Elsa lascia
il palazzo, certa che sua sorella minore, da regina qual è,
allontanerà
definitivamente Hans da Arendelle. Decide, così, di seguire
la cugina, la
quale, in lacrime, ha quasi raggiunto il porto.
La nave
è
prossima a salpare, diretta a West Isle.
“Helen,
aspetta!” – la chiama a gran voce.
Inizia a
rincorrerla,
riuscendo a frenare il suo passo.
Le si pone
davanti come barriera e le dice – “Possiamo parlare
prima di salire a bordo?”
La donna
,asciugandosi
il viso bagnato dal pianto, annuisce.
“Attendete
il mio ordine prima di partire” – ordina Elsa ai
suoi uomini.
E una volta
da sole, sedutesi in disparte, su una panca di pietra, iniziano il
dialogo.
È
l’arendellina
a parlare per prima – “Mi dispiace vederti in
questo stato”
“Non
avrei
mai creduto che Hans potesse amare un’altra”
– commenta, ferita, l’altra.
Elsa scuote
il capo e cerca di rasserenarla – “Non è
vero, non sa amare nessuno. Starà mentendo.
Poi Anna lo disprezza, come lo disprezzo io. Mi dispiace dirlo
perché è tuo
marito e noi siamo cugine, ma evidentemente tu sei all’oscuro
delle intenzioni
che ebbe vent’anni fa quando arrivò qui con il
solo scopo di illudere mia
sorella, togliere di mezzo me ed indossare la corona”
“Cosa?”
–
esclama, scioccata, Helen.
“Non
avrei
voluto che lo venissi a sapere in questa maniera. Però
è bene che tu sia
cosciente della verità”
“Mi ha
imbrogliata. Non posso crederci… maledetto”
“Come
l’hai
conosciuto? Ti va di raccontarmelo?” – le domanda,
teneramente, Elsa, mostrandosi
fin troppo affettuosa per i suoi standard.
“Ci
conoscemmo ai funerali di mio padre, re Edgard. Si presentò
come alleato del
mio regno. Mi ricordo che mostrò galanteria, era anche un
abile ascoltatore e
consolatore. Io ero abbattuta, non ero pronta per il ruolo che avrei
dovuto
assolvere da lì a pochi giorni. Diventare regina!! Non
rientrava nei piani di
una vent’enne alle prime armi”
Elsa accenna
un timido sorriso, condividendo le emozioni della parente.
“Lo
stesso
valse per me”
“Mi
capisci bene,
cugina. Poi, ero molto fragile, bisognosa di affetto. Ed eccolo
arrivare, con
il suo savoir-faire, la sua dolcezza… seppe stregarmi
totalmente. Mi innamorai
perdutamente e nel giro di due giorni mi chiese di sposarlo. Per me fu
scontata
la risposta, ignoravo che desiderasse il trono”
“Possibile
che sappia conquistare le donne con questa
facilità”? – riflette Elsa ad alta
voce.
“Cosa mi
dici della sua storia con Anna?” – chiede poi Helen.
“Storia
è un
parolone. Una presa in giro, ecco cos’era. Illuse anche lei
come ha fatto con
te; Anna era molto ingenua, innamorata dell’amore e sognava
di incontrare il
suo principe azzurro. In fondo me ne sento responsabile, io
l’allontanai per
anni e lei cercava affetto, protezione. Non immaginava che stava per
cedere il
regno nelle mani di un vero e proprio mostro”
“Maledetto.
Appena
torno a West Isle, mi assicurerò che venga eliminato dai
registri reali. Non
abbiamo prole, quindi potrei annullare le nozze”
“Potresti
davvero farlo?” – esclama, incredula, la custode
della foresta incantata.
“Nessuno
può
permettersi di usarmi a proprio vantaggio” –
puntualizza lei, arrabbiata.
La conversazione
si interrompe poco dopo, quando la straniera sale a bordo.
“A
presto” –
urla Elsa alla nave in partenza, dimenando le braccia in segno di
saluto.
Nel giro di
pochi minuti, l’imbarcazione prende il largo.
