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Autore: Mercurionos    14/03/2020    1 recensioni
Vegeta, il nostro eroe. Vegeta, il nostro amore segreto (dipende da voi quanto). Vegeta, il più forte di tutti. Ma di tutti cosa, esattamente? Eccovi le risposte alle domande che non vi siete mai posti, poiché siete persone dotate di raziocinio. Eccovi la prova che la cucina italiana è la migliore del mondo. Eccovi il portale ad un mondo pieno di idee innovative, rivoluzionarie, e stupide. Eccovi la dimostrazione che concetti come "limiti" o "decenza" non hanno alcun significato nelle fanfiction italiane di Dragon Ball. Eccovi Vegeta in ogni tipo di salsa, con ogni tipo di piccantissima spezia. Vegeta in ogni situazione che lambirà la mia coscienza, in ogni mondo che possa sopportare la sua inclusione.
In poche parole è una raccolta di AU che spero risultino divertenti, con al centro la flessibilissima persona di Vegeta:
1) Ingegnere
2) Paninaro
3) Zar (Songfic)
4) Poeta (Poesia)
5) Re Leone (Musical)
7) Dark Souls (Metafic)
8) James Joyce (Flusso)
9) Il Sesto Senso
10) Narnia
11) Haiku
12) Dragon Quest
14) Intelligenza Artificiale (SPERIMENTALE)
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Freezer, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Se l’idea della musica non funziona… Non usatela. Ma rende il finale meno figo.
 
Nell’era antica il mondo era in pace, una terra brulla ed incontaminata. Ma poi vennero le Sfere del Drago, e così si creò disparità. Gli uomini divennero avidi di potere, disgustosi esseri che non sapevano più godersi la vita e il sabato sera, tanto che Dio fu nauseato dall’umanità a tal punto da decidere di separarsi in una parte pura ed una maligna. Fu così che nacque il Grande Mago Piccolo, il primo dei demoni.
 
Il Grande Mago Piccolo raccolse le Sfere del Drago, evocò il dio drago, Shenron, ottenendo il potere di controllare il mondo e si stabilì nel palazzo reale, nella Città del Centro. Lì si circondò dei suoi quattro più valorosi generali, i Quattro Precetti Infernali: Freezer lo sterminarazze, gelido padrone della Valle Boreale; Zamasu l’eretico, colui che ottenne l’immortalità dai cieli, viaggiatore dei mondi; il saiyan traditore Paragas, rinnegato nobile nel cui cuore arde solo desiderio di vendetta; infine Goku lo stolto, che non aveva ancora capito di essere dalla parte sbagliata.
 
Così cominciò l’era della Z, poiché è una lettera che fa figo. Ma presto le Sfere perderanno la loro luce per motivi di trama: per questo viene detto nelle antiche leggende profetiche del 1979 che un giorno, un giovane di nobile retaggio si introdurrà nella terra dei padroni del mondo, la Città del Centro, e riporterà la pace nel mondo.
 
Tutto ciò può e può non avere un significato nel Mondo del Drago, in base a quanto l’autore si ricordi di tutto ciò che ha scritto nell’introduzione. Inoltre, non è per nulla importante che la trama abbia un senso, ci penseranno i lettori a scegliere la versione meno sensata ma che renderà la storia ancora più sopravvalutata.

 
DRAGON SOULS
O anche: Vegeta, la Fiamma Sopita
Prodotto dalla “Da-dove-diamine Software”
Copirayt 2011 o giù di lì


 
 
Il silenzio filtrava attraverso le velate fessure delle fredde e solide pareti che sovrastavano la scura entrata della tetra città in un’uggiosa giornata. In breve, c’era un tempo di merda. Ma Vegeta era lì, all’ingresso della titanica città dall’aspetto postmoderno e medievale, un disastro architettonico che farebbe impallidire anche i professori del Politecnico di Milano. Il clangore metallico degli stivali rinforzati del saiyan riecheggiava nelle scure vie delle mura esterne della Città. Vegeta avanzava deciso, sicuro di poter affrontare qualsiasi nemico con la sua fida spada. Tra un vicolo e l’altro incontrava guardie e soldati dell’esercito di Freezer, ma grazie alla sua abilità di scherma (e alle centinaia di ore buttate a livellare) riusciva a sbaragliare con facilità i suoi nemici. Non solo era un capace spadaccino, ma anche un mago provetto: con gesti eleganti e frasi incomprensibili in inglese talvolta faceva esplodere qualche palazzo e nemici annessi.
 
