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Autore: Sigridshieldmaiden    05/03/2020    0 recensioni
Cosa cambia una persona ? Un incontro? Un fatto?
Forse,ma se tutto ciò invece facesse parte di uno scherzo del destino? Dopotutto non possiamo saperlo,ma possiamo scegliere . O si accetta il flusso degli eventi o lo si cambia per noi stessi.
Ma una vendetta si può scegliere? Penso di si,almeno lo penso in questa storia.
Probabilmente sarà noiosa o no,questo sarà il lettore a sceglierlo,ma perlomeno sarà una storia diversa da tutte quelle che parlano di vendetta .Potrei anche sbagliare,ma se così non fosse..?
Genere: Drammatico, Mistero, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Era mattina e gli uccelli cinguettavano fuori dalla casa come a volerli svegliare.
<< Credo sia ora di alzarsi  >> disse  Lief rompendo dolcemente il silenzio nella stanza .
<<  E chi lo ha deciso ? Gli uccelli ? >> Gli rispose con una domanda Sigrid mentre si stirava nel letto di paglia che quella notte era stato il loro custode .
<< Potresti semplicemente ammettere che non vuoi che me ne vada ! >> disse Lief , mentre con la mano destra scendeva accarezzandole con la punta delle dita il collo ,poi  il seno nudo continuando giù verso il fianco  fermandosi solamente sul ventre.
<< Lief, hai le dita ghiacciate.  >> Disse lei scostando velocemente la mano con un espressione infastidita mentre sentiva il brivido di freddo scenderle nella carne ,dove un secondo prima erano passati con delicatezza i polpastrelli di Lief . 
Ma lui velocemente abbassandosi le bloccò la mano con delicatezza e portandosela alla bocca la baciò dolcemente.
<< Voglio svegliarmi ogni mattina così, con te. Voglio poter  vedere ogni mattina i tuoi occhi che mi guardano, la tua voce che pronuncia il mio nome... e voglio baciare ogni parte di te , fino alla fine dei miei giorni.  Sposami Sigrid e giuro che ogni mattina ti sveglierai col sorriso.. >>
Sigrid a sentirlo scoppiò a ridere ma si fermò non appena lui le rivolse lo sguardo serio.
Gli occhi di Lief la guardavano così intensamente da farle sussultare il cuore.
<< Lief ..>> fece per rispondere ma lui la fermò. Le lasciò andare la mano e girandosi si mise seduto sul bordo del letto dandole la schiena.
<< Sigrid , se non vuoi dimmelo subito ma non metterti a ridere perché io ho detto solamente la verità e..>>
Lei sospirando  lo abbracciò forte ,stringendosi alla sua schiena delicatamente e dopo un bacio sul collo gli rispose sussurrandogli all’orecchio << Mi chiedi di sposarti  subito dopo esserti preso la mia verginità e pretendi che ti dia subito una risposta..>>
<< So già cosa risponderai.! >> 
<< Davvero? E cosa?! Sentiamo ? >>
<< Che non vuoi perché il tuo destino non è quello di stare a casa a badare ai figli e …. >>
<< E allora perché me lo hai chiesto? >> gli chiese lei con una punta di rabbia nella voce .
Lief si girò e guardandola fissa negli occhi le disse semplicemente :<< Perché ti amo e ti voglio con me >>.
Sigrid gli prese il volto fra le mani e con dolcezza lo baciò , per poi sussurrargli : << Non ho mai detto che il mio destino non è essere una sposa. >>.
<< Ma allora ..>>
<< Si Lief >> rispose lei mentre il cuore le batteva forte in petto. Sentiva come se ogni sua fibra sprezzasse di felicità , una felicità che poteva a stento contenere.
  A  Lief  invece sembrò come se gli si fosse fermato il cuore, ma poi riesaminando lentamente nella sua mente la risposta che Sigrid gli aveva dato cominciò a sentire una specie di frenesia nell’animo. Dalla gioia  l’abbracciò così forte da farle male e ubriaco di felicità non poté far a meno di baciarla . Anche lei ,in preda a quella pazza euforia, si lasciò andare a fantasie che poche volte avevano toccato la sua mente :  formare una famiglia ,avere dei figli ,una casa piena di voci e suoni di vita. Il cuore le batteva forte nel petto e uno strano senso di felicità le pervase la mente.

