Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    10/03/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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CAPITOLO 3
 
Anna entra nell’abitazione della sorella e, pur non essendo casa sua, ne assapora subito l’atmosfera familiare. Anna amava l’appartamento della maggiore che prevedeva, all’ingresso, un grande soggiorno con cucina a ferro di cavallo e un comodissimo divano bianco, ormai rovinato dai pennarelli e da tutti i pasticci delle bambine.

Anna, ogni volta che metteva piede nella casa, riviveva l’emozione di essere stata partecipe, per volere della sorella, ad ogni sua realizzazione: era presente quando c’erano solo i muri, quando arrivarono i mobili per la camera delle bambine e quando Jack dovette mobilitare tutto il condominio per aggiustare il rubinetto del bagno che perdeva acqua. Elsa, affezionata alla sorella, aveva addirittura dedicato una stanza a lei, con un letto e tante fotografie della loro infanzia.

“Mamma, io sono piena posso andare ora?” chiede Sofia appoggiando la forchetta nel piatto, desiderosa di andare a giocare con Lia dopo il pasto.

“Ancora due forchettate e poi vai” risponde Elsa austera, insegnando così alla figlia a non sprecare il cibo. Sofia mangia velocemente gli ultimi bocconi per poi mettere a posto il piatto nel lavandino e correre nella propria stanzetta, così da poter giocare un po’ con la sorella prima dei compiti pomeridiani.

“Che sorpresa averti qui oggi! Grazie che sei venuta ma…va tutto bene Anna?” chiede Elsa guardando l’altra negli occhi e notandola turbata.

“Ma che avete tu e le tue figlie?! Va tutto bene certo!” cerca di mostrarsi sicura Anna per poi, una volta a contatto con lo sguardo dell’altra, abbassare le difese essendo incapace di mentire.

“Sono solo agitata. Gli esami, la laurea, Kristoff…” spiega lei versandosi dell’acqua in modo da non stare immobile in quel momento di tensione.

“Kristoff? Cosa succede con lui?” domanda turbata Elsa, corrugando la fronte e preoccupandosi per quella relazione che, alla fine, aveva favorito anche lei grazie alla forte amicizia con il coetaneo Kristoff.

“Lui niente, il problema sono io. Alterno momenti in cui mi manca ad altri in cui quasi mi dimentico, o mi arrabbio con lui. Sì, a volte sono arrabbiata! Sono consapevole di avergli detto di partire, ma non pensavo che sarebbe stato così difficile! Alla fine non vedersi per tanto tempo è dura e io mi arrabbio perché vorrei che fosse qua, ad aiutarmi con gli esami, ad abbracciarmi, ad uscire la sera e a sostenermi nelle mie crisi paranoiche” sbotta la minore accompagnando la descrizione del problema sbuffando e gesticolando con le mani.

“Anna, ti stai facendo troppi problemi! Spesso non bisogna farsi così tante domande ma semplicemente agire! Sei agitata per questi esami ma pensi che Kristoff non ci pensi ogni maledetto giorno? Non demordere ora che manca meno di un mese al vostro incontro e alla tua laurea! E poi…sorellina…lasciati un po’ andare!” la smuove Elsa appoggiando le braccia al tavolo.

“Che cosa intendi dire?” domanda Anna rivolgendole lo sguardo.

“Che devi darti una mossa! Hai 24 anni alla fine! Ok, hai gli esami, hai la laurea, hai un fidanzato…ma esci! Svagati, divertiti, passeggia e prenditi del tempo per te da trascorrere con gli amici e non solo con le tue nipoti” la incita Elsa ridendo sull’ultima affermazione e ricevendo l’occhiataccia di Anna che non riesce a fare a meno di vedere le parenti almeno ogni due giorni.

“Parli come Merida e Rapunzel…” sbuffa Anna facendo la voce da bambina, mostrando così un tratto che riempie Elsa di tenerezza e di ricordi infantili.

“Ascoltale di più! Vai in discoteca, vai a bere un po’, esci anche con i tuoi amici maschi! Non metterti in clausura da sola!”

“Chi sei tu? Che ne è stato della sorella precisina che si chiudeva in camera a 18 anni disgustando le discoteche?!” chiede sconvolta Anna facendo per allontanarsi ironicamente dall’altra.

