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Autore: MelaniaTs    22/03/2020    1 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER TERZA SERIE FINO A MIRACLES QUEEN*
"Notizia straordinaria.
Un antico tempio di monaci è riapparso tra i Monti tibetani.
Lo stesso simbolo che viene mostrato sui tempi è stato scoperto anche in una statua antica al museo del Louvre. Di cosa si tratterà?"
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Miraculous - Les aventures de Ladybug et Chat Noir
© Thomas Astruc; TS1
Bouygues, Disney Channel, Zagtoon, Toei Animation 
Retail: Lemon e OOC poiché non so ancora come procederà la storia. Ho stilato un programma ma poi mi lascio come sempre guidare dall’ispirazione
QUI TROVERETE UNA CRONOLOGIA STILATA DA ME FINO ALLA FINE DELLA TERZA STAGIONE
(Premessa: da questo momento andrò forse OOC nel muovere sia Luka che Kagami, darò un passato soprattutto al primo perché un ragazzo di sedici anni sarebbe anomalo vederlo legato solo al gruppo degli amici della sorella e soprattutto che prima di Marinette non abbia avuto 'storielle'; cercherò con le caratteristiche base di Astruc e company di muovere e far crescere, spero, due/tre personaggi. Perché si ci metto anche Chloé. Grazie)

Finalmente era sabato. Kagami aveva tutta la settimana ricordato con piacere e dispiacere alla giornata trascorsa a Londra con Marinette e Adrien. Solo a ripensarci si sentiva pervadere dalla tristezza, era sicura che lei e Adrien fossero fatti l'uno per l'altra e invece alla fine aveva vinto l'amore di Adrien per Marinette. 

Non che ne volesse all'amica, Marinette era stata la sua prima, sincera e vera amica. L'unica che aveva cercato di conoscerla realmente, nonostante amasse Adrien e nonostante lei aveva fatto bene intendere che era intenzionata a conquistare il modello. Alla fine però aveva vinto lei, non la odiava per questo, non poteva odiare la sua amica. Ma ancora se ne rattristava, fortunatamente nella sfortuna, negli attacchi di Papillon trovava la sua rivendicazione ed il suo svago. Con ciò trovava anche l'altro suo migliore amico, Red Scorpio, con cui non mancavano mai le chiacchierate durante un gelato o il tempo di un croissant. 

Come erano rimasti d'accordo a Londra dopo un paio di battaglie Ladybug le aveva portato il Miraculous dell'odio, Larss e l'aveva anche informata che forse l'avrebbero chiamata anche a New York per affrontare un altro nemico. 

"Ozōo dice che il Miraculous dell'unicorno potrebbe aiutarti a spostarti velocemente." Le aveva detto e visto che avrebbe dovuto usare solo Larss negli Stati Uniti ella aveva accettato con piacere anche il secondo Miraculous sicura che a breve tutto si sarebbe sistemato. Poi era indubbio che lei e Red Scorpio erano un ottimo team, lottavano in sintonia e anche personalmente in quasi due mesi erano diventati amici, un confidente di cui non poteva più fare a meno. 

Quando con lui erano costretti ad usare l'unione dei Kwami subito entravano in simbiosi anche come dolphin boy e Shé Gūniáng, il nome che aveva avuto Marinette e che Kagami aveva preferito mantenere. 

Combattere con lui era sempre una gioia e quando Ladybug e Chat Noir li raggiungevano diventavano i team perfetti, avere accanto la sua amica le aveva sempre fatto piacere. Aver scoperto che dietro Chat Noir si nascondeva invece Adrien l'aveva stupita, non che non le facesse piacere. Ma nelle vesti del gatto nero era così spigliato, spiritoso e senza regole che non lo riconosceva nel ragazzo di cui si era invaghita.

Aveva chiesto, dopo uno dei tanti scontri con Papillon, a Marinette come riusciva ad amare entrambi i lati di Adrien e lei a quel punto le aveva detto che non lo sapeva, ricordava ancora le sue parole.

"Semplicemente ad un certo punto ho capito che Adrien mi avrebbe vista sempre e solo come un'amica. Nonostante l'amassi sapevo di dovermelo mettere da parte e, mentre decidevo che era bene dovessimo restare solo amici, le mie responsabilità aumentavano. 

