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Autore: shilyss    09/02/2020    35 recensioni
Loki e Sigyn sono due spiriti contrapposti, legati da lacci tessuti per loro dalle Norne in persona.
La fedeltà e l'inganno non dovrebbero poter stare insieme, eppure cos'è quell'attrazione che li lega?
Loki si è guardato allo specchio e ha visto uno Jotunn? Ha scoperto d’indossare una maschera, di appartenere al popolo che ha disprezzato e vituperato per una vita intera che, col fratello, aveva giurato di sterminare? [...] A Vanheim, a volte, si parla ancora di Loki. La sorte infelice del principe cadetto è una storia succosa. Comporranno canzoni sulle sue trovate astute, ma molto più spesso canteranno del suo tradimento – hanno già iniziato.
Raccolta di flashfic, drabble e di shot Loki/Sigyn: alcune sono legate alle mie long, ma non è necessario averle lette.
Cap 1 e 2: missing moments di "Solo un accordo."
Cap. 3 "Mia musa insolente" Vincitrice agli Oscar della Penna 2022 nella sezione "Miglior song-fic".
Cap. 5 "Nelle pieghe del tempo" - flashfic liberamente ispirata a Ragnarok e al trailer della serie su Loki.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn, Sorpresa
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lacci stretti tra Fedeltà e Inganno

 

 

Cap. 1

Se n’è andato

 

Ispirato a “Solo un accordo”

 

 

 

La caduta

[497 parole]

Se n’è andato.

Il cielo è di un azzurro tersissimo, i bambini giocano a rincorrersi durante l’ora di pausa, ma Sigyn si è dovuta sedere. Tiene ancora un dito in mezzo al poema che stava recitando – versi d’amore e di morte, che parlano di guerrieri e di maghe. Lui lo conosceva a memoria. Sarebbe stato capace di rivolgerle quel suo sorriso furbo e declamare interi passi dando a ogni battuta l’intonazione giusta – aveva talento, per queste cose. Una leggera brezza porta con sé i profumi della primavera ormai alle porte, ma a lei sembra d’essere non davanti alla sua aula, ma da un’altra parte. Di più, è come se il leggero sentore dei fiori di ciliegio e dei campi sia qualcosa d’irreale e freddo e sbagliato, perché se lui non c’è più non ha senso nemmeno che il tempo scorra nello stesso modo di sempre.

Eppure il cielo non piange né la natura si contorce, alla notizia della tragedia che ha investito la famiglia di Odino. Sua zia gesticola e spiega, riempiendo ogni frase con termini come incredibile, inaudito, assurdo. È sconvolta e parla, mentre lei, Sigyn, rimane muta.

È caduto oltre il Bifrost.

Non può essere vero. Non può essere scivolato oltre il ponte. È troppo grande, così tanto che tutto l’esercito di Asgard può attraversarlo con agio. I suoi occhi grigi si muovono rapidi da una parte all’altra del giardino. La sua assenza pesa già come una cappa oscurando ogni cosa, mentre il racconto di ciò che è stato si arricchisce di particolari.

Non ha mosso un dito per far revocare il bando di suo fratello. Godeva della punizione che gli era stata inflitta.

È sempre stato geloso di Thor.

Ha ucciso Laufey colpendolo alle spalle.

Tutte sentenze che Sigyn ascolta e registra. Freya vorrebbe che le raccontasse qualche dettaglio succoso in più, confermando che il tragico epilogo era una disgrazia annunciata: non giocava sempre assieme a loro, da bambina? Non ha mai visto i figli di Odino picchiarsi, sfidarsi, litigare? Lei scuote la testa. Continuamente. Si azzuffavano per un nonnulla, erano sempre in competizione uno con l’altro ed entrambi avevano un pessimo carattere che, sicuramente, col tempo, sarà anche peggiorato, ma non è possibile pensare o ammettere che fossero sul punto di uccidersi a vicenda. Non loro – sono infinitamente diversi, ma se è vero che litigano in continuazione è altrettanto vero che si sono sempre protetti e aiutati fin da quando ne ha memoria. Il cuore perde un battito. Litigavano. 

Loki si è lasciato cadere oltre il ponte.

Si sfiora le labbra che, una volta, una soltanto, per sbaglio, hanno toccato le sue. Non c’è più. Il sole tramonterà e sorgerà ancora e di nuovo, la luna si affaccerà oltre le montagne e un drakkar verrà sepolto con un carico inaudito d’oro e di gioielli, ma senza che alcun corpo vi dimori in pace. Loki è morto – che significa, per lei? Cos’è quel vuoto dentro il petto, perché vorrebbe piangere e non ci riesce?

