Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    13/03/2020    1 recensioni
Questo è il seguito della fanfiction Some Things change. Avrà personaggi nuovi, tra i quali Jack Frost... immaginate cosa potrà succedere sapendolo nella vita di Elsa, Anna e company.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Elsa lascia il palazzo, certa che sua sorella minore, da regina qual è, allontanerà definitivamente Hans da Arendelle. Decide, così, di seguire la cugina, la quale, in lacrime, ha quasi raggiunto il porto.

La nave è prossima a salpare, diretta a West Isle.

“Helen, aspetta!” – la chiama a gran voce.

Inizia a rincorrerla, riuscendo a frenare il suo passo.

Le si pone davanti come barriera e le dice – “Possiamo parlare prima di salire a bordo?”

La donna ,asciugandosi il viso bagnato dal pianto, annuisce.

“Attendete il mio ordine prima di partire” – ordina Elsa ai suoi uomini.

E una volta da sole, sedutesi in disparte, su una panca di pietra, iniziano il dialogo.

È l’arendellina a parlare per prima – “Mi dispiace vederti in questo stato”

“Non avrei mai creduto che Hans potesse amare un’altra” – commenta, ferita, l’altra.

Elsa scuote il capo e cerca di rasserenarla – “Non è vero, non sa amare nessuno. Starà mentendo. Poi Anna lo disprezza, come lo disprezzo io. Mi dispiace dirlo perché è tuo marito e noi siamo cugine, ma evidentemente tu sei all’oscuro delle intenzioni che ebbe vent’anni fa quando arrivò qui con il solo scopo di illudere mia sorella, togliere di mezzo me ed indossare la corona”

“Cosa?” – esclama, scioccata, Helen.

“Non avrei voluto che lo venissi a sapere in questa maniera. Però è bene che tu sia cosciente della verità”

“Mi ha imbrogliata. Non posso crederci… maledetto”

“Come l’hai conosciuto? Ti va di raccontarmelo?” – le domanda, teneramente, Elsa, mostrandosi fin troppo affettuosa per i suoi standard.

“Ci conoscemmo ai funerali di mio padre, re Edgard. Si presentò come alleato del mio regno. Mi ricordo che mostrò galanteria, era anche un abile ascoltatore e consolatore. Io ero abbattuta, non ero pronta per il ruolo che avrei dovuto assolvere da lì a pochi giorni. Diventare regina!! Non rientrava nei piani di una vent’enne alle prime armi”

Elsa accenna un timido sorriso, condividendo le emozioni della parente.

“Lo stesso valse per me”

“Mi capisci bene, cugina. Poi, ero molto fragile, bisognosa di affetto. Ed eccolo arrivare, con il suo savoir-faire, la sua dolcezza… seppe stregarmi totalmente. Mi innamorai perdutamente e nel giro di due giorni mi chiese di sposarlo. Per me fu scontata la risposta, ignoravo che desiderasse il trono”

“Possibile che sappia conquistare le donne con questa facilità”? – riflette Elsa ad alta voce.

“Cosa mi dici della sua storia con Anna?” – chiede poi Helen.

“Storia è un parolone. Una presa in giro, ecco cos’era. Illuse anche lei come ha fatto con te; Anna era molto ingenua, innamorata dell’amore e sognava di incontrare il suo principe azzurro. In fondo me ne sento responsabile, io l’allontanai per anni e lei cercava affetto, protezione. Non immaginava che stava per cedere il regno nelle mani di un vero e proprio mostro”

“Maledetto. Appena torno a West Isle, mi assicurerò che venga eliminato dai registri reali. Non abbiamo prole, quindi potrei annullare le nozze”

“Potresti davvero farlo?” – esclama, incredula, la custode della foresta incantata.

“Nessuno può permettersi di usarmi a proprio vantaggio” – puntualizza lei, arrabbiata.

La conversazione si interrompe poco dopo, quando la straniera sale a bordo.

