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Autore: Nao Yoshikawa    14/03/2020    8 recensioni
Raccolta di flashfic/oneshot spin-off de “L’effetto farfalla” costituito da momenti dolci/teneri/divertenti.
1 {Notte insonne} Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
2 {Primo bagno} «Hai mai fatto un bagno ad un neonato?»
3 {Coliche} «Angelo, ma perché stai piangendo anche tu?!»
4 {Un semplice trucco} «Ma che schifo! Che roba è? Angelo, vuoi avvelenarla per caso?»
5 {Somebody to love} «Ora basta, non ce la faccio più con questa melodia infernale»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7 – Il preferito
 
«Da, da, daaaaa, dadada!»
La manina di El si aggrappò ad Aziraphale con una forza a dir poco notevole. Nonostante fosse piccola e carina, la sua natura da mezzosangue le conferiva delle abilità particolati.
«Piano, piano El. Allora, dov’ero arrivato? Ah, sì. E Cappuccetto Rosso venne quindi mangiata dal lupo…»
Crowley lanciò uno sguardo pieno di dissenso a suo marito.
«Ma insomma, questa non è una favola adatta ai bambini! E poi dici a me di non farle vedere i film horror.»
Aziraphale sospirò, mentre El cercava di afferrare il libro per morderlo.
«Se mi facessi finire di leggere, scopriresti che finisce bene! E poi dubito che film come L’esorcista siano adatti ad una bambina.»
«El è un demone, non vedo come potrebbe spaventarsi», sbuffò, sistemandosi sulla poltrona di fronte e tendendo le braccia. «Su, piccola. Vieni dal tuo papa preferito.»
L’angelo si ritrovò offeso a quella frase.
«Perché sei tu il preferito? Te l’ha detto lei?» domandò fingendo indifferenza, anche se in realtà il suo tono di voce lo tradì abbastanza in fretta.
«Ma è chiaro che sono io il preferito. Io l’accontento sempre.»
«Davvero? Allora immagino che sarà compito tuo fra quindici anni accontentarla sempre quando vorrà uscire e avere un fidanzato.»
Crowley divenne rigido come un bastone e arrossì. Per l’Inferno, no! El non aveva neanche un anno, non poteva pensare di vederla crescere fino a  diventare un’adolescente. E se per gli umani era un periodo difficile di suo, come poteva essere per una ragazzina per metà angelo e per metà demone?
«Non voglio parlare di questo adesso! Avanti El, vieni qui coraggio!»
«El, non andare da lui, rimani qui con me!»
La bimba li guardò confusi, sollevandosi in aria senza sapere esattamente che fare. Da chi andare?
«Andiamo Aziraphale, ma seriamente? Non sarai mica geloso, spero!»
Non lo avrebbe ammesso mai. Insomma, geloso? Era assurdo, oltre che immaturo.
«Io non sono geloso», proferì, facendo poi una smorfia. «È che non è giusto. Io l’ho portata dentro di me per mesi, prendendomi tutti i suoi calci, le crisi isteriche e le voglie. E l’ho partorita con dolore.»
«Ehi, guarda che anche io ho sofferto, eh! Sono svenuto!» fece presente, ma Aziraphale lo zittì con lo sguardo. Non era esattamente lo stesso tipo di dolore, anzi, diciamo che non lo era per niente.
«Comunque lei dovrebbe preferire me. Avanti, El. Vieni qui,»
«Neanche per sogno! Vieni qui!»
Emma Lyra gonfiò le guance. Era solo una bambina, ma era particolarmente sveglia per la sua età. Iniziò ad agitare i pugni e a lamentarsi.
«Dadadada, brrrr!» gridò, adagiandosi piano sul divano.
«Non ti volevo mettere in difficoltà, ha cominciato lui!» sbuffò Crowley incrociando le braccia al petto. Aziraphale avrebbe voluto chiedergli se veramente avesse capito cosa El volesse dire o meno, ma preferì non farlo. Si sentì piuttosto sciocco per essersi lasciato andare a quella scenata di gelosia. Prese in braccio El, cullandola.
«Scusa tesoro, hai ragione. A volte siamo un po’ immaturi…»
Crowley alzò gli occhi al cielo, abbracciandolo dietro.
«E dai, Aziraphale. Perché te la sei presa? Ovviamente sei tu il suo preferito! Tu capisci subito di cos’ha bisogno, sei rassicurante e dolce.»
«Ma anche tu sei dolce. E protettivo. E sei farla ridere. In effetti siamo una bella squadra», sorrise, accarezzando i capelli biondi e rossicci della piccola. «Credo che preferisca entrambi, allora.»
«Certo, avevi qualche dubbio?», il demone si chinò per baciare El. «Ti vogliamo bene, Emma Lyra», poi abbassò la voce. «Ma io di più.»
Solo per quella volta Aziraphale finse di non sentire.
 
Nota dell’autrice
Comunque io se fossi nei panni di El non potrei mai decidere il mio preferito. Come si fa? Sono tutti e due unici e si completano, quindi non si può scegliere. Certo che i figli crescono così in fretta…
   
 
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