“Ok, io sono diversa e il massimo del mio spasso era leggere libri e…” comincia a difendersi Elsa.

“…o rimane incinta a 20 anni” scherza Anna scoppiando in una fragorosa risata, ricevendo anche una gomitata dall’altra che ride divertita della battuta.

“Sorvolando questa tua ultima frase…volevo dire che tu sei sempre stata molto più attiva di me. Domani chiami le tue amiche e anche i tuoi compagni di corso, tipo Hans, Flynn e Hiccup ok?!” conclude la maggiore puntandole il dito contro e cercando di smuoverla.

“D’accordo, tento di darmi una svegliata” risponde convinta Anna alzandosi in piedi e aiutando l’altra a sparecchiare la tavola.

“Oh così ti voglio! Non preoccuparti per Kristoff, ti ama alla follia e lui è il primo a dirti di vivere la tua vita e divertirti. Da quant’è che ti dice di andare in discoteca ed uscire con dei ragazzi senza farsi prendere da gelosie insensate?” chiede Elsa riempiendo il lavandino di acqua per lavare i piatti.

“Ehm…da un bel po’…” afferma Anna imbarazzata, vergognandosi di tutte le volte in cui aveva mentito al fidanzato dicendo che era andata a destra e a sinistra divertendosi.

“Bene, allora direi che è il momento per rimediare” taglia corto Elsa per poi chiedere gentilmente alla minore di passarle il detersivo e condividere quel momento casalingo.

Passano pochi minuti e le due, velocemente, terminano l’opera. Entrambe, dopo la morte dei genitori, impararono a responsabilizzarsi, condividendo qualsiasi cosa senza darsi turni, regole o imposizioni.

“Vedo che il titolo di “Lavapiatti super speed” rimane ancora alto!” si complimenta Anna asciugando l’ultimo piatto con un panno da cucina.

“Sì, ti ricordi quella volta in cui mettemmo il timer? Ancora rido nel pensare alla tua caduta che ha fatto frantumare tre piatti insieme!” ride Elsa portandosi una mano sulla bocca e tornando, con occhi sognanti, a quei momenti fraterni.

“E quella in cui ti sporcasti di cioccolato?” continua Anna ricordando così una serie di episodi simpatici con la sorella.

“Spesso mi manca tutto questo. Mi mancano le storie di papà, le carezze di mamma…il dolore non se ne andrà mai. Noi, però, siamo state forte e abbiamo superato tutto costruendoci tanti nuovi ricordi insieme che ora cerco di non dimenticare” conclude Anna malinconica, stringendosi le braccia al petto ed avvertendo freddo nel parlare degli amati genitori.

“A proposito di ricordi…stanotte ho sognato uno dei nostri giochi d’infanzia: l’immaginario regno di Arendelle e le esplorazioni dei regni vicini” spiega Elsa rivivendo l’inquietante incubo notturno.

“Che belli quei momenti! Io amavo arrampicarmi sugli alberi con Kristoff!” enfatizza Anna spalancando la bocca di fronte a qualcosa che aveva dimenticato.

“Sì, peccato che il mio fosse un incubo…perché alla fine cadevi dall’albero” sbotta Elsa sincera, cercando di non dare troppo peso a un banale sogno.

“Ah, grazie eh! Mi hai allungato la vita…” sbuffa Anna facendo finta di essersela presa.

“No comunque in genere gli incubi si fanno se si è turbati o agitati per vari motivi…c’è qualcosa che non va Elsa?” chiede Anna sfoggiando le sue doti di psicologa.

“No, per questo non capisco! Forse è il cambiamento dello stile di vita. Le bambine in questo periodo mi hanno dato molto da fare, Jack lavora sodo per la promozione e io ho avuto una serie di imprevisti quotidiani” risponde Elsa con serietà, ragionando sulle parole della sorella.

“Allora stai tranquilla…tutto si sistemerà, è solo questione di abitudine. Ora vado a casa a studiare, così stasera esco sei contenta?” taglia corto Anna preparandosi per tornare in appartamento.