Dopo aver attraversato qualche strada, Vegeta finalmente giunse alla sua meta, il rifugio predetto dalla profezia: l’agenzia viaggi “Il Falò”.
 
Agenzia del Primo Falò
 
Bussò, ma nessuno rispose, quindi oltrepassò l’uscio: “Ehi, c’è nessuno? Nel copione c’è scritto che devo passare da qui per continuare con la storia…”
“Oh, prescelto, giungesti ordunque alla solinga terra recante del tuo desino l’uopo.”
Una giovane donna, bardata di nero, si mosse nell’ombra mostrandosi al fiero saiyan.
“Parli con me, donna? Allora, sono nel posto giusto?”
“Già ti rispuosi oh retaggio d’alto lignaggio, fiamma sopita, cenere ardente, tizzone guizzante, campione prescelto, previsioni del meteo, termosifone. In questo ameno loco in cui s’incontrano delle nostre canzoni le specie più disparate, io ti do il benvenuto…”
“Non ti capisco, femmina; parla chiaro o faccio saltare in aria te e la tua baracca.”
 
La donna si fece avanti e si fece scrutare per bene dal suo interlocutore: era una giovane dalla pelle d’alabastro, i capelli fluenti e turchesi (o viola, non importa) come l’acqua di una limpida fonte, e un davanzale da paura. Vegeta tentennò per un attimo, colpito da cotanta prosperità. Ma il sogno svanì subito non appena la giovane (ma neanche tanto ormai) riprese a parlare: “La vuoi piantare di fare il cretino? Io sono qui da anni ad aspettare il tuo arrivo e a preparare frasi ad effetto con un linguaggio altisonante e tu non capisci una fava!”
“Ehi, ma io…”
“Stai zitto! Ora siediti e accendi…”
“…il falò?”
“La luce, imbecille, non siamo mica nel medioevo. Il pulsante è lì sul muro.”
 
Vegeta si sedette all’unica scrivania presente nella stanza, poi la donna fece lo stesso e si presentò: “Ahem! Allora, io sono Bulma, sono la Guardiana dell’Agenzia Viaggi. E per quello che so, tu sei il prescelto che deve ridare la luce alle Sfere del Drago, giusto?”
“Sì.” Rispose Vegeta, ancora leggermente confuso dalla peculiarità della situazione.
“Perfetto, allora ti servirà questo.”
La guardiana si chinò sotto il tavolo e raccolse da terra una pesante bacinella di pietra, quindi la diede al guerriero. Vegeta guardò lo strano oggetto per qualche istante, poi carico di eroismo omerico chiese: “E questo cosa sarebbe?”
“Cavoli, ma non capisci proprio nulla. Non sei andato a leggerti la wikia prima di venire qui?”
“No.” Rispose Vegeta, sempre più infastidito.
“Perfetto, non capirai niente fino ai titoli di coda. Come immagino il 90% dei lettori di questa storia.”
“Lettori? Di cosa parli adesso, donna?”
“Smettila di chiamarmi donna! Io ce l’ho un nome, mi chiamo Bulma. Bi-U-Elle-Emme-A. Bulma. E comunque ti trovi nuovamente in una fanfiction AU. Gli dei ti hanno nuovamente trasportato in un mondo nuovo. Ma non importa ora, il tuo viaggio è ancora lungo. Quello che ti ho consegnato è il RadaRicettacolo, serve per trovare e contenere le Sfere del Drago.”
“Non posso semplicemente mettermele in tasca?”
“No.”
“Deplorevole.”
“Non abbiamo tempo per le tue lamentele, devi dirigerti al più presto verso i livelli superiori della Città. Già che ci sei, vuoi salire di livello?”
“Tu ne saresti capace?”
“Guarda che non sono soltanto bellissima! Ora, tocca l’oscurità dentro di me…”
 