Sapevo che Chat Noir mi amava, me lo ripeteva spesso ed io ripetutamente gli dicevo che eravamo solo amici. Anche lui si era arreso con me, tanto che quando è arrivata Ryuko ha iniziato ad ignorarmi. Credo sia scattata lì in me la gelosia verso Chat Noir, il mio Chaton faceva il cascamorto con una ragazza che non ero io. Lì per lì ci rimasi male e andai oltre, ma come detto le responsabilità iniziavano a pesarmi. Ero stata scelta come nuova guardiana dei Miraculous e come leader e questo mi ha portato a crollare. Per quanto Luka mi abbia sostenuto dentro di me avevo un tumulto che non si poteva spiegare a parole, ero ladybug e non potevo dirlo a nessuno, se sbagliavo, se cadevo, se stavo male. Non potevo dirlo a nessuno quindi non potevo essere compresa se non da Chat Noir. Lui mi ha sempre incoraggiata, ha sempre avuto fiducia in me, mi ha protetta e sostenuta. C'è sempre stato e notare dopo il mio viaggio in Cina che si era tanto allontanato da me, mi ha fatto aprire gli occhi. Avevo scoperto di amare Chat Noir, nonostante provassi ancora qualcosa per Adrien. Avevo capito che lui era una sorta di cotta, lo avevo sempre idolatrato e infatti rientrando a scuola ormai non più preda di assurdi balbettii e paura di sbagliare ci siamo avvicinati e alcuni suoi atteggiamenti iniziarono ad essermi più evidenti. Adrien non era così perfetto come sembrava anche se pure questo suo lato non mi dispiaceva, lo rendeva meno inavvicinabile e più umano. Mi sono sentita dilaniata perché amavo Chat Noir e più passava il tempo più ne ero certa, però Adrien era lì e mi ricordava che Chat Noir era una maschera e che dovevo essere realista... credo che lui abbia vissuto il mio stesso processo ma al contrario." Aveva terminato. 

Kagami aveva scosso la testa, Adrien era molto timido quando si trattava di ragazze. O almeno lo aveva pensato fino a quando non aveva scoperto che era Chat Noir. Ma lei, Kagami, lo aveva sempre visto nell'amico che era spinto verso Marinette in più di un'occasione. 

"Per questo non state insieme?"  Aveva ancora chiesto.

"Abbiamo tante responsabilità." Aveva ammesso la corvina. "E poi lo hai visto, certe volte è insopportabile, fanatico e farfallone." Aveva detto elencando i suoi difetti. 

Gli stessi che anche Kagami pensava non esistessero nel ragazzo. Risero insieme a quella sua ultima affermazione dopodiché Ladybug l'aveva salutata dovendo rientrare per Londra. 

Ripensando a Chat Noir la giovane giapponese sorrideva, mettendo da parte la tristezza e rilassandosi, per quanto lei e Adrien fossero simile anche lei forse come Marinette ne era solo infatuata, anche lei fino a una settimana prima ne conosceva solo i pregi.

"Ben fatto!" Urlarono Ladybug e Chat Noir tendendo il polso agli altri quattro eroi che li circondavano.

Raiongāru sorrise e tese il suo pugno annuendo al loro motto. Anche quel giorno era andata e sperava vivamente che per quel fine settimana Papillon si prendesse una tregua, quella notte per la prima volta lei e Red Scorpio si erano trovati a dover andare a New York e si sentiva parecchio stanca. 

"Bene ragazzi noi vi salutiamo, alla prossima." Li avevano salutati i due eroi parigini, al che anche Lord Guāng e Lady Xìyi fecero loro un segno e li salutarono. 

Red Scorpio nei panni di Dolphin boy la guardò. "Ti va un gelato? Sento André che canta." 

La ragazza sorrise e giocando con la sua treccia lo seguì verso la voce baritona del gelataio di Parigi. Quel giorno erano vestiti diversamente, chissà quali gelati avrebbe fatto loro André. 

"Fiordi latte e mirtillo* per mademoiselle." Disse l'uomo quando fu il loro turno. 

"Cioccolato e nocciola* per monsieur." Terminò poi con Dolphin boy. 

I ragazzi osservarono i due gelati per poi guardarsi. "Non hai nulla di cioccolatoso delfino birichino." Affermò la nipponica.

"Se per questo non capisco perché André con te metta sempre di mezzo il mirtillo." 

"Si sposa bene con tutto, ecco perché." Ammise lei divertita.

"Ammettilo, il ragazzo che ti piace ha gli occhi blu." Scherzò allora lui. 

Lei fece una smorfia, no! Adrien aveva gli occhi verdi, infatti la prima volta che aveva preso il gelato da André, questi aveva scelto la menta peperita per indicare l'amico modello. "No, questo è un gusto che mi da ultimante, prima mi dava la menta peperita. Tu invece non hai mai un gusto fisso noto." Disse indicando il suo gelato.

"Questo perché non ho nessuno nella mia vita?" Disse lui divertito.

Kagami rise a quell'affermazione. "Il portatore dell'amore non ha un amore." 

"Spiritosa! Forse dovresti tornare a casa e sciogliere la trasformazione." Le disse passandole un po' di nocciola.

La ragazza la accettò con piacere, amava i gelati quindi non rifiutava mai le offerte del suo collega. Mangiò il suo gelato e lo salutò, poche ore e sarebbe stato sabato. 

 

La notte era passata relativamente tranquilla, aveva dormito e recuperato anche l'ora di sonno perse la notte prima quando si era trovato a New York con Rāiongaru nei panni di Shé Gūniáng.

