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Autore: AlbAM    01/03/2020    8 recensioni
Non c'è pace per la nostra squadra! Avevano appena risolto il caso della "bestia" ed ecco che un killer misterioso inizia a colpire gli informatori di Dan!
E Lucifer che farà ora che ha scoperto la verità su Dromos e come affronterà questa inaspettata paternità?
Riuscirà nel difficile compito di dimostrarsi allo stesso tempo un buon compagno per Chloe e un buon padre per il diavoletto fastidioso?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13

Il perdono di Dio e degli uomini


"Papà" chiamò disperato Dromos prendendo il padre tra le braccia.

Chloe dall'altra parte della vetrata piangeva anche lei.

Dromos trovò la forza per concentrarsi il tanto da rimuovere la spada che bloccava le porte della sala del Pendolo di Foucault, uscirono tutti tranne Ella che si avvicinò a Chloe abbracciandola.

"Chloe, vieni, forse non è come sembra… Forse è solo ferito!" cercò di confortarla.

Chloe la guardò pallida in viso e fece per alzarsi, ma non aveva più forze, le ginocchia si piegarono e sarebbe caduta a terra se Ella non l'avesse sorretta.

Uscirono abbracciate e raggiunsero Dromos che distrutto dal dolore stringeva Lucifer a sé.

"Lucifer!" chiamò Chloe con un filo di voce accasciandosi sul corpo esanime del Signore dell'Inferno singhiozzando disperata.

Dromos la lasciò piangere per un po' poi allungò una mano e le accarezzò i capelli, posò delicatamente Lucifer sul pavimento e strinse a sé Chloe che restituì l'abbraccio.

Ella, Maze, Dan e Linda, che ora teneva in braccio Charlie, si erano stretti intorno a Chloe e piangevano in silenzio.

Anche Amenadiel piangeva "Riuscivi a farmi incazzare come pochi fratellino, ma ora darei la mia vita per vedere ancora quell'irritante sorrisetto ironico e sentire una delle tue stupide battute sarcastiche!"

Michele osservava la scena con aria indecifrabile, Sariel gli si avvicinò zoppicante "Abbiamo vinto?" domandò.

Michele si voltò e lo guardò come se non lo vedesse.

"Abbiamo vinto o no?" insistette l'angelo.

"Sta zitto, imbecille!" gli rispose Michele irritato voltandogli le spalle e allontanandosi.

Sariel lo fissò senza capire.

Dromos osservò Michele poggiarsi al parapetto della terrazza e osservare cupo e silenzioso il panorama di fronte a lui.

"Voglio parlargli!" disse deciso sciogliendosi dall'abbraccio di Chloe e alzandosi in piedi.

"No, ti prego…!" lo fermò Ella.

"Io voglio capire, voglio che mi spieghi perché lo ha fatto" rispose Dromos con tono pacato ma fermo dirigendosi verso Michele.

Sariel si mise tra lui e Michele.

"Spostati" gli intimò Dromos.

Sariel non si mosse.

"Lascialo passare" gli ordinò Michele, Sariel eseguì indispettito.

"Che vuoi?" domandò Michele a Dromos.

Dromos osservò silenziosamente l'angelo che lo sovrastava con la sua mole, notò che il suo volto esprimeva dolore malgrado le ferite causategli dai pugni rabbiosi di Lucifer fossero già quasi guarite.

"Ti ho chiesto che vuoi" ripeté nervosamente Michele.

"Non hai l'aria di uno che ha appena ottenuto la vendetta tanto attesa" osservò Dromos fissandolo negli occhi.

"È quello che credi!" commentò l'angelo cercando di sorridere sarcastico.

"È quello che vedo e che sento!" rispose il piccolo angelo.

"Levati di torno!" rispose Michele teso, si era reso conto che il nipote aveva davvero la capacità di cogliere le sue vere emozioni.

"Ti dà fastidio che ti legga così bene… zio?" Dromos calcò volutamente l'accento sull'ultima parola continuando a mantenere lo sguardo fisso negli occhi di Michele.

"Non permetterti di rivolgerti a me in quel modo" gli rispose l'angelo minacciandolo con la sua spada "e levati di torno, non te lo ripeterò un terza volta!"

"Voglio sapere perché lo hai fatto, perché hai ucciso mio padre, il vero motivo"

"Il vero motivo lo hai già detto tu, volevo la mia vendetta e adesso vattene!"

