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Autore: Florestan    06/03/2020    0 recensioni
Come già i lettori sanno, nella mia ultima raccolta "Cronache Mazoniane" ho introdotto il fantomatico personaggio del padre di Raflesia. Nel tentativo di far luce ancora una volta sul passato e sulle origini della nostra regina, ho immaginato una storia che partendo da questo elemento lo adoperasse come spunto per presentare una nuova e spero avvincente avventura che coinvolgesse non solo la nostra coppia di beniamini ma nuovamente tutto l'universo di personaggi che popolano la nave spaziale più amata (e temuta) dell'universo.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Raflesia, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                             5. Londinium

 

-Un paradosso spaziotemporale?! Esclamarono tutti in coro.

-Esatto! Riprese Tochiro, -È evidente che la nuova Arcadia che abbiamo visto ha in qualche modo raggiunto il passato, e questo in un prossimo futuro…

-Passato, futuro…ma che significa?! Mi s’impiccia il cervello! Si lamentò a quel punto il dottor Zero.

-Certo! Intervenne Yattaran, -Vuol dire che la nostra nuova Arcadia sarà presto in grado di viaggiare nel tempo per poter raggiungere quel particolare momento del passato…ma come…e, soprattutto, perché?

-Come, presumibilmente grazie proprio al motore spaziotemporale del Professor Green…perché…

-Perché lo stesso professore deve essere fuggito nel passato. Disse a quel punto Harlock. –Ricordate quella strana astronave che abbiamo visto nella proiezione…

-La guidava mio padre! Intervenne la regina.

-Esatto, vuol dire che per ritrovare tuo padre dovremo inseguirlo in viaggio nel tempo, ma per fare ciò dovremo necessariamente…

-Dovremo trovare gli schemi e i progetti del mitico motore! Esclamò eccitatissimo a quel punto il vicecomandante.

-La cartellina che teneva in mano! Intervenne Yuki a quel punto.

-Brava! Fece il comandante mimando con le dita una pistola cha sparava. Hai fatto centro! Evidentemente il professore si sarà portato dietro i progetti anche per evitare che potessero cadere nelle mani della setta di Amnus…ma è probabile che abbia lasciato in giro nascoste da qualche parte delle copie che noi dobbiamo trovare…

-E che noi troveremo, amico mio, il futuro parla chiaro! Concluse Tochiro.

-Un momento…! Intervenne a quel punto Tadashi. –Voi tutti parlate dando per scontato che tutto quello che abbiamo appena visto in quella specie di…come diavolo potrei definirla!

-La può chiamare predizione. Lo apostrofò Parmenia laconicamente.

-Appunto, una predizione! Come potete pensare che sia effettivamente vero ciò che abbiamo visto?

Con tutto il rispetto, sacerdotessa Parmenia, arrossì il giovane, avremmo bisogno di prove più concrete per poterle credere…

-Non essere così irrispettoso nei confronti della sacerdotessa! Lo rimproverò Yuki.

-No, Yuki, Tadashi ha ragione! disse Harlock. Ci siamo lasciati tutti trasportare dall’entusiasmo, ma giustamente, prima di imbarcarci in un’avventura come questa dobbiamo necessariamente avere dei riscontri precisi, e questo non per voler mancare di rispetto alla sacerdotessa…disse accennando un inchino, -Ma per poter garantire la sicurezza di tutto l’equipaggio della nave, e questo sapete bene che è il mio primo dovere! Ma fare questo per fortuna è abbastanza semplice, basterà andare a verificare personalmente i primi indizi che ci ha fornito la proiezione.

-Tutti a Londra allora! Fece Yattaran incominciando a saltellare felice.

-Bene...Sorrise Harlock, -Concludiamo i preparativi e partiamo al più presto per la nebbiosa città!

-Agli ordini, capitano! Esclamarono in coro Yuki, Tadashi ed il vicecomandante.

-Io vado a dare le consegne dell'infermeria a Stefany e a completare le prove sul sistema di sicurezza del proiettore olografico...disse il dottor Zero, allontanandosi rapidamente.

-Ed io, con il vostro permesso, mi ritirerei nei miei alloggi, sono ancora piuttosto provata, avrò bisogno ancora di parecchio riposo... aggiunse Parmenia.