Come sempre, anche se era sabato, Luka si alzò per esercitarsi prima con la chitarra e uscire a fare le consegne della pizza poi. Lavorare lo fortificava, gli dava una certa dipendenza economica e poteva concedersi qualsiasi cosa egli volesse. Lui non era un ragazzo da grandi pretese certo, anzi era posato e tranquillo. Ma voleva trovare presto una propria indipendenza, farsi conoscere come musicista e  perché no, incidere i suoi brani a scala nazionale. La canzone dei Kitty Section che era spopolata in quel periodo era stata un passo, non poteva considerarlo un inizio. Però era stato un piccolo passo per poter emergere e farsi conoscere sopratutto da generi di persone come Bob Roth. Se lavorando fosse riuscito ad ammucchiare i soldi necessari per affittare una camera di registrazione per un paio di giorni, forse un giorno lui e i Kitty Section sarebbero riusciti a registrare e così anche a farsi sentire sulle varie piattaforme musicali. Sarebbe stato un inizio importante, un inizio nel quale lui credeva. 

Per questo lavorava, per se stesso e per amore di musica. Anche se in quel percorso c'erano sempre da prevedere gli imprevisti, come il viaggio a Londra della domenica passata. Quando Adrien gli aveva chiesto di portare Kagami a Londra non si era rifiutato e quando la stessa sembrava non  potesse seguirlo si era convinto lo stesso a partire per pagarsi un biglietto dal costo non indifferente, e lo avrebbe pagato anche alla nipponica se lo avesse seguito. Alla fine una volta alla stazione l'aveva trovata lì ad attenderlo, con i biglietti già fatti e con la sua richiesta personale di pagare la sua parte. 

Altri imprevisti erano anche i suoi nuovi impegni, da un semplice adolescente con la passione per la musica era diventato un eroe casuale nei panni di Viperion e successivamente, un eroe temporaneo nei panni di Red Scorpio. E adesso? Adesso i suoi impegni nei panni di eroe mascherato invece che diminuire erano aumentati raddoppiando addirittura.  

Come stava accadendo anche in quel momento, durante il suo giro di consegne. Luka controllò quante pizze gli restavano da consegnare e rapido andò a trasformarsi, portando le pizze dietro con sè, era super veloce adesso e strada facendo aveva lasciato le pizze. Poi aveva raggiunto Raiongāru, Ladybug e Chat Noir in battaglia e per la prima volta aveva vestito i panni di Dolphin boy. 

La battaglia si era subito conclusa tanto che  come sempre aveva offerto alla compagna il gelato di rito come ricompensa personale. Qualcosa era però cambiato tra lui e Raiongāru o non sapeva come chiamarla adesso, per lui sarebbe stata sempre Raiongāru e non Shé Gūniáng.

Da quando era stato a Londra i loro rapporti si erano freddati, la sua partner affrontava argomenti molto frivoli, quasi evitasse di confidarsi con lui come aveva fatto fino a pochi giorni prima. Avrebbe voluto capire cosa le fosse accaduto, ma aveva dovuto mettere tutto da parte durante quei sette giorni dovendo seguire la scuola e poi l'addestramento di Chat Noir per quanto riguardava l'unione e lo studio dei Miraculous. 

Anche quel sabato non poteva tergiversare troppo, doveva tornare al lavoro, così terminato il gelato era andato via. Consegnate le ultime pizze, anche quel giorno quando rientrò a casa non trovò sua madre. Sicuramente era già andata al lavoro, purtroppo al sabato lavorava fino alle due circa ed era difficile vedersi, sopratutto se di mezzo c'era Papillon. 

Andò ad infilarsi nella sua cabina e presa la chitarra iniziò a comporre un nuovo brano, fin quando non fu interrotto da un messaggio. Era Kagami Tsurugi, doveva essere pronta a parlare se gli scriveva, quando lunedì erano rientrati le aveva lasciato il suo numero dicendole che se voleva sapeva dove trovarlo. Fino a quel giorno non l'aveva sentita e sinceramente era sorpreso nel vedere quel messaggio, prese il cellulare e vide cosa avesse scritto la nipponica. 

«Ciao Luka-Kun* possiamo vederci domani?» 

«Ciao a te Kagami» faccina sorridente «certo, dove ci vediamo?»

«Posso venire alla tua barca oppure a places des voges, dimmi tu.»

Luka ci pensò un attimo poi le rispose. 

«Facciamo così, passo a prenderti alle nove così ti porto a fare colazione. Conosco un bistrot carino dove possiamo parlare, ti va?»

«Amo i croissant, ci vediamo domani mattina Luka - kun, buon sabato.»

«Andrò al cinema con i miei amici, sarà perfetto. Buon sabato a te Kagami - chan.»

 Osservò il display, la giapponese aveva visualizzato e non rispondeva, attese qualche altro minuto per poi lasciare il cellulare e riprendere a suonare. 

