CAPITOLO
1
4 Novembre 2020,
Villa
Olympus
Era
una piovosa mattinata di novembre e, nonostante fosse arrivato da
almeno un
quarto d’ora, Numero Sei non si azzardava a percorrere il
vialetto di Villa Olympus.
Non che avesse paura, figuriamoci: Oberon Ulrich Merlin McKinnon
difficilmente
si faceva spaventare da qualcosa. Semplicemente, non era ancora pronto
ad
incontrare quelli che per anni avevano costituito la sua famiglia: si
ricordava
molto bene di quanto si divertisse a fare casini con Emerald, Felikz e
Travis,
alias Numero Due, Numero Sette e Numero Dodici, oppure di quanto
adorasse
osservare Numero Cinque, Ophelia, riparare oggetti di ogni tipo. Il
ragazzo
sorrise malinconicamente, a ripensare a tutte quelle cose a cui aveva
rinunciato. Mentre si trovava ancora assorto nei suoi pensieri, una
dolce
brezza lo raggiunse, mentre una melodia, che sembrava quella di un
violino, si
propagò attorno a lui. Oberon sorrise e si voltò:
Numero Nove lo osservava
sorridendo, felice di essersi fatto riconoscere dopo così
tanto tempo. Elaija
corse ad abbracciare il fratello, che ricambiò la stretta.
-Ciao El, mi sei
mancato.- Disse Oberon una volta
sciolto l’abbraccio. Numero Nove sorrise ancora di
più e annuì, confermando che
la cosa fosse reciproca. A quel punto, Oberon prese la sua valigia e,
con la
compagnia del fratello, entrò nella sua vecchia casa.
Ophelia
stava sistemando
le sue cose nella vecchia camera. Appena entrata, aveva subito notato
che
niente era stato cambiato, probabilmente una scelta di Numero Sette per
non
dimenticarli. La ragazza sospirò, mentre metteva i suoi
vestiti nel vecchio
armadio: perché chiamarli con così tanta urgenza?
E perché usare i Tarocchi?
Aveva bisogno di capire.
-Sapevo di
trovarti qui.- Ophelia si girò di scatto,
trovandosi davanti Sheryl che la guardava sorridendo. Passarono pochi
secondi,
prima che la rossa si lanciasse addosso all’altra.
-Mi sei mancata
tantissimo!- disse mentre la bionda
rideva.
-Anche tu!
Merlino, è da troppo che non ci vediamo.-
le due iniziarono a parlare del più e del meno, fino a
quando una voce non le interruppe.
-Non vorrei
rompere questo bel quadretto, ma giù ci
attendono e dovreste sbrigarvi.- Le due si voltarono verso la porta,
dove
Emerald le guardava annoiata. Dietro di lei, Lauren fissava il
soffitto, come a
voler evitare un qualsiasi contatto visivo.
-Emerald,
Lauren, è un piacere rivedervi! Grazie mille
per averci avvertito, scendiamo subito!- rispose Sheryl sorridendo,
mentre Ophelia
guardava storta sia Numero Due che Numero Otto.
-Wow, neanche un
ciao. Simpatica come sempre, no
Emerald? E tu Lauren, non hai neanche il coraggio di guardarci in
faccia?- alle
parole della bionda, Sheryl cercò di dire qualcosa ma
Emerald strinse i pugni cercando
di avvicinarsi a Numero Cinque, venendo però fermata da
Lauren.
-Il problema non
è mio, Ophelia. Dovresti smetterla di
fare la bambina e di comportarti come un’adulta.- un silenzio
glaciale calò
nella stanza, prima che Sheryl lo interrompesse.
-Che cosa ci
è successo, ragazze? Ophelia, Lauren, voi
eravate migliori amiche, cosa vi prende? Andavamo tutte così
d’accordo…- nonostante
le parole di Numero Undici, Emerald uscì dalla stanza
sbuffando, mentre Lauren
piantò gli occhi in quelli delle altre due sorelle.