Ma proprio in quel momento un martellante bussare li riportò alla realtà.
I due si guardarono un attimo chiedendosi con gli occhi chi poteva essere a quell’ora del mattino. Velocemente si alzarono e si rivestirono,andando verso la porta guardinghi .
 I colpi alla porta diventarono via via più forti e frequenti e insieme finché non iniziarono a chiamarla urlando.
<< Sigrid !! >> urlava una voce da fuori ,con un tono allarmato .
Sigrid fece appena in tempo a finire di sistemarsi la tunica mentre Lief velocemente si allacciava la cintura in vita che la voce smise.
 Poi dopo un attimo di silenzio la voce dello Jarl la chiamò ,ordinandole di aprire .
 
Al solo udire quelle parole le venne spontaneo eseguire l’ordine , ed anche se tremante obbedì al comando.
Lo Jarl era sull’uscio  con il suo gruppo di guardie alle spalle ,fermi, in attesa che gli fosse aperta la  porta, il  suo volto era serio, e traspariva un senso di pesantezza che in qualche modo faceva sembrare la sua espressione ancora più cupa.  E non era solamente lui, ma anche tutti gli altri ad avere quell’espressione dipinta in volto.
Sigrid fece per chiedere spiegazioni ma qualcosa in quegli sguardi gli fece nascere un angoscia dentro. Nessuno parlava .
Dai loro volti  traspariva un espressione strana , che trasmetteva un senso di inquietudine e che cominciava a farla star male .cominciò ad agitarsi,prima guardando ogni uomo in faccia , poi lo Jarl, poi rivolse lo sguardo a Lief che come lei non ci riusciva a darsi spiegazioni, per poi rivolgere di nuovo lo sguardo allo Jarl che  aveva abbassato gli occhi e si era fatto indietro di qualche passo.
<< Cosa è successo ?! >> le venne spontaneo chiedere .
<< Vestiti e seguimi >> fu le uniche cose che le disse.
<< Ma cosa …. >> fece per dire Lief ma venne ammutolito da un gesto di una guardia.


Silenzio, solo silenzio finché non raggiunsero la grande sala ,  nessuno aveva proferito parola.
Sigrid sentiva salire l’agitazione  dentro, le tremavano le braccia e il cuore le martellava nel petto.
Non appena furono nella piazza della sfida, davanti alla grande sala comune si accorse che un gran numero di persone era ammassata all’entrata e parlava a voce bassa di qualcosa ,smettendo subito quando la videro sopraggiungere al seguito dello Jarl e delle sue guardie.
Davanti alla massima autorità della città la gente si divise in due  lasciando passare  il gruppo .
All’interno della salasi erano stipate talmente tante persone che fu un problema per gli uomini dello Jarl  farla passare, senza dover spingere di lato chi usciva fuori dall’ammasso umano  e si metteva  in mezzo alla loro strada.
Silenzio, altro silenzio , nient’altro che silenzio e un centinaio di occhi puntati su di lei, tutti con la stessa strana espressione che  la guardavano.
Poi davanti a se Sigrid vide aprirsi il vuoto. 
Circondato dalle donne anziane, seduto su una panca  bassa , avvolto in una coperta di lana  se ne stava Olaf bianco in volto, tremante e singhiozzante che guardava in terra e ripeteva farfugliante parole sconnesse << o Dei,o Dei … p-perché….? >>
<<  Cosa.. cosa è successo ? ..perché siamo qui, perché tutta questa gente….>> disse Sigrid guardando prima il traghettatore, poi lo Jarl ed in fine rivolgendo lo sguardo verso la folla muta.
Olaf scoppiò a piangere in un modo disperato ,tremante chinandosi ancor di più verso il pavimento
<< Quelle povere bambine ….>>fu l’unica cosa che le disse tra i singhiozzi .
Non aggiunse  altro , e tanto bastò per farle fermare il cuore.
La testa cominciava a girarle, sentiva freddo, come se  dal corpo le stesse scivolando via ogni energia.
<< Sigrid, figlia di Erik….>>lo Jarl non riuscì a finire la frase . Con un segno della mano fece spostare la pesante coperta di lana nera che era stata distesa a terra in una parte della sala a coprire qualcosa .
Sotto di essa i corpi di  Hilda e Sven giacevano freddi ,pieni di lividi e con grandi macchie di sangue addosso. Si sentì mancare l’aria. Un urlo le uscì improvviso e lacerante dal petto,come se le stessero strappando il cuore .
L’incubo dalla quale si era svegliata la mattina precedente , non era mai finito.
Poi con un tonfo cadde a terra .
Lief che fino a quel momento si era sentito inerme rimase pietrificato  e a vedere quella scena si sentì per un momento mancare, poi vide Sigrid svenire ed  istintivamente fece per raggiungerla, ma gli fu impedito ogni movimento dalle guardie che lo trattennero. Non poté far altro che guardare   mentre la portavano via . L’unica cosa che riuscì a fare fu piangere fino a non riuscirci più.


