
è guardato allo specchio e ha
visto uno Jotunn? Ha scoperto d’indossare una maschera, di
appartenere al
popolo che ha disprezzato e vituperato per una vita intera che, col
fratello,
aveva giurato di sterminare? Sigyn vorrebbe capire, sapere, ma la
verità è che
il dio dell’inganno, per lei, è un mistero
destinato a non sciogliersi mai più.
Conosceva il bambino curioso dallo sguardo vispo, ricordava il ragazzo
ambizioso e divertente dalla battuta sempre pronta, ma il giovane uomo
no, non
l’ha mai incontrato. È un ricordo mancato, un
tassello vuoto, un pensiero su
cui non si è mai soffermata, un’occasione sfumata,
relegata al passato. Lui non
c’è più. E Sigyn sente freddo, ma non
sa come mai.
Labbra
[529 parole]
La
verità è una percezione fallace, che
muta in base all’occhio di chi la guarda e la racconta. Sigyn
non può vestire
di nero, ma sorride poco e spesso s’incanta a guardare il
cielo incredibilmente
terso di giorno, trapunto di stelle di notte. Lui è
certamente in Hel o brinda
nel Valhalla ed è morto senza neanche ricordarsi di lei,
che, bambina, gli
buttava le braccia al collo. Una volta andarono a esplorare la tana di
un
animale selvatico, trovandocelo dentro. Nella fuga, rotolarono in mezzo
alle
foglie e finirono abbracciati l’uno all’altra cuore
contro cuore, respiro
contro respiro, labbra contro labbra.
A Vanheim, a
volte, si parla ancora
di Loki. La sorte infelice del principe cadetto è una storia
succosa.
Comporranno canzoni sulle sue trovate astute, ma molto più
spesso canteranno
del suo tradimento – hanno già iniziato. Sigyn non
vuole ascoltare più niente.
Si alza da tavola e passeggia nella brezza serale, ascoltando i
discorsi di un
cavaliere, l’unico che non le chiede se nel ragazzino che
giocava con lei da
bambina c’era già l’ombra della follia
maledetta che lo avrebbe dannato.
Se
n’è andato.
Di lui non
rimangono che pettegolezzi
e ricordi sempre più flebili, un paio di guanti offerti e
poi rifiutati, un bacio
dato per sbaglio – ma che resta comunque il primo.
Era folle,
crudele, corroso dalla
gelosia. Uno Jotunn adottato da Odino, ingrato e crudele.
Non è
mai stato il ragazzo che
credeva. Così dicono e forse hanno ragione – Sigyn
non vuole pensarci, non sa che
pensare. L’unica cosa di cui è certa è
che se riuscisse a piangere starebbe
meglio, ma i suoi occhi sono asciutti, le lacrime congelate. E
perché dovrebbe farlo,
poi? Loki non era niente se non una conoscenza legata al passato, un
amico
d’infanzia.
Thor, vedendola,
l’ha abbracciata
stretta e le ha raccontato del suo dolore, ma non ha voluto infierire
sul
fratello che ha perso e contro cui ha combattuto. Sigyn,
però, ha sentito il
suo dolore. Le è rimasto addosso. La visita ad Asgard non
l’ha aiutata a
dimenticare, ma cosa avrebbe dovuto cancellare dalla propria testa,
esattamente?
Nel giardino di
Vanheim il suo
accompagnatore la stringe a sé sfiorandole le labbra in un
bacio dolce e
senz’altro romantico, che non sa di sudore e terra e foglie.
Sigyn lo lascia
fare – la sua testa è altrove, nel Regno dei
Morti, e non riesce a scambiare il
trasporto del momento per amore. Il suo cuore resta freddo e muto. Si
scioglie
dall’abbraccio che sente estraneo e si allontana a disagio,
accampando scuse.
Piangerà
quella notte.
Lui se
n’è andato.
Soffocherà
singhiozzi che sanno di
rimpianto – avrebbe dovuto dirglielo
quand’era un ragazzo inquieto, con
gli occhi scintillanti di vita e le gesta di Odino sulle labbra
– quelle solo
sfiorate per sbaglio, mai assaggiate, tagliate da una cicatrice che lei
aveva
visto rossa, ma che poi s’era senz’altro sbiancata.
Non sarebbe servito a
nulla, probabilmente: l’ingannatore avrebbe continuato a
perseguire i suoi obiettivi
con la stessa ferocia di un lupo. Piangerà, finalmente,
sciogliendo il
nodo di dolore allacciato alla sua anima. Allora le lacrime, calde e
salate,
sapranno di rimpianto.
Loki
è caduto oltre il Bifrost, se
n’è andato.
A Tom
L’angolo
di Shilyss
Care
Lettrici e Lettori,
Qualche
settimana fa Rosmary
mi ha sfidata a scrivere delle… drabble Loki/Sigyn,
ovviamente.
Abbiamo trattato per delle flashfic, ed eccole qua.
Con
l’occasione ho deciso di dare vita a questo progetto.
Il titolo “Lacci
stretti tra fedeltà e inganno”
non è una novità: c’è una
mia raccolta
analoga su Wattpad, che contiene le minilong e le varie shot che qui su
Efp ho
postato separatamente.
Lacci
stretti,
qui su Efp,
vuole
essere il mio
zibaldone, la raccolta di scritti brevi e missing moments in cui
verranno
archiviate tutte le scene che non possono finire nelle varie long per
l’economia delle storie; quindi nei prossimi capitoli
potrebbero esserci scene
appartenenti agli universi delle fiabe, di Tesori, di Come un vizio
assurdo e
così via (qui il vostro contributo potrebbe essere
essenziale).
L’intento è
quello, comunque, di fornirvi flashfic o shot da leggere anche
separatamente –
e chissà che, qualche missing moments non vi faccia venire
la voglia di
imbarcarvi nelle rispettive long.
Questa
prima raccolta appartiene a “Solo un accordo” e tratta del momento in cui la giovane
Sigyn scopre che Loki è caduto dal Bifrost, ricollegandosi
al primo film della
serie. L’aggiornamento della long è prossimo a
essere postato, a proposito **
(manca solo qualche dettaglio).
Voglio
ringraziare chi
leggerà/recensirà/listerà . Sono settimane complicate e anche il minimo
supporto può essere
d’aiuto – voi non sapete quanto. Leggo tutte le
recensioni e se su alcune non
trovate la risposta è perché alcune le fornisco
privatamente.
Parafrasando l’infinita Melania
G. Mazzucco, posso dire che “solo chi crea conosce la gioia
di sapere che la
freccia scoccata verso il cielo non è caduta ai nostri
piedi, ma ha colpito il
cuore di qualcuno” Per ulteriori info, tante foto di Loki, di
Sigyn e di Tom e
un po’ di divertimento… c’è
la mia pagina facebook ♥ https://www.facebook.com/Shilyss/. Ah,
mi trovate pure su Twitter ;)