Videogiochi > Danganronpa
Segui la storia  |       
Autore: Master Chopper    17/03/2020    1 recensioni
Un'altra misteriosa Hope's Peak Academy sembra essere apparsa, a qualche anno dalla morte di Junko Enoshima e dalla vendetta della Future Foundation. I suoi studenti sembrano aver vissuto una vita normale, fino a quando circostanze misteriose li trascinano in una prigione nel cielo dove sembra non esserci via d'uscita.
L'unica strada è verso l'alto, non si può più toccare terra. Cosa li attende sopra le nuvole: la speranza o solo un'immensa disperazione?
Genere: Azione, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Makoto Naegi, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Danganronpa FF Project'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Danganronpa  FanFiction

Limbo of Despair

Chapter 0: Fan Fiction

 

Quel suono era stato come l’arrivo della primavera per una fauna sopita da troppo tempo in letargo.

Pareva un sogno, o forse una visione. Ciò nonostante, in cinque si radunarono davanti all’ascensore solo per accertarsi che il rumore fosse reale.

“ Dici che… è lui ?” Domandò Amari, tra la paura e la voglia di sperare, stringendosi sempre più forte ad Ebisawa. L’Ultimate Radio Host corrucciò la fronte, iniziando ad immaginare cosa avrebbero dovuto fare nel caso la risposta fosse stata negativa.

“ Dopo tutti questi giorni.” Non avrebbe voluto dirlo, ma gli scappò con naturalezza dalle labbra.

D’altronde erano abituati ad essere disillusi continuamente e con brutalità dalla vita.

Anche Zayasu lo sapeva, per questo vagava altrove con i suoi occhi, provando a fuggire da quella dolorosa speranza.

Kirigiri strinse forte i pugni, sentendosi in risonanza con le vibrazioni provenienti da in fondo a quel bagno: lì, dove c’era un ascensore.

La sua mente viaggiò lontano, verso il luogo dove aveva perduto per sempre qualcuno di molto importante.

Una mano accarezzò la sua: Takejiro la stava guardando come al solito con sguardo freddo e distante, ma lei poté giurare che le avesse sussurrato una parola di conforto mentre era persa tra i suoi pensieri.

Tutto ciò che potevano fare alla fine era aspettare.

E l’unico studente rimasto su quel piano che non si era unito a loro, aspettava eccome.

 

D’improvviso accadde, e la porta dell’ascensore si spalancò. E così arrivò la primavera nel cuore dei ragazzi.

All’inizio strabuzzarono gli occhi, fin troppo increduli per darla vinta ad una possibile allucinazione, balbettando parole sconnesse e ricontrollando i propri segni vitali per essere certi di non aver raggiunto un morto. Niente di tutto questo era vero.

“ Ragazzi …”

Dal dolce sorriso sulla bocca di un ragazzo apparentemente sconosciuto, con i capelli bianchi e gli occhi rossi come il sangue, loro tutti avevano riconosciuto colui che si era sacrificato più di una volta per la loro salvezza senza esitazioni.

“ Nashi !” Sussultò Takejiro, sbigottito come mai era stato prima. Un attimo dopo, facendo fronte all’imbarazzo, provò a ricomporsi con un’espressione seria.

“ Ehm, sì… ovviamente me lo aspettavo da- ”

Qualsiasi cosa avesse voluto dire venne interrotta dalle urla festose di Amari, la quale era saltata sull’Ultimate Memory per stringerlo in un abbraccio strangolatore.

“ Nashi !!”Gridò, mentre il suo sorriso si trasformava in un pianto incontrollato e gli veniva da stringerlo ancor più forte.

Ebisawa, osservando quella scena, venne scosso da capo a piedi. Esitò ancora per qualche secondo mentre il suo volto si contorceva, dopodiché corse anch’egli ad abbracciare Nashi tra le lacrime.

“ F-Fratello !”

Zayasu si appoggiò allo stipite della porta, buttando fuori un grande sospiro di sollievo.

“ Non ci credo, ma… è vero. Bentornato Nashi !”

In quel momento dalle spalle di Nashi spuntò fuori una persona che loro non avevano mai visto, ma che però riconobbero subito.

“ Ehi! Tu sei quello dell’ologramma !” Lo indicò prontamente la video maker, ed a quel punto Makoto sussultò dalla sorpresa.

“ N-No! Non volevo interrompere il vostro momento. Scusatemi, continuate pure !”

Di colpo, cristallina come il gorgogliare di un ruscello, una risata si sollevò tra i presenti.

Nashi e Makoto si sporsero oltre le teste dei loro compagni per assistere ad una scena che aveva dell’incredibile: Kirigiri, con una mano davanti alla bocca per nascondersi, stava ridendo e piangendo con il volto rosso ed un sorriso che si allargava a dismisura.

Quando ebbe finito, sempre però cercando di darsi un contegno, li guardò. Nei suoi occhi brillava la felicità più pura del mondo.

“ Ben…tornati.”

 

Molte erano state le domande poste ai due ragazzi dal loro arrivo al Sesto Piano, ma nessuna risposta era stata fornita. Le uniche parole pronunciate da Nashi avevano formulato una domanda: dove si trovasse Zetsu.

Così, nel silenzio più tombale, aveva raggiunto la porta della sua camera del dormitorio e vi si era posto davanti. Ora il suo viso inespressivo combatteva tutte le emozioni che ribollivano nel suo petto, fermentate in giorni e giorni passati nell’oscurità, più uno dove aveva scoperto la luce.

“ Zetsu !” Tuonò. La sua voce ferma aveva rimbombato in tutto il piano.

“ C’è bisogno di fare chiarezza, una volta per tutte !”

I presenti erano ammutoliti per la freddezza di tali parole, qualcosa che il Nashi di qualche giorno prima non avrebbe mai osato dire.

Contro ogni aspettativa, la porta si aprì.

Un Zetsu Jitsuke trasandato e con due profonde occhiaie malamente coperte dagli occhiali, era sorpreso quanto loro tutti di ciò che si trovò di fronte.

“ E cosa vorresti fare a tal proposito ?” Domandò con presunta ingenuità.

A quel punto, come se avesse aspettato quella domanda da tempo, Nashi gli mostrò un ghigno beffardo.

“ Come si sol dire… trascinarti in tribunale !”

 

Non c’era stato nessun’altro scambio di parole, solo uno sguardo fugace dell’Ultimate Detective a Nashi, nel momento in cui avevano varcato la soglia dell’ascensore per la sala del processo.

Un’occhiata colma di interrogativi, quelli che tutti loro cercavano da tempo, ma che non avrebbero mai scovato al prezzo che invece aveva pagato quel ragazzo. Kirigiri si sentiva al sicuro, ed il sorriso di Makoto le infuse ancor più coraggio.

Un'altra volta, per l’ultima volta, quell’ascensore stava proseguendo verso un forse lieto fine.