Perplesso, Vegeta intascò il RadaRicettacolo. Ormai non si stupiva più della dimensione delle sue tasche, dato che da settimane portava con sé sedici armature, quaranta spade, trentordici scudi e qualche migliaio di sassi colorati. Non che importasse, tanto restava sempre vestito alla stessa maniera e utilizzava sempre la stessa spada. Vegeta quindi allungò la mano e la poggiò sul petto della guardiana.
“AAAH! MANIACO! PERVERTITO! MOLESTATORE!”
“Che c’è adesso, donna?! Hai detto tu di toccare…”
“DEPRAVATO! NON TOCCARMI MAI PIÙ! COME OSI ALLUNGARE LE MANI SUL MIO BEL CORPO IMMACOLATO, STUPRATORE!”
“Piantala, donna! Sei volgare!”
“VA’ ALL’INFERNO, VEGETA!” E così, la discreta, riservata e composta guardiana dell’Agenzia Viaggi mandò il prode Vegeta verso l’interno della Città grazie al magico potere del viaggio rapido.
 
La Città del Centro: La Città a Brandelli
 
Dopo una tediosa schermata di caricamento, Vegeta si svegliò di fronte ad una cabina telefonica dismessa. Si alzò, si guardò intorno per un attimo poi cominciò a camminare lungo la strada. Prima o poi la trama gli sarebbe balzata addosso. Seguendo il mistico segnale del RadaRicettacolo, il prode guerriero proseguì attraverso gli angusti passaggi del borgo asfaltando un nemico dopo l’altro. Tutti i soldati che incontrava portavano la caratteristica armatura dell’Esercito di Freezer lo sterminarazze. Pregustando lo scontro con l’odiato nemico, Vegeta accelerò progressivamente il passo, fino a quando non raggiunse un’ampia piazza dominata da un’antica chiesa, invasa da numerosi soldati. Finalmente era giunto il momento che il saiyan tanto attendeva: il momento del farming violento. Teste caddero innumerevoli, schiene vennero spezzate e cuori trafitti dalla furia genocida del prescelto dalle Sfere del Drago. Fu allora che le porte della chiesa si spalancarono, scardinate da un colpo aggressivo. Flebile e quasi impercettibile, una musica cominciò ad essere intonata. La campana del vicino campanile prese a rintoccare e Vegeta impugnò ben salda la sua spada. Così apparve l’atavico nemico della razza saiyan, il primo dei Quattro Precetti Infernali: Freezer lo sterminarazze, padrone della Valle Boreale.
 
Boss:
Freezer della Valle Boreale
 
“Fufufu, Vegeta, quanto tempo!”
“Freezer, eccoti finalmente! È giunta la tua ora!”
“Oh, ancora con questa storia di ribellione? E tutto soltanto perché ho fatto esplodere il tuo villaggio natale, Anor Vegeta.”
“Maledetto! Ti mostrerò la potenza… di un super saiyan!”
Freezer rimase turbato dalle parole del guerriero: “Sei proprio un disco rotto, Vegeta caro. Non mi interessa più di quella sciocca storia del super saiyan. E se proprio lo vuoi sapere, essendo un demone del freddo io dispongo di ben PIÙ DI OTTOMILA trasformazioni, non puoi farmi nulla.”
“Aspetta. Freezer, tu sei mai morto?”
“Che domande fai, Vegeta? Certo che no, sono qui davanti a te, proprio per infliggerti tale destino!”
“Magnifico, allora… Sei il Freezer della saga di Namecc.”
“Come, prego?”
“Perché io… Sono il Vegeta della saga di Cell! E io… sono il principe dei saiyan!”
Freezer indietreggiò: “Cosa?! Non è possibile!”
Vegeta alzò una mano al cielo, puntando la spada verso le torbide nuvole e pronunciando le parole che aveva imparato alle scuole elementari, quando aveva scambiato una Lamincard di Goku Super Saiyan 3 per una di Kaioshin: tale era l’occasione in cui aveva appreso il miracolo “Super Uomo Verdura”!
 