"Quella è una scusa, dimmi perché hai ucciso mio padre, perché odiavi tanto tuo fratello da arrivare ad ucciderlo!" domandò ancora Dromos.

Michele osservò il nipote per qualche istante "Sei tale e quale Samael!" commentò inaspettatamente con gli occhi lucidi per la commozione, rinfoderò la spada e continuò "Tuo padre non era più mio fratello, non lo capisci? Non sopportavo più quello che era diventato, tu non sai com'era, non lo hai conosciuto prima che si trasformasse in Lucifer! Lui era il più bello, il più intelligente, il più vicino a nostro Padre di tutti noi e poi si è perso, capisci?"

"Io capisco che hai ucciso mio padre perché non eri abbastanza maturo da accettarlo così come era, con i suoi pregi e i suoi difetti, tu volevi un eroe in cui credere e quando lui è caduto ti sei sentito deluso e tradito. Invece di stargli vicino come avresti dovuto lo hai abbandonato al suo destino infernale, sei stato tu il primo a tradirlo anzi siete stati tutti voi!" concluse Dromos rivolgendosi furioso anche agli altri angeli che abbassarono lo sguardo imbarazzati.

"No, non è così, nipote. Io… Io non volevo uccidere mio fratello, io volevo uccidere Lucifer, come tu hai ucciso il demone che era in te a causa sua"

Dromos lo fissò disgustato "Continui a parlare come se Lucifer e tuo fratello fossero due persone diverse! Non capisci che non è così? Uccidendo Lucifer hai ucciso tuo fratello Samael. Quanto a me, posso anche essere riuscito a portare fuori la mia anima angelica ma sono e sarò sempre anche un demone!"

"Lo credi davvero?" lo sfidò Michele.

Dromos rispose con la stessa aria di sfida, aprì le ali, si concentrò e… non successe niente.

"Ma cosa…?” Si domandò Dromos provando ancora. Niente non riusciva più a cambiare aspetto, rivolse uno sguardo incredulo a Michele che crollando in ginocchio gli rispose in lacrime "Hai capito ora cosa desideravo davvero?"

Dromos lo osservò piangere, intorno a loro si era fatto il silenzio, nessuno parlava, alcuni piangevano silenziosamente. Dromos osservò la detective che accarezzava il volto di Lucifer mormorando il suo nome e improvvisamente fu colto da un'inaspettata rivelazione.

Si avvicinò a Michele e gli posò una mano su una spalla "Credo di aver capito, forse non hai del tutto torto!" gli disse pacato, Michele lo guardò stupito.

Dromos si accostò a Chloe e le disse gentilmente "Non pronunciare più quel nome Chloe, non serve a nulla, Lucifer è morto e non tornerà"

Chloe gli rivolse uno sguardo distrutto dal dolore.

"Dromos, non credo che la aiuti parlandole in questo modo!" intervenne Dan un po' irritato per la poca delicatezza dimostrata da Dromos.

Ma questi continuò prendendo il viso di Chloe tra le mani "Ascolta Chloe, Michele ha ucciso Lucifer ma forse Samael è vivo e ha bisogno del nostro aiuto, capisci cosa voglio dire?"

"No… Non ti capisco, come potrebbe essere, che cosa vuoi dire Dromos?" domandò confusa Chloe.

"Voglio dire che forse Samael è imprigionato nel corpo e nella mente di Lucifer, come il Dromos che vedi ora era imprigionato nel demone che ero!"

Il viso di Chloe si illuminò di speranza "Vuoi dire che forse ha soltanto bisogno di aiuto per riuscire a tornare?"

"Esatto Chloe, ma per aiutarlo dobbiamo chiamarlo con il suo vero nome!"

Chloe abbracciò l'angelo e gli sussurrò "Aiutami a riportarlo a casa!"


#


Samael seguì le voci di Chloe e Dromos che lo chiamavano, volò veloce fino a quando iniziò a scorgere due ombre scure, la cui forma dapprima indistinta si fece sempre più definita fino a poter distinguere chiaramente Chloe e Dromos inginocchiati e abbracciati.

"Eccomi!" esclamò aprendo gli occhi e mettendosi seduto.

Chloe lo abbracciò nascondendo il viso contro il suo petto.

Samael la strinse a sé e per un attimo l'angoscia provata nella prigione infernale gli strinse di nuovo il cuore.