 

La sala era scura, con una volta celeste dipinta sul soffitto.

Sembrava che quel processo non avesse giudici, ma solo gladiatori pronti a battersi per scampare alla propria morte.

Zetsu prese posto ad un palchetto distante da quello degli altri, che invece erano radunati tutti assieme. Era curioso che la distanza tra loro fosse colmata quindi solo da i posti dei loro compagni morti.

La crudele e curiosa ironia del mastermind.

 

“ Ma quindi… per cosa sarebbe questo processo ?” Chiese Amari, rompendo il silenzio.

“ Solitamente un Class Trial si tiene per trovare un assassino, ma oggi non abbiamo da scovare nessun killer… proprio perché non abbiamo alcuna vittima.” Rispose freddamente Zayasu.

“ Duh! Capitan Ovvio 2, la Vendetta dell’Ovvietà !”

“ E-Eh? Scusa, tu avevi fatto una domanda e io…”

“ O sarebbe meglio Capitan Ovvio, l’Ovvietà della mia Giovinezza ?” Rifletté l’Ultimate Video Maker, prima di venir interrotta dalle prime parole di Nashi in quella sala.

Il ragazzo puntò il dito contro Zetsu: “ È vero, oggi non c’è alcun caso da risolvere… ma io voglio svelare tutti i misteri riguardanti il responsabile della nostra prigionia qui, nonché della morte di Lilith e di Akagi.”

Il verde finse di essere sorpreso, guardandosi alle spalle.

“ Ah? Dici a me ?” Domandò non appena ritornò a guardare negli occhi l’Ultimate Memory, trafiggendolo con uno sguardo inespressivo.

“ Non credere che solo perché sei sopravvissuto una volta avrai il lusso di farlo ancora ed ancora! Mettiamola così… commetti anche solo un errore e KAPUT! Sarete morti ancor prima che scada l’ultimatum. E questo vale anche per te, mio caro intruso indesiderato …”

Makoto digrignò i denti, provando così tanto disprezzo per quell’essere da non riuscire a nasconderlo.

Al contrario suo, Nashi mantenne la calma ed annuì lentamente.

“ Non commetterò nemmeno un errore se al mio fianco ci saranno i miei amici.”

“ Che smielato.” Rise Takejiro.

“ Però … !” L’albino non aveva finito. “ Se invece una volta per tutte farò luce sui misteri che concernono questo luogo… saremo liberi! Tutti fuori di qui! Sani e salvi !”

L’ipnotizzatore fece spallucce, come se la questione non gli importasse per niente.

“ Affare fatto. Ma ora basta con i convenevoli, e bando alle ciance …”

“ O ciancio alle bande.” Lo corresse Amari.

“ … iniziamo !”

 

“ Per prima cosa, Makoto! Spiega per favore a tutti come stanno le cose.” Disse Nashi, ed il preside annuì.

“ Sono Makoto Naegi, membro della Future Foundation e da qualche anno preside della Hope’s Peak Academy. Mi riferisco ovviamente alla Sede Principale, quella dove anni fa è nata La Tragedia, con Junko Enoshima a capo degli Ultimate Despairs, ed ha avuto luogo la Killing School Life. In vista di quella catastrofe, tutti gli studenti sopravvissuti vennero trasferiti alla Sede Secondaria, anche chiamata Second Hope’s Peak… ovvero la vostra scuola, dove avete trascorso tre anni assieme.”

“ Tre anni ?!” Ripeté incredulo Ebisawa, guardando subito Nashi per conferma.

Il ragazzo scosse la testa: “ È vero, per molto tempo ho creduto anche io di aver trascorso solo sei mesi in quella scuola, ma… d'altronde io non ricordavo nemmeno di esser stato trasferito. Ciò vuol dire soltanto che i nostri ricordi sono stati pesantemente alterati  una volta arrivati qui.”

“ Quindi è proprio come diceva Lilith.” Rifletteva intanto Zayasu. “ Siamo stati trasferiti.”

Makoto riprese parola: “ Mentre voi eravate lì al sicuro, noi della fondazione abbiamo posto fine a La Tragedia. O almeno così credevamo… perché infatti dei rimasugli della Disperazione hanno attaccato la vostra scuola durante un sopralluogo di Kirigiri, prendendo prigioniere sedici classi per organizzare dei giochi mortali, esattamente come quello che state vivendo adesso.”

“ E noi ?” Domandò Takejiro, percependo un brivido di tensione nella voce dell’altro.

“ Voi …” L’ultimate Hope non sapeva proprio come continuare, al che si prese la testa fra le mani. “ Io non ne sono sicuro …”

“ Io invece ho capito come sono andate le cose.” Intervenne Nashi, pronto a fare un po’ di chiarezza.

“ Nei sedici giochi mortali hanno preso parte tutti gli studenti che si trovavano in quel momento alla Second Hope’s Peak, tranne Kirigiri, perché era riuscita a scappare. Ebbene, anche noi eravamo dei partecipanti. Ed anzi, posso dirvi di più… siamo stati i sopravvissuti !”

Kirigiri sbarrò gli occhi: “ Sopravvissuti?! Intendi dire che …”

Nashi curvò la bocca in una smorfia di amarezza: “ Già. Forse qualcuno di noi ha ucciso un suo compagno, o comunque siamo sopravvissuti per ultimi sulla morte di altre persone.”

 

“ Non ci credo !” Sbraitò Ebisawa, interrompendo il ragazzo.

L’Ultimate Radio Host era teso al massimo delle sue capacità, con le mani strette attorno al palchetto.

“ No! No! No! Ma che cosa dici?! Stai forse insinuando che gente come… Domen, Nishizaka, Kumagai… ma anche tutti noi qui presenti, ed io stesso, siamo degli assassini?! Non hai affatto modo di dimostrarlo !”

“ Non è così, invece !”

Nashi sbatté la mano sul palchetto, riuscendo a far tentennare il ragazzo.

“ Hai detto due cose inesatte… cominciamo però dalla prova inequivocabile di quanto vi ho detto: dovete sapere che Makoto non si ricorda assolutamente niente dei sopravvissuti, però sa per certo cosa è accaduto a loro. Giusto ?”

“ S-Sì, è vero. I sopravvissuti dei killing  game sono diventati agenti della Future Foundation di loro spontanea volontà, giurando di vendicarsi della Disperazione che aveva causato tutte quelle pene. Dopo circa tre anni da quell’evento, ovvero quasi un mese fa, Tabata Bussho si è dichiarato come l’ultimo Ultimate Despair rimasto in vita, annunciando così il suo K.E.C.C. Così… tutti gli agenti, ex-studenti della Second Hope’s Peak, si sono mobilitati per arrivare fin qui, assieme a Kirigiri.”

Ebisawa era rimasto senza parole.

“ Questo vuol dire che …” Boccheggiò in preda alla confusione Zayasu.

