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Autore: Myra11    01/03/2020    3 recensioni
[SPOILER per l'Ascesa di Skywalker se non avete visto il film-NON LEGGETE]
Rey e il redento Ben hanno vinto.
Insieme, come avrebbe dovuto sempre essere, hanno trionfato sul Lato Oscuro.
Ma mentre le azioni del passato tornano a tormentare Ben, una nuova minaccia incombe sulle galassie, e il richiamo del sangue potrebbe rivelarsi molto difficile da ignorare per Rey.
[Finale alternativo perchè SI, Ben Solo è stato sprecato, e meritava di meglio, meritava un intero film almeno ç_ç e insieme al finale alternativo, se riuscirò a non lasciarla in sospeso xD una storia nuova :) Ho messo OOC tra gli avvertimenti per sicurezza, anche se cercherò di fare del mio meglio per non sforare ^^'']
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO XIV
 
Il bagliore dei fulmini l’accolse nella sala semi distrutta.
«Io sono tutti i Sith!»
Aveva camminato tra le macerie e il sangue, rabbrividendo nel freddo, il mal di testa che iniziava a farsi sentire.
La sensazione di disperazione, la sua mano che si allungava a cercare la seconda spada laser.
Le figure erano comparse dopo chissà quanto tempo mentre lei, immobile, osservava il grande trono semi distrutto davanti a lei.
Il calore di una figura accanto a lei.
Salì gli scalini, la spada rossa che illuminava la strada.
«E noi siamo tutti i Jedi.» La sua voce, oh la sua voce.
Indossò il mantello bruciacchiato, unico segno di ciò che un tempo era stato suo nonno.
Quando la lama s’incrociò con la sua e insieme respinsero il fulmine, Ben sorrise.
Si sedette sul trono, le figure sugli spalti che cantavano il ritorno della loro Imperatrice.
«Per te, Ben.»
Cadde in ginocchio, ansimando.
Ecco cos’era stato.
Ecco dove aveva infranto la sua promessa.
Sentì gli occhi bruciare di lacrime, la testa che rischiava di esploderle pulsando al ritmo dell’allarme.
L’aveva abbandonato.
Dopo tutto quel tempo ad aggrapparsi alla luce dentro di lui, a pregarlo, a cercare di redimerlo…era passata al Lato Oscuro.
Ora diventava tutto estremamente chiaro.
Le ultime settimane.
Il freddo in cui bruciava quella piccola scintilla, il dolore di quel bacio strappato alla morte.
Quanto gli era costato, pensò, ucciderla per cercare di salvarla?
E quanto aveva sofferto, da quando erano tornati, alle parole crudeli che lei gli aveva rivolto?
Soffocò un singhiozzo portandosi una mano alla bocca.
Ben Solo le aveva sempre dato tutto.
Non vali nulla. Sei nulla.
Kylo Ren aveva ceduto, con lei.
Ma non per me.
Si alzò in piedi sostenendosi contro la parete; l’aveva chiuso fuori, proprio quando avrebbero dovuto rimanere uniti, quando avrebbero dovuto essere due, e uno, e imbattibili.
Chewbecca quasi sfondò la porta della camera, borbottando allarmato.
E Rey sentì il mondo crollarle sotto i piedi.
«Ben sta facendo cosa?»
 