“A presto” – urla Elsa alla nave in partenza, dimenando le braccia in segno di saluto.

Nel giro di pochi minuti, l’imbarcazione prende il largo.

La regina di West Isle rientra a casa sola e senza marito, certa di cosa desidera davvero, pronta a dare una svolta alla sua vita.

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“Vedo che hai gradito il mio bacio, reginetta” – sussurra Hans all’orecchio di Anna, ancora accaldata dopo l’attimo bollente vissuto con l’ex fidanzato.

“Prossima volta non mi limiterò ai bacini” – sostiene, ridacchiando fiero, mentre si sistema il ciuffo rosso.

La sovrana, silenziosa e poco reattiva, si sistema il vestito, sgualcito dai modi di fare poco eleganti di quell’uomo.

“Dovresti lasciare il palazzo” – prende finalmente parola, aggiustandosi l’acconciatura.

“Piccola, che stai dicendo?” – chiede, spiazzato. Poi le si avvicina e le cinge i fianchi, spingendo provocatoriamente il suo corpo a quello di lei.

“Se torna Elsa ti scaglierà contro la sua magia. Dopotutto nessuno deve sospettare, perciò adesso andrai via, ti darò un alloggio segreto, dovrà sembrare che tu sia scomparso per sempre dalle nostre vite” – Anna dà chiare indicazioni a Hans che allenta la stretta su di lei.

“Lo farò se tu mi prometti che verrai a farmi visita appena puoi” – la stuzzica, adagiando una mano sul petto della donna, il cui cuore batte ad un ritmo incalzante.

“Mi piace saperti così innamorata del sottoscritto” – con ghigno malefico, Westergard le alza il mento e la fissa negli occhi in silenzio.

“Bene, allora vado”

“Raggiungi la montagna del Nord, lì c’è una casa isolata”

“Ci vediamo lassù” – conclude lui, accingendosi ad andare.

Percorre i corridoi con aria soddisfatta, mentre ride da solo, certo che stavolta non ci saranno impedimenti.

“Sento che manca poco ormai. Il castello sarà mio, il potere di un regno tanto ricco sarà nelle mie mani…”

Superati i cancelli del palazzo, il nobile si imbatte in Elsa di rientro dal porto.

“Vedo che mia sorella ti ha cacciato a calci in…”
“Hey, calma. Non sono termini che una signora di classe dovrebbe usare”

“Con te perderebbe la pazienza anche un santo”

“Ho capito l’andazzo, cara la mia regina, anzi ex regina. In fondo non lo sei più o meglio, non era un titolo a te consono”

“Zitto o ti scaglio contro una tempesta di neve che ti congela” – lo minaccia, con fare poco clemente.

“Wow, la cara dolce Elsa è sparita”

“Vattene o non rispondo di me” – tuona la donna.

“Tranquilla, il re di West Isle non ti darà più fastidio” – puntualizza, alzando in aria le mani, come segno di resa.

Con lo sguardo della arendelliana fissa su di lui, Hans si allontana, con scioltezza e serenità.

“Povera sciocca! Se il re di West Isle va via, questo accade perché a breve sarà sovrano di un altro regno…il tuo”

Anna osserva Westergard dalla finestra. Ha notato la discussione tra l’uomo ed Elsa e, mostrandosi il più serena possibile, la raggiunge all’ingresso.

“Sorellina, sei stata grande a cacciarlo via” – la lusinga la maggiore appena le due si incontrano sulle scale.

“Ha detto che non sarà più un problema” – spiega la seconda.

“Lo spero, sai come è fatto quel tipo! La menzogna è una sua abitudine”

“Come l’ha presa Helen?”

“Credo abbastanza bene. Sospetto che lui possa averla soggiogata in qualche modo, Annie”

“Cosa? Soggiogata?”

“Si, mi raccontava di essersi innamorata nel giro di poche ore, proprio come capitò a te”

“Io ero giovane ed ingenua. O magari è un tratto di famiglia” – ipotizza la regina di Arendelle.