-Ma certo, sacerdotessa, di qualunque cosa abbiate bisogno, chiedetemi pure! Esclamò la regina, -La vostra presenza a bordo della nave è una vera benedizione per tutti noi, il vostro supporto è già stato fondamentale e ci sarà sicuramente di nuovo di grande aiuto, non potrò mai ringraziarvi abbastanza a nome mio personale e di tutti coloro che partecipano a questa spedizione...continuò Raflesia con entusiasmo.

-La prego, maestà, non dovete affatto ringraziarmi, per me è un onore ed un dovere operare per voi e per il bene dell'universo, dato che rintracciare vostro padre coincide con il contrastare e sconfiggere quella pericolosa setta!

Detto questo, la sacerdotessa fece un inchino e si avviò insieme a Yattaran che non perdeva mai l'occasione per accompagnarla.

Congedatasi anche la giovane coppia Yuki, Tadashi, Il capitano e la regina rimasero soli.

-Amore, disse Harlock rivolto a Raflesia, -In questo modo sperimenteremo subito il sistema di proiezione olografica, non voglio che tu debba rischiare alcunché sin dall'inizio di questo viaggio...

La regina si strinse al capitano: -Allora sarà meglio approfittare del tempo che ci rimane finché sarò presente in carne ed ossa! Disse con un tono volutamente languido. Preso alla sprovvista Harlock divenne vermiglio mentre Raflesia scoppiava a ridere: Tesoro, come sei tenero! Perdonami, ma certe volte non resisto a coglierti in imbarazzo...

-Ah, ma se mi provochi...reagì il capitano... -Aiuto! Gridò la regina mentre inscenava una fuga inseguita dal marito...

 

                                                                              ***

 

Due giorni dopo, la partenza dell'Arcadia si era svolta nel migliore dei modi e secondo le previsioni del vicecomandante, nel giro di appena un'ora la nave era già alla volta dell'astroporto principale di Londra.

-...E abbiamo pure volato ad una bassissima velocità in quota atmosferica, esclamò l'omino tutto soddisfatto.

-Bella forza! Per una nave capace di volare a migliaia di anni luce al secondo! Replicò Tadashi cercando di provocare il vicecomandante.

-Ragazzo mio, per essere il figlio di un grande scienziato, certe volte fai di tutto per sembrare un emerito zuccone! Volare in quota atmosferica presenta delle difficoltà e dei rischi che sono ben diversi da quelli che si sperimentano nello spazio profondo, eppure dovresti saperlo ormai!

Replicò Yattaran tutto puntuto.

Il giovane trattenne una risata per il colpo che era andato a segno. Piantala Tadashi! Lo riprese Yuki sorridendo. -Smettila di punzecchiare il nostro vicecapo!

-Mi fa piacere constatare che lo spirito del nostro equipaggio è rimasto immutato come nei primi giorni delle nostre scorribande. Esordì Harlock rivolgendosi ai suoi stretti collaboratori all'opera sul ponte di comando. -Lo spirito di quella bandiera, di quel vessillo che rappresenta tutti i nostri ideali di giustizia e di libertà è ancora vivo più che mai! Esclamò non senza una certa emozione.

Seduto di nuovo su quel mitico scranno era affiancato dalla proiezione della Regina che era apparsa da poco in una modalità veramente sorprendente, dato che era praticamente impossibile accorgersi della sua differenza da una persona in carne ed ossa. La natura di quella speciale proiezione permetteva anche la possibilità di interagire con gli oggetti materiali quasi completamente come si fosse trattato di un vero e proprio corpo. Harlock poteva sentire la consistenza, il peso e persino il calore della mano della regina che gli si posava sulla spalla, mentre a sua volta, Raflesia poteva percepire le stesse sensazioni corporee e tattili.

Ovviamente vi erano dei lunghi periodi in cui la regina si prendeva delle necessarie pause per alzarsi dalla speciale poltrona sulla quale rimaneva collegata all’apposito proiettore olografico che era stato allestito presso il centro spaziale. Durante quelle pause sbrigava le sue principali incombenze che doveva adempire in qualità di sovrana, mangiava e faceva un po' di moto per tenere sempre allenati tutti i muscoli del corpo, e questo sempre sotto la stretta osservazione del dottor Zero. In questo modo era sempre pronta a rientrare puntualmente per stare vicina al suo amato in questa nuova avventura.

L'astronave atterrò senza problemi presso il grande astroporto della storica città, una larga pista era stata loro riservata, come anche un particolare comitato di accoglienza schierato per il loro arrivo. Tadashi si era prodigato grazie alle sue conoscenze diplomatiche in modo da avere subito contatti con i piani alti dell'intelligence locale per poter avere subito accesso senza problemi agli alloggi universitari che un tempo erano stati del professor Green.