Circondato da un’aura dorata, degna di una trasformazione finale delle Pretty Cure, Vegeta attivò lo status speciale “Super Saiyan I”, che dona un 50% di bonus su tutte le statistiche e un 1000% di bonus sul sex appeal. Guardò per un istante Freezer che tremava di paura, spaventato dalla profezia che finalmente si era avverata, poi alzò una mano e scagliò la sua tecnica dal nome più ambiguo, il Big Bang Attack. Freezer, la chiesa, il campanile, la piazza e anche il centro accoglienza per cuccioli feriti, con i cuccioli ancora all’interno, tutto venne spazzato via da un’inarrestabile deflagrazione.
 
Signore delle Palle Distrutto
 
Quando la polvere si era abbassata, Vegeta tornò alla cabina telefonica, inserì una moneta e digitò l’unico numero che conosceva: “Pronto? Sei tu, Bul- Guardiana?”
“Sì, sono io, maniaco. Volevo dire, maniaco. Volevo dire, Vegeta.”
“Senti, donna, ho preso la sfera con tre stelle e ho guadagnato un sacco di punti esperienza. Fammi salire di livello.”
“Oh, puoi anche scordartelo, caro mio. Devi imparare a chiederlo con gentilezza.”
“Mi FARESTI salire di livello?”
“No.”
“…per…pia…cere?”
“Va bene, per stavolta lascio passare. Eccoti i tuoi livelli.”
“Bene, brava.”
“E chiama qualche volta, mi sento sola io.”
Vegeta riattaccò, poi riprese il suo cammino.
 
Attraversando le grigie vie della città, al saiyan tornarono in mente le parole che aveva poc’anzi detto Bulma: cosa significava che si trovasse in una “storia”, quali “dei” manipolavano il suo destino? I suoi dilemmi svanirono quando intravide un grande cancello chiuso da una robusta catena. Quale introvabile chiave avrebbe dovuto usare per aprire il varco? Qualche nanosecondo più tardi sfondò la robusta inferriata con un calcio, poi proseguì il suo cammino. Poi sentì un urlo terrificante:
 
Clicca qui per sentire l’adorabile grido d’amore:
 
Ah, forse avrei dovuto avvertirvi che, nel raro caso in cui aveste ascoltato questo suono con le cuffie… Sareste morti. Ops. Poco importa, era apparso un saibaman, una creatura dell’abisso. Si muoveva erratico, saltando da un edificio all’altro con movenze rigide e innaturali. Vegeta ebbe giusto il tempo di gettarsi a terra quando la creatura si fermò per bersagliarlo con un getto d’acido, ma non aveva fatto in tempo: la sua spada si era unta di corrosivo fluido verdastro. Vegeta la gettò a terra e la vide dissolversi sull’asfalto. Infuriato, gettò una scarica di energia sulla creatura abissale, cancellando lei e la palazzina su cui si era fermata.
 
Amareggiato, Vegeta proseguì il suo viaggio verso l’interno della città, fino a quando non incontrò un’altra cabina telefonica. Poco più avanti vide un alto portone di ferro e legno pesante, socchiuso di fronte a quello che pareva essere il chiostro di un monastero. Chi diamine aveva permesso la costruzione di un monastero nel centro di quella città? Una volta terminato il suo compito, Vegeta avrebbe dovuto distruggere l’ordine locale di ingegneria civile. E andare a mangiare del sushi con la Guardiana, dopotutto era una bella ragazza. Decise allora di telefonare a Bulma per proporle un’uscita romantica, aveva parecchia fame. Ma il telefono non funzionava. Quando uscì dalla cabina per ispezionarla, le sue indagini vennero interrotte da una voce fuori campo.
 