-Semplice: siamo
cresciute.-
-Lo
sapevo che saresti
tornato!- prima ancora di rendersi conto di chi avesse parlato, Travis
si
ritrovò stretto in un grosso abbraccio, che sembrava
più la stretta di un
serpente. Riconosciuto Cameron, iniziò a ridere.
-Anche tu,
brutto imbecille! Ora staccati che così mi
soffochi!- Non appena riuscì a liberarsi
dall’abbraccio del fratello, Travis
notò Gabriel sulla soglia della sua camera, che gli sorrise
timidamente.
-Ciao Travis.-
disse il rosso e Travis sorrise a sua
volta, andando poi ad abbracciarlo.
-Ciao Gabi, mi
sei mancato anche tu.- disse il moro,
mentre Numero Tre raggiungeva il colore dei suoi capelli.
-Ma come,
perché non mi viene a trovare nessuno? Noi
ci stavamo annoiando!- Mathias, Numero Dieci, entrò nella
stanza sorridendo.
Con il “noi” sottolineava le sue altre
personalità, cosa a cui i fratelli
avevano fatto abitudine.
-Matt, da quanto
tempo!- esclamò
Numero Quattro, mentre andava ad
abbracciare il fratello.
-Vorrei tanto
stare qui a chiacchierare, ma giù ci
aspettano. Felikz deve comunicarci qualcosa.- disse Gabriel con voce
flebile.
Gli altri tre annuirono dandogli ragione e, recuperata la
serietà, uscirono
dalla stanza.
Dal
casino che proveniva
dalla stanza principale, Fëdor capì di essere
l’ultimo arrivato. Lasciato il
suo bagaglio vicino all’atrio. Si avvicinò alla
sala, dove vide tutti i suoi
fratelli: Emerald stava ridendo, probabilmente a causa di una battuta
fatta da
Oberon, mentre Elaija gesticolava rispondendo; Gabriel chiacchierava
con Lauren,
mentre Cameron, vicino a Sheryl e Ophelia, lo osservava da lontano;
Travis e
Mathias parlavano tra di loro, probabilmente parlando di una qualche
partita di
Quidditch e Felikz guardava tutti sorridendo. Fu proprio
quest’ultimo ad
accorgersi di lui e, appena lo notò, gli corse incontro per
abbracciarlo!
-Fëdor,
mi sei mancato tantissimo!- ormai notato,
anche gli altri fratelli andarono ad abbracciarlo, mentre Numero Uno
sorrideva.
-Oh
Fëdor, finalmente! Mancavi solo tu!- la Signora
Davis si avvicinò al ragazzo sorridendo.
-Signora Davis,
da quanto tempo! Non è cambiata per
niente.- rispose il ragazzo e la domestica si mise a ridere.
-Voi invece
siete tutti così diversi, non siete più
dei bimbi! Avevo preparato dei biscotti per l’incontro ma
Felikz li ha mangiati
tutti.- Gli sguardi dei fratelli volarono su Numero Sette, che
iniziò a
boccheggiare.
-Ero nervoso, va
bene?!- disse mentre i suoi capelli
passavano dal lilla all’arancio, colore che assumevano quando
provava imbarazzo
o vergogna. I fratelli iniziarono a ridere e, dopo che la Signora Davis
se ne
andò congedandosi, i ragazzi si sedettero sulle varie
poltrone. A prendere
parola fu Lauren.
-Forza, di cosa
volevi parlarci? E dov’è il Signor
McKinnon?- a quelle parole Fëdor sbuffò.
-Probabilmente
non voleva vederci e se ne sta
rinchiuso nel suo ufficio, come sempre.- Felikz sospirò.
-Veramente…-
prese a parlare, ma venne subito interrotto
da Oberon.
-Non essere
così cattivo. Papà ci raggiungerà tra
poco.- disse Numero Sei e questa volta fu il turno di Sheryl.
-Cattivo? Vorrei
ricordarti che non mai stato un padre
per noi. Lauren non lo chiama nemmeno così e secondo te
dovremmo farlo noi?- i
ragazzi iniziarono a parlare contemporaneamente, mentre Elaija cercava
di
calmarli, non riuscendoci. Gabriel, l’unico che non parlava,
si accorse dello
sguardo di Numero Sette.