La regina di
West Isle rientra a casa sola e senza marito, certa di cosa desidera
davvero,
pronta a dare una svolta alla sua vita.
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“Vedo che
hai
gradito il mio bacio, reginetta” – sussurra Hans
all’orecchio di Anna, ancora
accaldata dopo l’attimo bollente vissuto con l’ex
fidanzato.
“Prossima
volta non mi limiterò ai bacini” –
sostiene, ridacchiando fiero, mentre si
sistema il ciuffo rosso.
La sovrana,
silenziosa e poco reattiva, si sistema il vestito, sgualcito dai modi
di fare
poco eleganti di quell’uomo.
“Dovresti
lasciare il palazzo” – prende finalmente parola,
aggiustandosi l’acconciatura.
“Piccola,
che
stai dicendo?” – chiede, spiazzato. Poi le si
avvicina e le cinge i fianchi, spingendo
provocatoriamente il suo corpo a quello di lei.
“Se torna
Elsa ti scaglierà contro la sua magia. Dopotutto nessuno
deve sospettare,
perciò adesso andrai via, ti darò un alloggio
segreto, dovrà sembrare che tu
sia scomparso per sempre dalle nostre vite” – Anna
dà chiare indicazioni a Hans
che allenta la stretta su di lei.
“Lo
farò se
tu mi prometti che verrai a farmi visita appena puoi”
– la stuzzica, adagiando una
mano sul petto della donna, il cui cuore batte ad un ritmo incalzante.
“Mi piace
saperti così innamorata del sottoscritto”
– con ghigno malefico, Westergard le
alza il mento e la fissa negli occhi in silenzio.
“Bene,
allora vado”
“Raggiungi
la montagna del Nord, lì c’è una casa
isolata”
“Ci
vediamo lassù”
– conclude lui, accingendosi ad andare.
Percorre i corridoi
con aria soddisfatta, mentre ride da solo, certo che stavolta non ci
saranno
impedimenti.
“Sento
che
manca poco ormai. Il castello sarà mio, il potere di un
regno tanto ricco sarà
nelle mie mani…”
Superati i
cancelli del palazzo, il nobile si imbatte in Elsa di rientro dal porto.
“Vedo che
mia sorella ti ha cacciato a calci in…”
“Hey, calma. Non sono termini che una signora di classe
dovrebbe usare”
“Con te
perderebbe la pazienza anche un santo”
“Ho
capito l’andazzo,
cara la mia regina, anzi ex regina. In fondo non lo sei più
o meglio, non era
un titolo a te consono”
“Zitto o
ti
scaglio contro una tempesta di neve che ti congela”
– lo minaccia, con fare poco
clemente.
“Wow, la
cara dolce Elsa è sparita”
“Vattene
o non
rispondo di me” – tuona la donna.
“Tranquilla,
il re di West Isle non ti darà più
fastidio” – puntualizza, alzando in aria le
mani, come segno di resa.
Con lo
sguardo della arendelliana fissa su di lui, Hans si allontana, con
scioltezza e
serenità.
“Povera
sciocca! Se il re di West Isle va via, questo accade perché
a breve sarà
sovrano di un altro regno…il tuo”
Anna osserva
Westergard dalla finestra. Ha notato la discussione tra
l’uomo ed Elsa e, mostrandosi
il più serena possibile, la raggiunge all’ingresso.
“Sorellina,
sei stata grande a cacciarlo via” – la lusinga la
maggiore appena le due si
incontrano sulle scale.
“Ha detto
che non sarà più un problema”
– spiega la seconda.
“Lo
spero,
sai come è fatto quel tipo! La menzogna è una sua
abitudine”
“Come
l’ha
presa Helen?”
“Credo
abbastanza bene. Sospetto che lui possa averla soggiogata in qualche
modo,
Annie”
“Cosa?
Soggiogata?”
“Si, mi
raccontava
di essersi innamorata nel giro di poche ore, proprio come
capitò a te”
“Io ero
giovane
ed ingenua. O magari è un tratto di famiglia”
– ipotizza la regina di
Arendelle.