 Erano passati ormai tre giorni dal ritrovamento dei corpi da parte di Olaf  , ma Sigrid, nonostante si fosse svegliata dallo svenimento era completamente assente, non mangiava, non beveva, non dormiva. Se ne stava ferma immobile sopra una roccia a guardare le onde del mare  bagnare la spiaggia di ciottoli. 
<< Sigrid, dobbiamo andare >>le disse Lief  , cercando di destarla un poco da quel coma in cui si era immersa.  Era tempo di dare sepoltura e di dire addio .
Sigrid alzò un attimo lo sguardo e fece per parlare quando alle loro spalle qualcuno iniziò  a chiamarli a gran voce <<  L’hanno trovata ! >>. un ragazzino correva loro incontro a perdifiato.
Lief lo fermò prendendolo per le braccia  e si fece raccontare il messaggio che portava .
<< Sigrid, hanno trovato Berit ..è salva Sigrid, Berit è salva !  >> disse Lief quasi urlando mentre la scrollava per destarla da quello stato catatonico in cui era caduta .
Quella notizia la fece scuotere nell’animo e alzandosi,con una debole voce disse a Lief << Berit, portami da Berit...>>.
Berit era stata trovata a girovagare nel bosco da alcuni uomini del villaggio che si erano messi  a cercare le due bambine  , nella vana speranza che fossero riuscite a scappare, tanto da rimanere sconcertati di riuscire a trovarne una viva.
La piccola appena li vide svenne ai loro piedi , probabilmente stremata , e fu portata subito nella grande sala .
Non appena la vide Sigrid scoppiò a piangere. La bambina era coperta di lividi e graffi e non parlava con nessuno,non piangeva nemmeno, se ne stava immobile a guardare il fuoco mentre tentavano di scaldarla con una coperta. 
<< Berit >> fu l’unica cosa che Sigrid disse prima di cominciare a piangere  singhiozzante mentre l’abbracciava forte.
L’unica cosa che la piccola Berit fece fu tentare di abbracciarla con un debole e tremante abbraccio, mentre con una voce roca la chiamava a voce basso << Zia…  >>.
Sigrid non poté far altro che stringerla forte tentando di scacciare il dolore che le aveva ormai quasi del tutto divorate.