-Ragazzi, adesso
basta, Felikz deve dirci qualcosa di
importante.- tutti si zittirono, non abituati a quel tono deciso da
parte del Numero
Tre. Persino Cameron lo guardò scioccato. Grazie al suo
intervento, l’attenzione
di tutti torno su Felikz, che ormai aveva assunto
un’espressione seria. Puntò
lo sguardo su quello dei suoi fratelli e sorelle, prima di parlare.
-Papà
è morto una settimana fa.- Un silenzio glaciale
cadde sul gruppo, interrotto poi da una piccola risata.
-Beh, e allora?
Lo detestavamo tutti, no?- i vari
sguardi si puntarono su Mathias, che lo osservava con i suoi grandi
occhi blu,
occhi che i fratelli sapevano non essere i suoi. Lauren, che tra tutti
era
quella che aveva fatto più caso alle personalità
del fratello, gli si avvicinò.
-Ciao Harry,
è un piacere vederti. Non vorrei essere
cattiva, ma ci servirebbe Mathias per discutere di una cosa
importante.- il
ragazzo la guardò dritta negli occhi e la ragazza
sussultò: nonostante il volto
fosse il suo, lei sapeva che non si trattava di suo fratello.
Improvvisamente,
Numero Dieci sgranò gli occhi, che da azzurri diventarono
verdi, mentre i
capelli cambiavano colore diventando biondo scuro.
-I-io m-mi
dispiace… H-Harry è s-sempre così
c-cattivo…-
iniziò a piagnucolare mentre Lauren iniziava a consolarlo.
Seduto accanto a
lui, Fëdor cercò di imitare la sorella, non sapendo
come comportarsi. In fondo,
non lo aveva mai capito.
-Non
è colpa tua, Dylan. Ora potresti chiamarmi
Mathias?- alla domanda della ragazza, Numero Dieci annuì e,
dopo aver chiuso
gli occhi, i capelli tornarono al loro marrone naturale. Il ragazzo
aprì gli
occhi, tornati marroni e sorrise, mentre Numero Uno lo guardava
attonito, non
avendo ancora capito questo cambio.
-Scusatemi
ragazzi, ma da un paio di giorni ho
problemi con gli altri. Allora, che è successo?-
domandò mentre il resto dei
fratelli lo guardava senza dire una parola. A rispondere alla sua
domanda fu Ophelia.
-Papà
è morto.- disse Numero Cinque e Mathias sgranò
gli occhi, non sapendo cosa dire. Elaija si voltò verso
Felikz e mosse una
mano, mentre una frase compariva nell’aria.
Cos’è
successo?
-E’
stato assassinato. Lo abbiamo trovato nel suo
ufficio, con un pugnale nel petto. Sono appena riuscito a recuperare il
coltello dal Ministero, ma non sono riuscito a trovare niente, nemmeno
con la
magia.-
-D’accordo,
posso provarci io.- gli sguardi di tutti
volarono su Oberon, che se ne stava seduto a gambe incrociate e
sembrava
pensieroso.
-Va bene.
Possiamo però occuparcene domani? Almeno il
tempo di riflettere con calma su cosa fare. Consiglierei di dormirci
su, poi
domani mattina agiremo.- Alle parole di Cameron tutti annuirono e,
alzandosi
dalle loro postazioni, uscirono dalla stanza. Elaija si alzò
per ultimo, ma si
fermò notando che Felikz non si era ancora mosso. Notando
che tutti se ne erano
già andati, si fece coraggio e si avvicinò al
fratello. Con il suo potere e
grazie al bracciale che Felikz indossava al polso, creò una
piccola melodia. Ascoltandola,
Numero Sette sorrise e si voltò verso Numero Nove.
Tutto bene?
Felikz
annuì e si alzò, trovandosi faccia a faccia con
Elaija.
-Sì,
sto bene. Domani ne parleremo meglio, ora ci
conviene riposare. Sarete tutti stanchi, immagino.- Elaija
annuì alle parole
del fratello. Prima di potersene andare, però, si
ritrovò tra le braccia del fratello,
stretto in un caldo abbraccio. Sentendo il respiro di Felikz sul suo
collo,
Elaija rabbrividì e si ritrovò ad arrossire.
