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Autore: My fair lady    02/03/2020    0 recensioni
Sono belli, sono uniti, sono divertenti, sono incasinati. Sono amici. Sono gay. Sono i personaggi di questa storia. Imparerete ad amarli.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Carmen iniziava a rilassarsi. Molto. Grazie anche all'aiuto di un paio di birre.
“Come mai hai accettato di venire qui?” chiese Dave.
“Beh, non era certo nei miei programmi…ma temo che dopo la scenata di mio marito non avessi molta scelta.”
George sospirò “A quanto pare è un’abitudine.”
Max sbuffò “Non fare l’inopportuno!”
“No no…ha ragione. Lui non ha mai alzato le mani su di me o sui miei figli. Ma le sfuriate sono all'ordine del giorno. È anche per questo che voglio divorziare.”
Tato sorrise “È passato…pensa a distrarti…Ariana è tranquilla, Javier è a portata d’occhio. Casa nostra è aperta per voi.”
“Grazie, John. Mi sono già organizzata con la mia migliore amica. Io e Ariana andremo lì, ma forse Javier è meglio che stia da voi. Non voglio allontanarlo dal suo mondo.”
Tutti questi discorsi fecero effetto su Max, visto l’annuncio del divorzio dei suoi genitori. Decise che sarebbe andato a trovarli presto, e avrebbe parlato con loro a brutto muso. Se occorreva.
“A cosa pensi?” chiese George.
Max sbuffò “I miei sono impazziti. Parlando di divorzio senza motivo.”
Alex era appoggiato al muro con le braccia incrociate e disse spavaldo “Il divorzio non è necessariamente una cosa brutta. Almeno tu hai un padre.”
Questa frase di Alex fece scattare un campanello d’allarme in Tato. Quando Alex parlava della sua famiglia, c’erano grossi casini in giro.
“Vado a farmi una pisciata.” disse sempre lui.
Dave obbiettò “Alex, c’è una signora. Potresti anche evitare questo linguaggio.”
Carmen, che aveva in mano la quarta birra rise “Non preoccuparti.”
Ormai era decisamente sullo sbronzo andante.
George rise “Comunque devo farti i complimenti cara. Stai affrontando benissimo la cosa.”
Tato si lasciò andare “Si veramente. Mia madre dice che basta non pensare alla ‘cosa del sedere’ e va tutto bene.”
Carmen rise istericamente. “Oh la cosa del sedere…per carità…e l’ho anche fatta una volta!”
“Cosa?” chiese George, che ormai aveva molto preso in simpatia la donna.
“Oh sì sì. Con mio marito, il mio ‘signore e padrone’. Si sono sentite le mie urla per tutta la casa. Ai bambini ho dovuto dire che era stato un litigio tra gatti!”
Tutti quanti risero.
Alex si faceva strada tra il mucchio delle persone, sempre attento a mettersi in mostra, per vincere la gara, ed entrò in bagno. Quel che vide però non gli piacque molto.
Javier era addosso al muro, e Robin gli baciava e leccava la pancia, e gli accarezzava il membro.
Il parrucchiere provò una strana sensazione, quasi di fastidio. Era molto forte. Uscì subito dal bagno.
Javier si era accorto della sua presenza, e il suo sguardo divenne spento e vuoto.
“Ehi, cos’è successo?” chiese Robin.
Javier sorrise “Niente.”
Ma la sua eccitazione era scemata.
La musica nel locale cessò.
Si sentì la voce all’altoparlante di Madame Silvie, la proprietaria del poptastic. Una splendida drag queen cinquantenne.
“Carissimi amici e amiche. Benvenuti a questa inaugurazione del nuovo Poptastic. Per celebrare l’occasione, come avevamo scritto sui vari social, abbiamo organizzato un piccolo concorso di bellezza, tanto perché ci piace mostrare sempre un po’ di carne! Per tutta la serata avete votato i ragazzi e gli uomini più belli. Ora tre di questi, quelli che avranno raccolto più voti ascenderanno a Dei. Adesso conteremo i voti e tra circa dieci minuti comunicheremo i vincitori!”
George vide Ben dirigersi verso il bar, e sorrise. Si diresse verso di lui a passo sicuro.
“Ciao.” Ben stava bevendo un vodka lemon si girò e sorrise “Ciao. Hai già votato?”