Paragas lo Stravolgitore del Canon
 
“Stolto, principe Vegeta, marmocchio del re…”
“Chi sei? Fatti avanti, filibustiere!”
“Ma come parli? Non importa, perché ora morirai per mano mia…”
“Hah, chi è tanto sciocco da sfidare me, il principe dei saiyan, Super Vegeta?”
L’ombra si presentò dunque al fiero principe con un esagerato inchino: “I miei ossequi, sporco principe traditore. Finalmente ci incontriamo.”
“Paragas, consigliere del Grande Mago, dovevo immaginarlo, data la tua entrata da quattro soldi. Ti ricordavo più vecchio, più… incanutito. Allora, come preferisci morire?”
“Stolto! Come pensi di affrontarmi, ora che la tua spada è perduta?”
“Che… Picchiandoti, ovviamente. Picchiandoti a morte.”
“Ah… Non ci avevo pensato. Direi che qui abbiamo concluso. La saluto.”
 
Signore delle Palle Distrutto…?
 
Così Paragas lanciò la Sfera del Drago dalle sei stelle a Vegeta, lo salutò facendo ciao-ciao con la mano e si incamminò verso l’uscita della città. Inorridito dalla qualità infima della narrazione, Vegeta decise di procedere nella sua avventura in modo da lasciarsi alle spalle questa pessima storia, così tornò alla cabina telefonica. Grazie a qualche buco di trama il telefono era nuovamente funzionante, così Vegeta poté chiamare la Guardiana: “Ehi donna, ho preso un’altra sfera, ma ho perso la spada.”
“Bravo, idiota. Vieni qui e comprala dall’ancella.”
“L’ancella? Ma le ancelle non pregano soltanto?”
“No, vendono equipaggiamento per avventurieri dark-fantasy. Datti una mossa e portami delle fragole.”
 
Poco dopo Vegeta era tornato all’agenzia viaggi. Dopo essere salito di qualche altro livello grazie a palpatine tattiche inflitte alla Guardiana, Vegeta si diresse dall’ancella.
“Oh, ciao Vegeta. Sei qui per comprare qualcosa?”
“Crilin? Sei tu… l’ancella?”
“Sì, l’autore pensa sia una battuta divertente. Si sbaglia.”
“Ho bisogno di una spada. E dammene una decente.”
“So quello che fa per te, è la Spada Frangiculetti.”
“La prendo. Quanto costa?”
“Ottanta mila di milioni di zeni.”
 
Dopo aver venduto all’ancella il novanta percento dei suoi possedimenti terreni, Vegeta riuscì ad acquistare la tanto famigerata Spada Frangiculetti, un’arma dal design bilanciato e dall’abilità dell’arma assolutamente ridicola. In pratica bastava premere LB (o L1 se avete un Dualshock) e avevi vinto. Molto comoda, quindi. In seguito Vegeta tornò allo squallido monastero e aprì il grosso portone, pronto ad avanzare nella propria avventura.
 
Monastero del NINGEN
 
“Finalmente ti mostri, squallido umano. Sei venuto ad accettare il giudizio divino?”
Vegeta sguainò la spada, pronto alla battaglia. Il suo avversario comparve in un lampo di Luce, accompagnato da una sinistra risata.
“No, maledetto. Sono venuto qui per eliminarti!”
“Oh, sfoggi l’ardito linguaggio Mediaset, noto. Ma non ha effetto su di me, nelle sale giochi avrò sempre la stessa voce! Sarà un vero piacere sbarazzarmi di te, lurido umano mortale umano troppo umano!”
“Fatti sotto, muso verde!”
 