-Mi sei
veramente, mancato, El.- a quelle parole,
Elaija cercò in tutti i modi di non far partire
il suo potere, non volendo essere scoperto. Sciolse
l’abbraccio e, dopo aver
salutato Felikz, si allontanò dalla stanza.
4 Novembre 2020,
Diagon Alley
Quel
giorno, a Diagon Alley
si respirava un’aria tesa: da una settimana, si discuteva
solamente della morte
di Richard
McKinnon, colui che sarebbe
stato il futuro Ministro della Magia. Ormai giravano teorie di ogni
tipo: c’era
chi diceva fosse stato un rivale, oppure che il Signore Oscuro fosse
tornato.
Un’altra voce che girava riguardava
l’Umbrella
Academy: secondo alcuni, i ragazzi della vecchia squadra di McKinnon si
erano
incontrati, ma non vi era niente di certo.
In
tutto questo trambusto, una giovane donna stava seduta ad un tavolo di
un bar,
sorseggiando tranquillamente la sua burrobirra. Una figura si sedette
accanto a
lei, ma la giovane non si mosse di un millimetro.
-Però,
se mi avessero detto che ti avrei trovato a
sorseggiare burrobirra mi sarei preparato. Sei ogni giorno una
scoperta, lo sai
Scarlett?- la donna si voltò verso l’uomo, che le
sorrideva dolcemente.
-Diciamo che
dovevo sembrare credibile, Jem. Allora, Michael
come va? Si sta comportando bene?- disse la bionda. L’uomo
annuì mentre un
cameriere prendeva la sua ordinazione.
-Va molto bene.
E’ un perfetto Grifondoro, sono sicuro
che da grande farà strage di cuori.- rispose e la bionda
sorrise.
-Scusate il
ritardo!- i due si voltarono
contemporaneamente, osservando Caleigh prendere posto al tavolo.
-Non sei in
ritardo tesoro, tranquilla.- Caleigh
sorrise alle parole di Scarlett, ma il suo voltò
tornò serio non appena altre
due figure si avvicinarono.
-Dovresti essere
sempre puntuale. Non stiamo giocando.-
disse Harry sedendosi, mentre la mora abbassava lo sguardo. Charlotte,
alzando
gli occhi al cielo, tirò uno scapellotto all’amico.
-E tu dovresti
finirla di fare il superiore, ti ricordo
che anche tu arrivavi spesso in ritardo!- il ragazzo sbuffò
ma non disse
niente. Charlotte era la sua più grande amica e
l’unica di cui si fidasse
veramente.
-Perfetto, ci
siete tutti! Ora manca solo quel
ritardatario di Ema e ci siamo!- Katrina prese posto tra Charlotte e
Jem,
togliendosi gli occhialo da sole e appoggiandoli sul tavolo.
-Non ho ancora
capito come mai arrivi sempre in
ritardo. Un capo dovrebbe essere sempre in anticipo.-
commentò Harry e Katrina
lo guardò torva.
-Si dia il caso
che Ema è una persona comune come tutti
noi, quindi può fare ritardo. E poi non sono affari che ti
riguardano.- il
biondo fece per replicare, ma un “crack” li fece
voltare tutti. Emanuel si
sedette al tavolo, sorridendo ai presenti.
-Scusatemi
tanto, ma non trovavo la bacchetta.- a
quella frase, Jem lo guardò stranito.
-Scusami, ma un
incantesimo d’appello?- il giovane si
voltò verso l’uomo con un sorriso malandrino.
-Non mi sarei
divertito a cercarla altrimenti.- questa
volta fu il turno di Katrina di tirargli uno scapellotto.
-Non fare
l’idiota e cominciamo.- Emanuel annuì e si
fece improvvisamente serio, seguito dai suoi colleghi.
