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Autore: Il Moro    20/02/2020    1 recensioni
Zagor viaggia verso sud, diretto al grande raduno dei capi Cherokee. Tex sale al nord, all'inseguimento di un malvivente. Si ritrovano a passare nello stesso luogo, separati dall'abisso del tempo.
La fitta foresta sul fondo della valle appare antica, e silenziosa. Persino gli animali tacciono. Come per non disturbare. Eppure a volte, la notte, si possono udire dei sussurri sinistri...
Riusciranno Tex e Zagor a svelare il mistero de "La valle nascosta"?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zagor e Cico proseguono per la loro strada dopo aver salutato Mongaela.
«Hai s-s-s-sentito quello che ha detto? Wendigo!» esclama Cico, mordendosi nervosamente le unghie.
«Non si riferisce sicuramente al wendigo che conosciamo bene. E non è la prima volta che abbiamo a che fare con un indiano che scambia per uno spirito dei boschi qualcosa di ben più terreno. Ricordi quel ragazzo cresciuto nella foresta? Anche lui era stato scambiato per un wendigo.»
«Va bene. Ma qualcosa che si può scambiare per un wendigo comunque in giro c'è! Lo sapevo io che questa scorciatoia era una pessima idea...» 
«Esagerato. Probabilmente il vecchio Mongaela è rimasto da solo per troppo tempo. Non penso che un branco di demoni silvani si farebbe scrupoli ad attaccare un vecchio solo...»
La marcia prosegue tra le invettive di Cico, finché Zagor interrompe il fiume di lamentele dicendo: «Temo che il buon Mongaela ci abbia fatto fare tardi. Non credo che riusciremo a raggiungere il trading post prima che faccia buio.»
«COOSA?! E me lo dici così? Hai dimenticato che qui in giro ci sono...»
«Sì, sì, va bene. Ora però è meglio cercare un posto per... aspetta.»
«Cosa? Cosa? Sono i wendigo? Sono qui intorno, vero? Oh, lo sapevo che...»
«Ma smettila. Se pure esistessero, dovrebbero essere silenziosi, no? Invece, questo è il passo di un uomo bianco.»
E infatti qualche istante dopo sbuca dalle fronde degli alberi un bianco grande e grosso, alto quasi quanto Zagor ma reso ancora più imponente dal berretto di pelo, dal vestito pieno di frange, dalla barba lunga fino al petto e dalla pancia prominente. Porta un lungo fucile da caccia allacciato alla schiena e un gran sorriso stampato in faccia, oltre a tre conigli appesi alla cintura.
«Oh, avevo sentito bene, allora! Buongiorno!» il vocione del trapper rimbomba contro la parete di roccia. «Se siete trapper anche voi, sappiate che questa è la mia zona... ma non mi sembrate trapper, in effetti.»
«Non lo siamo. Il mio nome è Cico Felipe Cayetano Lopez y Martinez...»
Zagor arresta lo sproloquio di nomi posando una mano sulla spalla dell'amico. «...detto Cico. Io, invece, sono Zagor.»
Il trapper rovescia all'indietro la testa e scoppia in una risata fragorosa, sufficiente a far scappare qualsiasi animale stesse cacciando nel giro di un miglio. «Ah, ah! Siete simpatici, voi due! Quindi, non siete cacciatori? Bene, bene! Ma dove state andando? Queste non sono piste molto battute, di solito...»
«Ci avevano detto che sarebbe stata una scorciatoia, dobbiamo arrivare al trading post di Stuart Lincoln...»
«Continuando da questa parte ci arrivate, ma chi vi ha detto che è una scorciatoia è un cretino o vi ha fatto uno stupido scherzo.»
«E io che avevo detto?» commenta Cico, imbronciato.
«Quindi dici che non riusciremo ad arrivarci prima di stanotte?»
«Oh, no, decisamente no!»
«Mmmh...» Zagor si gratta una guancia, pensoso. «Beh, è andata così. Non sarà la prima volta che dormiamo all'aperto.»
«Ma non se ne parla!» il trapper indica un punto più a valle. «La mia capanna è da quella parte. È piccola, ma c'è abbastanza spazio per due pagliericci in più.»
«Non so è il caso...» inizia Zagor, ma Cico lo interrompe.
«Zagor! Non vorrai offendere il nostro gentile ospite, vero?»
«No, no, certo... ma, amico, non ti conviene offrirci anche la cena, o Cico ti finirà tutte le provviste per l'inverno.»
La risata del trapper risuona di nuovo in tutta la valle. «Dovrò chiudere a chiave la dispensa, allora! Ma non c'è problema, le mie trappole oggi hanno fruttato questi bei tre conigli, quindi a domani ci arriviamo!»
«Non esserne così sicuro...» dice Zagor, sorridendo.
«Ah ah ah! A proposito, il mio nome è Moses Ferretti.»
«Spagolo?» chiede Cico, mentre si incamminano.
«Italiano. Cioè, mio nonno. Io sono nato a Boston, ma la mia famiglia si è trasferita più a est quando...»
   
 
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