“Brava! Vedi anche tu di cambiare un po’ lo stile di vita e non preoccuparti per Kristoff!” la saluta poi Elsa accompagnandola all’uscita e ringraziandola per il pranzo trascorso insieme.

Il discorso intrattenuto con la sorella maggiore, dà modo ad Anna di ragionare sulla propria vita. La giovane gira e rigira la penna tra le dita ripensando a come era pochi mesi prima, quando Kristoff non era ancora partito. Anna aveva smesso di uscire con i ragazzi, concedendosi solo qualche aperitivo con le amiche e rintanandosi in casa a studiare.

Kristoff stesso, però, non era mai stato apprensivo o iperprotettivo nei suoi confronti invitandola ad uscire e non rinchiudersi.

“Amore, non me lo dovrai nemmeno chiedere. Quando vorrai uscire uscirai, se vorrai vederti con i ragazzi dell’università lo potrai fare! Sei libera e hai 24 anni. Meriti di goderti la tua età e la tua vita senza pensare che la cosa possa darmi fastidio. Il nostro amore esiste e non se ne andrà, quindi io non te lo impedirò mai chiaro?”

Le parole di Kristoff le rimbombano nella testa e così, desiderosa di rialzarsi e cancellare la monotonia, afferra il telefono e invita tutto il suo gruppo di amici a studiare nell’appartamento.

Merida e Rapunzel, a pochi passi dall’abitazione, ricevono il messaggio di Anna mentre trascorrono la giornata con altri compagni di corso: Flynn, Hiccup e Hans.

La piccola combriccola, colpita dall’inusuale invito di Anna, si dirige verso l’appartamento delle ragazze e viene accolta da Anna stessa che, in piena vena creativa, ha preparato addirittura una veloce merenda a base di spremuta d’arancia, biscotti e patatine.

“Wow! Ci diamo alla vita sociale finalmente?” annuncia Flynn, un giovane dai capelli castani e gli occhi verdi, compagno di flirt e di avventure notturne della cara amica Rapunzel.

“Grazie dell’invito Anna!” commenta Hans, un ragazzo dall’elegante chioma rossa e gli occhi color smeraldo, dimostrandosi il più educato e pacato della compagnia. Anna gli rivolge un dolce sorriso e, avvicinandosi a lui, lo abbraccia teneramente visto che non si vedevano da parecchio tempo. Hans era da sempre il suo migliore amico. I due avevano trascorso insieme i primi tre anni di università, studiavano, andavano al cinema e si sentivano regolarmente. Hans era stato presente per lei anche quando litigava con Kristoff, aveva asciugato i suoi pianti quando tornavano alla mente i ricordi dei genitori e anche quando aveva voglia di ridere e divertirsi.

Il pomeriggio trascorre velocemente e il gruppo, responsabile ed impegnato con tesi e grossi tomi da studiare per gli ultimi esami, si concentra e lavora produttivamente. Anna, finalmente, tira un sospiro di sollievo e sente il cuore alleggerirsi grazie alla compagnia dei suoi più cari amici e, mossa dal desiderio di riposarsi dalla grande fatica, azzarda una seconda proposta:

“Ma se vi fermaste anche a cena? È il mio turno per cucinare e abbiamo tutto l’occorrente!”

“Io mi fermo volentieri, grazie Anna!” risponde cordialmente Hiccup, il ragazzo magro dal ciuffo marrone.

“Io mi fermerei anche per la notte!” azzarda Flynn guardando languido Rapunzel che, imbarazzata, abbassa immediatamente lo sguardo sui libri, abbozzando un timido sorriso.

“Oh voi due! Solo per cena, io la mia camera per fare sesso non ve la lascio!” sbotta Merida schifata dall’eventualità di una notte di passione tra i due coetanei, portando così tutto il gruppo a ridere serenamente.

“Io propongo una pausa gioco, così lasciamo libera Anna di cucinare!” propone Hiccup liberando il tavolo del piccolo soggiorno dai propri libri e riponendoli nello zaino.

“Ti aiuto a cucinare!” prende iniziativa Hans alzandosi in piedi e dirigendosi in cucina con Anna, pronto ad aiutarla.