 

Verità nascoste

[472 parole]

 

“Non era nemmeno suo figlio.”

La battuta è una maldicenza sussurrata con un misto di soddisfazione, un pettegolezzo che vola oltre la tavola imbandita. Sigyn l’afferra e si tende sulla sedia. Le torna in mente la luce brillante che illuminava gli occhi verdi di Loki quando, con voce fiera, parlava delle imprese di Odino, raccontandogliele con l’ammirazione sfacciata ed esagerata dei ragazzini. Voleva che suo padre fosse fiero di lui, immaginando per sé e per il fratello un destino sfolgorante, fatto di vittorie epiche come quelle del re che, ora, siede stanco con un corno in mano, più vecchio di quanto non sia mai stato. Sconfitto, pensa Sigyn con un brivido.

 Il suo abito non è nero. Non ha motivo di esibire il lutto. Ha evitato di indossare accessori o gioielli, però, in un gesto di rispetto verso Frigga, la regina dallo sguardo agitato e il sorriso spento. La sovrana ha risposto alla sua lettera invitandola ad Asgard, ma la città e il palazzo di Odino sono diventati un luogo sconosciuto, per lei. Giocava a rincorrersi con Loki e Thor lungo gli immensi corridoi affrescati, nei boschi che si possono ammirare oltre le ampie finestre a ogiva. Ora la terra degli Æsir le sembra straniera, il palazzo vuoto e troppo grande. L’assenza di Loki pesa come una nebbia o un incantesimo su tutti loro e le voci cattive si rincorrono una dietro l’altra, incessanti.

“Uno Jotunn, ecco cos’era.”

Sigyn sbatte le ciglia. Il nome dei giganti serpeggia da tutta la sera come una bestemmia o un insulto e non potrebbe essere diversamente. Gli Jotnar sono mostri. Sono un popolo diverso, orribile, spaventoso. Protagonisti spietati delle fiabe che si raccontano la notte ai bambini, capaci solo di seminare morte e distruzione. Loki era uno di loro – eppure non poteva esserlo. Le tirava le trecce, le tormentava con infiniti dispetti di cui lei si vendicava facendogliene altrettanti, ma a lui, solo a lui si era rivolta quando

Sospira e beve un goccio d’idromele tanto forte da farle girare la testa. Odino ha ammesso di averlo adottato tenendolo all’oscuro di tutto – mentendogli per una vita intera.

Loki si è guardato allo specchio e ha visto uno Jotunn? Ha scoperto d’indossare una maschera, di appartenere al popolo che ha disprezzato e vituperato per una vita intera che, col fratello, aveva giurato di sterminare? Sigyn vorrebbe capire, sapere, ma la verità è che il dio dell’inganno, per lei, è un mistero destinato a non sciogliersi mai più. Conosceva il bambino curioso dallo sguardo vispo, ricordava il ragazzo ambizioso e divertente dalla battuta sempre pronta, ma il giovane uomo no, non l’ha mai incontrato. È un ricordo mancato, un tassello vuoto, un pensiero su cui non si è mai soffermata, un’occasione sfumata, relegata al passato. Lui non c’è più. E Sigyn sente freddo, ma non sa come mai.

 

Labbra

[529 parole]

 

La verità è una percezione fallace, che muta in base all’occhio di chi la guarda e la racconta. Sigyn non può vestire di nero, ma sorride poco e spesso s’incanta a guardare il cielo incredibilmente terso di giorno, trapunto di stelle di notte. Lui è certamente in Hel o brinda nel Valhalla ed è morto senza neanche ricordarsi di lei, che, bambina, gli buttava le braccia al collo. Una volta andarono a esplorare la tana di un animale selvatico, trovandocelo dentro. Nella fuga, rotolarono in mezzo alle foglie e finirono abbracciati l’uno all’altra cuore contro cuore, respiro contro respiro, labbra contro labbra.

A Vanheim, a volte, si parla ancora di Loki. La sorte infelice del principe cadetto è una storia succosa. Comporranno canzoni sulle sue trovate astute, ma molto più spesso canteranno del suo tradimento – hanno già iniziato. Sigyn non vuole ascoltare più niente. Si alza da tavola e passeggia nella brezza serale, ascoltando i discorsi di un cavaliere, l’unico che non le chiede se nel ragazzino che giocava con lei da bambina c’era già l’ombra della follia maledetta che lo avrebbe dannato.

Se n’è andato.