“Sono stato uno dei primi! Non so se ti ricordi di me…sono…”
“George. Sì, mi ricordo. Ci siamo visti al Moot. Come va?”
Il professore dentro di se esultò per il fatto che si fosse ricordato di lui.
“Bene…anche se…no scusa, non voglio annoiarti.”
Ben scosse la testa “Tranquillo…dimmi.”
“Quando sei un professore delle medie e sei gay è sempre un campo minato con le madri degli alunni.”
“Cosa insegni?”
George rispose “Letteratura e storia americana a internazionale.”
Ben finì il suo cocktail e sorrise “Interessante. Anche io ogni tanto faccio delle lezioni al college, poi ho lavorato come giornalista per qualche anno e adesso mi sono dato alla scrittura. Sto scrivendo la mia autobiografia…e parlo anche di come l’incontro con il paganesimo mi abbia cambiato la vita.”
“Sei pagano?” chiese George.
“Beh, sì, hai qualcosa al contrario? Non siamo quei matti new-age che si vedono in giro. Non tutti almeno.”
George sorrise “Credo che non faccia per me. Sono troppo materialista.”
Ben rise “Chissà, magari posso farti cambiare idea.” e gli porse il suo biglietto da visita.
“Stai cercando di convertirmi?” ironizzò George.
Ben rise “No, sto solo cercando di fare in modo di rivederci. Mi piacerebbe. E ora…devo andare. Sono finite le votazioni.”
I due si salutarono e George raggiunse fiero i suoi amici.
“Ascoltate tutti! Ben  mi ha dato il suo numero di telefonooooo!!”
Tutti risero contenti per lui.
Alex sbuffò “Non montarti la testa. Non è detto che finirete felici e contenti.”
George annuì “Sì, è vero. Però sono contento che si sia ricordato di me.”
Tato guardò Dave e chiese “Oggi sei così silenzioso, che c’è? Sei ancora arrabbiato per la foto?”
“Niente…”
John sospirò “Non è niente.” poi lo baciò.
Dave propose “E se…facessimo l’amore qui? Al bagno? Magari ciò di cui abbiamo bisogno è solo un posto insolito dove farlo.”
Tato guardò il fidanzato. Sembrava molto serio. Gli disse di sì.
Dave prese per mano il fidanzato e insieme si fecero posto tra la gente, ed andarono in bagno.
Aprirono un cubicolo ed entrarono.
“È così squallido…”sbuffò Tato.
“Squallido è il nuovo sexy” ironizzò Dave.
I due iniziarono a baciarsi con passione, poi Tato scese e gli baciò il collo, poi tornò alla sua bocca e alla lingua di Dave che giocava con la sua. Con le mani gli slacciò la camicia, e iniziò a stuzzicare uno dei capezzoli dell’infermiere.
Dave sollevò la maglietta di Tato.
Le mani del mulatto erano veloci, ed erano già arrivate ad accarezzare l’erezione di Dave, o meglio, quella che avrebbe dovuto essere l’erezione.
Dave se ne accorse e sussurrò all'orecchio del fidanzato “Dammi tempo.”
Tato continuò a dedicarsi al suo corpo, baciando, succhiando, leccando, e massaggiando.
Prese in mano il fallo di Dave e iniziò a muoverlo.
“Ahi…hai le mani fredde.” disse lui.
Tato sorrise “Si scalderanno presto.”
Ciò che non si scaldava invece era Dave.
Lui sospirò, e si spostò, allacciandosi i pantaloni “Lasciamo perdere prima che diventi patetico.”
Tato baciò Dave e gli disse serio “Tu non potresti mai essere patetico…Sicuro che non mi vuoi lasciar provare?”
Dave cercò di sorridere, nonostante non fosse facile in quell’occasione “Ci riproveremo.”
**
Ben e Madame Silvie erano saliti sul palco. Ben si era cambiato d’abito. Indossava un completo smoking con i lustrini. Erano state posizionate tre sedie a forma di labbra.
La luce dei riflettori li inquadrò.
Ben sorrise con entusiasmo “Eccoci qua, al momento della verità. Sono stati selezionati i tre bellissimi uomini che sono stati scelti dal pubblico. Ora…rullo di tamburi.” partì l’effetto sonoro per circa dieci secondi, poi Madame Silvie urlò “I tre candidati sono… i numeri 114, 50 e…210!! Avanti! Non fate i timidi!”