Boss:
Zamasu l’Eretico
 
Vegeta si lanciò contro il nemico a velocità folle, ma la sua lama venne bloccata più e più volte. Anche l’attacco programmato male e poco bilanciato non sortiva alcun effetto. Colpo dopo colpo, Vegeta si accorse di aver terminato le pozioni curative.
“Stolto Umaningen! Ora verrai cancellato dall’immenso splendore di un dio asceso!”
“Idiozie, non puoi sconfiggere il principe dei saiyan con così poco!”
“Vegeta, pensi davvero di essere l’unico qui con… Attacchi con il nome figo?”
“Che cosa? Non è possibile!”
“Sì, mortale! Lame del giudizio!”
Una pioggia di proiettili scarlatti si abbatté su Vegeta, che vide la sua barra dei punti vita svuotarsi sempre di più, fino a quando…
 
Sei Morto
 
Vegeta si risvegliò nell’agenzia viaggi. Accanto a lui vide Bulma, appoggiata sulla scrivania. La bellissima donna si era addormentata accanto a lui. Voleva stargli accanto, voleva aiutarlo, voleva conoscerlo. Ma purtroppo questa è una fanfiction demenziale, e non abbiamo tempo per le smancerie.
“Donna!”
“AH! Vegeta, un po’ di tatto con una bella ragazza come me!”
“La spada non ha funzionato, non sono riuscito a fargli nulla.”
“Nessun problema, Veggetta.”
Bulma si spostò su un tavolino incastrato nell’angolo della stanza, premette qualche pulsante e uno schermo si accese.
“Allora… come si chiamava il tizio che devi sconfiggere?”
“Era Zamasu, quello di Super.”
“Ah, quello che urla sempre cose sui mortali. Fammi un po’ controllare… Allora, www punto dragonsouls punto wiki punto com… Eccolo qua, è l’articolo più letto. Oh, capisco perché hai avuto problemi. È immortale.”
“In che senso immortale? Come faccio ad andare avanti adesso?”
“Hai ragione, non abbiamo tempo… La fanfiction rischia di diventare troppo lunga. Ho un’idea.”
Bulma prese il telefono, digitò un paio di numeri e restò in attesa: “…Ehi Goku, puoi venire qui un attimo? Sì, ci parlo io con Chichi più tardi. Dai, sbrigati.”
E Goku apparve nell’agenzia viaggi, con un potere superiore anche al viaggio rapido, l’incredibile e convenevolissima tecnica della Trasmissione Istantanea.
 
Goku, lo stolto
 
Vegeta balzò in piedi: “Kakarot! Cosa ci fai qui? Tu sei il prossimo boss, tornatene al tuo posto!”
“Ehi, Vegeta! Bulma ha detto che hai bisogno… Aspetta… Ma io ti ricordavo più alto! Non sarai mica il Vegeta della saga di Cell, vero?”
“Sì, c’è qualche problema?”
“Ah, allora mi sa che non ci conosciamo. Io sono il Goku del manga…”
“Che differenza fa?”
“…di Super. Sono del manga di Super.”
“…che differenza fa?”
“Mi disegna Toyotaro.”
“………che differenza fa???”
“Lascia perdere, ti basta sapere che sono mille volte più forte senza motivo e che tutto gira intorno a me ancora di più che ai tuoi tempi. E per qualche motivo so fare l’Hakai. Vado a sconfiggere Zamasu, dammi un attimo…”
“No, aspetta!”
 
Ma Goku scomparve dopo essersi poggiato due dita sulla fronte. Qualche istante dopo, Vegeta percepì un tremito nella Forza e sentì un suono gioioso rintonare nell’aria:
 
Signore delle Palle Distrutto (Bonus Off-Screen)
 
Goku fece poi nuovamente la sua comparsa, salutò rapidamente Bulma e consegnò le restanti due Sfere del Drago a Vegeta, che gli riservò uno sguardo tanto confuso quanto disgustato. La qualità della narrazione aveva raggiunto abissi irraggiungibili, che il principe al tempo credeva inenarrabili. Se veramente si fossero trovati in una storia creata da qualche folle dio, allora chissà quanto lontano avrebbero potuto davvero spingersi questi autori ultraterreni. Ah, stavo quasi dimenticando che anche Goku è da considerarsi sconfitto!
 
Signore delle Palle Distrutto! Yeee!!! Basta, basta!
 