“ Noi siamo quei sopravvissuti.” Concluse Takejiro, accettando quella difficile realtà. “ Nonché agenti della Future Foundation. Immagino che con la nostra memoria perduta centri quindi il Chesire C. , ovvero quel siero creato proprio dalla Future Foundation ?”

Makoto annuì: “ Sì, gli agenti dovevano usare quel siero proprio per evitare che le informazioni più importanti sulla Future Foundation cadessero in mano al nemico una volta catturati.”

 

“ Comunque sia, è inesatto dire che tutti noi siamo sopravvissuti, o tantomeno agenti della Future Foundation.” Precisò Nashi con una punta di dispiacere.

“ I giochi mortali sono stati sedici, ma come può confermare Makoto i sopravvissuti uniti alla fondazione sono stati quindici.”

“ Mentre in totale i partecipanti di questo K.E.C.C. sono diciotto.” Osservò Kirigiri. “ E togliendo me, che sono stata sin dall’inizio un membro della Future Foundation… vuol dire che due di noi non sono membri, ed addirittura uno non ha mai preso parte a quei giochi mortali.”

“ Ma per quale motivo? Eravamo tutti studenti all’epoca, no ?” Si chiese Ebisawa.

“ Forse qualcuno è scappato? Oppure era già segretamente un alleato degli Ultimate Despairs.” Ipotizzò Amari, con un dito premuto sul labbro inferiore.

“ Sono d’accordo !” Nashi colse la palla al balzo per risolvere un dubbio che aveva da diverso tempo.

“ Sarebbe strano se queste due incognite non avessero nulla a che fare l’uno con l’altro, perciò io credo che la persona che non ha preso parte ai giochi poi abbia aiutato a scappare quella che invece è sopravvissuta, nascondendosi dalla Future Foundation.”

Takejiro lo squadrò con aria sospettosa:

“ Hai detto incognite, ma da come ne parli sembra che tu abbia un’idea ben precisa sull’identità di tutti e due.”

“ A dir la verità… con certezza posso rivelarti solo chi è la sopravvissuta !” Il ragazzo si rivolse poi a Makoto. “ E lo sai bene anche tu !”

Il preside rifletté per qualche secondo, per poi affermare a testa alta:

“ Ma sì, si tratta sicuramente di Lilith Kurenai, l’Ultimate che ha combattuto le ultime Disperazioni rimaste per tre anni a questa parte !”

Gli studenti presero a guardarsi l’un l’altro, increduli su quanto era stato appena detto.

 

“ Combattere… le Disperazioni ?” Ripeté Kirigiri, per poi mormorare a bassa voce: “ Avrebbe senso.”

“ Già.” Annuì l’Ultimate Liar. “ Almeno fino a prima di perdere del tutto la memoria, si percepiva lontano un miglio che fosse abituata ad uccidere e che sfidasse quotidianamente la morte.”

“ M-Ma …” L’Ultimate Fanfiction Writer obbiettò, interdetto. “ Se Lilith combatteva davvero le Disperazioni… allora perché ha accettato di allearsi con il mastermind, facendo da sua pedina ?”

“ Era manipolata, lo sappiamo.” Provò a rispondergli Amari, ma Kirigiri scosse la testa in segno di dissenso.

“ No, Zayasu ha intuito bene: c’è probabilmente qualcosa sotto che ha a che fare con il passato di Lilith… e forse anche con la persona che l’ha aiutata a scappare e a nascondersi per tutto questo tempo.”

“ Per risolvere anche questo punto mi vedo costretto a parlare di qualcosa che non andrà a genio a Makoto e a Kirigiri, temo.” Proseguì Nashi, suscitando curiosità nelle due persone appena nominate.

“ Dobbiamo tutti quanti tenere in considerazione l’idea che Lilith e il mastermind siano stati in contatto anche prima di questo gioco, e a causa di ciò Lilith è entrata in possesso di informazioni trapelate dalla Future Foundation… ovvero l’indizio che lo stesso mastermind ha posto all’interno di questa torre.”

“ Lilith e il mastermind ?” Domandò Zayasu, per poi aggiungere: “ E comunque tu mi hai chiamato Zayasu, ma il mio vero nome è C-”

“ Informazioni trapelate ?!” Intervenne Makoto, contrariato. “ Questo è assolutamente impossibile !”

“ Non è così, invece !”

 

“ Permettimi di aggiustare il tiro.” Disse Nashi con tono accondiscendente, chiudendo le palpebre per concentrarsi meglio.

“ Parlo di qualcosa che persino i membri della Future Foundation non conoscevano, e che quindi nemmeno noi ricorderemmo se recuperassimo la memoria allo scadere dell’effetto del Chesire C. … solo tu e Kirigiri dovreste saperlo, non è così ?”

L’Ultimate Detective comprese subito di cosa stesse parlando, e senza fare una piega rivelò:

“ Intendi 11037 ?”

“ E cosa sarebbe, la  risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto ?” Chiese Amari, venendo però ignorata.

“ È un codice usato in diverse operazioni da me, Makoto o dagli altri nostri colleghi superstiti della Killing School Life.” Spiegò Kirigiri, in attesa della prosecuzione di Nashi.

“ Detto ciò, ricordate tutti quanti come il principale movente di Lilith prima di perdere la memoria fosse stato raggiungere il Quinto Piano per svelare l’identità del mastermind? Io e Makoto, che abbiamo potuto esplorare ogni porta prima sigillata di quel piano, abbiamo trovato il collegamento !”

“ Aspetta, c’è qualcosa che non mi torna.” Lo fermò Takejiro.

“ Abbiamo appena detto che il mastermind e Lilith si conoscevano, ma… questo va contro una realtà che conosciamo da tempo, e che hai appena rimarcato: Lilith voleva scoprire l’identità del mastermind !”

 

“ Quindi me !” Dopo aver aspettato tanto a lungo quel momento, Zetsu intervenne.

“ Ma allora ti stai contraddicendo, mio caro Nashi.” Sottolineò con voce suadente, nonostante la sua espressione fosse fredda. “ Se Lilith mi avesse conosciuto prima di questo gioco, non avrebbe avuto bisogno di raggiungere il Quinto Piano per smascherarmi. L’avrebbe subito fatto ed il gioco sarebbe finito! O non ricordate l’ultimatum di Tabata Bussho ?”

L’Ultimate Memory diede segno di essere perplesso, ma poi sollevò il capo con decisione.

“ Allora vuol dire che il mastermind conosceva Lilith, ma lei non conosceva lui! C’è per caso qualche prova che smentisce questa mia affermazione ?”

Fronteggiò con il suo sguardo di fuoco l’inamovibile ragazzo dai capelli verdi per qualche secondo, finché questo non scosse la testa in segno di resa.

“ Temo di no.”

“ Continua pure… cosa avete trovato al Quinto Piano ?” Fu la domanda dello scrittore.

“ Una porta sigillata con sopra una scritta.”