Alex rise trionfante. “Sì. E vai.” Lui era il numero 114.  Più distante si sentì la voce di un uomo gioire. “Eccomi! 50!”
Ma c’era un’altra persona che aveva colto il fatto di essere scelto con stupore.  Era Javier.
“Cosa??” chiese a Robin.
“Hanno fatto bene a sceglierti.”
“No invece. Hanno fatto malissimo. Mi terrorizza parlare in pubblico!”
“Avanti ragazzi, salite qui sull’Olimpo!” urlò Madame Silvie.
Javier sbuffò e si incamminò. Alex lo raggiunse. Era stato scelto anche lui. Vicino a loro si unì un uomo più grande, sui trentanove anni, dalle mascelle squadrate e un bel corpo.
Salirono sul palco.
“Ecco a voi i ragazzi più belli del Poptastic!”
Si udirono diverse urla generali e fischi di approvazione.
Carmen chiese “Cosa ci fa mio figlio sul palco?”
“A quanto pare è stato scelto. Ne vedremo delle belle.”
Ben fece accomodare i tre sulle sedie rosa.
“Bene. Adesso diteci i vostri nomi. Tra poco inizierà il quiz.”
Alex guardò Ben e sorrise malizioso “Che premi ci sono?”
“Popolarità a fiumi e un ingresso annuale per te ed un’altra persona qui. Consumazioni incluse. Che ne dici?”
Alex rispose “Si può fare.”
Ben si rivolse verso il pubblico e disse “Diamo modo di fare le presentazioni a questi ragazzi. Inizia te.”
Alex si alzò dalla sedia e sorrise sicuro “Credo che molti mi conoscano qui, ma per quei pochi che non hanno ancora avuto il privilegio…Io sono Alex.”
Si sollevò la canotta mostrando il suo corpo, fece anche qualche mossa di ballo, poi si girò dando le spalle al pubblico e buttò la sua canotta tra la folla.
La gente urlava e strepitava, facendo cenni di approvazione ad Alex.
Dopo di lui si presentò l’uomo, che disse di chiamarsi Aidan, si sbottonò la camicia, mostrando un corpo muscoloso rigonfio, che per Javier era anche troppo. Però al pubblico sembrò piacere molto.
Arrivò il suo turno, si presentò e decise di provare a fare qualche mossa di twerking, sperando di ricordarsi quello che aveva visto in un tutorial di Youtube.
Diverse grida di approvazione si levarono dal locale.
Arrivò Madame Silvie che si sventolò con un ventaglio di piume
“Oh wow, la situazione qui si sta scaldando. Facciamo i complimenti dinnanzi a tutta questa carne sexy…E ora…Quizzone!”
La drag queen fece diverse domande ai tre candidati, quasi tutte a sfondo sessuale o con doppi sensi.
“Bene… siete stati tutti bravissimi, Javier tu sei adorabile. Sei arrossito a quasi tutte le domande.”
Ciò fece arrossire ancora di più il povero ragazzo.
“Non è carino? Io me lo vorrei portare a casa.” sorrise Madame Silvie.
Tutti risero.
Poi disse seria. “Adesso…passiamo all’ultimo test. Il Poptastic vuole azione! Scegliete uno dei candidati a cui dovrete fare una danza sexy. E se la cosa dovesse andare oltre…per noi va benissimo, ma magari dopo la gara.”
Javier ormai era arrivato al limite dell’imbarazzo.
Incominciò Hayden che guardò i due, poi si alzò, e si diresse da Alex. Fece un piccolo ballo, e Alex si prestò al gioco, infatti gli toccò i bicipiti e si portò la mano alla bocca.
Fu il turno di Alex.
Javier sperò con tutto sé stesso di non essere scelto, ma il parrucchiere andò proprio davanti a lui. Alex non stava giocando in quel momento. I suoi occhi erano seri.
Iniziò a muoversi muovendo i fianchi, ruotando la testa, si sedette sulle gambe di Javier
Il contatto fu intenso e doloroso per il ragazzo.
Alex faceva su e giù, poi lo guardò negli occhi, e, nonostante non fosse chiesto nel gioco, lo baciò. Lentamente e poi staccandosi dalla sua bocca velocemente, fu così intenso, da lasciare Javier con la bocca socchiusa, a chiedere di più.
