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Autore: Lucinda Slytherin    12/02/2020    1 recensioni
La vita del diavolo sta per essere stravolta dall'arrivo di un giovane sconosciuto che si presenterà improvvisamente alla sua porta e che si rivelerà essere più vicino a lui di quanto si possa pensare. Lucifer entrerà nuovamente in contrasto col padre, colpevole, secondo il re dell'inferno, di aver messo Simon sulla sua strada.. Ben presto, però, si renderà conto che è stato lui stesso a farlo. Il diavolo accetterà questa sua nuova e inaspettata identità? Riuscirà a proteggere colui che si scoprirà essere sangue del suo sangue? Sarà in grado di proteggere il principe dell'inferno?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Amenadiel, Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Mazikeen, Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza
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"Simon Morningstar"



Nonostante fossero già trascorsi alcuni giorni da quando Linda e Lucifer ebbero quella strana conversazione, la dottoressa non riusciva proprio a stare tranquilla. Forse Lucifer aveva sbagliato momento o forse era lei ad essere fin troppo apprensiva nei confronti del nipote, soggetto cardine della discussione. Maze, dal canto suo, non si era fermata un momento e, insieme ad Amenadiel, non aveva perso occasione di far venire a galla la verità. I due, infatti, cercarono di far sbottonare il giovane Martin, tutt'altro che volenteroso di far parola su quello che gli era accaduto. L'unica, a quanto pare, a conoscenza di quella minuscola parte del "sogno" era Ella, sempre più interessata al biondo.
 

[ Studio della Dottoressa Linda Martin. ]

《 Simon, posso parlarti un attimo? 》
Gli domandò la dottoressa dopo averlo convocato nel suo studio. Con la complicità del demone e del primo angelo di Dio, la donna aveva architettato un piano che, se avesse funzionato, avrebbe regalato ai tre il risultato sperato.
《 Mi hai chiamato di soppiatto. Che succede? Il bambino non sta bene? E tu? Hai una brutta c'era, non mi dire che.. 》
《 Simon! 》  Lo interruppe, trascinandolo sul divano. Poi prese posto accanto a lui. 《 Lasciami parlare. 》
《 Vai.. 》 Si limitò a dire lui, annuendo.
《 Ultimamente ti vedo un po' strano, sei sempre con la testa fra le nuvole e io mi sto davvero preoccupando. Non so cosa pensare, non vorrei essere invadente ma.. Sei mio nipote e non puoi chiedermi di far finta di nulla.. 》
Simon, dunque, si protese leggermente in avanti e deglutì, lasciandosi poi andare in un grosso sospiro. Cosa avrebbe dovuto fare? Dirglielo o non dirglielo? Se non gli avesse creduto? In fondo, chi avrebbe potuto reggere una storia del genere?
《 Tutto è cominciato quando mi hanno sparato. In quel periodo, prima del mio risveglio, feci un brutto sogno, un sogno che non avevo mai fatto. Orribile.. 》 Il racconto venne interrotto dal singhiozzio sfrenato del ragazzo. Quei ricordi lo stavano divorando dal momento stesso in cui divenirono tali. Linda prese le mani fra le sue, cercando di calmarlo e lui riprese. 《 Era un luogo buio, lugubre, dall'aria afosa e pesante. Soltanto urla attorno a me, nient'altro, finché non mi apparve di fronte un essere dalle strane sembianze, dalle fattezze altresì simili a quelle di una donna. Il suo sguardo era torvo e la sua voce avrebbe fatto rabbrividire chiunque. Di fianco, d'improvviso, si fecero avanti degli esseri simili a lei. Ognuno di loro parlava una lingua strana ma io, non so come, riuscivo a decifrarla. 》
Linda sollevò le spalle in un sospiro e strinse le labbra, mentre i due, con le orecchie vispe poggiate sulla porta, ascoltavano attentamente.
《 Mi disse di chiamarsi Lilith, poi due di loro posero sul mio capo una corona di spine, affermando che stava lì ad aspettarmi da tanto tempo. Lei si avvicinò ancora un po' a me, io ero terrorizzato seppure non avesse la men che minima intenzione di farmi del male. Sistemò la corona che era sulla mia testa e incastonò lo sguardo al mio, sorridendo e dicendomi quanto io fossi simile a mio padre. 》
I sospiri erano interminabili, Amenadiel e Maze rimasero impietriti dal racconto di Simon. La dottoressa sgranò gli occhi e strinse istintivamente le mani del nipote che sembrava non aver ancora finito.
《 ... affermò di essere stata lei a salvarmi dall'incendio e.. ad avermi portato da Lucifer.. 》
La donna lasciò le mani di lui per poi allargare le braccia e stringerlo forte a sé.
《 Andrà tutto bene, tesoro, troveremo una soluzione. 》
 Mormorò fra le sue braccia. Non era di certo la reazione che il ragazzo si sarebbe aspettato: Linda stava solo dissimulando o era sul serio rimasta impassibile a quanto detto poco prima? Non sapeva ancora darsi una risposta, ma comunque ricambiò senza fare storie, inconsapevole di aver avuto altri interlocutori fuori dalla stanza.