 

 

“ Tuttavia per capire cosa centri con quanto ho detto prima… Takejiro, c’è bisogno che tu spieghi a tutti il tuo piano segreto con Lilith.”

L’Ultimate Liar, sentendosi chiamare in causa così all’improvviso, fissò Nashi a lungo. Era evidente che si stesse chiedendo cosa avesse in mente, ma ben presto la determinazione incrollabile nell’altro lo convinse a parlare senza esitazioni.

“ Quando prima dell’omicidio di Kumagai io e Lilith abbiamo ballato insieme al Secondo Piano, abbiamo messo su un piano chiamato Progetto 5514M… ovvero tutto ciò che mi ha risposto quando le ho chiesto cosa si fosse ricordata del mastermind.”

“ Che nome articolato per un progetto che alla fine ha fallito.” Commentò Kirigiri, al che il corvino sbottò.

“ Mi sembrava qualcosa di importante da ricordare …”

“ Ed infatti è così !” Gli diede corda Nashi, sorridendo soddisfatto, comportamento che spiazzò i suoi compagni.

“ Sappiamo tutti cosa è successo quando Lilith è stata costretta a rivelarci l’indizio sull’identità del mastermind.”

Guardò Zayasu, il quale a testa bassa disse ciò che lui voleva sentire:

“ Tutto ciò che è riuscita a dire quella volta è stato “WA-” prima che Monokuma la bloccasse con il siero Chesire C. se non ricordo male.”

“ Probabilmente qualcosa del genere sarebbe successo di nuovo se Lilith avesse rivelato spudoratamente un altro indizio sostanziale …” D’improvviso Nashi si fece serio: “ Per questo ha modificato l’indizio …”

 

“ Oh… a-andava letto al contrario.” Takejiro, rimasto a bocca aperta, stavolta non riuscì a controllare la sua sorpresa.

“ M-Ma allora… !” Il volto di Zayasu si illuminò. “ Quella volta Lilith avrebbe detto… ”

“ WAISS.” Lo anticipò Zetsu, spezzando quel momento di adrenalina con la sua voce piatta.

Non pareva per nulla toccato da quanto i ragazzi avevano scoperto fin’ora.

“ E allora? Come può questa semplice parola senza senso portarvi dal… mastermind? Mi sembra tutta una coincidenza, e forzatissima, se permetti !”

Anche Makoto, a spalle basse, dovette manifestare il suo disaccordo:

“ Già… e poi non capisco cosa centri con 11037.”

 

Nashi si sentiva circondato solo da dubbio ed incomprensione, un’atmosfera decisamente nociva per il suo obbiettivo.

- Ed il mio obbiettivo è farla pagare al mastermind. - Lo aveva giurato sui suoi compagni morti, sulla sofferenza e sull’impotenza patita fino a quel preciso istante. E ora che possedeva il potere di stringere tra le mani il destino di loro tutti, non poteva lasciarsi scoraggiare solo perché qualcuno non credeva in lui.

D’altronde era accaduto molte volte da quando si trovava lì.

 

“ Zetsu, tu… non sei il mastermind.” Mormorò tristemente, e di colpo l’aria nella stanza si fece gelida, pietrificando tutti i presenti.

Fu possibile vedere il viso di Zetsu cambiare, anche se per una frazione di secondo.

“ Cosa dici ?”

“ Nashi !?” L’Ultimate Fanfiction Writer si rivolse al suo amico, guardandolo come se fosse impazzito. “ Non è stato forse lui a farti uccidere Nishizaka? Non capisco …”

Di tutta risposta l’espressione dell’Ultimate Memory si indurì.

“ Zetsu, se sei davvero il mastermind mi diresti qual è il significato di WAISS ?”

“ Eh ? Il verde inclinò la testa di lato con fare interrogativa.

“ Ripeto, se sei davvero il mastermind m-”

Stavolta Zetsu esplose in un urlo di rabbia, manifestando per la prima un’emozione nel peggiore dei modi possibili: “ HO DETTO, EH ?!”

I suoi occhi erano neri come due pozzi di petrolio, e quella melma stava sgorgando lungo i suoi lineamenti, deformandolo e rendendolo orribile.

“ Sei solo un’idiota! Io ti ho dato un’occasione per scegliere la via giusta, e tu ripeti le stesse cazzate di sempre?! Mentire per i tuoi amici? Inseguire disperatamente la verità? Mi fai schifo, sei un inutile e patetico- ”

“ ED IO HO DETTO… !” Gridò Nashi, sovrastando la sua voce e riportandolo al silenzio con la sola imposizione della sua furia.

Di colpo tornò ad essere calmo, nonostante tutto il suo corpo tremasse.

“ … che cosa significa WAISS ?”

A quel punto tutti lo notarono.

Nashi stava puntando il suo braccio verso Zetsu. Al polso, un bracciale di ferro con una lucina rossa lampeggiante.

 

“ No, non ci credo …” Ebisawa si portò le mani alla bocca, trattenendo il respiro per la tensione.

Gli altri presenti erano impalliditi, o comunque si era gelato il sangue nelle loro vene: nessuno si sarebbe aspettato che Nashi utilizzasse il motive di ormai venti giorni prima, il Monokuma Bangle. Lo aveva nascosto per tutto quel tempo in camera sua, promettendosi di non usarlo mai e poi mai; o forse, era solo in attesa del momento giusto.

Persino Kirigiri venne attraversata da un brivido, mentre gli altri presenti arretravano istintivamente, prevedendo uno scenario a dir poco orribile.

“ Cosa… cosa sta succedendo ?” Domandò Makoto, ignaro, per poi vedersi rispondere da Zayasu.

“ Ora che Nashi ha fatto quella domanda… a Zetsu rimane solo da rispondergli con sincerità, oppure morirà.”

“ Morirà ?” Ripeté l’agente, sconvolto. “ M-Ma lui è il mastermind, se solo volesse potrebbe disattivarlo. D’altronde è una sua creazione, e tutta la torre è sotto il suo controllo.”

Nulla di tutto ciò accadde, ed anzi fu solo un silenzio ricolmo di preoccupazione a riempire l’atmosfera.

Passò un secondo. Ne passarono due.

Zetsu sorrise: “ Io …”

Passati tre secondi, le pupille di Nashi si dilatarono.

“ Io non lo so. Non ne ho idea.” Dopo aver fatto scemare la tensione attorno a lui con quelle semplici parole, l’Ultimate Hypnotist pareva quasi una divinità sorridente e misericordiosa.

Qualcosa di sostanziale era cambiato in lui.

“ Ricordi ciò che mi hai detto allo scorso processo ?” Chiese Nashi, mentre per un istante i suoi occhi venivano oscurati dai capelli.