 
Interrompere la conversazione con Rey era stato come riaprire una ferita, ma Ben sapeva che quell’allarme improvviso non poteva portare nulla di buono.
Si mosse veloce tra gli alberi.
Lei stava ricordando.
I ribelli si agitavano come mosche tra le astronavi, e urla e ordini si mescolavano nella roboante sensazione del pulsare del suo stesso sangue nelle orecchie.
Lei stava tornando da lui.
«Ben!» Fu Finn a chiamarlo attraverso il caos, e Ben lo raggiunse senza esitare.
L’ex assaltatore si era fidato di lui, e il minimo era fare altrettanto.
Una parte di lui provava una sorta di quieta ammirazione per l’uomo, che era stato in grado di rifiutare una vita che non sentiva propria, un destino che non approvava.
«Situazione.»
Gli occhi di Rey continuavano a balenargli in mente.
«Lo Star Destroyer si è fermato sopra di noi questa mattina. Due ore fa hanno avviato un contatto.»
Il suo sguardo si era fatto stupefatto, e poi quasi colpevole.
«Chiedevano della loro Imperatrice. Abbiamo negato.»
Quella semplice frase gli gelò i pensieri.
Rey aveva iniziato a ripristinare e poi abbandonato un regno, era ovvio che ci sarebbero state conseguenze.
Raddrizzò le spalle.
«Raduna tutti, evacuate il pianeta più in fretta che potete.»
«E tu?» La domanda arrivò da Poe, corrucciato e cupo, oltre che mezzo fradicio.
«Se lassù ci sono i Sith Trooper, non si faranno molti scrupoli.»
«Ben Solo.» Nonostante fosse più basso di lui, Poe lo afferrò per le spalle, piantando su di lui i suoi occhi inquisitori. Per un folle, breve istante Ben fu di nuovo bambino, e Leia lo stava rimproverando mentre lui negava la propria colpa. «Cosa vuoi fare?»
«Tutto ciò che posso per tenervi al sicuro.» Gli si ammorbidì la voce quasi inconsapevolmente nel guardare i due Generali. «Voi terrete tutti al sicuro. Siete dei bravi comandanti, e degli uomini ancora migliori.»
Si congedò da loro così, lasciandoli esterrefatti sotto la pioggia.
Ancora una tappa.
Trovò il grande Wookie che aiutava una famiglia ribelle, e lo tirò lontano.
«Chewie, devo chiederti il favore più grande.»
Un verso di domanda.
«Vai a prendere Rey. Tirala via da qui se devi, ma portala al sicuro.»
 Un altro verso sommesso.
Chewbecca l’aveva sempre capito. Borbottò sottovoce, muovendo la grossa testa, poi armeggiò con la sacca che portava a tracolla sul petto.
Quando gli schiaffò in mano i dadi dorati sostenendo che sarebbe dovuto tornare a ridarglieli, Ben sentì la gola stringersi in un nodo doloroso.
«Sicuro. Grazie amico mio.»
E si congedò anche da lui, muovendosi in senso opposto alla folla.
Sentiva il Wookie muoversi verso Rey, e Finn, e Poe, e le centinaia, migliaia di persone che si agitavano attorno a lui.
E là, nel cielo, l’enorme Star Destroyer oscurava il cielo.
Ben percepì cosa stava per succedere.
E sperò.
Sperò di avere la forza necessaria, sperò di guadagnare abbastanza tempo perché i ribelli si mettessero in salvo, lontano, al sicuro, su un pianeta sconosciuto.
Il cielo tempestoso fu squarciato dalla luce del raggio spazza pianeti, e Ben sollevò le mani, concentrandosi più che poteva.
Rey che combatteva con lui, per lui.
Rey che piangeva nella capanna, fragile, umana.
Rey che l’aveva cercato nel momento del bisogno.
Che si era sempre fidata di lui nonostante tutto.
Rey che sorrideva radiosa sotto il sole, dopo la prima notte in cui l’aveva consolata.
Rey, la sua Rey, che riapriva gli occhi tra sangue e cenere, e che cercava il suo viso.
Fu come impattare a velocità luce contro un diamante.
Gli mozzò il fiato e lo costrinse su un ginocchio, eppure il raggio non raggiunse il suolo.
Ben ne sentiva la potenza immane ad un soffio dal viso, sentiva i muscoli tremare e le vecchie ferite suturate tirare dolorosamente.
Sperò che Rey non l’avrebbe dimenticato.
Fu una sensazione graduale, sotto la cocente energia del raggio.
Iniziò da quell’angolo del suo cuore che cercava di ignorare, da quella scintilla che là bruciava.
Gli si espanse nelle vene, nei muscoli, in ogni centimetro di corpo, una forza pura, immensa e inarrestabile.
Una mano delicata afferrò la sua, e per un istante la sua concentrazione vacillò.
«Rey.»
Era al suo fianco, determinata e sicura, così agognata che per un momento pensò fosse un’allucinazione.
Ma lei lo stava guardando, guardando con occhi profondi e caldi, e lacrime le scorrevano sulle guance quando gli accarezzò il viso.
«Mi dispiace, mi dispiace così tanto.»
Non era un’allucinazione, era lì, era reale.
Era tornata.
«Non importa. L’unica cosa che importa è che tu sia qui.» Mormorò, non riuscendo a staccare gli occhi da lei.
Fu proprio lei ad iniziare il contatto, come sempre.
Una mano intrecciata alla sua, l’altra sollevata verso l’inferno che minacciava di consumarli, Rey lo baciò.
La sensazione fu come essere paglia secca sotto un fuoco.
Alimentavano uno la Forza dell’altro, perché erano due, e uno.
Ben percepì il raggio allontanarsi da loro.
Erano Luce e Ombra mescolati e uniti.
Lo sentì esplodere all’indietro, ripercorrendo il proprio cammino.
Erano Equilibrio.
Sentì lo Star Destroyer esplodere nel cielo, centinaia di vite spegnersi.
Erano la prima Diade nella storia della galassia.
E tutto ciò che importava era la ragazza al suo fianco.
Insieme, erano tutto.
  
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