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Autore: Ily Briarroot    15/02/2020    2 recensioni
Fanfiction partecipante al contest "Fluff Flash Contest" indetto da Lita_EFP sul forum di EFP"Akemi era bella, gentile. Brillava di una luce che coinvolgeva l'ambiente circostante, ma di questo si era accorto già venti anni prima.
La guardò, sorridendole di rimando, e lasciò che tutto ciò che era stato lo avvolgesse del tutto."
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Akemi Miyano, Tooru Amuro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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ATTENZIONE: spoiler in Italia per quanto riguarda gli ultimi avvenimenti del manga che riguardano Amuro/Rei.



Node




Lui, il volto serio e pensieroso, che non osava lasciare trapelare nulla.

Lei, l'espressione serena e cordiale che gli era rimasta da sempre nel cuore, nonostante gli anni appena trascorsi. Anni che, di colpo, sembravano annullati da uno sguardo.

Quest'ultima sorrise, il sorriso più bello che potesse mostrare, e gli si avvicinò istintivamente.

«Ciao, Rei».

Il giovane uomo si sentì improvvisamente spogliato di tutto, ben lontano dalla realtà nella quale viveva fino a pochi istanti prima. Akemi era bella, gentile. Brillava di una luce che coinvolgeva l'ambiente circostante, ma di questo si era accorto già venti anni prima.

La guardò, sorridendole di rimando, e lasciò che tutto ciò che era stato lo avvolgesse del tutto.

«Ciao Akemi, mi fa piacere rivederti».


Stavano camminando verso il centro e, nonostante le occhiate fugaci che Akemi lanciava dietro sé per controllare qualcosa, Rei non riusciva a scorgere la benché minima preoccupazione della ragazza in quel momento, se non l'entusiasmo per averlo ritrovato.

«Non avrei mai pensato di poterti incontrare proprio qui» confessó lei, guardandolo appena.

«Ricordo ancora quando passavamo i pomeriggi a giocare insieme».

«Già... che bel periodo. Anche se io facevo puntualmente a botte e tu mi soccorrevi» le rispose ridacchiando mentre ammirava il cielo terso, «ho alcune faccende da sbrigare ed eccomi. Che strana coincidenza ritrovare proprio te».

L'amica d'infanzia non se ne accorse, ma Rei la scrutava. Attento a ogni parola che gli rivolgeva, al suono limpido della sua voce, a ogni sguardo, non poté fare a meno di maledirsi per aver deciso d'intraprendere la strada che lo aveva portato lontano dalla sua amica d'infanzia. E da tutto ciò che lei aveva sempre significato, in un modo o nell'altro.

Chiacchierarono per un'altra ora, finché l'attenzione del ragazzo non venne catturata da altro.

Senza neanche interromperla, avvicinò le mani al suo viso e le sollevò delicatamente il mento. Akemi s'interruppe e lo fissò confusa, inarcando appena un sopracciglio.

«Sai... » iniziò Rei, perdendosi nei suoi occhi verde mare, «... assomigli molto a tua madre. Avete lo stesso sguardo».

La ragazza accennò un sorriso stavolta malinconico, rilassandosi alla percezione di sicurezza che quel contatto le trasmetteva. Non riuscì a voltare lo sguardo dal viso di lui, così profondo e indagatore.

«Mi fa piacere che tu lo dica. Non so se hai sentito, ma...» iniziò a spiegargli, ridestandosi dopo qualche istante.

«Sì, mi dispiace tanto. Devo molto a Elena» le rispose Rei, il tono di voce più affievolito mentre la malinconia si faceva spazio anche dentro di lui, «ma hai una sorella più piccola, no? Come sta?».

Akemi si rasserenò, annuendo con vigore.

«Shiho sta studiando in America. Non ci vediamo spesso, però le telefono praticamente tutti i giorni».

Rei sorrise tranquillo, lasciando che il venticello fresco gli scompigliasse i capelli biondi. Si chiese per quanto tempo avrebbe potuto godere della compagnia di Akemi prima di perderla di vista ancora una volta. Prima che l'oscurità delle loro vite tornasse a sommergerli con una brutalità tale da non lasciare loro via di scampo. Notò gli uomini vestiti di nero alle loro spalle, ma decise di non pensarci per entrambi.

«Ehi, che ne dici di prenderci una pausa da tutto?» le chiese, alzandosi in piedi. «Mi hai detto che studi, giusto? Quindi per oggi niente lezione, niente di niente. Ce la prendiamo comoda».

Lei sgranò gli occhi perplessa, dopodiché scoppiò a ridere.

«Va bene. Ma saremo indietro prima di sera, intesi?».

«Perché? Aspetta, non dirmi che hai un fidanzato geloso che ti aspetta a casa» affermò, fingendo preoccupazione. «Se è così me ne vado subito».

«No, nessun fidanzato. E va bene, ma a patto che mi racconti tutto di te. Avrai ancora tante cose da dirmi» gli rispose divertita, scrutando la sua espressione.

Fu quello il momento esatto in cui il ragazzo si avvicinò all'altezza del suo viso, spostandole una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio.

«Domani devo partire e non credo di tornare in Giappone molto presto. Tu sei una delle poche persone che mi tengono legato qui» le mormorò, sfiorandole la guancia con le labbra, «tu ed Elena. Allora, andiamo?».

Le porse poi la mano e la aiutò a scendere dalla base in pietra della fontana, mentre le gote di Akemi s'imporporavano velocemente.

Quest'ultima gli strinse la mano, il cuore a mille, mentre lasciava da parte ogni sorta di preoccupazione e di ansia. Mentre tornava con la mente ai giorni più felici della sua vita con lui, con Rei.


**************


Nota dell'autrice:

Ciao! Questa storia è scritta per il contest “Fluff Flash Contest” di Lita_EFP (e infatti è molto “flash”) e l'ho scritta pensando a quanto sarebbe stato bello un incontro di Akemi e Rei da adulti. E sì, è ambientata quando Shiho è ancora in America, quindi Akemi non aveva ancora conosciuto Akai.

Buona lettura a tutti!

  
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