“Chissà,
qui
gatta ci cova. Comunque, basta che non è più fra
i piedi” – conclude il quinto
spirito, tirando un sospiro di sollievo.
“Ora dove
vai?” – le domanda Anna, vedendola riprende il
passo, spedita verso il piano
superiore.
“Devo
tornare nella Foresta, vado a salutare i miei nipoti”
“Di
già?” –
domanda, spiazzata, la regnante.
“Sai che
ti
basta contattare Zefiro e arrivo da te” – le
sorride Elsa, abbracciandola. Qualcosa,
però, in quel frangente la pietrifica. Anna non ha alcuna
reazione, il suo
corpo è impassibile di fronte a gesti d’affetto.
“Tutto
bene?”
– le chiede allora, preoccupata. Non è affatto da
Anna essere tanto impassibile.
“Certo.
Io devo
uscire. Ci ritroviamo qui tra qualche giorno, allora”
– la saluta come se poco
le interessasse averla lontana e lascia il palazzo.
Elsa è
turbata e pensierosa.
“Meglio
seguirla”
– dice ad alta voce.
Piano
irrealizzabile.
Ineke ed Aurora raggiungono la zia, ancora scosse dal racconto di Hans
sull’amore
segreto per la loro mamma.
“Cara zia, vogliamo sapere quanto successo tanto tempo
fa” – dice la
primogenita di Kristoff.
“Ehm…
io
dovrei andare”
“Dai, ti
prego. Non ti ruberemo molto… pretendiamo però
delle risposte” – insiste la
seconda.
Inutile porre
resistenza. Elsa e le due ragazzine raggiungono la sala dei quadri, si
siedono
sul divano di fronte al camino spento, e si apprestano a toccare un
argomento
del passato di Arendelle fino a qualche ora prima ignoto.
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“Eccoti,
non
vedevo l’ora di averti qui” – dice Hans,
trovando Anna sull’uscio di casa.
“E’
freddo
qui?” – chiede lei.
“E’
estate,
pensi davvero possa far freddo?” – ridacchia lui,
spogliandosi dei suoi abiti
senza alcuna esitazione.
La tira a
sé
e le strappa di dosso gli indumenti.
Un vecchio
letto è dove i due si adagiano, lasciandosi andare agli
ardenti bollori della
passione.
Quegli attimi
di intensa attività, priva di sentimento, frutto solo di
desiderio sessuale, vengono
consumati senza ritegno.
Hans domina
la donna, la quale, invece, non sembra partecipare ma vivere
passivamente.
Nessuna reazione,
a parte i gemiti di piacere.
“Memorabile.
Domani replichiamo” – dice Westergard, riprendendo
fiato al termine della
prestazione.
La donna non
si esprime.
“Odio
quando
taci. Parla, cazzo!”
“Sai bene
che quando assumo le sembianze di qualcuno, difficilmente mi
è possibile comportarmi
in normalità” – spiega lei.
“Ho
capito,
Sandy. E allora, torna in te”
“Se torno
in
me, Anna si risveglia”
“Già,
ok allora
continuerò ad immaginare di fare sesso con la mia ex
logorroica e snervante
fidanzata, mentre in realtà sei tu a soccombere al mio
volere” – ridacchia,
accarezzandole la guancia.
“Se
potessi
reagire come sono solita fare, ti darei un bel calcio
nel…”
“Shhh”
– la zittisce
– “Presto saremo sul trono e nessuno, ripeto,
nessuno, ci impedirà di vivere da
re e regina di Arendelle”
“L’altra
volta
hai fallito” – gli ricorda l’altra.
“Perché
ho
giocato male le mie carte. Stavolta abbiamo la magia dalla nostra
parte”
“Non
ammetto
errori. Ci prenderemo quel regno una volta per tutte”
– conclude lei, alzandosi
dal letto, pronta ad indossare di nuovo i panni della sovrana.
“Come
sto?” –
chiede a Westergard, una volta sistemata.
“Sei
l’esatta
copia di Anna”
“Bene! A
domani
allora”
Così
dicendo,
la sosia della regina lascia la casa dell’uomo.