“Chissà, qui gatta ci cova. Comunque, basta che non è più fra i piedi” – conclude il quinto spirito, tirando un sospiro di sollievo.

“Ora dove vai?” – le domanda Anna, vedendola riprende il passo, spedita verso il piano superiore.

“Devo tornare nella Foresta, vado a salutare i miei nipoti”

“Di già?” – domanda, spiazzata, la regnante.

“Sai che ti basta contattare Zefiro e arrivo da te” – le sorride Elsa, abbracciandola. Qualcosa, però, in quel frangente la pietrifica. Anna non ha alcuna reazione, il suo corpo è impassibile di fronte a gesti d’affetto.

“Tutto bene?” – le chiede allora, preoccupata. Non è affatto da Anna essere tanto impassibile.

“Certo. Io devo uscire. Ci ritroviamo qui tra qualche giorno, allora” – la saluta come se poco le interessasse averla lontana e lascia il palazzo.

Elsa è turbata e pensierosa.

“Meglio seguirla” – dice ad alta voce.

Piano irrealizzabile. Ineke ed Aurora raggiungono la zia, ancora scosse dal racconto di Hans sull’amore segreto per la loro mamma.
“Cara zia, vogliamo sapere quanto successo tanto tempo fa” – dice la primogenita di Kristoff.

“Ehm… io dovrei andare”

“Dai, ti prego. Non ti ruberemo molto… pretendiamo però delle risposte” – insiste la seconda.

Inutile porre resistenza. Elsa e le due ragazzine raggiungono la sala dei quadri, si siedono sul divano di fronte al camino spento, e si apprestano a toccare un argomento del passato di Arendelle fino a qualche ora prima ignoto.

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“Eccoti, non vedevo l’ora di averti qui” – dice Hans, trovando Anna sull’uscio di casa.

“E’ freddo qui?” – chiede lei.

“E’ estate, pensi davvero possa far freddo?” – ridacchia lui, spogliandosi dei suoi abiti senza alcuna esitazione.

La tira a sé e le strappa di dosso gli indumenti.

Un vecchio letto è dove i due si adagiano, lasciandosi andare agli ardenti bollori della passione.

Quegli attimi di intensa attività, priva di sentimento, frutto solo di desiderio sessuale, vengono consumati senza ritegno.

Hans domina la donna, la quale, invece, non sembra partecipare ma vivere passivamente.

Nessuna reazione, a parte i gemiti di piacere.

“Memorabile. Domani replichiamo” – dice Westergard, riprendendo fiato al termine della prestazione.

La donna non si esprime.

“Odio quando taci. Parla, cazzo!”

“Sai bene che quando assumo le sembianze di qualcuno, difficilmente mi è possibile comportarmi in normalità” – spiega lei.

“Ho capito, Sandy. E allora, torna in te”

“Se torno in me, Anna si risveglia” 

“Già, ok allora continuerò ad immaginare di fare sesso con la mia ex logorroica e snervante fidanzata, mentre in realtà sei tu a soccombere al mio volere” – ridacchia, accarezzandole la guancia.

“Se potessi reagire come sono solita fare, ti darei un bel calcio nel…”

“Shhh” – la zittisce – “Presto saremo sul trono e nessuno, ripeto, nessuno, ci impedirà di vivere da re e regina di Arendelle”

“L’altra volta hai fallito” – gli ricorda l’altra.

“Perché ho giocato male le mie carte. Stavolta abbiamo la magia dalla nostra parte”

“Non ammetto errori. Ci prenderemo quel regno una volta per tutte” – conclude lei, alzandosi dal letto, pronta ad indossare di nuovo i panni della sovrana.

“Come sto?” – chiede a Westergard, una volta sistemata.

“Sei l’esatta copia di Anna”

“Bene! A domani allora”

Così dicendo, la sosia della regina lascia la casa dell’uomo.

   
 
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