Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Segui la storia  |       
Autore: Europa91    09/03/2020    2 recensioni
[Erwin x Levi]
[Ken x Uri]

Anno 850
Erwin e Levi si apprestano a combattere la battaglia decisiva per riconquistare i territori di Shinganshina, mentre Kenny Ackerman e i suoi uomini si arrendono alla Legione Esplorativa.

Anno 844
Il giovane caposquadra Smith continua a inseguire il suo sogno; quando viene misteriosamente indirizzato verso la città sotterranea. Li troverà l’incarnazione delle Ali della Libertà.

Questa può sembrare la solita storia di come è nata la relazione tra Erwin e Levi e del loro amore, ma non è così; è qualcosa di molto più complesso. E se il primo l’incontro tra i due non fosse stato casuale? Se qualcuno dietro le quinte avesse scelto di manipolare gli eventi a suo piacimento? Ma chi, e soprattutto perché? Riusciranno Erwin e Levi a scoprire la verità? In un intreccio tra passato e presente ci sono misteri che devono ancora essere svelati.
[Canon Divergence]
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Erwin Smith, Kenny Ackerman, Levi Ackerman
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

6.

 

 

 

850 - Shinganshina 

 

Erwin era senza parole, finalmente si trovavano nella famosa cantina del Dottor Jaeger. Lui, Levi, Hanji, Eren e Mikasa erano appena entrati in quella stanza, a prima vista sembrava essere tutto troppo normale, uno studio come tanti, libri di medicina sugli scaffali, strumenti da lavoro, non era quello che si era aspettato. Sperò ci fosse altro; aveva sacrificato troppe vite per essere lì, in più sapeva che Eren non gli avrebbe perdonato facilmente il fatto di essere ancora vivo; o forse non avrebbe perdonato Levi per aver utilizzato il siero per salvarlo. Inconsciamente tornò a fissare il capitano; come riuscisse sempre ad essere così impassibile e dannatamente sensuale in ogni cosa che faceva restava per lui un mistero, anche ora, mentre frugava tra le erbe medicinali era semplicemente bellissimo. Fu Mikasa la prima ad accorgersi di una strana serratura; poco prima infatti, la chiave in possesso di Eren, non era servita ad aprire la porta principale; così questa era stata distrutta da un calcio di Levi. Erwin ne era rimasto sorpreso, pensava che il suo compagno sarebbe rimasto come suo solito impassibile, invece la forza con cui aveva abbattuto quella porta indicava che anche lui era nervoso; be’ dopotutto stavano finalmente per ottenere delle risposte; nel caso specifico del comandante Smith, le risposte che stava cercando da una vita. Notarono subito che il cassetto conteneva un doppiofondo e una volta rimosso, vi trovarono conservati tre libri. Erwin era sempre più emozionato ma lasciò che fosse Eren a prendere ed aprire il primo volume, lui si limitò ad appoggiare la lampada sul tavolo e prendere posto accanto a Levi.

Restarono tutti senza parole quando trovarono quell’immagine; era troppo definita per essere un ritratto o per essere stata disegnata a mano. Eren lesse ad alta voce, mentre il cuore di Smith perse un battito: 

 

“L’umanità non è stata sterminata ne distrutta”

 

Il comandante si inginocchiò a terra, le lacrime iniziarono a scendere senza che potesse controllarsi. Levi acanto a lui gli strinse una spalla in un muto segno di vicinanza, non poteva lasciarsi andare anche lui in presenza dei mocciosi e della quattrocchi, anche se avrebbe voluto fare di più in quel momento per Erwin.

 

“Avevo ragione” mormorò dopo qualche secondo.

 

“Fuori dalle mura ci sono altri esseri umani” concluse Levi prendendo dalle mani di Eren quella fotografia per osservarla più da vicino.