 

“ La vostra vita è composta da due strade: la menzogna e la verità. La verità è uno specchio così limpido da permettere di vederci dentro, mentre la menzogna è un’oscurità in cui ti rintani per non permettere a nessuno, nemmeno a te stesso, di riconoscere qualcosa… siete così prevedibili: in un modo o nell’altro, fuggite sempre e scegliete ciò che più vi aggrada per giustificare le vostre scelte. Perché invece… non scegliete il nulla ?”

 

Sollevando di scatto la testa, gli lanciò una penetrante occhiata, e con tutta la sua forza ruggì:

“ Io non voglio fuggire! Non voglio che i miei problemi diventino nulla, non voglio che le mie paure diventino nulla, non voglio che ciò che mi spinge a vivere diventi nulla… io non voglio diventare nulla !”

Puntandogli contro il dito aggiunse: “Hai detto che oltre al nulla ci sono altre due strade, vero? Era tutto un indizio! Fino ad ora ci siamo tutti quanti nascosti nell’oscurità, la quale non ci ha permesso nemmeno di riconoscerci. Per questo motivo io decido di guardare nello specchio della verità e scoprire chi sono davvero !”

Zetsu, ormai privo di qualsiasi atteggiamento di sfida o ostilità, continuò a sorridergli:

“ E chi sei, allora ?”

Nashi raccolse tutto il fiato possibile. I polmoni gli bruciavano dal dolore perché ciò che avrebbe accettato sarebbe stato troppo difficile. Doveva farlo lo stesso.

“ Io sono Nashi Jonetsu! E tutti voi siete miei amici, miei compagni alla Second Hope’s Peak Academy, colleghi della Future Foundation… e tu, e tu… TU SEI MIO AMICO! NON IL MASTERMIND !!”

 

Quando ebbe finito il suo discorso, sebbene in molti avessero dubbi o perplessità, non si udì nemmeno un’obiezione. Tutto sembrava esser stato riportato al silenzio.

L’Ultimate Memory ansimava ancora per lo sforzo.

“ Se tu fossi il mastermind, senza dubbio sapresti cosa significa WAISS. Da qui deduco che tu sia stato semplicemente un’esca per tutto questo tempo… posso affermare con certezza che tu non sappia nemmeno della stanza sigillata al Terzo Piano, e che non sia stato tu ad attaccare Akagi e Lilith in bagno al Quinto Piano.”

“ Già.” Ammise il verde, inforcandosi gli occhiali con un ghigno divertito. “ Sono solo una sacrificabile pedina con pieni poteri per quanto riguarda i meccanismi di autodifesa della torre e delle telecamere, ma è tutta scena. Non sono io il mastermind… e, so che sei abbastanza intelligente e non dovrei nemmeno dirtelo, ma mi sembra necessario aggiungere che non posso proprio rivelarti la sua identità.”

“ Ovvio, è per questo che la svelerò con le mie mani.” Rispose l’albino, accettando quella sfida con un’espressione beffarda.

L’Ultimate Fanfiction Writer intervenne quando ormai il suo dubbio era alle stelle:

“ Aspetta Nashi! Quindi mi stai dicendo che tu invece sai chi è il mastermind, l’infiltrato di Tabata Bussho ?”

“ E anche cosa significhi WAISS ?” Domandò Kirigiri.

Piuttosto che rispondere alla seconda domanda, Nashi si soffermò a guardare lo scrittore di fanfiction con espressione corrucciata.

“ Zayasu, il secondo mastermind non è l’infiltrato ...”

“ Cosa ?!” Sussultò l’altro, per poi cercare di riprendersi “ E comunque io mi chiamo Co- ”

“ … questo perché il solo ed unico mastermind e l’infiltrato sono la stessa persona! In realtà Tabata Bussho non è affatto il direttore di questo gioco !”

Sentendo quelle parole i due agenti veterani della Future Foundation si guardarono l’un l’altro confusi.

 

“ Ma… Tabata ha annunciato il suo Killing Game al mondo intero poco prima che voi entraste qui dentro !” Obbiettò Makoto, al che la ragazza coi capelli lilla si abbandonò ad un sospiro:

“ Quindi alla fine è proprio vero: uno degli Ultimate Hope Brothers è stato corrotto dalla Disperazione …”

  Gli occhi di Nashi si illuminarono di una strana luce, quando esclamò balzando sull’attenti:

“ Sono d’accordo !”

Kirigiri e Makoto rimasero alquanto sorpresi da quella reazione.

“ In partenza ciò che ha detto Makoto non può che essere vero: Tabata Bussho, dopo anni dall’attacco alla Second Hope’s Peak, si è dichiarato un Ultimate Despair ed ha annunciato questo gioco. Probabilmente ne è stato l’orchestratore, e colui che ha costruito questa torre… ma non è di certo il direttore, o colui che è al comando !”

 

“ Fermo un attimo !” Lo interruppe Takejiro.

Il bugiardo aveva in volto un’espressione stranamente provata dalla fatica e dall’ansia. Qualcosa di insolito, per lui che aveva sempre tradito tutte le emozioni che gli passavano per la testa.

“ Cosa stai dicendo, Nashi? Abbiamo avuto fin dall’inizio schiacciata davanti alla faccia l’evidenza che Tabata Bussho fosse il mastermind: è lui che ci ha avvisati dell’ultimatum, quindi sapeva che noi avessimo assunto il siero Chesire C., ed in più ci ha informati dell’intruso !”

L’Ultimate Memory, al contrario, rimase glaciale al tentativo dell’altro di smentirlo.

“ E se ti dicessi che… Tabata Bussho in realtà è morto da tempo, forse ancor prima che incominciasse il gioco ?”

Al suono di quell’inconcepibile dichiarazione tutti i presenti ammutolirono, e persino il corvino si vide spezzare il ritmo della sua obiezione. Incespicò nelle parole per qualche secondo, riuscendo poi a stringere i denti e proseguire disperatamente:

“ NO !” Sbraitò con gli occhi iniettati di sangue. “ Cosa cazzo stai dicendo?! Morto?! Come fa ad essere morto? Sarebbe come dire che qualcuno tra noi ha diretto il gioco per tutto questo tempo, ma sarebbe impossibile perché …”

“ Gli Ultimate Hope Brothers erano tre.” Disse semplicemente Nashi, ed in un istante tutte le difese di Takejiro crollarono, così come allo stesso tempo riuscì ad aprire una breccia nell’impenetrabile convinzione di Makoto.

“ Giusto, Makoto ?”

Il direttore annuì frettolosamente, mentre ormai il suo cervello iniziava a pensare ad uno scenario completamente inaspettato:

“ Tre fratelli, questo è tutto ciò che sappiamo. Di questi però soltanto Tabata Bussho è stato identificato, tra l’altro solo dopo la sua apparizione in mondovisione… come se avesse voluto darci la prova effettiva che lui fosse uno dei Tabata.”

“ L’unico identificato non vuol dire che gli altri siano morti.”