Il cielo prometteva pioggia quella mattina e il piccolo molo di legno a stento proteggeva dai piccoli guizzi d’acqua che le onde cominciavano a produrre quando si infrangevano sopra al legno .
 Sigrid se ne stava ferma davanti alla piccola barca e stringeva forte la mano della piccola Berit che stava immobile al suo fianco. Dietro di loro una piccola folla di gente che era stata amica di Hilda e Sven se ne stava immobile a guardare il rito funebre che stava per consumarsi. Lief era rimasto indietro, per rispetto al volere  Sigrid che gli aveva chiesto di lasciarla sola con Berit.
Un uomo si fece avanti con una fiaccola accesa e si avvicinò per parlare loro.
Era  alto , non tanto muscoloso ,ma con un bel fisico . Capelli e barba biondi ,occhi azzurri e una piccola cicatrice che gli disegnava la guancia . Sigrid lo riconobbe a fatica poiché era da quando aveva sei anni che non lo aveva più visto. 
Era suo zio Vald, il fratello minore di suo padre .
<< Sigrid…. Berit è giunta l’ora >> disse ,porgendo loro la fiaccola .
Entrambe diedero  un ultimo  bacio ai defunti appiccando fuoco alla piccola barchetta adornata di fiori  .  Berit trattenendo le lacrime a fatica salutò i suoi genitori l’ultima volta e delicatamente iniziò a sciogliere le cime che trattenevano la barca al molo per poterla abbandonare alla corrente .
Entrambe  rimasero a guardare finché il fuoco non consumò ogni parte di quella che era stata a la loro famiglia   non andò a picco scomparendo per sempre al largo di Fjara .

Solo allora Vald si fece avanti e disse loro: 
<< Ora che Hilda e Sven possono riposare è tempo che vi prepariate, verrete a vivere da me e dalla mia famiglia. Andiamo. >> disse porgendo la mano destra a Berit.
Entrambe guardarono un ultima volta il luogo in cui era scomparsa la barca funebre ma già non vi era più nessuna traccia. Il mare si era richiuso su di essa, come a voler far sparire il passato.
Vald e Berit avevano già fatto alcuni metri quando si girarono a guardarla. Sigrid se ne stava ferma, senza muoversi guardando il cielo.
Vald fece per chiamarla ma la sua voce fu sovrastata dall’eco di un ululato che incontrastato si espandeva i tutto il fiordo.
Solo allora Sigrid si mosse, raggiungendo lo zio con grandi falcate  ,superando la folla alle loro spalle  senza dire niente . Lief tentò di chiamarla ma Sigrid non lo guardò nemmeno . Allora la inseguì finché non giunsero al porto e quando con una mano tentò di fermarla fu spinto via in malo modo.
<< Si può sapere che hai? Non mi hai sentito quando ho cercato di chiamarti. >>
<< Cosa vuoi Lief ?! >> gli disse lei con la rabbia nella voce .
<< Cosa voglio…. Sigrid cosa ti prende..>>.
Lei lo guardò un attimo e quello sguardo fece rabbrividire Lief. Quello sguardo pieno di odio che lo guardava non era lo sguardo di Sigrid , della sua Sigrid.
Quella che aveva davanti era un altra persona .  Istintivamente Lief fece alcuni passi indietro mettendo una distanza tra lui e quello sguardo gelido che lo guardava trasmettendogli un senso di inquietudine e di paura .
Lei allora gli si avvicinò e gli disse semplicemente << Vivi la tua vita e dimenticati di me. Addio. >>.
Lief rimase come pietrificato ,vuoto.
Solo pochi giorni prima lei aveva accettato di sposarlo e ora gli diceva di vivere la sua vita e dimenticarsi di lei.
<< Ma perché ? >> si chiese ad alta voce dopo che vide scomparire la nave sulla quale un pezzo della sua vita era andato via .
<< Perché è la sua scelta ragazzo. E tu non puoi impedirlo, fa come ti ha detto ragazzo, dimenticala.>> gli disse lo Jarl mentre gli si metteva a fianco. Probabilmente l’uomo stava cercando di consolarlo in qualche modo ma la mente di Lief  già stava viaggiando nei ricordi, e delle parole gelide e tombali riaffiorarono dal suo inconscio
“Un sacrificio accadrà, il destino ha parlato,ciò che era mai più come prima sarà”
La profezia si era avverata . E con un amara consapevolezza di impotenza Lief non poté far altro che guardare il cielo e domandarsi perché gli Dei avevano voluto tutto quello.
 Mentre un lupo, nel bosco, squarciava il silenzio nato dentro la sua testa  di Lief , con il suo ululato.
   
 
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