 

[ Lux, Los Angeles. ]

Chloe, come concordato in precedenza, era andata a trovare Lucifer al suo locale, pronta per il loro tanto atteso appuntamento. Indossava un lungo abito di velluto blu, con un'accennata scollatura sul seno e un filo di raso argentato che le cingeva la vita. I capelli, invece, erano raccolti in un toupet alto, mentre delle ciocche le contornavano lateralmente il viso. I due sarebbero andati ad un'importante cena di beneficenza organizzata dall'élite della città.
《 Detective, sei uno splendore! 》
Esordì con un ghigno divertito il diavolo, vestito interamente di nero con un solo stacco rosso sulla cravatta. Si avvicinò e prese la donna sottobraccio, salutandola con un dolce bacio sulle labbra.
《 Anche tu non sei niente male! 》
Esclamò lei, ricambiando teneramente il bacio dell'uomo. Dopodichè raggiunsero l'esterno del locale e salirono sulla Corvette nera in direzione del Palace Hotel.
《 Allora, hai scoperto qualcosa su Simon? 》
La detective sembrava aver preso sul serio la questione. Lucifer, sorpreso dal suo interesse, morse istintivamente il labbro inferiore. Aveva giustappunto ricevuto una inequivocabile telefonata da parte del fratello che lo aggiornava sullo svolgersi delle loro "indagini".
《 In realtà sì. Mi ha telefono poco fa Amenadiel, dicendomi che la dottoressa è riuscita a farlo parlare. 》
《 E..? 》
《 E.. e la mia teoria era fondata. Non credo ci siano ulteriori dubbi. É solo che.. 》
《 Aspetta, aspetta. 》
Lo bloccò la Detective, poggiando una mano su quella dell'altro.
《 Mi stai dicendo che.. 》
《 Mio nipote non è il primo ibrido della storia. 》
Sospirò, poi continuò a raccontare.
《 Devo solo accertarmi del perché mio padre non mi abbia detto nulla.. insomma, come ha fatto Simon a nascondersi così bene? 》
Scosse la testa, picchettando nervosamente le dita della mano sinistra sul volante. Mentre la compagna issò le spalle incredula.
《 Il tuo ragionamento non fa una piega.. ma come avrebbe potuto nascondersi, se non conosceva lui stesso la sua vera identità? 》
Bhe, neppure lei aveva torto, ma l'uomo più affascinante di Los Angeles non le diede nemmeno il tempo di formulare altri pensieri.
《 Forse non era lui a nascondere se stesso, ma era qualcun'altro a farlo. 》
Rispose senza esitare, mentre col piede sinistro spinse l'acceleratore, notando l'edificio sempre più vicino.