“ Nashi …” Lo richiamò Kirigiri, sbigottita come non mai, ma comunque capace di mantenere un’apparenza quasi del tutto calma. “ Stai forse dicendo che tutti gli Ultimate Hope Brothers sono i mastermind, ma che Tabata Bussho è morto ?”

Il ragazzo a quel punto guardò Makoto, il quale si era preso la testa fra le mani in preda al panico.

Ne dedusse che fosse troppo turbato per aiutarlo in quel momento, così proseguì da solo:

“ Abbiamo ritrovato il cadavere di Tabata Bussho in un obitorio al Quinto Piano, ed immediatamente ho notato qualcosa di curioso: parlo di un neo sotto l’occhio, presente ovviamente sia sul corpo, ma anche sulla cartella clinica.”

 

“ E quindi ?” Amari storse il volto in una smorfia, interdetta, come se giudicasse l’ultima affermazione di Nashi una cosa di poco conto.

L’albino le rinviò un’occhiata piena di giudizio.

“ Tabata Bussho non aveva nessun neo sotto l’occhio nessuna delle volte in cui è apparso a noi.”

La Video Maker, ancora scettica, gli chiese: “ Come fai ad esserne del tutto certo ?”

A quel punto per il ragazzo fu inevitabile schiaffarsi la mano in fronte.

“ Memoria… Memoria, Amari… è letteralmente il mio talento, l’unica cosa che so fare bene” Riacquisendo compostezza, dichiarò:

“ In base a questo, è ovvio che Tabata Bussho e la persona che si è presentata come lui attraverso i monitor per tutto questo tempo siano due esseri differenti! E la seconda, nel nostro caso, è il mastermind  che ha recitato la sua parte.”

 

“ Come faceva ad apparirci in video, allora ?” Domandò Ebisawa.

“ Al Terzo Piano c’è una stanza chiusa dove abbiamo trovato una parrucca bionda ed un paio di occhiali. Con quel travestimento il mastermind poteva chiaramente fingersi una persona di cui noi non conoscevamo l’aspetto. Alla fine devo ringraziare e complimentarmi con Kirigiri: la teoria che uno di noi stesse impersonando Tabata Bussho proviene da lei, e già ai tempi della scoperta del Terzo Piano.”

L’Ultimate Detective vide l’attenzione spostarsi su di lei, ma non ricevette l’assist di Nashi con prontezza. Anzi, dal suo viso pareva essere quasi contrariata.

“ A dirla tutta, Nashi… io ho iniziato a perdere fiducia in questa teoria un po’ di giorni fa, quando la possibilità che uno di noi impersonasse Tabata Bussho si è fatta meno probabile.”

“ Effettivamente …” Riprese parola l’Ultimate Radio Host, grattandosi il mento.

“ Ad un certo punto se uno di noi si fosse allontanato per raggiungere il Terzo Piano e filmarsi in parrucca come uno youtuber dei primi tempi, ce ne saremmo accorti… mi riferisco al Quinto Piano, quando eravamo tutti intrappolati assieme e non ci siamo mai persi di vista per praticamente due giorni.”

Anche Amari intervenne: “ Già. Eppure allora Tabata Bussho è apparso diverse volte. Anzi, direi sempre, visto che Monokuma ha dato forfeit !”

“ Non è così, invece !” Ribatté l’Ultimate Memory, non riuscendo a trattenere un altro sogghigno.

 

“ Quella era una trappola: vedendoci apparire così spesso Tabata Bussho, era impossibile credere che qualcuno di noi lo stesse impersonando. Però, se ci pensate bene… quei video erano tutti registrati !”

“ Cosa?! Non erano in tempo reale ?” Sussultò la video maker.

“ No, per niente. A differenza di Monokuma, il quale ci ha sempre risposto ed ha interagito con noi durante i Class Trial, “Tabata Bussho” è apparso solo per spiegarci le regole. Ecco perché non è riapparso neppure per comunicarci che il colpevole per cui avevamo votato, ovvero Lilith, fosse sbagliato: era tutta una registrazione, ed anzi, proprio per questo quel processo è stato truccato! Truccato perché sin dall’inizio lui voleva morta Lilith, e niente di ciò che avremmo definito l’avrebbe potuta salvare !”

Seguì un profondo silenzio, fin quando un inaspettato suono non lo ruppe.

Un ritmo scandito, incalzante.

Zetsu stava applaudendo soddisfatto.

“ Bravo Nashi! Stai andando alla grande, non fermarti ora.”

L’albino, ormai ricurvo sul palchetto, respirò profondamente per qualche momento.

“ Adesso però voglio porti io un interrogativo.” Sorrise il verde. “ E ricorda le regole di questo processo: per quanto tu sappia che non sono io il mastermind, se non dovessi saper rispondere a questa domanda, morireste tutti.”

“ Sono pronto.” Rispose senza esitare l’altro.

“ Perché il mastermind dev’essere necessariamente una persona e non due? D’altronde, non hai detto tu stesso che gli Hope Brothers erano tre? Meno Bussho, i Tabata rimasti sono due. La tua teoria non tiene conto di questo, ed anzi da per scontato che il mastermind sia solo uno, e per forza infiltrato tra gli studenti.”

Nashi rimase in silenzio con espressione basita e lo sguardo perso nel vuoto.

I suoi amici si strinsero l’un l’altro nell’attesa snervante, sperando che sapesse rispondere.

 

D’un tratto però il ragazzo fece altro: rise.

Scoppiando a ridere in maniera così sincera e liberatoria da doversi tenere la pancia, Nashi diede sfogo a tutta la tensione accumulata fino a quel momento.

Quando ebbe finito, tornò a guardare l’amico con il sorriso sulle labbra ed un’espressione molto più leggera.

“ Certo che mi sono posto questa domanda prima di affermare che il mastermind possa essere solo uno, e per giunta infiltrato tra di noi. Ma so per certo che non è così, perché …”

Indicò se stesso, poi Zetsu e tutti i maschi lì presenti, escluso Makoto.

“ Cinque maschi. Tu sei escluso perché un mastermind saprebbe cosa vuol dire WAISS. Io sono escluso perché ricordo di esser stato salvato dalla Future Foundation. Anche Takejiro è escluso, perché Lilith gli ha parlato di 5514M… ovvero nient’altro che WAISS letto al contrario, e se un mastermind avesse scoperto che Lilith si ricordava di questo indizio, l’avrebbe senza dubbio uccisa il più presto possibile.”

“ Ma infatti Lilith è morta !” Sottolineò Ebisawa. “ E proprio dopo aver rivelato quello pseudo-indizio a Takejiro.”

“ Sì, ma è morta dopo la prigionia di due giorni al Quinto Piano e dopo il processo. Il mastermind non l’avrebbe lasciata vivere così a lungo, con il rischio che potesse rivelare quell’indizio a qualcuno.”

“ O-Ok …” Annuì con voce rotta il bruno. “ Pe-Però mi preoccupa che nella tua conta tu abbia escluso me e Zayasu.”