Bulma si schiarì la gola, poi si avvicinò a Vegeta con fare tetro e melodrammatico: “Campione della Città del Centro, ordunque sconfiggesti li malvagi Precetti Infernali con cotanta bravura e’l filo della tua spada…”
“Sì. Li ho sconfitti. Tutti e quattro. Da solo.”
“Ora innalza il RadaRicettacolo, colmato delle quattro sfere. Esso ti condurrà alla destinazione suprema, il presidio del temibile Grande Mago Piccolo.”
 
Vegeta ripose le sfere nella bacinella di pietra a formare un piccolo quadrato, poi alzò il contenitore sopra la sua testa. Di colpo la vista del guerriero si offuscò, tutto divenne nero. Vegeta cominciò a cadere senza sosta. Quando finalmente era terminata la schermata di caricamento, il principe dei saiyan si accorse di essere finito in un ampio salone, illuminato fiocamente da candele consumate dal tempo. Le pareti sgretolate erano coperte da sbiaditi poster. Vegeta vi si avvicinò, poi scattò all’indietro, spaventato: “Il Destino dei Saiyan”, “Sfida alla Leggenda”, “L’Invasione di Neo Namek”, “L’Irriducibile Bio-Combattente”… “Evolution”. Vegeta si accorse del sudore che si era formato sul suo volto e scrollò il capo violentemente. Aveva compreso dove il RadaRicettacolo lo aveva portato: si trovava all’apice della Città del Centro, la fortezza di Piccolo.
 
Anor Scanon, il Palazzo Blasfemo
 
Il Saiyan cominciò a correre attraverso il lungo salone, scattando sul pavimento ricoperto di cenere. In fretta attraversò il palazzo, salendo sempre di più. Tutti i nemici senza volto che osavano mettersi davanti a lui venivano distrutti in pochi istanti, la Spada Frangiculetti si era infine mostrata degna del suo prezzo. Dopo un’ultima, interminabile scalinata, Vegeta si trovò di fronte ad un gigantesco portone a due ante. Era finalmente giunta l’ora dello scontro finale. Lucidò l’arma, curò le sue leggere ferite e sfondò la porta. Ma il suo avversario lo stava aspettando.
 
Vegeta cadde sulle ginocchia, oppresso in un’invisibile morsa paralizzante. Riuscì solo ad alzare il capo e poi vide il Grande Mago Piccolo, accasciato sul pavimento in fondo alla stanza: era morto. Appeso al muro sopra di lui vide un altro di quegli orrendi stendardi, questa volta recante il titolo: “La Sfida dei Guerrieri Invincibili”. Fu allora che un’orrenda risata riempì l’aria: “Ah ah ah… Vegeta, nonostante tutto sei giunto a me…”
“Male… Maledetto!” Vegeta si contorceva dal dolore, incapace di rialzarsi.
“In questo luogo recluso dal resto dei mondi, ma dove tutti i mondi convergono… Ho finalmente messo le mani sulle Sfere del Drago…”
“Fatti vedere, vigliacco!” Disse Vegeta, scivolando piegato su sé stesso. L’ombra ascese dal pavimento e prese forma. Un orrido character design si fece vivo di fronte agli occhi del saiyan, e fece la sua comparsa il vero signore della città del Centro, un gigantesco re dell’oscurità. Vegeta lo osservò tremando: “Tu… Tu non esisti!”
“Invece noi viviamo! Nutrendoci della forza degli esseri superiori abbiamo potuto prendere forma. I mondi creati da così tanti autori… I pessimi film osannati dai fanboy, i fumetti online ritenuti superiori al materiale ufficiale, i videogiochi arcade al limite del canon, le fanfiction rosse con tuo padre, e…”
“NO! NON DIRLO!”
“…le superbe parodie su YouTube.”
“NOOO!”
“Sì invece! E ora, Vegeta, incarnando il pensiero di tutti coloro che ci ricordano, che ricordano e inneggiano al nome di Tarles, del vecchio Broly, Cooler, Son Bra, di Nappa Fantasma… Io ti ucciderò.”
 