 

[ N. 19 di cartagena Street, residenza di Ella Lopez (qualche ora dopo). ]

《 Beh.. allora ci vediamo domani al lavoro.. 》
Mormorò Simon sull'uscio della porta(aveva da poco preso il posto come agente), dopo aver trascorso la serata insieme al medico forense. I due sembravano sempre più affiatati e non riuscivano proprio a star lontani l'uno dall'altra, complice la forte attrazione che li univa. Ella, proprio quella sera, s'era messa in tiro nella speranza di poter c'entrare il proprio obiettivo. Era sempre stata affascinata da quel gigante biondo che le stava rubando il cuore.
《 Hai altri impegni per questa sera? 》
Gli domandò lei, intersecando le dita della mano destra a quella della sinistra. Era palesemente nervosa ed un eventuale rifiuto da parte del ragazzo l'avrebbe certamente ferita. Lo osservava in quella camicia dal colore simile a quello dei suoi occhi e quella giacca dai toni scuri metteva in risalto la sua carnagione chiara. Simon avanzò verso di lei e le rispose con un raggiante sorriso, poi afferrò le sue mani ed agganciò lo sguardo al suo.
《 Assolutamente no, mi sono riservato a te.. 》
Ella, a questo punto, tentò di reggere lo sguardo del biondo e strinse a sua volta le mani di lui. Quest'ultimo continuò a guardarla con attenzione per poi chinarsi e spingere le labbra contro quelle di lei. Questa volta il bacio aumentò d'intensità, le lingue si fecero spazio nella bocca dell'altro in un bacio molto molto appassionato.
Senza aggiungere altro, Ella si liberò le mani e spalancò la porta di casa, trascinando Simon dentro con sè. Dopo quell'impercettibile lasso di tempo, riprese a baciarlo sempre più coinvolta e issò le braccia, portandole sul viso di lui che immediatamente avvolse i fianchi di lei, sollevandola da terra.
《 Simon.. 》
Biascicò, intenta a spogliarlo della giacca. Il biondo indietreggiò di qualche passo sino a raggiungere il divano e si liberò anche della camicia celeste, mettendo di conseguenza in evidenza la recente cicatrice all'altezza del cuore. Ella, invece fece scivolare giù il vestito porpora e si posizionò a cavalcioni sulle gambe di lui, tangendo coi polpestrelli l'addominale definito del ragazzo.
《 Ti desidero da impazzire.. 》
Sussurrò lui, Stringendola con dolcezza, mentre il suo petto accaldato aderiva impaziente a quello altrettanto caldo di lei. I baci si susseguirono ancora per un po', finché frenetiche le labbra di Simon lasciarono umidi baci sul collo di Ella. I loro bacini iniziarono a cercarsi, ansiosi di aversi.
《 Simon.. 》
Sussurrò ancora una volta, mentre le labbra calde del ragazzo si facevano strada sul suo seno e le sue mani percorrevano con veemenza la sua schiena. Le dita di lei affondarono sui suoi capelli dorati, tirandoli appena.
《 Anch'io ti voglio.. 》
Accennò, gemendo fra le sue braccia. Simon, d'improvviso, abbandonò momentaneamente il suo seno e, cingendola con un braccio, la lasciò distendersi per poi posizionarsi fra le sue gambe. Sbottonò velocemente i pantaloni e si liberò dell'intimo, rimanendo totalmente nudo. Protese il busto in avanti, dopodiché si spinse verso il basso sino a raggiungere il basso ventre dell'altra, desiderosa di averlo. Le mani di lui s'adagiarono alle gambe di lei. le labbra, invece, dopo aver lasciato un evidente segno ematico sul fianco della donna, si dedicarono alla sua intimità, spogliandola degli slip. In seguito seguito osservò dal basso il medico forense prima di chinare il capo e stuzzicarla facendosi largo fra le due gambe.
《 Ti prego.. 》
Biascicò la donna, palesando il desiderio di volerlo baciare ancora. Il biondo tornò sulle labbra di lei, baciandola con trasporto mentre finalmente si stava concedendo in maniera totale alla donna. L'attrazione reciproca, l'alchimia che li legava diede vita ad un amplesso carico di intensità ed erotismo, lasciando i due grondanti di sudore e fortemente affannati. Infine, affaticati dall'intensa prestazone fisica, caddero l'uno sull'altra fra le braccia di Morfeo.
   
 
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