"Mi avete riportato a casa, Chloe, tu e Dromos mi avete salvato!" mormorò allungando un braccio per far capire al figlio che voleva abbracciare anche lui.

Dromos non se lo fece dire due volte e si lanciò tra le braccia di suo padre e di Chloe.

Samael si guardò intorno e notando gli sguardi sbalorditi degli amici domandò perplesso "Che succede, che avete da guardarmi in quel modo?"

"Guardati riflesso nelle vetrate!" rispose Dromos con gli occhi che brillavano di gioia.

Samael si alzò in piedi e ammutolì di fronte all'immagine che gli rimandò il cristallo.

Un angelo bellissimo dai capelli ricci e corvini dai riflessi blu scuro lo guardava con due occhi neri che emettevano bagliori dorati ad ogni battito delle palpebre.

Le sue ali erano talmente candide da emanare piccoli lampi di luce bianca ad ogni minimo movimento, il suo corpo era contornato da un'aura di luce che si muoveva leggera insieme a lui.

"Oh no… di nuovo quegli assurdi riccioli impossibili da pettinare!" si lamentò.

"Beh… È tutto quello che hai da commentare?" gli domandò ridacchiando Amenadiel.

"Non hai idea di quanto sia difficile domarli!" rispose Samael passandosi una mano tra i capelli.

"Comincio a pensare che quello vanitoso fosse Samael" commentò Chloe sorridendo.

Tutti i fratelli e gli amici si strinsero intorno a Samael, tutti meno Michele che se ne stava ancora inginocchiato in disparte, con lo sguardo rivolto al pavimento.

Samael lo notò, si sciolse dagli abbracci e si avvicinò al fratello porgendogli una mano.

Chloe notò che Samael era molto più sciolto e pacato nei movimenti rispetto a Lucifer, il suo portamento esprimeva una sicurezza e una forza interiore che il "diavolo" non aveva mai mostrato di possedere.

Michele alzò lo sguardo e domandò tristemente "Riesci ancora a fidarti dopo quello che ti ho fatto, fratello?"

Samael annuì, Michele allungò la sua mano per stringere quella del fratello e alzarsi in piedi "Ho fatto molte cose di cui non vado fiero per riportarti tra di noi, Samael. Non mi sono mai vergognato tanto come quando ti ho visto chiudere gli occhi e scivolare lasciando il tuo sangue su quel vetro, o meglio, solo quando ho ucciso quel povero ragazzo innocente ho provato altrettanto disgusto per me stesso!" disse Michele con aria addolorata.

"Lo so e mi dispiace… Mi dispiace per tutto, per la ferita che ti ha causato tanto dolore, per averti deluso tanto tempo fa e perché tra tutti i fratelli nostro Padre ha scelto te per aiutare Chloe e Dromos nel difficile compito di mostrarmi la via per perdonare me stesso fino in fondo" rispose Samael abbracciandolo.

Michele restituì l'abbraccio "Bentornato, fratello mio" mormorò felice e in quel momento l'argento delle sue ali tornò a brillare così forte da diventare quasi accecante.

"Samael, davvero era tutto un piano di nostro Padre?" domandò stupito Amenadiel.

"È così, Amenadiel" rispose Aniel comparendo alle sue spalle "solo Michele, il più onesto e retto tra noi, colui che più di tutti aveva sofferto nel veder cadere Samael poteva aiutare Lucifer, ma solo perdendo se stesso e commettendo errori tanto gravi da permettergli, infine, di comprendere Lucifer e vergognarsi del proprio odio"

"E tu lo hai sempre saputo e te lo sei tenuto per te, stangona?" intervenne Maze.

Aniel la guardò divertita "No, non lo sapevo neanche io, nostro Padre non ci racconta le sue intenzioni, si limita a lasciare che arriviamo da soli alle conclusioni"

"Già… comodo, così!" commentò il demone.

"Beh, sono i pro e i contro del libero arbitrio, Maze" intervenne Camael porgendole un braccio per aiutarla a sostenersi "preferiresti non avere la possibilità di scegliere?"

"No, tutto sommato preferisco che si tenga i suoi scopi divini per sé, almeno così non ci mancano le sorprese!" considerò Maze, accettando l'aiuto di Camael e rivolgendogli un sorriso così sensuale da farlo arrossire.

