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Autore: cuorealtrove    14/03/2020    4 recensioni
Questa è la storia di una notte, mai accaduta, successiva all'incidente di Saint Antoine, in cui Oscar, temendo per la vita di André, il mio André, si rende conto che quello che prova per lui è, forse, qualcosa di più di un'amicizia.
E cosa sarebbe successo se Oscar avesse deciso affrontare la sua paura di amare?
Poi ho capito… ho capito che la vita e l’amore non sono un duello, e che non ci si batte da soli, ma insieme…
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era tardi, tutti i soldati in camerata stavano dormendo… qualcuno russava.
 
La notte era uno dei momenti preferiti di André, per lui, non abituato a condividere i propri spazi con altri, uno dei pochi in cui poteva illudersi di essere solo e riflettere in santa pace.
 
Ma quella notte, come tante in precedenza, nonostante la stanchezza, non riusciva proprio a prendere sonno. Pensieri, i soliti, un unico soggetto: lei. Lei che dopo quella notte a Saint Antoine era cambiata… al contempo più premurosa nei suoi confronti ma più tesa, inquieta, preoccupata. Lei che tentava di nascondere il suo tormento dedicandosi anima e corpo al lavoro… lei che non lo avrebbe mai ammesso ma… doveva sentirsi così sola… E lui non capiva… Cosa ti tormenta mia Oscar? Io quella notte ho creduto di perderti… e il mio amore verso di te si è fatto più saldo… ho rinnovato il mio giuramento quella notte: ti proteggerò sempre… anche a costo della mia stessa vita… che comunque già ti appartiene. Quella notte qualcosa ti ha sconvolto… ma cosa mia dolce Oscar? La rabbia del popolo? La violenza della folla? La morte che ci è passata affianco senza afferrarci?
Se non fosse stato per l’intervento del conte di Fersen, ora io e te forse non saremmo qui… o forse è stato proprio questo? Rivedere Fersen? È lui? Di nuovo?
È stato lui a salvarti, non io… lo ami ancora? Ti tormenti ancora per lui? Lui che ha donato il suo cuore ad un'altra, e non si accorge nemmeno di te?
 
Passi in corridoio, il letto che scricchiola sotto il peso di Alain… è passata mezzanotte, il turno di guardia è finito.
“Hei André! Tanto lo so che non dormi…”
“Dimmi Alain…” Apro gli occhi e tu sei lì, che ti sporgi verso di me.
“Ecco… sono preoccupato André…”
“E per cosa?”
“Per il comandante André”
Mi sollevo sui gomiti, in allarme “Perché? Cos’è successo?” “No niente, niente… e che ultimamente è così… cupa… preoccupata… eppure i ragazzi si stanno comportando abbastanza bene… e poi da quando è qui non ti sembra dimagrita? E’ così pallida in questi giorni… non so’… sensazioni… e anche ora, anziché riposare, è in palestra a tirare di spada! Ma ti sembra normale?”
 
André sorrise: normale! Con Oscar? E chi mai poteva dire cosa fosse normale per lei? Anche dopo una vita insieme, c’erano occasioni in cui nemmeno lui riusciva a capire cosa le passasse per la testa!
Il sorriso sulle sue labbra si spense: certo… allenarsi da sola… di notte… lei che era sempre stata una gran dormigliona…
Ci pensò un attimo e poi disse “Mmm… vado da lei”.
 
-o-o-o-o-o-o-o-
 
André aprì piano la porta, e lasciò al suo occhio il tempo di abituarsi alle deboli luci dell’enorme stanzone.
Ed eccola Oscar, pareva danzare piuttosto che tirare di spada, come se quei movimenti non le costassero fatica…
Solo le gocce di sudore che le imperlavano la fronte, il viso accaldato e l’espressione decisa, rivelavano tutto l’impegno e lo sforzo che quei gesti richiedevano.
André ebbe un attimo di smarrimento, Oscar aveva i capelli raccolti, le maniche della camicia arrotolate e i piedi nudi… da quanto tempo non la vedeva così… gli sovvennero ricordi di un’estate ad Arras… di anni lontani e felici.
Come sei bella Oscar, hai trent’anni e sembri una ragazzina…
André decise di muoversi, se fosse rimasto ancora lì, a fissare le forme invitanti di quel corpo tonico, controllarsi sarebbe stato difficile… e no, proprio non voleva commettere altri errori. Non dopo quella notte. Non dopo quel bacio imposto.
Si avvicinò prendendo un ferro da allenamento, più pesante di una spada normale, ma senza lama o punta.
“Vuoi compagnia? In due è meglio”
Non riesco a decifrare la tua espressione… eppure fino a poco tempo fa, era così facile per me…
Non sei sorpresa di vedermi e, almeno, non sembri infastidita dalla mia presenza.
“Perché no?” e si comincia.

 
André… Che fai qui?
Come sai sempre come trovarmi?
E perché mi fissi così e te ne resti fermo lì, nell’ombra?
Forse pensi non ti abbia visto?
No, ti vedo André… ultimamente ti vedo come non ti ho mai visto prima… chi di noi due è cambiato? Tu o io?
 
“Vuoi compagnia? In due è meglio” Ma sarà davvero così? Forse, devo almeno provare… “Perché no?” e si comincia.
 