Tornò nel suo posto, senza dire nulla.
Sembrava che la folla del Poptastic si fosse calmata.
Madame Silvie sospirò “Oh mia Madonna. Non credo di riuscire ad arrivare a fine serata.”
Tato scosse la testa. Sì, decisamente c’era qualcosa che non andava in Alex.
Anche Carmen era rimasta basita. Sembrava che la sbornia stesse passando.
Javier scelse di fare la sua danza ad Aidan. Si diresse tranquillo verso di lui, e cercò di fare un po’ di scena, ma fu molto breve.
“Ma cosa vi insegnano oggi a scuola? Ballo sfrenato? Peccato che non sia prevista la regola di ballare con la conduttrice.”
Alex rise “Se vuoi, non hai che da dirlo.”
La giuria, composta da Madame Silvie e Ben prese qualche minuto per deliberare sul vincitore.
Alex vinse il titolo, e lui soddisfattissimo ricevette la corona da Ben.
Javier non vedeva l’ora di andarsene dal palco, e scese con un salto.
Si sentiva molti sguardi addosso. Alcuni si avvicinavano per fargli i complimenti e dargli dei foglietti con i loro numeri.
Tutto sommato questo non gli dispiaceva.
Cercò Robin e tornò da lui.
Il ragazzo sorrise “Ehi, quasi Mr Poptastic.”
Javier non riuscì a ridere.
“Meritavi tu di vincere.” poi lo baciò. Javier si sentì meglio. “Io devo andare. Domani ho un cliente.”
Javier annuì. “Beh…dimmi tu quando vederci. E non far passare troppo tempo.”
“Per me anche domani.”
Javier sorrise “Mi piacerebbe.”
Si baciarono e poi il ragazzo ispanico tornò dai suoi amici e dalla sua famiglia.
Dave sorrise “Ehi bentornato, secondo classificato.”
Javier sbuffò “Non me ne parlare. Ma…dove sono gli altri?”
“Beh…tua madre ha bevuto un po’ troppo e Ariana e Tato l’hanno accompagnata al bagno a dare di stomaco.”
Alex era nella pista, era circondato da uomini che lo volevano. Le persone sono semplici. Quando sanno che qualcosa è difficile da avere, la vogliono ancora di più.
Lui cercava solo il meglio.
Ritrovò il ragazzo che stava guardando prima. L’aveva ritrovato. Si avvicinò a lui. Iniziò a guardarlo con approvazione.
Alex gli disse qualcosa all'orecchio, e poi lo baciò. Il ragazzo rispose con entusiasmo e poi baciò il collo e la spalla del parrucchiere.
La sua attenzione fu distratta da un altro ragazzo, molto attraente, con un top argentato, e capelli dritti.
Alex sorrise e lo invitò ad avvicinarsi.
Questo ricambiò lo sguardo voglioso. Sorseggiava un cocktail.
Si avvicinò ad Alex e l’altro ragazzo, molto lentamente. Alex lo baciò, e gli passò la mano sotto il top.
Questo porse il bicchiere ad Alex e lui bevve un sorso. Poi si abbassò e leccò il collo del ragazzo.
Infine, lasciò i due ragazzi a conoscersi nel modo migliore, con una bella pomiciata.
Alex alzò lo sguardo soddisfatto verso i suoi amici.
George rise “Solo lui riesce a portarsi due ragazzi a letto dopo solo due minuti di conoscenza.”
Max annuì “Ancora non capisco quale sia la sua arma.
“Credo che sia la fottuta sicurezza in sé stesso ad attrarre tanto.” rispose Tato.
Javier vedendo Alex e le sue due conquiste provò una sensazione orribile.
La madre non si sentiva ancora proprio bene.
Disse “È arrivato il momento di andare. Porto mamma e Ariana da Ingrid e poi verrò da voi, se non vi do disturbo.”
Dave rispose “Certo che puoi. Anche noi tra poco andiamo. Ci troverai a casa.”
Salutò tutti. Max rise “La prossima volta devi raccontarci tutto di quel Robin!”
Javier rise “Lo farò, non preoccupatevi.”
E uscì dal locale, con la madre a braccetto.
  
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