“Grazie che mi aiuti, ma puoi farlo a una condizione” scherza Anna nascondendo qualcosa dietro la schiena.

“E quale sarebbe?” domanda l’altro turbato dalla richiesta. Anna non risponde e, accompagnando il gesto con sontuoso “ta daaan”, sfodera un grembiule rosa da cucina.

“Per fare del pesce con patate serve un grembiule?! Rosa poi?!” si altera divertito lui ricevendo gli applausi di supporto del resto del gruppo, rimasto abbagliato in lontananza dal colore del grembiule.

“Assolutamente sì!” afferma convinta la ragazza dai capelli rossi, aiutando l’amico ad indossare l’indumento alquanto femminile.

“Come va Annie?” chiede poi lui iniziando a pelare le verdure, come richiesto dal suo capo chef.

“Bene, oggi sono più serena. Ho studiato nel modo giusto e finalmente ho accettato di vedervi un po’ di più” risponde convinta lei, aprendo e cercando diversi alimenti nel frigorifero.

“Ne sono davvero contento infatti! Io non insistevo, so come la pensi e so anche che ti manca tanto Kristoff però, se vuoi un mio parere, noi siamo qui per aiutarti e starti accanto. Sei la prima del gruppo a laurearsi e ce la stai mettendo tutta, non ti remeremo mai contro” le offre supporto Hans, da sempre molto affezionato e premuroso nei confronti della migliore amica.

“E tu come stai?” chiede Anna, dopo avergli rivolto un sorriso di ringraziamento per il bel pensiero espresso.

“Non ho passato l’ultimo esame…di conseguenza io mi laureo nella prossima sessione per forza” sbotta lui triste, abbassando il capo.

“Che cosa?! Perché non me l’hai detto subito? Potevi almeno scrivermelo!” lo rimprovera Anna, dispiaciuta dell’insuccesso dell’amico che l’aveva salvata in più situazioni durante gli esami universitari.

“Non volevo disturbarti e darti altro a cui pensare. Ora lo sai…da una parte preferivo tenerlo per me. Non importa, avrò più tempo per studiare e anche se non parteciperò al concorso quest’anno non succede niente” taglia corto lui mostrandosi sicuro e tranquillo, tornando a pulire gli ortaggi.

Anna si sente improvvisamente egoista. Per tutto quel tempo aveva solo pensato a sé stessa e la cosa era talmente evidente agli amici che, pur di non assillarla, avevano preferito tenerle all’oscuro ogni singola difficoltà individuale. È in quel preciso istante che realizza di non aver vissuto per mesi, di aver dato importanza solo ed esclusivamente allo studio, senza interessarsi ai suoi amici e a chi si preoccupava per lei.

“Hey ragazzi, stavamo pensando di andare in discoteca domani sera, che ne dite?” propone Flynn facendo capolino dalla porta della cucina, riportando il discorso tenuto dal gruppo.

“Io ci sono!” afferma Hans convinto, come sempre in prima fila quando si tratta di divertimento e svago con i migliori amici.

Anna in quello stesso istante è intenta a leggere un messaggio di Kristoff. La ragazza, infatti, gli aveva detto che le dispiaceva molto ma non riusciva a videochiamarlo avendo lì gli amici a casa. Lei si aspettava di litigare, sentiva il cuore in gola preoccupata della reazione del fidanzato che, invece, la spiazza scrivendole:

“Era ora amore mio! Vai e divertiti con i tuoi amici! Hai bisogno di non pensare agli esami e io più di tanto non posso fare essendo distante. Esci, divertiti, vai anche un po’ in discoteca. Noi ci sentiamo domani…ti amo”

Felice e sorridente della risposta, in parte consapevole di essere sempre stata più paranoica del dovuto, guarda negli occhi Flynn ed afferma:

“Ok, domani ci sono anche io!”

Nel soggiorno cade il silenzio per qualche secondo finché, ad un certo punto, Merida e Rapunzel si alzano in piedi battendo le mani.

“Era ora!” esclama la bionda contenta della novità.

“Domani nevica dopo questa tua notizia!” conclude poi Hans, rivolgendo un largo sorriso all’amica del cuore e continuando a seguire i suoi ordini culinari.
  
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