"Ok, Samael è tornato, tutti ci siamo perdonati ed è tutto bellissimo" intervenne Dan "Ma adesso che cosa succederà?"

Ci fu un attimo di silenzio, seguito da un sospiro di Samael.

"Ora ogni cosa tornerà al suo posto Dan, io tornerò a governare l'Inferno e voi tornerete a vivere la vostra vita di umani, com'è giusto che sia!"

Chloe abbassò lo sguardo in silenzio.

"E Dromos?" domandò Ella timorosa della risposta.

"Dromos può scegliere se tornare all'Inferno o raggiungere la Città d'Argento, la sua trasformazione glielo permette" rispose Aniel.

"Non mi interessa raggiungere la Città d'Argento, se non posso vivere con la donna che amo e con mio figlio allora il mio posto può essere solo al fianco di mio padre"

"Che significa tuo figlio?" chiese Samael rivolgendo uno sguardo severo a Dromos che arrossì e abbassò lo sguardo.

"Come... come lo sai?" domandò Ella stupita.

"Se n'è accorta Aniel" rispose Dromos avvicinandosi a Ella e abbracciandola "Mi dispiace tanto, io non credevo di poter avere figli. I miei fratelli non possono procreare, non sapevo di essere… diverso"

"A me non dispiace per niente, Dromos, ma non voglio che tu torni all'Inferno" rispose Ella piangendo e stringendosi all'angelo come per impedirgli di andar via.

"Dromos potrà tornare ogni anno la settimana di Natale per stare con la sua famiglia" concesse Samael "di più non posso fare!"

"E tu, Samael?" domandò Chloe "quando potrai tornare dalla tua famiglia?" Samael si avvicino a Chloe e le prese il viso tra le mani "Sai già la risposta, detective, al nostro amore non è più concesso esprimersi in questo mondo. Ma un giorno potrai scegliere se raggiungermi o no. Anche Ella potrà scegliere, è il dono di mio Padre per aver amato me e Dromos nonostante sapeste ciò che eravamo!"

Chloe annuì, il suo volto era rigato di lacrime, dentro di sé aveva sempre saputo che un giorno Lucifer, o meglio Samael, sarebbe dovuto tornare ai suoi doveri di Re degli Inferi e nonostante sapesse già quale sarebbe stata la sua scelta futura, in quel momento non poteva evitare di sentire un profondo dolore al pensiero di lasciar andare per la seconda volta Samael perché sapeva bene che non avrebbe potuto amare nessun altro e che nonostante l'amore dei suoi amici e di sua figlia Trixie, si sarebbe sentita sola per il resto della sua vita.

"Ma che accidente di dono sarebbe scegliere di vivere all'Inferno, Samael!" commentò rabbiosamente Dan "A me sembra una punizione, non un dono!"

"No amico, ti sbagli è un dono perché a nessun altro umano è concesso scegliere consapevolmente tra Inferno e Paradiso" spiegò Dromos.

"Quindi… io non potrò scegliere?" domandò Dan scosso.

"In ogni modo non ti è dato saperlo ora, mi dispiace Dan" rispose Samael.

"Beh, forse è meglio così" concluse Dan amaramente.

"Beh, a questo punto mi sa che me ne torno a casa anche io, in fondo il mio posto e là, con voi due idioti!"

"Ma noi… noi siamo diventati una famiglia" intervenne Linda "non capisco perché proprio ora dobbiamo separarci, Dromos e Samael voi siete gli zii di Charlie!"

"Quando si diventa adulti bisogna avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e fare delle scelte, sei stata tu la prima ad insegnarmelo Linda" rispose Samael "E a volte prendersi le proprie responsabilità significa avere il coraggio di staccarsi dalla famiglia e seguire la propria strada, ma questo non significa smettere di volersi bene. Noi ci ameremo sempre e…" Samael si interruppe commosso, sospirò e concluse "È ora di andare Dromos".

"Samael" mormorò Chloe stringendosi contro il suo petto senza riuscire a trattenere le lacrime.

"A presto, detective!" rispose il Signore degli Inferi baciandola dolcemente.

Dromos abbracciò a sua volta Ella "Ci vediamo a Natale, au revoir ma petit coroner!"

"Arrivederci estùpido angelo!" rispose piangendo Ella.

Dromos, Samael e tutti gli angeli aprirono le ali, anche Camael che sorreggeva ancora Maze "Hey, vedi di mollarmi il braccio, non ho intenzione di ritrovarmi nella Città d'Argento con voi fighetti!" lo apostrofò lei.