“ Ripeto… per l’ultima volta …” Lo scrittore iniziò a tremare dalla rabbia. “ Che io mi chiam- ”

“ Certo. Questo perché la probabilità che uno di voi due sia un Tabata è del cinquanta percento !” Rispose prontamente Nashi con un insolito sorriso sulle labbra.

I due Ultimate accusati balzarono all’indietro, spaventati dall’inquietante aura di determinazione che emanava ora l’albino.

“ Cosa ?” L’Ultimate Video Maker fissò il suo amato compagno con gli occhi sbarrati dalla paura.

“ Ebisawa è… al cinquanta percento il mastermind ?”

Nashi scosse la testa senza remore.

“ Non ho detto questo: essere un Ultimate Hope Brother non vuol dire essere necessariamente il mastermind. Anzi, in base alle osservazioni fatte mi sembra scontato dire che dei due Tabata sconosciuti uno sia diventato il mastermind, mentre l’altro sia entrato a far parte della Future Foundation.”

“ Un Tabata sopravvissuto ai killing game e diventato agente della fondazione ?” Ripeté Makoto, per poi annuire. “ Sì, è altamente probabile. D’altronde i Tabata sono sempre stati nostri alleati.”

Nashi allora sollevò il dito indice per riportare l’attenzione su di un dettaglio citato in precedenza: “ Però se un Tabata fosse entrato a far parte della Future Foundation, non avrebbe affatto conosciuto il codice 11037, e quindi non sarebbe arrivato a costruire l’indizio WAISS. Inoltre, all’interno della Future Foundation, come avrebbe potuto un Ultimate Hope Brother diventare un alleato della Disperazione ?”

“ Sarebbe impossibile, certo.” Concordò anche Kirigiri.

 

“ Ok, ma …” Zayasu stava sudando copiosamente, lanciando ogni tanto delle occhiate sospettose ad Ebisawa.

“ Se o io o Ebisawa siamo un Tabata… vuol dire che l’altro è il mastermind? Se davvero il Tabata innocente, a differenza del mastermind, non conosce il significato di WAISS, come possiamo dimostrarlo noi ?!

A quel punto Nashi fece spallucce.

“ Ahimè, non ne ho idea.” Ammise con un’insensibilità degna di nota.

“ Ma non potrebbe essere che uno dei Tabata non si ricordi di essere un Ultimate Hope Brother ?” Tentò Amari, corrucciandosi.

“ Non può essere così. Questo perché al Quinto Piano abbiamo rinvenuto tutti i sieri utilizzati su di noi: quindici erano di Chesire C. e tre di Jabberwock Y. !

“ Il Jabberwock Y. porta indietro nel tempo solo il corpo, ma non i ricordi.” Intervenne Kirigiri, che ben conosceva quel prodotto della Future Foundation. “ Ad esempio come è avvenuto per Lilith quando è arrivata qui per la prima volta.”

“ Già, quindi sicuramente il mastermind ha usato quel siero su di sé per mimetizzarsi attraverso l’aspetto di un normale studente, ma conservando gli anni passati ad organizzare  questo Killing Game. Un siero per lui, uno per Lilith… ed uno è stato usato sicuramente su di un altro Tabata, il terzo, che però è entrato a far parte della Future Foundation.”

Makoto concluse quella parentesi con forte rammarico: “ Ma non sappiamo chi esso sia.”

 

“ Quindi siamo ad un punto morto ?” Sibilò provocatorio Zetsu.

 

“ No, non ho ancora risposto alla domanda di Takejiro !”

L’Ultimate Liar a quel punto parve risorgere da un indolenzimento della sua mente, e risvegliandosi sollevò la testa.

“ Già, quindi te la ripeto: come faceva il mastermind a dirigere il gioco mentre si fingeva uno di noi ?

Si era reso conto di aver appena passato la palla al compagno per permettergli di vincere la partita, e per questo gli nacque in volto un inevitabile sorriso.

“ Per prima cosa il mastermind aveva Zetsu, il suo capro espiatorio. A lui sono stati donati pieni poteri per quanto riguarda i sistemi di sicurezza della torre e le telecamere. Ma questo non basta !”

Nashi sbatté i palmi sul palchetto, e l’urto che provocò gli rimbombò nelle ossa, rinvigorendolo.

“ Al Quinto Piano io e Makoto abbiamo trovato un computer chiamato La Trama, il quale scrive continuamente il resoconto del K.E.C.C. dettaglio per dettaglio, documentando accuratamente qualsiasi cosa accada !”

“ Cosa?! Il Grande Fratello ci sta spiando?! A-Anche in ba-ba… ?” Iniziò a tremare Amari, rossa in viso.

“ No, non in bagno.” La rassicurò Nashi.

“ A quanto pare questa Trama riesce a riportare tutto ciò che vedono le telecamere. Probabilmente attraverso di essa il mastermind poteva venire a conoscenza di ciò che accadeva nella torre, senza dover interagire direttamente con Zetsu. Ad ogni modo, provando a leggerla ho potuto scoprire qualcosa …”

Il ragazzo tornò a guardare il suo amico occhialuto, e stavolta entrambi si fecero seri.

“ Zetsu, hai ucciso tu Nishizaka, non l’hai fatta uccidere a me.”

Il verde inarcò le sopracciglia, riprendendo a sorridere: “ Se noti che non sono sorpreso c’è un motivo, tranquillo.”

“ Cosa intendi dire ?”

“ Significa che …” L’Ultimate Hypnotist si bloccò.

“… CHE NON VOLEVO GIOCARE SIN DAL PRINCIPIO QUESTO SCHIFOSO RUOLO !” Esplose improvvisamente in un grido, cozzando il suo pugno contro il palchetto con così tanta forza da rischiare di ribaltarlo.

Quando finì il suo urlo di rabbia aveva il volto imperlato di sudore, ed ansimava nervosamente.

Gli occhiali gli scivolarono per terra, in modo che i suoi occhi si intravedessero soltanto appena tra i capelli premuti sulla fronte.

“ … e nemmeno questo gioco …” Ricacciando un brivido lungo la sua spina dorsale, si mise le mani sulle guancie con un gran sospiro.

“ Però basta adesso, fare la vittima non mi si addice per niente.”

“ Già.” Lo assecondò Nashi, cercando di spingerlo sempre di più a rivelare la verità, anche se combattuto da tutto quel dolore espresso.

“ Dopotutto tu sei stato un nostro compagno, vero? Intendo… un agente della Future Foundation.”

“ Questo sinceramente non me lo ricordo. Su di me è stato usato il Chesire C.” Ammise Zetsu, ora molto più calmo rispetto a prima. “ Tornando al discorso di prima… sì, ho ucciso io Nishizaka e sapevo che l’avresti scoperto. Anzi, lo volevo.”

“ Certo. Per questo motivo non mi hai ucciso, ed anzi mi hai rimandato al Primo Piano, sapendo che avrei incontrato Makoto.”

