Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    16/03/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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CAPITOLO 6.
 
Il pomeriggio passa serenamente ed Anna, grazie all’aiuto di Hans, riesce a distrarsi e studiare intensamente per gli ultimi esami rimasti che la separavano alla laurea in psicologia.

“Vedi? Con il giusto incoraggiamento non è difficile studiare!” denota Hans chiudendo il quaderno di appunti dell’amica e complimentandosi per la sua bravura espositiva.

“Dici che li passerò gli esami?” chiede lei preoccupata, sentendosi comunque più serena e soddisfatta.

“Assolutamente sì! È il tuo campo e dimostri veramente molta competenza, vedrai che supererai anche il concorso pubblico e diventerai uno dei migliori in graduatoria” continua lui fiero della sua compagna di studi.

“Grazie Hans, se non fosse per te oggi mi sarei rinchiusa in camera senza studiare nulla per colpa delle paranoie” lo ringrazia Anna sorridendogli e fissandolo negli occhi verdi.

“Ci mancherebbe, è il minimo. Alla fine ci aiutiamo a vicenda e studiare insieme migliora il rendimento. Devi solo sistemare la parte di psicologia sociale e sei pronta. Ora direi che è il momento di preparare cena, ti va?” propone lui stiracchiandosi, per poi sistemare i libri.

Anna annuisce felice con il capo per poi ricevere gli ordini dell’amico che la invita ad apparecchiare la tavola.

I due consumano il pasto con calma e serenità, ridendo e condividendo diversi momenti e ricordi riguardanti la loro amicizia universitaria. La serata procede a gonfie vele quando Hans prepara diversi cocktails e propone all’amica di accomodarsi sul divano per bere in allegria, accompagnati da qualche film.

Basta una leggera goccia di alcool a risollevare Anna che, per cancellare i brutti pensieri, spegne il cellulare e continua a versarsi da bere, non conoscendo il proprio limite.

Anna avverte una magnifica sensazione di stordimento ed eccitazione che la porta ad alternare momenti tristi ad attimi di pura follia. La giovane ride, scherza, si alza e ricade sul divano traballando, vedendo tutto girare.

“Ancora, come si chiama quello? Martina? Voglio un po’ di Martina!” dichiara lei mezza ubriaca chiedendo all’amico, anche lui inebriato dall’alcool, di passargli la bottiglia.

“Si chiama Martini e non è il caso che tu ne beva ancora” constata lui, ancora cosciente e capace di intervenire.

“Dai Hans, solo un goccio! È buono!” si lamenta Anna biascicando le parole e buttandosi di peso sul corpo del ragazzo, cercando di afferrare la bottiglia che, in realtà, era distante di mezzo metro dalla sua direzione.

“Fidati, mi ringrazierai. Sarà pure buono ma se ne bevi ancora finisci per vomitare e stare male…meglio evitare, per stasera basta alcool visto che non sei abituata!” commenta Hans con lucidità, trovando le forze di mettersi in piedi ed allontanare definitivamente le bottiglie di alcolici.

“Non mi sentivo così bene da tantissimo tempo! Quasi quasi faccio gli esami da ubriaca!” annuncia Anna portando le mani verso l’alto e parlando con un accento a dir poco ridicolo.

“Sicuramente conquisteresti tutti con la tua simpatia” risponde Hans sbellicandosi dalle risate, imbambolato di fronte alle comiche della migliore amica.

“Meno male che ci sei tu. Ormai ho solo te e mia sorella, manco a Kristoff importo più!” annuncia poi lei dal nulla, tirando fuori, per colpa dell’alcool, le sue paranoie più nascoste.

Hans non risponde subito, non capendo le parole dell’amica. Anna era in crisi con Kristoff? Perché non gli aveva parlato anche di quello? Hans era stato uno dei primi a supportare la storia d’amore tra i due amici, ma non si era mai permesso di ostacolare o intromettersi nelle vicende personali dell’amica.

“Certo che importi a Kristoff! Che cosa stai dicendo?!” chiede lui serio sapendo che, in realtà, “in vino veritas” e che quindi Anna non stava semplicemente straparlando per colpa dell’alcool.

“Mi manca…ma a volte non mi manca più e non lo vorrei vedere. È lontano da troppo tempo e io non sento più le stesse cose che provavo prima” sbotta Anna trovando difficile esprimersi ma lasciando comunque scorrere qualche lacrima lungo il viso.

Hans rimane immobile, con il capo chino quando, improvvisamente, Anna si fionda su di lui sdraiandolo sotto di sé ed appoggiando le labbra alle sue. Quel contatto fa rabbrividire il giovane ed accende in lui delle sensazioni ormai spente da diverso tempo. L’alcool in circolo nelle vene e quel gesto così atteso quanto inaspettato, confondono il ragazzo che, inebriato dal momento, apre maggiormente la propria bocca approfondendo il contatto con Anna. Hans esplora la bocca della migliore amica con la lingua, le accarezza i fianchi snelli e avverte l’eccitazione prendere il sopravvento dentro di lui. Anna seduta su di sé, le sue carezze e quel bacio mandano in estasi il giovane che è sempre stato innamorato segretamente della ragazza. Anna sembra voler approfondire sempre di più ma Hans, anche se avrebbe voluto proseguire, avverte una sensazione strana. Il bacio di Anna non sapeva di amore, non era dolce e romantico, ma aveva il sapore dell’alcool, della delusione, della disperazione.