 

 

 

 

844 - Quartier Generale della Legione Esplorativa

 

“Perché tra tutti avete scelto di affidarli proprio a me?” Sbottò Flagon una volta conclusa la presentazione delle nuove reclute al resto della Legione 

 

“Uhm perché sei affidabile?” Rispose divertito Erwin

 

“Credevo li volessi nella tua squadra” ammise seccato

 

“Non accetterebbero mai di seguire i miei ordini, non ora almeno, devono ancora farsi le ossa, ecco perché te li ho affidati, conto su di te per trasformarli in ottime reclute” disse strizzando l’occhio.

 

“La scusa che eri troppo occupato per accogliere nuove leve era una balla allora, dovevo immaginarlo, tuttavia se devo essere sincero devo ancora capire il tuo piano Erwin, spero solo che tutto questo ne valga la pena” il biondo si fermò ad osservare l’amico;

 

“Hai visto tu stesso di cosa è capace Levi”

 

“Oh lo chiami già per nome? Ti ricordo che quel ragazzo sta solo aspettando l’occasione giusta per farti fuori” Erwin rise di gusto

 

“Già, ha un bel caratterino ecco perché ti ho affidato il suo addestramento”

 

“Sii serio per una volta” 

 

“Lo sono. Tranquillo, ho tutto sotto controllo, Levi non è una minaccia e noi sfrutteremo il suo incredibile talento per la nostra causa; non vedo l’ora di vederlo in azione contro dei titani, sarà magnifico” Flagon non rispose, gli era bastato vedere l’espressione sul viso di Smith per sapere che non avrebbe mai cambiato idea; sperò nuovamente che avesse ragione e decise di fidarsi del suo giudizio.

 

 

 

Città sotterranea - quello stesso momento 

 

“Si, erano decisamente uomini della Legione Esplorativa ho riconosciuto lo stemma sui loro mantelli” disse il barista mentre gli versava l’ennesimo bicchiere.

 

“Hanno catturato Levi e due suoi amici quel Farlan e la mocciosa nuova, Isabel penso si chiami” concluse lasciando la bottiglia sul bancone accanto all’uomo.

 

“Ehi non ti ho chiesto la fottuta storia della tua vita, non me ne frega un cazzo di quegli altri mocciosi, ti ho solo chiesto di Levi” l’uomo dietro il bancone sorrise.

 

“Hanno faticato per prenderlo sai? Mi ha ricordato terribilmente te, per un attimo ho pensato che si sarebbe liberato e li avrebbe sterminati tutti, tirando fuori un coltello da chissà dove”. Kenny Ackerman si sistemò meglio il cappello sugli occhi mentre il barista lo osservava, gli venne il dubbio di aver parlato troppo.

 

“È ancora un moccioso, ne deve fare di strada prima di essere paragonato a me; non è ancora pronto per sterminare nessuno, comunque ti ringrazio per le informazioni vecchio mio” disse svuotando in un sorso il suo bicchiere per poi lasciare una manciata di monete sul tavolo. Il barista lo fissò per un attimo allibito per poi tornare a fare il suo lavoro.

 

 

 

850 - Shinganshina 

 

“Va tutto bene?” Chiese Levi avvicinandosi al comandante. Erano da poco rientrati dall’incursione nella cantina; ed Erwin aveva insistito per prendere in prestito il primo dei tre libri di Jaeger. Da quando erano tornati nelle loro stanze, non aveva fatto altro che leggerne una pagina dopo l’altra, anche ora se ne stava comodamente seduto su di una poltrona; accanto al letto, solo quando sentì la voce del capitano alzò la testa.

 

“È incredibile Levi, è una storia incredibile, devi leggerla assolutamente” disse incredulo ed emozionato. Sembrava un bambino.

 

“Lo farò. Domani dobbiamo rientrare al quartier generale e divulgare ciò che abbiamo scoperto da quei libri” Erwin lo guardò sinceramente sorpreso. 

 

“Vuoi renderne pubblico il contenuto?” 

 

“Certo. L’umanità deve sapere, credevo avresti fatto lo stesso, o forse ora che sai di aver sempre avuto ragione non ti importa più di altro?” Non c’era accusa nella sua voce, eppure il comandante si sentì come se l’altro lo stesse rimproverando.