 

La mattina dopo alle nove precise Luka era davanti al mandarin hotel, rimase stupito nel constatare che Kagami era già all'entrata che lo aspettava, era convinto di dover discutere con sua madre e invece eccola lì. Indossava la felpa che Marinette le aveva regalato a Londra con una gonna rossa a tinta unita e dei leggings neri, ai piedi le sneakers rosse. Tutto completato con una borsa a tracolla rossa scozzese, come la fascia laterale della maglia. 

"Buongiorno Luka kun." Lo salutò raggiungendolo, lui frenò la bici guardandola sorpreso. 

Poi le sorrise "Buongiorno Kagami chan, stai molto bene.»

Kagami lo osservò restando sorpresa, non era a bocca aperta poiché le era stato insegnato a non palesare le emozioni. Ma restò piacevolmente colpita da quel complimento, si era passato da uno dovresti sbottonarti un po' di più a un stai molto bene in poco tempo. "Grazie Luka kun, questa gonna mi è piaciuta tanto." Rispose mentre prendeva il casco e lo metteva.

Luka voleva portarla in giro in bicicletta? Ma era sicuro?

"Sali, dopo se ti va ti porto anche in barca. Suoniamo con la band nel pomeriggio." Le disse.

Kagami annuì poi prese posto. "Va bene, mia madre ha detto che è importante che l'avverto, oppure possiamo pranzare con lei e poi andiamo alla barca. È molto incuriosita da te." Rispose 

Luka partì aspettando di mettersi in carreggiata poi le rispose. "Io ho incuriosito Tsurugi San? Cioè dovrei pranzare con voi?" 

"Se ti fa piacere ovviamente. E si, credo tu abbia penetrato le sue difese settimana scorsa".

Luka sorrise tra sè, era solo stato sincero ed era contento che alla fine Kagami fosse andata con lui a Londra riuscendo a scalfire un po' sua madre.

"Va bene, se le fa piacere pranzerò con voi." Disse allora.

"Non te ne pentirai. Wang Shifu Cheng è uno chef bravissimo a livello mondiale." 

"Mangeremo dallo zio di Marinette?" Chiese il musicista mentre si fermava di fronte a un bistrò.

Kagami lo riconobbe subito, era lo stesso dove lei e Red Scorpio solitamente rifocillavano i loro Kwami dopo le battaglie. Si sentì in colpa mentre entravano, ultimamente evitava Red, sentiva che ammettere con lui che si era illusa sarebbe stato devastante. Il suo compagno non approvava che insistesse con una persona che sapeva non ricambiava i suoi sentimenti, e dargli conferma della sua delusione avrebbe solo comportato farla stare ancora male. 

"...Chan...Kagami chan..." la voce di Luka arrivò lontana, si ridestò.

"Sì, scusami ero sovrappensiero." Rispose.

"Gusto del croissant?" Chiese allora Luka.

"Con marmellata e lo zucchero a granelli sopra." Disse.

Luka sollevò un sopracciglio per poi girarsi verso il barista. "Sono due allora. E una spremuta di pompelmo per me anche, tu Kagami cosa bevi?" 

"Lo stesso, sono sempre due." Disse al bar man seguendo poi il musicista ad un tavolino. Prese posto mentre osservava il ragazzo dai capelli blu posizionare la chitarra al suo fianco e poi voltarsi verso di lei.

"Eccoci qui... com'è andato il tuo sabato?" Le chiese per intavolare una conversazione.

Kagami lo guardò impassibile. "Ho letto!" 

Luka la osservò interdetto. "Non esci neanche al sabato? Una passeggiata con gli amici..." buttò lì.

"Con Adrien faccio scherma e Marinette come ben sai è a Londra." Rispose lei sempre con un tono distaccato.

Luka la guardò esterrefatto. Possibile che quella ragazza non avesse amici? "Quale scuola frequenti?" Le chiese a quel punto.

"Studio da privatista, svolgo gli esami al Francois DuPont però." Rispose lei.

Luka tacque, ovviamente sua madre voleva che appunto la figlia crescesse sotto una campana di vetro. 

"Anche io frequento la Francois DuPont*, vado però al Lycée sono al primo anno." La informò.

Kagami annuì, come lei quindi forse avevano la stessa età o poco più. 

"Senti." Le disse Luka attirando la sua attenzione. "Se ti va puoi venire con noi se organizziamo qualcosa prossimamente." 

Kagami lo fissò, non aveva bisogno della sua pietà. Fece per dirglielo ma qualcuno portò loro le ordinazioni, al che la nipponica prese la spremuta e ne sorseggiò un po'. 

"Veniamo a noi, mi hai cercato." Le disse il musicista prendendo a mangiare il suo croissant aprendolo a metà. La confettura all'arancia  ne emerse dotata e lui sorrise nel guardarla, a Rizza sarebbe piaciuta. 

Kagami sospirò, già era stata lei a chiamarlo. Aveva bisogno di parlare con qualcuno e non potendolo fare con Red Scorpio, Luka era rimasta l'ultima spiaggia. 

"Già, anche se sembri molto sereno. Scoprire che Marinette e Adrien si amano non ti ha dato fastidio." 