La comitiva scesa dall’Arcadia era formata dal capitano, Raflesia, Yattaran e Tadashi.

-Benvenuti! Accolse i nostri tendendo la mano al capitano un distinto e sorridente signore sulla quarantina, alto ed elegante, il fisico atletico, capelli castano chiari, probabilmente un pezzo grosso dei servizi segreti. Si era staccato da un piccolo gruppo di persone che si trovava a bordo pista ed era subito andato loro incontro appena erano scesi dalla passerella della nave spaziale.

- È un onore per me a nome del terzo quadrante europeo, ex sezione britannica, dare il benvenuto al vostro eroico equipaggio e al suo leggendario comandante! Esclamò quasi perdendo per un attimo la caratteristica flemma tipica di quelle parti. - Mi chiamo George Burroughs e sono a capo della sezione dell'intelligence di questo distretto. Così dicendo incominciò a stringere calorosamente la mano ai nuovi arrivati, ma subito dopo Harlock, di fronte a Raflesia si fermò impietrito sbiancando in volto:

 -V…vostra maestà, mi perdoni, non sapevo nulla…non sono stato avvertito del vostro arrivo, se lo avessi saputo avrei fatto preparare una più consona accoglienza degna della regina di Mazone…come ex stato di tradizione monarchica siamo molto sensibili ai protocolli e anche il nostro attuale regnante sarebbe senz’altro venuto ad accogliervi con i dovuti onori…

-Siete molto gentili, lo interruppe la regina, cercando di trattenere a stento una risata, -Ma in realtà la mia partecipazione a questa nostra missione è del tutto informale e preferirei mantenere l’incognito, se fosse possibile…spero che questo non causi un incidente diplomatico, aggiunse fingendo un lieve imbarazzo.

-M…ma certo, assolutamente nessun problema, come desidera vostra maestà…rispose il funzionario sporgendosi in un sussiegoso inchino.

Harlock aveva assistito a quella scena ridendo sotto i baffi. Raflesia manteneva sempre una somma abilità diplomatica, non per niente da grande regina qual era, aveva imparato sin da bambina come trattare personaggi del genere…

Esaurite le formalità di rito, il gruppetto s’imbarcò su di un confortevole pulmino dirigendosi subito alla volta del Royal Central College.

-Quando abbiamo saputo del vostro interesse per il caso del professor Green, siamo rimasti un po’ stupiti…riprese Burroughs durante il tragitto. –Si tratta di un caso di molti anni fa che aveva interessato la nostra intelligence di allora. Il professore era sotto sorveglianza essendo coinvolto all’epoca in alcune ricerche di interesse governativo…

-Mi sembra però che la vostra sorveglianza non sia riuscita ad evitare la sua improvvisa scomparsa…Intervenne a quel punto il capitano che fino a quel momento era rimasto in silenzio.

Punto sul vivo il funzionario rispose arrossendo lievemente: -È vero, all’epoca ci fu una falla nella sorveglianza, quando quella mattina presto il professore si allontanò dal suo alloggio presso l’università, l’agente di turno era stato distratto a causa di un piccolo incidente accaduto in strada poco prima.

-E cioè? Chiese Harlock inarcando il sopracciglio.

-Una giovane donna, una studentessa, era caduta dalla sua bicicletta proprio di fronte alla macchina dell’agente che era appostato vicino l’abitazione del professore.

-E l’agente è sceso prontamente a soccorrerla…intervenne a quel punto Tadashi.

-Ovviamente, riprese Burroughs con tono sconsolato, -Pare che fosse pure piuttosto carina…

-Il professore avrà sicuramente chiesto ad una sua studentessa di inscenare quell’incidente per permettergli di allontanarsi durante quell’attimo di disattenzione, continuò il capitano.

-Senz’alcun dubbio, il professore godeva di enorme stima e simpatia da parte di tutti i suoi studenti. La ragazza non lo confessò mai apertamente ma fu subito evidente che le cose erano andate in quel modo.

Nel frattempo il pulmino aveva varcato i cancelli d’ingresso del college e, dopo aver imboccato un vialetto alberato, costeggiando una serie di eleganti villini, si era fermato di fronte ad una graziosa abitazione su due piani realizzata in stile vittoriano.

-Ecco, siamo arrivati, questa è quella che un tempo era la residenza del professor Green. Fortunatamente è rimasta disabitata e ci sarà più facile accedervi senza problemi.