-Come avrete
capito, Richard McKinnon è stato assassinato
l’altra settimana. Non si sa chi sia stato, ma sappiamo che
si tratta di una
persona molto potente. Non ha usato la magia ma un semplice pugnale,
come a volersi
prendere gioco di tutto il Ministero. In più, Numero Sette
ha convocato l’intera
Umbrella Academy.- ci fu qualche minuto di silenzio, prima che Scarlett
parlasse.
-Quindi che
facciamo? Indaghiamo?- Katrina annuì.
-Innanzitutto,
dobbiamo recuperare il pugnale. Ho scoperto
che, al momento, Numero Sette è riuscito a riprenderselo.
Probabilmente utilizzeranno
le capacità di Numero Sei per capire chi sia il colpevole.
Questo è un fattore
a nostro svantaggio, ma non dobbiamo arrenderci. Per muoverci,
d’ora in poi
useremo solamente i nostri nomi in codice. Non possiamo farci scoprire.
Kitsune
e Velvet, vi occuperete di ricavare informazioni al Ministero: prove,
teorie,
sospettati, qualsiasi cosa. Eros, Ruby, voi sorveglierete Villa Olympus. Attenti a non farvi
scoprire: in mezzo a loro
si trovano degli elementi davvero potenti. Magnus, dovendo stare ad
Hogwarts controllerai
i dintorni della scuola, compreso Hogsmeade. In più, ti
diamo il compito di
sorvegliare Nocturne Alley: prendi nota di qualsiasi cosa succeda e
vedi se riesci
a scovare qualche indizio.- tutti annuirono e, pian pino, si
smaterializzarono.
Al tavolo rimasero solamente Emanuel e Katrina.
-Chi pensi possa
essere stato?- domandò la ragazza.
-Non lo so. Devo
scoprire se quella persona ha
scoperto qualcosa, se Richard ha confessato o se…- Emanuel
venne interrotto da
Katrina, che gli aveva appoggiato una mano sulla guancia.
-Stai
tranquillo. Richard non avrebbe mai parlato e lo
sai. In caso contrario, ci penseremo. Devi avere fiducia.- alle parole
dell’amica,
il ragazzo annuì. Stettero seduti ancora un po’
poi, quando si fece tardi, si
smaterializzarono.
ANGOLO AUTRICE
Ed eccoci qua
con il primo capitolo della storia!
Avrei dovuto pubblicarlo settimana prossima, ma vista la situazione che
stiamo
vivendo, ho voluto anticipare, anche perché volevo un
po’ far sorridere con l’aggiornamento.
Prima di tutto, avrei da fare una piccola precisazione:
-come avrete
notato, per i ragazzi dell’Umbrella
Academy non ho rispettato tutte le risposte che mi avevate inviato, ma
per un
motivo valido: ho ricevuto commenti tipo “al personaggio X
sta davvero
simpatico il personaggio Y”, ma poi ho ricevuto “il
personaggio Y odia a morte
il personaggio X”. La mia decisione è stata
questa: alcune delle vostre
risposte le userò per il passato, quindi qualche volta vi
troverete dei
paragrafi che riguarderanno il passato dei nostri ragazzi. Ovviamente
spiegherò
tutto, quindi non preoccupatevi!
Come al solito,
ecco le domande per l’Umbrella
Academy:
-Il colore
preferito?
-Raccontatemi un momento
importante della loro
infanzia e uno durante gli anni di Hogwarts. Per la scuola, deve
trattarsi di
un momento davvero importante, non “al quinto anno ha passato
i G.U.F.O.” se ci
siamo capiti.
Ed ecco per
l’Ordine:
-Il colore
preferito?
-Le sue
abilità che gli hanno permesso di entrare
nell’Ordine:
ottimo duellante, conoscitore di pozioni, ecc…
-Raccontatemi il suo passato:
la sua famiglia, la sua
vita fino ad arrivare ad oggi.
Ricordo che
più sarete dettagliati meglio io
descriverò le cose e che le risposte vanno inviate per
messaggio privato. E
ricordate: prima ricevo le risposte, prima pubblico! Ci vediamo al
prossimo
capitolo! Bacioni,
__Dreamer97
P.S. Vi piace la
copertina?