Luka sorrise alla ragazza. "Questo lo sapevamo già prima che partissimo per Londra, che uscisse l'articolo o che ci fossero foto su Instagram." Affermò mordendo il croissant.

Kagami scosse la testa, prese il croissant e lo morse dalla punta gustandolo, poi dopo aver ingoiato riprese il discorso. "Questa volta è diverso e sembra tu non sia rimasto scalfito." 

"Perché non mi sono mai illuso." Disse lui prendendo un tovagliolo per pulire la bocca. "Nonostante mi piaccia Marinette e nonostante sia riuscito a colpirmi ho sempre saputo che non mi amava. Prima che partisse per la Cina le chiesi se pensava ancora ad Adrien, lei non mi rispose, segno che pensava ancora a lui." Disse bevendo il suo pompelmo. "Pensavo che al suo rientro qualcosa sarebbe cambiato, c'erano stati dei segnali. Ma non erano quelli che speravo, avevo notato che si fosse allontanata da Adrien e anche che era cambiata." 

Kagami annuì. "Anche Adrien dopo il viaggio in Cina si è tenuto distante con me." 

"Tutto ha trovato un senso quando tu domenica li hai smascherati. Avevo capito che Adrien aveva delle responsabilità molto grandi, ma non quanto fino a domenica."

"È stato tutto inaspettato, domenica ho visto un nuovo Adrien. Non me lo immaginavo così... spigliato e sicuro di se." 

"Ti ha stupito?" Chiese lui che anche in quell'occasione lo trovava del tutto normale. In quell'ultimo periodo aveva trascorso molto tempo con il giovane Agreste e poteva affermare di conoscerlo molto meglio di Kagami o Marinette, anzi no, non più anche la ragazza che gli piaceva. 

"Non era Adrien." Disse lei bevendo il succo.

"Non quello che conosci, o che si vede apparentemente. Ma è lui, lo è sempre stato, solo come figlio di Gabriel Agreste deve avere dei determinati comportamenti."   

"Non siamo più tanto simili adesso." Disse ella tenendo lo sguardo abbassato.

"Non è essere simili che unisce due persone." Affermò allora lui.  

Lei decise di non parlare e di finire invece il suo croissant.

Al che lui si ritenne libero di continuare a parlare. "L'ho capito domenica sera, nella stanza dell'albergo appena sono entrati ed hanno iniziato a parlare. Possono non stare insieme, possono negarlo come hanno fatto fino ad oggi. Ma quei due si completano e si comprendono, lo hanno sempre fatto dal primo giorno che si conoscono ed hanno imparato a conoscere l'uno dell'altro tutto."

Kagami si pulì le labbra e sospirò. "Sì, come Ryuko ho vissuto su pelle il loro rapporto, si fidano l'uno dell'altra e si aiutano e sostengono a vicenda, sono..." alzò lo sguardo castano su di lui e lo fissò. "...Perfetti insieme!" 

"Già! È quello che ho pensato anche io domenica sera. Allora sono stato felice, perché Marinette non mi ha usato come seconda scelta ed ha anzi perseverato sulla sua strada." Ammise Luka. "Mi chiedi perché sono sereno? Perché lei non mi ha fatto del male, non mi ha illuso e anche Adrien. Per questo sarò sempre grato, perché lo preferisco ad essere illuso e poi lasciato per un amico." Terminò il ragazzo. 

"Fa male!" Ammise Kagami. 

"Ma..." Chiese il musicista.

"Ma non ce l'ho a male con Marinette! Ma mi sento una stupida perché ho scoperto che lui era diverso! Ma pensavo che non provasse per lei sentimenti tanto profondi nonostante me ne avesse parlato." Kagami strinse il bicchiere con le mani con forza. Non piangeva, non era da lei era una Tsurugi e riconosceva una sconfitta anche se faceva male. "Ma alla fine hai ragione tu, Adrien fu schietto nel dirmi che mi voleva bene ma... lui è stato sincero con me e mi ha sempre rispettata, come Marinette con te. E allora dovrei essergli grato di non essersi preso gioco dei miei sentimenti." 

Luka prese la chitarra e iniziò a strimpellare un motivo malinconico. "Questo perché ci tiene a te ed alla tua amicizia. È stato lui a chiedermi di raggiungerli a Londra sai? Voleva vederti anche se non ci sperava." 

Kagami sussultò, Adrien l'aveva voluta a Londra?! "Non ci sperava?" 

Lui rise. "Ho capito la sua frase quando ho conosciuto tua madre." 

Kagami lo guardò seria. "Mia madre è una donna di tutto rispetto."    

"Non lo metto in dubbio, per me sarebbe troppo rigida e forse anche per te. Non è giusto che tu non abbia amici Kagami!" Le disse lui posando la chitarra. "Andiamo?" Le chiese poi prendendo la metà del cornetto che non aveva mangiato e mettendolo nello zaino. 