-Meglio così, disse Harlock, -Anche perché non sappiamo ancora bene cosa e dove cercare…

Entrati nell’abitazione si diressero subito in quello che un tempo era stato lo studio del professore.

-In pratica tutto è rimasto inalterato sin d’allora, mobilio, libri e documenti, nulla è stato toccato. La casa non si è voluta più assegnare a nessun altro docente dell’università, e non essendoci parenti che potessero reclamare alcunché, alla fine è rimasto tutto qui…a queste parole Raflesia ebbe un sussulto di cui solo il capitano ebbe ad accorgersene.

L’ambiente, situato al pian terreno, era ampio e ben illuminato da una grande vetrata esposta a sud. Al centro troneggiava una grande ed elegante scrivania in stile antico, ancora ricoperta di quaderni e libri, ma l’assenza di polvere faceva capire che quei locali venivano puliti periodicamente.

Alle pareti laterali due grandi librerie ricolme di volumi e quella di destra era divisa da un ampio vano dove spiccava un largo e maestoso caminetto di pietra finemente scolpita.

-Perdonate la mia franchezza, riprese in quel mentre Burroughs, -Vi posso assicurare che se state cercando qualcosa di particolare, state solo sprecando il vostro tempo. All’epoca passammo al setaccio ogni centimetro quadrato di questa casa, non solo questo studio. Abbiamo cercato anche in giardino con sonar e metal detector, ma il risultato è stato sempre lo stesso: Nulla, assolutamente nulla di rilevante. E sinceramente non credo, con tutto il rispetto, che voi possiate fare di meglio…

Comunque non c’è problema, potete cercare tranquillamente dove volete, anzi per rendervi l’opera più tranquilla vi lascio da soli, ne approfitto per fare un paio di telefonate di lavoro…mentre diceva questo si allontanò dal gruppo e uscì dall’abitazione con un sorrisetto di sfida.

-Non è proprio un simpaticone…se ne uscì Yattaran.

-Beh, è comprensibile, questo è il loro lavoro e noi arriviamo freschi freschi convinti di trovare qualcosa…qualcosa che non è affatto detto che ci sia…commentò Tadashi.

-È vero, disse il capitano, -Ma noi dobbiamo attenerci a quello che ci ha mostrato la proiezione di Parmenia. Concentriamoci sulle ultime immagini relative a Green mentre maneggia i documenti in questa stanza…

-Quelle immagini ce lo mostravano mentre si allontanava dalla scrivania e alla fine veniva inquadrato il grande camino…ricordò Raflesia mentre si grattava la testa pensierosa.

-Appunto, continuò Harlock, -In effetti ciò che spicca di più in questa stanza è proprio questo camino. È un pezzo veramente singolare, tutta la parte superiore è formata da una sorta di cornice realizzata nella pietra che circonda il bordo superiore e questa parte è ulteriormente scolpita con motivi floreali ed immagini che ricordano antiche leggende… Inutile cercare dentro la fornace o lungo la canna fumaria, troppo banale e sarà uno dei primi posti dove avranno già cercato…

-Non rimane altro che pensare ad un nascondiglio segreto, un pannello o qualcosa del genere, riprese Raflesia.

-Un pannello è poco probabile, anche quello si sarebbe trovato facilmente, intervenne Tadashi.

-Eppure nulla mi toglie dalla testa che è proprio il camino la soluzione del rebus… disse il capitano che, avvicinatoglisi, aveva iniziato ad accarezzarne i fregi scolpiti in rilievo.

-È veramente un gran bel lavoro, guardate che bella questa scena al centro che raffigura un drago colpito da un cavaliere, probabilmente San Giorgio, ricorda certe decorazioni medievali che ornavano gli antichi castelli… eppure ci deve essere qualcosa…diceva mentre continuava a sfiorare la pietra. Improvvisamente la sua attenzione fu attratta da un minuscolo dettaglio: -Un momento, qui c’è qualcosa! Esclamò, -L’occhio del drago pare realizzato con una pietra leggermente diversa dal resto della scultura. Vuol dire che deve essere un pezzo separato dal resto, quindi…mentre diceva questo il suo indice destro era già scivolato su quel dettaglio e aveva cominciato a premere con decisione.

Clack! Risuonò nella stanza e subito dopo tutto quel pezzo di cornice avanzò all’esterno per una ventina di centimetri mostrando una sorta di cassetto a scomparsa.

   
 
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