Di lui non rimangono che pettegolezzi e ricordi sempre più flebili, un paio di guanti offerti e poi rifiutati, un bacio dato per sbaglio – ma che resta comunque il primo.

Era folle, crudele, corroso dalla gelosia. Uno Jotunn adottato da Odino, ingrato e crudele.

Non è mai stato il ragazzo che credeva. Così dicono e forse hanno ragione – Sigyn non vuole pensarci, non sa che pensare. L’unica cosa di cui è certa è che se riuscisse a piangere starebbe meglio, ma i suoi occhi sono asciutti, le lacrime congelate. E perché dovrebbe farlo, poi? Loki non era niente se non una conoscenza legata al passato, un amico d’infanzia.

Thor, vedendola, l’ha abbracciata stretta e le ha raccontato del suo dolore, ma non ha voluto infierire sul fratello che ha perso e contro cui ha combattuto. Sigyn, però, ha sentito il suo dolore. Le è rimasto addosso. La visita ad Asgard non l’ha aiutata a dimenticare, ma cosa avrebbe dovuto cancellare dalla propria testa, esattamente?

Nel giardino di Vanheim il suo accompagnatore la stringe a sé sfiorandole le labbra in un bacio dolce e senz’altro romantico, che non sa di sudore e terra e foglie. Sigyn lo lascia fare – la sua testa è altrove, nel Regno dei Morti, e non riesce a scambiare il trasporto del momento per amore. Il suo cuore resta freddo e muto. Si scioglie dall’abbraccio che sente estraneo e si allontana a disagio, accampando scuse.

Piangerà quella notte.

Lui se n’è andato.

Soffocherà singhiozzi che sanno di rimpianto – avrebbe dovuto dirglielo quand’era un ragazzo inquieto, con gli occhi scintillanti di vita e le gesta di Odino sulle labbra – quelle solo sfiorate per sbaglio, mai assaggiate, tagliate da una cicatrice che lei aveva visto rossa, ma che poi s’era senz’altro sbiancata. Non sarebbe servito a nulla, probabilmente: l’ingannatore avrebbe continuato a perseguire i suoi obiettivi con la stessa ferocia di un lupo. Piangerà, finalmente, sciogliendo il nodo di dolore allacciato alla sua anima. Allora le lacrime, calde e salate, sapranno di rimpianto.

Loki è caduto oltre il Bifrost, se n’è andato.

 

 

A Tom

 

L’angolo di Shilyss

Care Lettrici e Lettori,

Qualche settimana fa Rosmary mi ha sfidata a scrivere delle… drabble Loki/Sigyn, ovviamente. Abbiamo trattato per delle flashfic, ed eccole qua.

Con l’occasione ho deciso di dare vita a questo progetto.

Il titolo Lacci stretti tra fedeltà e inganno non è una novità: c’è una mia raccolta analoga su Wattpad, che contiene le minilong e le varie shot che qui su Efp ho postato separatamente.

 

Lacci stretti, qui su Efp, vuole essere il mio zibaldone, la raccolta di scritti brevi e missing moments in cui verranno archiviate tutte le scene che non possono finire nelle varie long per l’economia delle storie; quindi nei prossimi capitoli potrebbero esserci scene appartenenti agli universi delle fiabe, di Tesori, di Come un vizio assurdo e così via (qui il vostro contributo potrebbe essere essenziale).

L’intento è quello, comunque, di fornirvi flashfic o shot da leggere anche separatamente – e chissà che, qualche missing moments non vi faccia venire la voglia di imbarcarvi nelle rispettive long.

 

Questa prima raccolta appartiene a “Solo un accordo” e tratta del momento in cui la giovane Sigyn scopre che Loki è caduto dal Bifrost, ricollegandosi al primo film della serie. L’aggiornamento della long è prossimo a essere postato, a proposito ** (manca solo qualche dettaglio).

 

 

Voglio ringraziare chi leggerà/recensirà/listerà . Sono settimane complicate e anche il minimo supporto può essere d’aiuto – voi non sapete quanto. Leggo tutte le recensioni e se su alcune non trovate la risposta è perché alcune le fornisco privatamente.

 

Parafrasando l’infinita Melania G. Mazzucco, posso dire che “solo chi crea conosce la gioia di sapere che la freccia scoccata verso il cielo non è caduta ai nostri piedi, ma ha colpito il cuore di qualcuno” Per ulteriori info, tante foto di Loki, di Sigyn e di Tom e un po’ di divertimento… c’è la mia pagina facebook ♥ https://www.facebook.com/Shilyss/.  Ah, mi trovate pure su Twitter ;)

   
 
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