Kagami annuì, mise anche lei il cornetto rimasto in un tovagliolo, poi lo depose nella borsa alzandosi. "Adesso ho degli amici, ho Adrien e Marinette, ho..." Red Scorpio, avrebbe  voluto dire ma desistette. "... anche te?" Chiese 

Lui le sorrise. "Hai anche me effettivamente. Metti il casco che facciamo un giro per Parigi." Le disse prendendo i caschi dal cestino. 

Lei annuì e una volta pronta salì sul sellino posteriore della bici e mentre Luka partiva iniziò a guardarsi intorno. Era una bella giornata per essere autunno. 

Passarono così tutta la mattina fuori, Luka la portò a Montmartre dove sulla collina adiacente la Chiesa dei giovani erano radunati in gruppo a suonare ogni tipo di strumento a mano, dai flauti ai tamburi, alle chitarre. Raggiunsero un gruppo composto da due ragazzi e due ragazze vestiti tutti in modi stravaganti e colorati. 

Luka li presentò come Maëlle, Fleur, Pierre e Bastien, i ragazzi portavano dietro con se un armonica a bocca e una tromba mentre le due ragazze avevano dei tamburelli. 

“Ogni domenica mattina ci troviamo qui a suonare, sono miei compagni di classe.” Le disse dopo essersi seduto sull’erba e preso la chitarra. 

Kagami li guardò tutti, doveva veramente sedersi sull’erba umida, fredda e sporca?

“Ti siedi vicino a noi Kagami?” Chiese la ragazza che si chiamava Maëlle, la cui pelle olivastra e gli occhi neri spiccavano su un viso rotondo e perfetto. 

La ragazza annuì, dove era capitata e chi era quella gente. Intanto Luka seduto accanto agli amici prese ad accordare la chitarra mentre gli altri si accodavano a lui con i loro strumenti. Tutto intorno c’era gente che come loro a gruppi si trovavano per trascorrere la domenica, c’era un gran vociare di gente, una calca di colori e musica e suoni ovunque. Kagami se ne sentì quasi sopraffatta. 

“Buongiorno a tutti ragazzi. Scusatemi il ritardo!” Sopraggiunse una voce sul gruppo che ormai suonava. 

Kagami si voltò verso quella voce, una ragazza alta quanto lei, i capelli biondi e il fisico esile li raggiunse con una borsa in spalla. Si sedette accanto alle ragazze per poi dare un bacio al ragazzo dalla carnagione scura, Pierre. 

“E tu chi sei?” Chiese infine 

 

 

 

Kagami la osservò sbalordita, la bionda aveva un particolare, un occhio era grigio e l’altro azzurro. 

“Kagami Tsurugi, piacere di conoscerti.” 

“Tsurugi?” Chiese ella. “Credo di aver sentito già il tuo nome. Io sono Claire, la ragazza di Pierre e migliore amica di Fleur e Maëlle.” 

Kagami non rispose alla sua affermazione, sinceramente era sicura di non averla mai incontrata fino a quel giorno. “Sono venuta con Luka.” Disse invece così da spiegare la sua presenza lì.

“Oh ci hai portato la tua ragazza Luka, finalmente.” Disse lei tutta eccitata mentre scostava leggermente gli occhiali a forma quadrata per poterla vedere meglio. “Sei carina, tutti gli amici di Luka sono amici nostri.” 

“Non è la mia ragazza.” Disse il musicista alla bionda. “Siamo usciti insieme e l’ho portata qui visto che abbiamo organizzato all’ultimo minuto.” 

Kagami lo ascoltò, se aveva altri impegni la sera prima avrebbe potuto dirle che non poteva esserci. 

“Oh allora vi state conoscendo.” Rispose Sebastian all’amico. “Kagami se con lui non va potremmo uscire insieme. Sono single io!” Affermò.

“Ed è anche un farfallone.” Intervenne Fleur che fino ad allora non le aveva ancora parlato. 

Kagami cercò di ignorare l’argomento di cui era protagonista con Luka e si dedicò alle tre ragazze. “Ci ha provato con voi due anche?” 

Maëlle rise, una risata limpida e cristallina. “Si, ci provò con me al college quando eravamo in terza, gli dissi che in realtà mi piaceva Fleur e allora mi aiutò a conquistarla.” 

Kagami osservò le due ragazze impassibile come sempre. “Quindi voi due state insieme.” 

Fleur e Maëlle annuirono. “Giusto, io con nella classe della professoressa Harpe, mentre Maëlle e Claire sono nella classe del professor Legrand.” 

“Jean Jacques Legrand?” Chiese allora la nipponica. 

Il gruppo la guardò sorpreso annuendo. “È stato uno dei miei esaminatori, con Paul Petite, Michel Roux e Anais Harper!” Spiegò allora Kagami per la prima volta in imbarazzo.

“Ecco dove ho sentito il tuo nome!” Disse Claire. “Sei la nuova studentessa, quella che svolge i corsi da privato.”

Kagami la osservò attentamente guardinga. “Come fai a sapere tutte queste cose?” Chiese senza mezzi termini.