SLAG, USURPATORE DEL CANONE
 
Vegeta riuscì finalmente a liberarsi dalla sua invisibile prigionia, giusto in tempo per evitare l’assalto del gigantesco nemico. Con forza andò a sbattere contro il muro, ma poté alzarsi ed impugnare la spada. Scagliandosi su Slag, piano piano riuscì a fare indietreggiare il titanico avversario, fino a quando non si trovò con le spalle al muro. Vegeta non si fermò: la spada vibrava feroce nell’aria, libera da qualsiasi vincolo umano; chi la impugnava era il principe dei saiyan, e stava combattendo per qualcosa al di là della sua stessa vita, stava proteggendo la propria esistenza. Vegeta appesantì il tono dei suoi attacchi, lanciando con inaudita violenza l’arma verso il terreno, e Slag non poté evitare ogni assalto. Quando vide il suo nemico cadere su un ginocchio, Vegeta reagì rapido e guizzò verso l’alto, proiettandosi verso il viso dell’avversario: ruotò la grossa lama e mirò il fendente decisivo al collo di Slag e… fallì.
 
La Spada Frangiculetti si spezzò. La sua punta venne sbalzata dalla pelle di pietra del colosso, e a Vegeta non restò che un mozzicone di spada. Slag si rialzò troneggiante: “Ha ha ha ha! Povero Vegeta, pensavi davvero di avere delle speranze contro di noi?”
“Tu… Come è possibile?”
“Non capisci? Non è possibile! A noi non serve alcuna giustificazione, noi siamo la forma finale dell’intrattenimento, noi siamo… l’Edoné narrativo. E ora… muori.”
Slag lasciò cadere la sua pesante mano su Vegeta. Un sordo tonfo scosse il palazzo. Poi, silenzio. Ma la mano del falso re non aveva mai raggiunto il pavimento, e pian piano si rialzò in aria, spinta nientedimeno che dallo stesso Vegeta.
 
 
Slag rimase sorpreso: “Come puoi resistere? Noi siamo inarrestabili!”
“Voi… sarete anche invincibili… voi sarete forti oltre ogni immaginazione, molto più di noi…”
Slag tremò, scosso da violente convulsioni e si restrinse, fino a diventare “grande” quanto Vegeta.
“Voi siete sempre gli stessi, vi moltiplicate come funghi disgustosi uno dopo l’altro, non finite mai…”
Slag smagrì, e cominciò ad indietreggiare, fino ad attaccarsi al muro in fondo alla stanza.
“Ma voi… Non siete reali.” Esclamò Vegeta, pieno di nuova forza. Circondato di lampi dorati utilizzò un’ultima volta il miracolo “Super Uomo Verdura” e le sue statistiche salirono alle stelle.
“E soprattutto, voi non siete Me. E io…” Vegeta si voltò, portando entrambe le mani dietro alla testa: poteva usare quella stregoneria soltanto una volta, ed era giunto il momento di farlo: “Io sono Vegeta! Il Principe dei Saiyan! Galick Cannon!” Carico di energia sfolgorante scagliò l’attacco con tutta la sua forza, obliterando il suo nemico e buona parte della Città del Centro.
 
Signore delle Palle Distrutto
 
Un suono familiare rintonò nell’aria e Vegeta seppe che il sogno era terminato. Perso nei suoi pensieri, si abbandonò ad un lento cadere nell’oscurità. La vista cominciò a non servire più nulla, la sua mente piena di idee venne svuotata e, per un istante, tornò ad essere semplicemente Vegeta.
 
FINE
 
 
 
Riconoscimenti
 
Basato su: Dragon Ball, di
Akira Toriyama
 
Worldbuilding:
From Software
 
Copyright della storia:
Mio
 
Copyright del Materiale Originale:
Non mio
 
Musica:
SoundCloud
 
Effetti Sonori per nulla fastidiosi:
MyInstants
 
Guadagni:
Vergogna e nient’altro
 
CGI e Effetti Speciali:
LucasArts
 
Stupefacenti:
Il Twitter della Rowling
 
Executive Producer:
#iorestoacasa
 
Sponsor:
LorenzoRecensisciEddai
 
Altro:
No
 
Cliffhanger:
 
   
 
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