 

“No, certo che no. Scusami Levi è che sono ancora scosso dalla portata di tutte queste informazioni” il capitano si avvicinò 

 

“Pensi che anche Kenny sappia la verità?” Chiese fissandolo dritto negli occhi. Ecco, a quello non ci aveva pensato; era impossibile che il capitano Ackerman sapesse cosa nascondeva la storia dell’isola di Paradise, era assurdo, tuttavia...

 

“Tu pensi che sappia qualcosa?” Domandò incerto; Levi gli si sedette letteralmente in braccio, facendogli posare finalmente quel libro in terra

 

“Sia chiaro, io non mi fido di ogni singola parola che possa uscire dalla bocca di quel bastardo, ma il suo cazzo di comportamento sembra nascondere qualcosa, anzi, sembra sapere qualcosa che a noi sfugge, e questo mi fa incazzare; è come se stesse giocando con noi, giocando ad una fottuta partita di cui solo lui conosce, al momento, le regole”. Erwin non disse nulla, si limitò ad abbracciarlo.

 

“Va tutto bene?” Chiese Levi dopo un po’ 

 

“In che senso?”

 

“Be’ il siero, hai notato qualcosa di strano, cioè ti senti strano da allora?” Disse accarezzandogli il braccio destro e giocando con la sua mano.

 

“No, mi sento benissimo. A cosa stai pensando ora?” Perché sapeva che dietro quelle domande c’era sotto qualcosa;

 

“Kenny mi ha affidato quel fottuto siero. Quando si è arreso, quando sono entrato con Hanji e i mocciosi in quella caverna, il bastardo era lì, mi aspettava. Quando ha deposto le armi, mi ha consegnato l’astuccio che lo contendeva” Erwin lo ascoltava, non voleva perdersi nessun dettaglio di quella confessione, lui era a conoscenza solo del fatto che Ackerman avesse dato a Levi il siero rubato poco prima a Rod Reiss, ma anche in quell’occasione, il suo compagno non si era sprecato in dettagli, ora invece gli stava spontaneamente raccontando tutto.

 

“Quanto mi fa incazzare quel suo comportamento di merda. Era li con quella sua faccia da schiaffi, contento di essere arrestato quando all’improvviso mi consegna quel fottuto pacchetto”

 

“E tu cosa hai fatto?” Chiese Erwin non riuscendo a trattenere la curiosità.

 

“Gli ho dato un pugno in faccia, almeno la smetteva di parlare, era irritante” il comandante sorrise.

 

“Perché, che ti ha detto?” Levi lo guardò male, tuttavia rispose;

 

“Ho preso questo dallo zaino di Rod poco fa, con un’iniezione ci si può trasformare in gigante, è un regalo, confido che lo userai nel modo corretto” scimmiottò, Erwin resistette nel ribadire per l’ennesima volta, quanto Levi che imitasse Kenny fosse pericolosamente simile all’originale, non voleva rovinare un altro bel momento d’intimità che stavano trascorrendo insieme.

 

“Solo questo?” Rispose invece, se Levi era arrivato a colpirlo; Ackerman doveva necessariamente aver aggiunto altro;

 

“Fai la cosa giusta moccioso, d’altronde l’hai sempre fatta, somigli tutto a tua madre in questo” concluse. Erwin era senza parole.

 

“Tua madre?” Chiese timoroso dopo qualche secondo d’incredulità.

 

“Ho pochissimi ricordi della mia infanzia” iniziò a raccontare Levi

 

“Ma nei miei primi ricordi c’è Kenny che mi prende con se’ dopo la morte di mia madre. Non ricordo nulla di lei, ne il suo viso, ne la sua voce. Ero un moccioso del cazzo allora, e Kenny mi ha praticamente allevato. Ho imparato tutto da lui, devo a quel bastardo il fatto che sono diventato adulto. Per quanto mi scoccia ammetterlo, sono sopravvissuto così a lungo in quel posto di merda solo grazie a lui” Erwin era ancora in silenzio, non lo credeva possibile, eppure finalmente Levi stava aprendo il suo cuore e lui stava iniziando a capire il suo rapporto con Kenny.