Anna si stacca un attimo dalle sue labbra per ansimare e, ormai al collasso per colpa della serata alcoolica, appoggia la testa al petto di lui mossa dai capogiri e dal desiderio di addormentarsi profondamente.

Hans, con il cuore in gola per quel bacio focoso, sente le labbra bruciare e scottare per il momento appena vissuto. Lui amava Anna, l’aveva amata fin dal primo sguardo ed ora lei era lì, pronta anche ad approfondire il contatto se necessario. Hans le accarezza i capelli, le osserva il seno che aveva avuto l’onore di sfiorare e la sensazione della presenza del corpo di lei adagiato sul suo, gli inviano una moltitudine di fremiti di piacere che vorrebbe solo estinguere.

Hans contempla le gote rosse di lei, le sue labbra ancora umide, gli occhi lucidi per le grosse bevute e i fianchi scoperti che mostravano un eccitante lembo di carne che avrebbe volentieri assaggiato.

Il suo sogno era lì, tra le sue braccia e lui avrebbe potuto farla sua in un secondo rispondendo così al suo istinto.

“Non posso!” afferma ad un tratto lui, reprimendo quell’intento sporco. Anna in quel momento non era cosciente di che cosa stesse facendo e, probabilmente, il mattino seguente la loro amicizia si sarebbe distrutta.

“Non voglio perdere l’amicizia con lei con una notte di sesso” pensa lui tra sé e sé ormai convinto, a malincuore, di non rispondere più agli atteggiamenti incontrollati di Anna e di pensare al bene dell’amica.

“Hans, gira tutto e mi viene da vomitare!” commenta a un tratto la ragazza, ancora adagiata al petto di lui con aria stravolta.

“Adesso devi dormire, forza” conclude lui, sollevando di peso Anna e adagiandola sul proprio letto coprendola amorevolmente con le coperte. Hans le si sdraia accanto e la osserva mentre si addormenta.

“Come sei bella” commenta lui guardandola assopita accanto a sé, finalmente serena e rilassata dopo quella serata. Hans sorride, le accarezza un ciuffo di capelli rossi e le osserva le labbra sottili che pochi minuti prima lo avevano fatto impazzire. Quanto avrebbe voluto essere il suo fidanzato, baciarla, viziarla e farci l’amore tutte le notti, ma Anna era innamorata di un altro anche se continuava ad affermare l’affievolirsi del sentimento. Kristoff era la persona giusta per lei, l’anima gemella che amava alla follia e lui, il migliore amico, benediceva e comprendeva quella stupenda unione.

“Tu ami Kristoff. L’ho capito dal bacio che mi hai dato, dove c’era solo affetto. Io ti amerò per sempre Anna, ma tu appartieni ad un altro uomo e pure io voglio che sia così” conclude poi Hans, lasciando scivolare le lacrime sulle guance mentre, con il cuore a pezzi, si gira dall’altra parte e cerca di prendere sonno, rinunciando ai suoi impulsi maschili che gli chiedevano di soddisfarsi.

Hans non era un uomo come gli altri. Hans era buono ed educato. Hans era un uomo che desiderava poter fare l’amore con una donna e non buttare via un’amicizia preziosa in una notte di sesso.

Anna si sveglia la mattina seguente dopo aver dormito di sasso per tutta la notte. La giovane si sente la testa pesante e una sensazione di indolenzimento che ricollega immediatamente alla serata precedente. Anna si stropiccia gli occhi e si guarda attorno, per poi sobbalzare nel trovarsi nel letto di Hans. In pochi secondi la ragazza realizza il fatto e, dopo essersi portata una mano sulla bocca, inizia ad autocommiserarsi ed odiarsi per il gesto compiuto la sera prima.

Scioccata e delusa di sé stessa, Anna si erge in piedi e cammina lentamente verso la cucina dove, con il cuore in gola, sa di dover trattare l’argomento con Hans. Quella camminata lenta nel corridoio di lui, l’aver dormito con un ragazzo che non era il suo, il ricordo offuscato di averlo baciato le fa comprendere finalmente la realtà e ciò che sente nel suo cuore.

“Ho tradito Kristoff” ammette tra sé e sé, mentre si sente uno schifo, una nullità e una traditrice. È necessario quel pensiero per risvegliare i sentimenti che sentiva spenti e di non possedere più. Ora ne era sicura: amava Kristoff e mai più avrebbe voluto dubitarne.

“Hans…” afferma lei con voce flebile, appoggiandosi alla porta della cucina e tremando per il discorso da trattare.