“Le so perché il professore Legrand mi ha avvertita. Hai ottenuto un punteggio altissimo all’esame di entrata al lycée.” Spiegò lei. “Sappi però che ai prossimi test dovrai confrontarti con me, sono intenzionata a restare la prima della classe.” Le disse la bionda sistemandosi gli occhiali.

“Claire Fontaine, tu sei Claire Fontaine la pupilla di Legrand, sei la sua punta di diamante per il lycée al torneo di matematica che si terrà dopo Natale.” Affermò Kagami, adesso tutto tornava. Legrand le aveva parlato di Claire e doveva aver fatto altrettanto con la sua collega e compagna di classe. Sapeva che quella di Legrand era la classe tecnica e sapeva che oltre Claire c’era anche un altro ragazzo molto dotato nella loro classe. Ma fino ad allora erano stati solo nomi. 

Claire Fontaine era la prima della classe in matematica e scienze, suo padre era uno dei soci della Banca Royale, sua madre era una matematica. Era campionessa di ginnastica ritmica nella sua categoria da due anni di seguito, campionessa di matematica e scacchi era decisamente l’orgoglio del professore Legrand. 

Non lo era da meno però Jerome Lacroix, figlio di un cardiochirurgo e di una ballerina dell’opera. Era stato secondo a Claire fino al suo arrivo, giocatore di calcio per passione e ragazzo incline ad appoggiare le fondazioni benefiche di sua madre. 

Adesso che lei era entrata al lycée Francois DuPont però aveva rimescolato le carte in tavola, col suo punteggio aveva raggiunto Claire ed era al suo pari e stesso livello, Jerome era così stato declassato in automatico. 

“Ok! È domenica e non siamo qui per parlare di scuola o di chi è il migliore ma per divertirci.” Intervenne Luka guardando Kagami, inutile dirle che poteva dargli prima quelle informazioni comunque non avrebbe saputo che era in classe, o almeno avrebbe diritto esserlo, con Claire. 

“Già, non è confortante sapere che siete due cervelloni ragazze, bisogna salvaguardare la nostra autostima.” Disse Sebastian accigliato. 

Le ragazze risero, Claire tese la mano a Kagami e le sorrise. “Sarà un onore competere e confrontarsi con te Kagami Tsurugi.” 

La nipponica seguì i suoi gesti per poi andare a stringere la mano della bionda. “Anche per me sarà un onore.”

“Sei una schermitrice, giusto?” Chiese Claire.

“Sì e io so che ti sei qualificata per il campionato mondiale di ginnastica ritmica.” Rispose Kagami.

La bionda annuì e mentre il gruppo di musicisti prendeva a suonare e cantare le due presero a conoscersi. 

Dopo aver passato la mattina con il gruppo, Luka si congedò da tutti loro dicendo a Katami che era ora di andare via e quando fu ora in sella alla bicicletta si diressero al ristorante cinese Shifu Cheng.

Il locale era gremito di gente, Luka c’era stato solo in occasione dell’inaugurazione come Red Scorpio  e non immaginava tutta quella folla. Sapeva che Wang Shifu era uno chef famoso a livello mondiale e il suo locale raffinato ne era una prova. Hui Shifu la cugina di Marinette andò ad accoglierli, nel vederli li salutò tutti e due con calore poiché gli amici della corvina erano anche amici suoi. 

“Posso aiutarvi ragazzi?” Chiese 

“Sì, siamo al tavolo di Tomoe Tsurugi.” 

“Oh sì, seguitemi da questa parte. Mi dispiace non esservi tanto di compagnia ma al week end io e Yen dobbiamo aiutare il nonno al ristornate.” Disse portandoli al tavolo dove Tomoe già li attendeva. 

“Avete ritardato.” Disse Tomoe San.

Hui scostò la sedia a Kagami mentre Luka si prendeva posto. 

“Buongiorno Tsurugi San, grazie per l’invito. Le chiedo scusa del ritardo purtroppo ho perso la cognizione del tempo mentre suonavo.”    

“Kagami mi ha detto che siete una famiglia di musicisti e che vivete su una barca.” Disse la donna congedando Hui dicendole che erano pronti per il pranzo ordinato già.

“Sì è così, viviamo sulla Senna.” Rispose lui.

“Ma non vai a scuola con Adrien Agreste, come vi conoscete?” Chiese allora lei.

“Frequento il primo anno al lycée Tsurugi San, mia sorella al contrario è in classe con Adrien.” 

 “Mi chiedo in tutto ciò cosa c’entri con mia figlia, soprattutto perché mi sembra che tu l’abbia presa a cuore.” 

Il ragazzo guardò  Kagami scuotendo la testa. “Si chiama amicizia, si forma un gruppo di persone che diventano amici e si vengono incontro. Lo avrebbe fatto anche mia sorella Juleka o Marinette o Rose.” Spiegò 

“Loro invece sono amici di Adrien Agreste, mi chiedo cosa c’entri tu con mia figlia. Non hai amici tuoi coetanei invece che perdere tempo dietro mia figlia e il giovane Agreste?” 