Nashi si soffermò un istante prima di proseguire.

Nella sua memoria erano incastonati per sempre i ricordi di una vita passata e di una vita ancor non vissuta, ma in ciascun caso aveva la consapevolezza che Zetsu fosse stato assieme a lui per tutto quel tempo.

Era stato il suo primo amico alla Second Hope’s Peak Academy, ed anche qualcuno che non sarebbe mai e poi mai potuto essere il fautore di tutte quelle misere sofferenze.

 

Invaso da ricordi felici, sorrise.

“ Tu volevi salvarci tutti.”

Zetsu distolse lo sguardo, senza sorridere: “ Sì, ma Nishizaka è morta per colpa mia, perché non sono riuscito a ribellarmi al mastermind.”

  “ Aspettate… che vuol dire che Zetsu ha ucciso Nishizaka ?” Domandò Zayasu, cercando di fare più chiarezza sulla questione.

Nashi rispose: “ Leggendo La Trama ho potuto comprendere cosa è avvenuto davvero: Zetsu aveva già assassinato Nishizaka alle 16 dopo averla portata in Sala Giochi, ma si è subito sbarazzato dei vestiti macchiati di sangue. Poi, dopo avermi ipnotizzato in modo che non potessi rendermi conto della situazione, mi ha portato sul luogo del delitto. In questo modo ero a portata di telecamera… e dei filmati lui ci ha mostrato la parte che mi incastrava, per far votare a tutti senza dubbio me.”

“ Ma qual è stato il senso di tutto questo ?!” Fece Takejiro. “ Hai detto tu stesso che il mastermind utilizzava La Trama per controllare ciò che non poteva vedere attraverso le telecamere, quindi lo avrebbe saputo se Zetsu avesse provato ad ingannarlo.”

“ Non è così, invece !”

Era il momento decisivo di scagliare il colpo di grazia.

Per tutto quel processo Nashi aveva dovuto celare la sua rabbia per evitare che questa lo tradisse, ma finalmente poteva liberare la sua vera essenza.

 

“ In quel momento il mastermind non avrebbe potuto svelare l’inganno di Zetsu, perché era impossibilitato dall’andare al Terzo Piano.”

“ Impossibilitato ?” Ripeté Makoto.

L’Ultimate Memory annuì, per poi spremersi le meningi con forza davanti a tutti.

“ Prima che vi sveli l’identità del mastermind però ho bisogno di risolvere una questione lasciata indietro volontariamente poco fa… ovvero, come avrete capito dalla dichiarazione che ho fatto prima sui Jaberwock Y.,  Lilith sapeva chi fosse il mastermind !”

“ Cosa ?!” Sobbalzò Ebisawa “ Ma quindi prima ci hai mentito ?”

“ Sì, e vi dirò che anche Lilith ci ha mentiti: lei era un alleata a tutti gli effetti del mastermind! Non voleva assolutamente fermarlo, ma solo spingerci ad ucciderci tutti per raggiungere il Quinto Piano… questo per lo meno prima di perdere la memoria. Dopo che le è stato somministrato il Chesire C. i ricordi della sua alleanza sono svaniti, ed in quel momento è davvero stata con noi fino alla fine …”

Ricalcò quelle ultime parole con molta amarezza, soffermandosi a guardare il vuoto mentre riviveva la morte della ragazza come se ce l’avesse davanti.

“ Gli ultimi momenti …” Ripeté, per poi farsi forza e riprendere il discorso. “ Proprio negli ultimi momenti di vita Lilith è riuscita a recuperare tutti i suoi ricordi, compresa l’identità del mastermind tra di noi !”

“ Come può averlo fatto ?” Fu la domanda di Zetsu. “ A noi gli effetti del Chesire C. non sono svaniti del tutto così presto.”  

“ Credo di averlo capito io, invece! È stata l’elettricità per la quale è morta.” Disse Kirigiri. “ Ricordate? Il giorno prima Lilith aveva preso una scossa, ed in seguito i suoi ricordi sono stati ripristinati molto più velocemente. E per come è morta, ovvero elettrificata, può essere che tutta la sua memoria sia tornata normale in un colpo solo.”

Nashi si accodò:

“ Ed è proprio in quell’istante che ci ha voluto indicare il mastermind tra di noi !”

 

La tensione rimbombava come tamburi e tuoni all’interno della sala, scatenando sempre più brividi nei corpi dei presenti.

Gli ultimi sopravvissuti, con le loro vite in gioco.

Ed il mastermind, orchestratore e perfido boia.

Lo scontro stava giungendo alla fine, ed il dardo avvelenato scagliato nel cuore del nemico già da tempo era merito di Lilith Kurenai.

 

“ Allora il mastermind è stato debilitato a causa della scarica elettrica. Se ciò non fosse avvenuto, Zetsu sarebbe stato scoperto qualora avesse provato a truccare la morte di Nishizaka, per la quale io sarei dovuto venir giustiziato !”

Irrigidendo i muscoli mentre il corpo mutava, facendo crescere di volume la sua chioma bianca e saturando di rosso sangue i suoi occhi, Nashi Jonetsu si impuntò sul palchetto, gonfiando i polmoni.

“ IL MASTERMIND SEI TU … !!”

Il nome che urlò in seguito fu come un’esplosione in quello spazio chiuso, così travolgente da spiazzare via ogni sorta di dubbio, paura e desolazione nei cuori dei suoi amati compagni.

 

Zetsu Jitsuke a quel punto non poté far altro che sorridere genuinamente, traboccante di fiducia e speranza nel suo migliore amico.

“ Complimenti, Nashi !”

Una pioggia di proiettili lo crivellò, trasformando il suo petto in un sanguinoso roseto. Nei suoi occhi morì qualsiasi luce, al che si abbandonò sulle ginocchia mentre tutto il mondo piombava nel silenzio.

 

Tranne lui, il responsabile: lui rideva mostruosamente come aveva fatto a suo tempo un orso bianco nero.

“ Una volta per tutte …”

Ma lui era un demone bianco e nero nel cuore.

“ CHIAMATEMI COREX !!”

 



 

Angolo Autore:

Welcome back!

Il mastermind! Il mastermind! Il mastermind! *ballo del mastermind*

Il mastermind è stato svelato! Erano letteralmente due anni che volevo arrivare alla soluzione di questo mistero, ed ora che l’ho svelato ammetto che quasi non ci credo.

Non preoccupatevi, so che la questione WAISS non è ancora stata spiegata del tutto, ma andrà fatto nel prossimo capitolo. E, parlando del prossimo capitolo… bhe, sarà l’ultimo.

Ripeto: non ci credo nemmeno io, ma va bene così (credo). Penso che fino ad allora passerà un po’ di tempo, ed in questi giorni di mi rilasserò leggendo, più che scrivendo.

Alla prossima!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Danganronpa / Vai alla pagina dell'autore: Master Chopper