"Uh, beh… veramente pensavo di accompagnarti, mi sembri ancora provata dalla ferita e…" rispose lui imbarazzato.

"Ah... beh. Allora fai come vuoi!" lo interruppe Maze cercando di fare l'indifferente nonostante si sentisse lusingata dalla premura dell'angelo.

"Dromos aspetta!" chiamò Ella "Se è maschio voglio chiamarlo Elyas, ma se è femmina?"

"È troppo strano Shakanshaa?" rispose un po' preoccupato Dromos.

Ella ci pensò un attimo "In fondo non è più strano di Ziggy Marley o Dweezil Zappa!"

Dromos sorrise, l'abbracciò e la baciò un'ultima volta prima di volare via.


Gli umani rimasero soli a contemplare gli angeli che volavano via, solo Amenadiel era rimasto con loro e stringeva a sé Linda e il piccolo Charlie che aveva nascosto le sue alette grigie.

Improvvisamene cominciarono a sentire un gran brusio venire dalla Sala del pendolo di Foucault, poco a poco famiglie festanti si riversarono sulla terrazza schiamazzando e commentando allegramente il panorama del sole che tramontava.

“Wow che bello!”

“Allora stasera si possono vedere i crateri lunari a occhio nudo!”

“Mammaaaaa!”

“Tommy ho detto che non devi sporgerti!!!”

Chloe si guardò intorno tristemente, la vita degli umani aveva ripreso a scorrere normalmente, ma la sua vita e quella dei suoi amici non sarebbe stata mai più la stessa.

“Andiamo a casa ragazzi, domani ci aspetta una nuova giornata in Centrale!” commentò avviandosi verso l'uscita.

#


Padre Ramirez rientrò nel suo appartamento sospirando, era stata una serata faticosa e deprimente.

Non c'era niente da fare, i suoi attuali parrocchiani erano tra i più negati musicalmente che avesse mai avuto, l'unica che gli dava soddisfazione era Ella.

Lei si che aveva una voce stupenda, ma purtroppo era ormai al termine di una gravidanza gemellare un po' difficoltosa per cui il medico le aveva proibito di fare qualsiasi tipo di sforzo compreso cantare alle prove del coro, figuriamoci se avrebbe potuto partecipare alla messa cantata di Natale prevista di lì a due giorni.

Padre Ramirez non aveva mai avuto il coraggio di farle domande sul padre dei gemelli, ma la sera prima sentendosi osservato mentre attraversava la chiesa si era voltato e beh... era sicuro di aver visto il ragazzo riccioluto di Ella sorridergli dal parapetto della navata sinistra, dalla schiena gli spuntavano un bel paio di ali candide dai riflessi dorati.

Il ragazzo gli aveva fatto l'occhiolino e padre Ramirez si era stropicciato gli occhi incredulo, era stato solo per un istante ma quando li aveva riaperti il ragazzo non c'era più.

Il sacerdote sorrise e scosse la testa, poi prese il suo basso, accese il tablet, mise le cuffie e iniziò a suonare "Don't stop me now" dei Queen.

Suonò per più di un'ora, poi decise di prepararsi la cena.

Rimettendo a posto il basso come sempre rivolse lo sguardo al portafoto sul comò. Una istantanea polaroid, in bianco e nero, ritraeva due adolescenti vestiti in stile anni settanta con i capelli lunghi fino alle spalle. Uno dei due ragazzi mostrava orgoglioso il suo basso appena comprato con i risparmi faticosamente conservati per due anni, l'altro, un ragazzo nero che era anche stato il suo migliore amico di sempre, era seduto al pianoforte. Erano in procinto di registrare un pezzo.

Padre Ramirez sorrise al ricordo dei tempi in cui lui e Frank erano convinti che sarebbero diventati due rockstar! Come era stata diversa la loro vita da quello che avevano sognato da ragazzini, anche se Frank si era avvicinato più di lui all'obiettivo adolescenziale.

In ogni modo padre Ramirez non si era mai pentito della sua scelta, al contrario era convinto di aver avuto una vita molto più ricca e interessante di quella che aveva sognato da ragazzino.

Allungò una mano per prendere il portafoto e spolverarlo, quando sentì un gran male al braccio sinistro e una potente fitta al cuore.


