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Autore: SimonaMak    11/03/2020    11 recensioni
Tratto da una storia vera.
Dialogo tra madre e figlia, in cui la prima inveisce contro la seconda.
"Non sai fare nulla. Solo parlare a sproposito e convincerti di essere utile, di essere pratica."
-Sai cosa non sai fare tu?...
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tratto da una storia vera.

 
Non sai fare niente. Solo studiare, non ti rimane altro. Sei un’eccellenza, sicuramente, ma hai solo questo. E tutto il resto? Sei ridotta, sminuita e circoscritta allo studio.
-Ma io…
No, saper parlare quattro lingue non è un talento, è una conoscenza che hai acquisito dopo. Con lo studio.
-Ci sarebbe anche…
Cantare? Solo grazie a noi che ti paghiamo le lezioni, prima eri brava ma non professionista come adesso.
-So scrivere.
E quindi? Lo sanno fare tutti, tu ci metti solo un po’ di fantasia ed è la causa del tuo essere sempre tra le nuvole. Lo trovi positivo?
-Mi chiedi sempre aiuto con il telefono, con il computer.
Già perché sono pigra, ma che ci vuole a digitare qualche pulsante e impostare ‘ste cose tecnologiche?
-So cucinare…
Quel dolce che hai appena sfornato lo chiami saper cucinare? Sai fare la pasta al forno, la parmigiana, l’anatra all’arancia?
-Potrei seguire le ricette.
Eh vedi? Non sarebbe comunque un tuo talento. Sai lavare i vestiti? La casa? Sai cucire? La lavatrice?
-Beh…
Non sai fare nulla. Solo parlare a sproposito e convincerti di essere utile, di essere pratica. Sai solo studiare. Tra l'altro sempre grazie a noi che ti abbiamo mandato a scuola e all’università.
-Avrei potuto fregarmene e accontentarmi di poco, questo dipende dalla propria volontà.
Solo perché sai che non hai nient’altro che questo e di conseguenza vuoi eccellere nell’unica cosa che sai fare.
-Perché mi dici questo?
Per spronarti ad imparare, a fare ciò che ti serve davvero. Per farti capire.
-Non credi che questo mi nuocerà psicologicamente e che non mi sentirò motivata, apprezzata, riconosciuta, ma soltanto un utile pezzo di carne?
Ti sto solo dicendo la verità tranquillamente, non potresti avere ripercussioni da questo.
-Sicura che non potrebbe ferirmi tutto ciò? Non crearmi disturbi, abbassarmi l’autostima e la voglia di continuare?
Al contrario, dovrebbe motivarti.
-Quindi per incentivare qualcuno che si sente orribile, gli dici che fa schifo?
Non capisco.
-Non si dovrebbe invece apprezzare le qualità di una persona, indipendentemente da tutto?
Se questa determinata persona è capace, certo.
-La si deve buttare giù? Far sentire una nullità?
Non ho detto che non sei niente, ho detto che non sai fare niente.
-Non è poi la stessa cosa?
Dove vorresti arrivare?
-Sai cosa non sai fare tu? Non sai fare la mamma: non sai essere orgogliosa degli sforzi e sacrifici di tua figlia, non riesci a notare ciò di cui ha bisogno, non comprendi i suoi disagi, non sai dare il giusto peso alla sua persona e ai suoi sentimenti, non ti accorgi di come le tue parole la stiano distruggendo, non sai lodarla, non sai contenerti, non sai evitare i paragoni con chi è meglio di lei, non ti trattieni dal fare la vittima per far apparire lei la carnefice, non sai riflettere prima di ferire qualcuno, non riesci ad aprire gli occhi e notare quanto valga la persona che per te dovrebbe rappresentare il centro del mondo.
   
 
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