Da quanto sei così André? Così bello, così forte, così deciso, così… uomo.
Da quanto l’idea di scoprire il tuo corpo accende i miei sensi?
Da quanto desidero le tue labbra sulle mie?
Da quella notte in cui hai cercato di rivelarmi i tuoi sentimenti?
O da quella notte a Saint Antoine quando ho temuto di perderti?
No, lì ne ho solo preso coscienza, ma io, stupida, ho continuato ad avere paura… paura… paura di cosa poi?
Non di te… tu non potresti mai farmi paura… paura di me, paura di cambiare… paura di ammettere di essere diversa da quello che volevano io fossi, paura di tradire quello che mi hanno insegnato essere giusto, paura di deludere mio padre… che senza saperlo mi ha dato e tolto tanto, paura di pensare e decidere unicamente con la mia testa… come tento di fare ora… paura di ascoltare nuovamente il mio cuore… paura di amare… paura di soffrire e di rimanere sola.
E allora, quella solitudine che tanto temevo, l’ho cercata, e l’ho affrontata, decisa a batterla.
Poi ho capito… ho capito che la vita e l’amore non sono un duello, e che non ci si batte da soli, ma insieme… insieme a chi amiamo…
 
E allora sai che c’è André? C’è che sono stanca… stanca di mostrarmi forte, stanca di dover dimostrare sempre qualcosa a qualcuno, stanca di lottare contro la parte di me che vuole essere libera… e felice… e vuole esserlo insieme a te.
 
-o-o-o-o-o-o-o-
 
Fermi, occhi negli occhi, ansanti, sudati, sfiniti… le lame incrociate all’altezza del petto, i nostri visi l’uno di fronte all’altro che quasi si sfiorano. Sento il tuo respiro sul collo, mi perdo nell’azzurro dei tuoi occhi. Potrei spingerti lontano da me, far prevalere la mia forza fisica, di uomo… ma non voglio… è bello sentirti così vicina Oscar…
 

Siamo in posizione di stallo André… chi farà la prima mossa stavolta?
“Lo sai che non riesco a stare ferma”
Ora o mai più… è il momento… basta aspettare! Non ho più tempo… o meglio non saprei che farmene di altro tempo senza di te… ne abbiamo già perso abbastanza per colpa mia…
E allora lascio cadere la spada… come lascio cadere le difese del mio cuore… mi sollevo in punta di piedi, chiudo gli occhi e ti bacio… è un bacio timido, la mie labbra dischiuse che premono sulle tue, morbide e calde… non riesco a fare altro ora… perché i miei polmoni hanno bisogno d’aria… aria che plachi il mio cuore che batte impazzito…
 
Stacco le mie labbra dalle tue, che mi guardi incredulo, e appoggio le mie mani sul tuo petto, e rispondo alla domanda che non riesci a farmi… “Si, anch’io ti amo”…
 
E per fortuna ci sei tu, tu che sai di cosa ho bisogno… tu che getti via la spada e ti stringi a me, una mano contro la mia schiena, un’altra dietro la mia nuca… la tua bocca che ha fame della mia… E non è che l’inizio.
 
-o-o-o-o-o-o-o-
 
Non lo so come hai fatto, ma stanotte sei riuscito a farmi dire solo sì… ed è stata la notte più bella della mia vita!
Ci siamo addormentati abbracciati, nudi, appagati.
Ora è l’alba, io ti guardo mentre dormi e penso: non ti lascerò più amore mio… da ora in poi mi dedicherò a te, come fossi la tua sposa, perché è così che mi sento.
 

Mi sveglio e ti sento al mio fianco, il tuo odore, la tua pelle morbida… Ti sorrido, ti dico buongiorno e ti bacio… e sono felice come mai prima Oscar. Ho te e non mi serve nient’altro.
E’ tardi e dovremmo andarcene da qui, ma prima voglio essere sicuro che questa notte non è stata solo un magnifico sogno… Ancora una volta, voglio farti mia…
Uno sguardo… tu sorridi e ti affidi a me, e ti lasci amare…
 
-o-o-o-o-o-o-o-
 
Poco più tardi, rivestiti dalle uniformi e con esse dei proprio ruoli, il comandante e il soldato uscirono dalla loro insolita alcova.
Fuori dalla porta trovarono Alain che dormiva seduto a terra, con la schiena appoggiata alla parete.
“Alain? Ma che diavolo…” disse Oscar a bassa voce.
“E’ stato lui a dirmi che eri qui stanotte… deve avermi seguito. Non vuole farlo sapere ma… ha un cuore d’oro questo orso! Credo che stanotte abbia vegliato su di noi…”
Oscar sorrise… “Bell’angelo custode… Dorme!!”
“Comandante, André…” Alain, svegliato dalle loro voci, si stiracchiò il collo e la schiena. Poi li guardò negli occhi, prima l’uno poi l’altra, con non celata curiosità… “Spero che stanotte sia stata… ehm… soddisfacente… per entrambi” disse quindi con un sorriso malizioso.
André lo fissò basito, mostrando tutto il suo stupore e il suo disappunto.
Oscar invece, senza scomporsi minimamente, gli allungò la mano per aiutarlo ad alzarsi e gli rispose “Pienamente soddisfacente Alain” e poi sorridendo rivolta ad un imbarazzatissimo André “Più volte pienamente soddisfacente”.
 
   
 
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