"Hey Rez… dai svegliati" padre Ramirez emise un gemito "Eh dai, svegliati!"

Il sacerdote emise un sospiro, aprì gli occhi e si ritrovò davanti un prete sorridente e barbuto dall'aria piuttosto familiare.

Si alzò frastornato e incredulo "Frank? Ma… Ma non è possibile, tu sei morto da anni! Ti hanno sparato nella tua chiesa!"

Padre Frank ridacchiò "Uh, uh… non ti dice niente la cosa?"

Padre Ramirez si voltò e vide se stesso steso per terra, tra le mani teneva ancora stretto il portafoto.

" Beh, immagino di essere morto… era un infarto?" domandò grattandosi il mento.

"Temo proprio di sì! " rispose padre Frank.

"E hanno mandato te a prendermi?"

Padre Frank sorrise allegro "In realtà doveva venire a prenderti l'angelo Aniel, ma Freddie Mercury ha detto che non aveva alcuna intenzione di rischiare di farsi fregare da David Bowie il miglior bassista rock disponibile a Los Angeles e ha insistito perché mandassero me!"


#


Trixie contemplava in silenzio le tombe di Chloe e Ella, erano sepolte accanto a suo padre Dan, morto prima di raggiungere i cinquant'anni a causa di un infarto inaspettato.

Il funerale era finito da poco e parenti e amici si stavano dirigendo verso le macchine.

Una mano si posò sulla sua spalla, si girò e vide il volto rassicurante di un uomo sulla trentina non molto alto e dai capelli neri e ricci, era Elyas uno dei due gemelli di Ella.

"Continuo a pensare che questo incidente non sia casuale Elyas, mamma guidava benissimo e anche se pioveva tanto non capisco come possa essere andata fuori strada in quel modo, senza neanche frenare…"

“Non lo so Trixie, forse era solo arrivato il loro momento come capita a tanti!”

“Ma non trovi strano che fossero in macchina insieme proprio la sera dell'incidente?”

"Beh, erano come due sorelle ed erano spesso insieme. Comunque è meglio così, se proprio mia madre doveva andarsene preferisco che se ne sia andata con la sua migliore amica" rispose lui.

Un giovane nero molto alto e muscoloso si avvicinò e si rivolse a Trixie “Papà e mamma ti aspettano in macchina con Noah e le bambine”

“Ok, grazie Charlie” rispose Trixie.

“Elyas io vengo con te se vuoi!” propose Charlie.

“Si, volentieri” rispose il ragazzo mentre Trixie raggiungeva il marito e le figlie.

“Tua sorella dov'è?” domandò Charlie guardandosi intorno perplesso.

"Indovina..." rispose Elyas con gli occhi che brillavano di un leggero bagliore dorato.

“Vuoi dire che...?”

“Ovvio... qualcuno doveva pur accompagnarle, non credi?” rispose Elyas con lo stesso sorriso allegro e malizioso di suo padre e di suo nonno.


#


Dromos entrò come un fulmine nella camera da letto di Samael, si lanciò sul letto e cominciò a scuotere il padre "Arrivano oggi, arrivano oggi!" urlò agitatissimo.

"Sei sicuro?" domandò Samael svegliandosi e passandosi una mano tra i capelli un po' frastornato.

"Si, sono sicurissimo, al duecento per cento, me lo ha detto Elyas" rispose Dromos che non riusciva a stare fermo per l'agitazione.

In quel momento uno spettinato e mezzo addormentato Camael entrò domandando perplesso "Hey, si può sapere che cos'è questo casino, io e Maze stiamo cercando di dormire!"

"Secondo il piccoletto Ella e Chloe stanno arrivando!" rispose Samael vestendosi velocemente.

"Sei sicuro?" domandò Camael.

"Al duecento per cento!" rispose Dromos emozionatissimo.

"Andiamo sul mio trono, da lì le vedremo arrivare di sicuro" propose Samael cercando di non mostrare la sua agitazione.

"Maze, vieni stanno arrivando Ella e Chloe" chiamò Camael aprendo le ali.


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"Siamo arrivate!" dichiarò Shakanshaa davanti al gigantesco portone infernale "Ora sta a voi, potete ancora cambiare idea!"

Chloe sorrise alla figlia di Ella, ancora una volta non poté fare a meno di pensare che la ragazza dai lunghi capelli ricci e scuri era praticamente il ritratto di suo padre.