 

“A questo punto pensi che il capitano Ackerman sia tuo padre?” Aveva già posto al suo compagno quella domanda;

 

“So che doveva avere un qualche legame con lei, altrimenti non mi avrebbe trovato, ci ho pensato per anni, dopotutto io e quel bastardo ci somigliamo davvero a parte tutto” ammise passandosi una mano sui capelli tirandoseli indietro; Erwin lo strinse più a se’

 

“Lo sai vero che ora che conosciamo la verità dobbiamo andare da lui?” Chiese

 

“Preferirei evitare di vederlo” ammise Levi

 

“Perché?”

 

“Perché non sarei responsabile delle mie azioni. Lo odio Erwin, quell’uomo mi ha abbandonato” urlò quasi con le lacrime agli occhi. Il comandante era sorpreso, non lo aveva mai visto così sconvolto, nelle rare volte che aveva visto Levi in quello stato, in preda alle sue emozioni, Kenny Ackerman era sempre coinvolto, e la cosa non gli piaceva affatto. Si limitò a cullarlo dolcemente, Levi sembrava così piccolo tra le sue braccia, aveva sempre dimostrato meno anni di quelli che in realtà aveva, complice forse la statura minuta, però a lui non era mai importato, l’aveva sempre visto perfetto, e ai suoi occhi lo era.

 

“Vuoi raccontarmi tutto?” Chiese dolcemente una volta che l’altro aveva preso a calmarsi. Levi si alzò quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi, tuttavia era ancora seduto sulle sue gambe e non aveva intenzione di lasciare quella posizione.

 

“Be’ non c’è molto altro da dire, quel bastardo mi ha allevato, mi ha cresciuto e poi un giorno improvvisamente se n’è andato, così, dal nulla, non una parola, non una spiegazione, ho alzato lo sguardo ed era sparito. Ero ancora un moccioso allora, non capivo il suo comportamento e ti confesso che non lo capisco nemmeno ora; all’inizio pensavo fosse colpa mia, che se ne fosse andato per qualcosa che avevo fatto, per come mi ero comportato; poi ho pensato gli fosse successo qualcosa, altra ipotesi assurda visto che lo reputavo l’uomo più forte del mondo” si voltò Erwin sorrideva dolcemente mentre lo ascoltava;

 

“Non azzardarti a raccontarlo a nessuno o sei morto biondino del cazzo, ti faccio fuori davvero, gigante o no” il comandante rise di gusto

 

“Non oserei mai mettermi contro il soldato più forte dell’umanità, comunque è normale Levi, ogni bambino crede che il proprio genitore sia il migliore al mondo, il suo eroe” il capitano sbuffò 

 

“Non era il mio eroe, però si, devo ammettere che c’è stato un periodo della mia vita in cui volevo essere come lui” Erwin lo fece voltare prima di baciarlo. Fu un contatto dolce e inaspettato, nessuno di loro era abituato a quella tenerezza, c’era come una sorta d’intimità nuova, che prima di allora non avevano ancora sperimentato.

 

“Andrà tutto bene Levi. Interrogheremo Kenny insieme e otterremo altre risposte” concluse deciso il comandante.

 

“Lo spero” disse alzandosi di scatto dalle sue gambe dove era ancora accovacciato. Erwin lo guardò confuso, poi il capitano iniziò lentamente a slacciarsi la cintura. Si spogliò con cautela sempre mantenendo il contatto visivo con il comandante, prima si levò i pantaloni, poi la camicia, quando restò completamente nudo, al termine di quello strano e sensuale spogliarello allungò la mano verso Erwin in un chiaro invito. Come sempre non servivano parole inutili tra loro, il biondo si alzò velocemente dalla poltrona, fece attenzione a non calpestare il libro di Jeager ancora abbandonato a terra, e seguì Levi fino al letto. 

 

Per quella sera Kenny e il resto del mondo avrebbero aspettato. Levi voleva solo potersi abbandonare al calore di Erwin e non pensare ad altro.

 

 

 

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Europa91