Hans continua imperterrito le sue mansioni, preparando il caffè ed evitando di guardarla negli occhi per paura di crollare.

“Ti prego, dimmi che non è così…” riesce a dire lei con le lacrime agli occhi, avvertendo una lama trafiggerle il petto.

“No, se è quello che credi no. Ci siamo solo baciati ma non abbiamo fatto sesso, ti ho solo dormito accanto” risponde lui triste, sperando di non distruggere l’amicizia con lei.

Quella constatazione risolleva leggermente Anna che, però, si rende conto di diverse cose. Hans aveva uno sguardo serio e deluso, ma allo stesso tempo amorevole. Come aveva fatto a non capirlo? Hans l’amava e quella notte, in cui avrebbe potuto finirci a letto, lui aveva preferito prendersi cura di lei senza rispondere all’istinto e all’ebrezza alcolica.

“Hans, io… scusami!” commenta lei portandosi le mani sul volto consapevole, quindi, di averlo illuso con il suo comportamento.

“Scusarti di cosa Anna? Sono io che ti chiedo scusa” inizia a confessarsi lui, pronto ad assumersi la sua parte di colpa “avrei potuto allontanarti, non permetterti di baciarmi e invece mi sono lasciato trascinare, desiderando addirittura di poter andare oltre al bacio. Ho avuto pensieri sporchi su di te perché sei estremamente bella e io sono da sempre innamorato di te”

“Hans…” prova a consolarlo lei, intromettendosi nel discorso e facendo un passo per avvicinarsi.

“Lasciami finire…voglio dire che nel bacio di ieri non c’era nulla. Tu non mi ami, tu stai semplicemente soffrendo di non poter stare con la persona più importante della tua vita. Non diamo la colpa all’alcool, anzi…ringraziamolo per avercelo fatto capire. Io non ti avrò mai Anna e me la farò passare, ma tu non puoi lasciare Kristoff è chiaro?! Lo ami e voi due siete meravigliosi. Penso che dopo questa notte tu te ne sia resa finalmente conto” termina lui incoraggiando l’altra a ricominciare. Quel consiglio, quell’augurio buono e dolce, porta Hans a sentirsi distrutto, come un vaso di porcellana che si sgretola in pochi secondi, dovendo dire addio al sogno della sua vita chiamato Anna.

“Sì…mi manca come l’aria e l’ho capito solo ora” annuisce Anna, sentendo le lacrime irrompere nei suoi occhi e non vedendo l’ora di potersi di nuovo unire a Kristoff, cancellando definitivamente i dubbi e le perplessità.

“Bene, allora reagisci. Questa situazione ti ha fatto veramente riscoprire i tuoi sentimenti. Ci hai sbattuto la testa e hai capito che non vuoi nessun altro a parte lui. Io sono contento così, io ti voglio felice. Per questo ti chiedo, per cortesia, di non considerarlo un tradimento, ma piuttosto un’occasione per capire che cosa vuoi veramente”

“Hans, io non ti sarò mai grata abbastanza per le parole e gli atteggiamenti nobili e meravigliosi che mi rivolgi. Ti prego, non pensare che io mi voglia allontanare da te! Sei essenziale per la mia vita!” lo supplica lei, fiera dell’amico stupendo e prezioso che si trova accanto.

“Io non ti abbandonerò mai Anna, ma ora devi prendere in mano la tua vita. Devi fare pace con Merida, devi chiamare Kristoff e dirgli che lo ami, devi dire addio al passato e accettare il tuo futuro e gli esami. Ti chiedo, perciò, di lasciarmi qualche giorno di tempo per riprendermi. Non vederla male Anna, ma ho bisogno di staccarmi un attimo da te” taglia corto lui cercando di non piangere, chiedendosi del tempo per accettare il bellissimo gesto compiuto per l’amica.

“Lo capisco…mi dispiace ancora Hans, io ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Grazie per avermi aperto gli occhi” conclude poi lei commossa dal cuore grande del migliore amico che, ormai dichiaratosi, stava dicendo addio definitivamente alla possibilità di conquistarla e sostituirsi a Kristoff.

Basta uno sguardo per salutarsi e Anna, una volta raccolte le sue cose, esce di casa diretta verso il proprio appartamento. Ora l’aveva finalmente capito: il bacio con Hans le aveva fatto sentire la mancanza delle labbra di Kristoff, suo unico grande amore.

“Ora ho finalmente appreso la lezione” pensa tra sé e sé camminando lentamente per strada, con lo sguardo fisso sull’asfalto del marciapiede.

Anna voleva crescere, dire addio al passato e superare quella situazione utopica nella quale si trovava. Kristoff le mancava e mai nessuno avrebbe potuto dividerla di nuovo da lui. Kristoff le mancava come a Merida mancava Daniel e come ad Hans mancava la stessa Anna. Era l’occasione per risolvere tutte le questioni lasciate in sospeso.
  
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