"Ho aspettato questo momento per più trent'anni, non ho davvero intenzione di tirarmi indietro proprio adesso e penso neanche Ella!"

"Esatto!" annuì vigorosamente l'amica "Qui è dove vive tuo padre Shaky e perciò è dove voglio vivere anche io!"

La ragazza sorrise e notò stupita che sua madre e Chloe erano tornate ad avere l'aspetto che avevano ai tempi in cui si erano dovute separare da Dromos e Samael.

Non poté fare a meno di pensare che nonostante fossero state senza ombra di dubbio due belle donne anziane, ora che erano nuovamente giovani come nelle vecchie foto conservate nel computer di Trixie, erano davvero bellissime.

"Spero di avere anche io la fortuna di incontrare un uomo con cui condividere un amore profondo come il vostro!" sospirò "Ok, allora io vado!"

"Non vuoi entrare a salutare tuo padre e tuo nonno?" domandò Ella stupita.

"Oggi non posso mamma, il mio compito era di accompagnarvi fin qua, ma il sentiero infernale per raggiungere papà e Samael dovete percorrerlo da sole. Sta tranquilla tornerò presto a salutarvi con Elyas, sai bene che noi possiamo varcare il confine tra i due mondi ogni volta che ci va!"

Ella sorrise commossa e abbracciò la figlia.

Anche Chloe abbracciò Shakanshaa "Stai vicino a Trixie, ora che me ne sono andata anche io non ha più i genitori e anche se ormai è una donna adulta e sposata so che sarà dura per lei"

"Non preoccuparti zia Chloe, Trixie è praticamente una sorella maggiore per me ed Elyas, non la lasceremo sola"

Un rombo sordo annunciò che il portone infernale si stava aprendo "È ora, andate" annunciò Shakanshaa.

Chloe prese la mano di Ella, le due amiche si scambiarono uno sguardo d'incoraggiamento e si inoltrarono lungo il sentiero infernale scuro e colmo di cenere, Shakanshaa le osservò procedere sicure finché l'enorme portone di pietra si richiuse.

"Missione compiuta, fratellino!" comunicò ad Elyas sorridendo commossa.


#


"Allora… Vedi qualcosa? " domandò Dromos a Samael. Era arrampicato sul trono infernale insieme a Maze e Camael ed era agitatissimo.

"No, e stai calmo! Non eri tu quello che aveva imparato a gestire le emozioni in modo maturo?"

"Si ma sono agitato e se… se invece, se non…."

Samael alzò gli occhi al cielo "Non eri tu quello sicuro al 200 per cento?"

"Si io... lo ero, però…"

“Sei agitato!” concluse Camael ridacchiando.

“Esatto!” ammise Dromos.

"Eccole" esclamò Samael emozionatissimo

"Cosa, dove… dove sono, papà non le vedo!"

"Laggiù, sono quasi arrivate alla fine del sentiero che porta al ponte sullo Stige. Andiamo piccoletto, non vorremo far aspettare due signore!" Samael spalancò le ali e afferrò il figlio per la collottola trascinandolo con sé.

“Portami giù Camael, voglio salutarle anche io!” ordinò Maze sorridendo allegra al suo compagno.


“Santo cielo, eccoli!” urlò Ella indicando Samael e Dromos che volevano verso di loro.

Non fecero in tempo a poggiare i piedi sul terreno che Chloe ed Ella erano già tra le loro braccia.

“Finalmente, amore mio, ormai Trixie è adulta e sposata e io non riuscivo più a vivere lontano da te!” mormorò Chloe schiacciando il viso contro il petto di Samael.

“Neanche io, Chloe!” rispose Samael baciandole i capelli e accarezzandola commosso.

“Ben arrivate ragazze!” commentò Maze saltando giù dalle braccia di Camael che era appena atterrato.

“Camael? E tu che fai qui?” domandò stupita Chloe.

L'angelo arrossi imbarazzato “Ecco io... ogni tanto vengo a trovare Maze... noi...!”

“Stiamo insieme!” concluse Maze con un sorriso luminoso in volto.

“Wow, sono felice per voi, siete una coppia fantastica!” esclamò Ella elargendo prima a Maze e poi a Camael i suoi famosi abbracci.

“Ma che succede? Cosa brilla laggiù” domandò incuriosita Chloe indicando delle luci che si accendevano una dopo l'altra nella pianura infernale.

“Oh, quelle sono le anime dei dannati che finalmente hanno compreso la gravità dei loro errori e ottenuto il perdono di Dio e degli uomini!”

“Ma non avevi detto che nessuno usciva mai dalle celle?”

“Si, è vero lo avevo detto. Ma questo accadeva prima che grazie a tutti voi io riuscissi a perdonare me stesso!”

“Vuoi dire che tutto quello che abbiamo passato ha permesso alle anime infernali di avere la possibilità di ottenere il perdono?” domandò Chloe commossa.

“Proprio così amore mio, se anche il Diavolo può capire i suoi errori, perdonare se stesso ed essere perdonato, allora tutti hanno una possibilità, anche i dannati!” sorrise Samael.

Anche Ella osservò commossa le luci e ripensò alle parole di padre Ramirez, erano passati tanti anni ma non le aveva mai dimenticate: a volte Dio ci sta chiedendo di aiutarlo a realizzare il suo piano per qualcun altro.

Rivolse uno sguardo innamorato a Dromos e lo strinse ancora di più tra le braccia “Ella!” mormorò lui mentre ancora una volta i battiti del suo cuore acceleravano.


Le luci si librarono lentamente verso il cielo come tante lanterne di carta. Tutte tranne una che rimase indietro. La luce sembrò indugiare, poi scese verso il gruppo di amici.

Quando fu abbastanza vicina Chloe ed Ella riconobbero Dan.

“Dan, come sei finito qui?” chiese Chloe sconvolta.

“Io... avevo qualcosa di irrisolto da scontare, Chloe. Sai bene che non sono stato sempre limpido durante la mia vita. Ma poco fa ho compreso fino in fondo i miei errori e ho deciso che ero stanco di punirmi. Voglio andare avanti, è tempo che raggiunga Charlotte, mi aspetta da troppo tempo ormai. Addio amici, vi auguro di essere felici” rispose sorridendo Dan alzandosi in volo.

“Addio, Dan!” lo salutarono commosse Chloe ed Ella.

“Beh, direi che possiamo affermare ufficialmente che Dan non è più il Detective stronzo” commentò allegramente Samael.

Samael!” lo richiamarono in coro gli amici sorridendo.


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Prima o poi ogni storia deve finire e anche questa mio malgrado è arrivata alla fine.

Ammetto che mi dispiace davvero tanto, mi ero affezionata ai personaggi e anche se so che presto arriverà la quinta stagione di Lucifer... mi mancherà Dromos!

Spero che questo finale non abbia deluso chi si è appassionato alla mia storia, sinceramente mi sembrava che non ci potesse essere conclusione migliore che scoprire che tutto il percorso di redenzione di Lucifer era finalizzato ad offrire una possibilità di redenzione anche ai dannati perché forse anche tra loro c'è qualcuno che come Dan nel fondo dell'animo ha mantenuto qualcosa di buono e puro che può portarlo alla salvezza, basta solo che abbiano la possibilità di diventarne consapevoli.

Piccola curiosità: avete notato come si chiama il marito di Trixie?


Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito, chi ha lasciato e chi lascerà un commento .


Infine una notizia, spero buona, per chi ha amato Dromos: questa esperienza mi ha fatto tornare la voglia di concludere una storia che ho iniziato diversi anni fa, molto prima che trasmettessero la serie Lucifer.

Il titolo è “Un diavolo a Roma”, il protagonista principale è un demone che cerca di riconquistare il suo amore perduto e che... somiglia parecchio a Dromos ;)

Ho cominciato a pubblicarla nella sezione “Soprannaturale” per cui, se vi va, seguite le avventure di Azaele, Alba e Michele.

Grazie ancora a tutti e a presto. Spero.


AlbAM

ATTENZIONE SPOILER DELLE STAGIONI FINALI!!!!

Nota aggiuntiva dopo la fine della serie originale: è stato davvero strano scoprire che avevo intuito alcuni temi della quinta e sesta stagione un anno prima che fossero mandate in onda: la paternità di Lucifer, lo scontro con Michele, Il futuro di Dan, l'addio tra Lucifer e Chloe e la scelta finale di lei e, infine, il percorso di Lucifer finalizzato a permettere anche ai dannati, solo quelli ancora in grado di farlo, di redimersi... per quanto ovviamente trattati in modo molto molto diverso, è stata una vera soddisfazione!

   
 
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