“Certo che ho degli amici, siamo stati con loro questa mattina. Kagami può confermarlo, sa io vado a scuola ed ho modo di socializzare con le persone.” Rispose per poi bere la sua acqua. 

“Dove sei stata Kagami? Pensavo avreste visto oggi i compagni di Agreste.” Disse allora la donna ignorando l’ultima frase del musicista.

“A Montmartre madre, è stata una bella giornata ed ho conosciuto anche Claire Fontaine.” Rispose ella.

“La ragazza con i voti più alti della tua scuola?” Chiese curiosa sua madre.

“Sì, Luka frequenta alcune lezioni con lei che è la ragazza di un suo amico di classe.” 

Tomoe non parve molto interessata a quel racconto ed intanto che servirono la zuppa celeste prese il cucchiaio rivolgendosi ai due. “Quindi frequenti la stessa classe di mia figlia.” 

“Io la frequento. Kagami è solo un nome su un registro di classe.” Ci tenne a precisare lui, non era una persona a cui piaceva discutere quindi non precisò che gli sembrava scorretto non far frequentare la scuola a Kagami. In fondo quelle erano decisioni loro e non stava a lui intromettersi per l’educazione che Tomoe voleva dare a sua figlia. 

“Kagami studia da privato.” Affermò la donna.

“Buon appetito.” 

I due ragazzi ancora si guardarono poi presero a mangiare all’invito di Tomoe. Non tornarono sull’argomento scuola e sui motivi di quell’amicizia e Luka gliene fu grato. Erano conoscenti e lui la settimana prima aveva solo fatto un favore ad Adrien, non si era preso a cuore quella ragazza. Si era solo ripromesso di esserle vicino anche se sembrava che se la cavava benissimo. Kagami Tsurugi non aveva più bisogno di lui e dopo quella giornata avrebbero chiuso tutti i ponti, tanto con la rigidità che le imponeva Tomoe non avrebbero avuto problemi. 

Dopo pranzo però come promesso aveva comunque portato Kagami alla barca dove c’erano sua sorella Juleka, con Rose, Ivan e Mylène. Il gruppo fu sorpreso nel trovarsi Kagami con lui, ma nessuno fece domande. Trascorsero il pomeriggio a suonare mentre Kagami da un inizio titubante ad ascoltarli poi andava e veniva dal ponte per portare loro da bere o qualche dolce. Sua madre era riuscita a schiavizzarla, come spesso accadeva a chi andava a fare loro compagnia. 

Subito dopo che ebbero fatto merenda decise però che era ora di riaccompagnare la ragazza in albergo, non voleva che la madre ancora lo riprendesse. Così in sella alla bicicletta i due ragazzi salutarono il gruppo di amici e partirono. 

“Fermo Luka!” 

Il ragazzo frenò. “Cosa succede?” 

“È André, lo senti? Ti va un gelato prima di rincasare?” Chiese la nipponica.

Il ragazzo annuì, potevano concedersi il tempo di un gelato. Raggiunsero il carretto di André il gelataio che appena li vide sorrise loro. 

“Oh una nuova coppia!” Spiccò sui due, Luka fece per ribattere ma André prendendo una cialda lo interruppe. “Arancio come il suo splendido sguardo e mirtillo come i tuoi capelli.” Disse porgendo loro il gelato.

Kagami lo prese già osservandolo con lussuria intanto che Luka pagava. “Grazie André.” 

La ragazza annuì e salutando il gelataio seguì il musicista che stava portando la bici a mano. 

“Noi non siamo una coppia.” Asserì Luka evitando il su sguardo, e precisamente lei non era roba sua.

“Lo so. Sarebbe assurdo!” Disse lei tenendo il passo con lui. 

Luka si voltò verso di lei e le sorrise. Kagami era intenta a gustarsi il suo gelato,  alla fine si erano trovati così per caso. La ragazza si fermò guardandolo, per la prima volta mentre mangiava il suo gelato, con un sorriso che forse non sapeva di avere, Kagami gli parve una ragazza di quindici anni. 

“Su dai, prendi. Avevo detto gelato per tutti e due.” Gli disse offrendogli del gelato sul cucchiaino. 

“Non amo il mirtillo.” Le rispose.

Kagami sollevò un sopracciglio. “Quante storie, mangialo è buono con l’arancia.” Ordinò portandolo alle sue labbra. 

Luka aprì la bocca di istinto e mangiò il gelato prendendole poi il cucchiaino da mano. Kagami soddisfatta annuì e riprese a mangiare il gelato. “Mirtillo a me e arancia a te.” 

Lui rise, presero a mangiare il gelato e quando ebbero finito finalmente la riaccompagnò in albergo. 

Quando finalmente arrivarono si riprese il casco e la salutò. 

“Grazie della bella giornata Luka.” Disse sollevandosi un po’ per dargli i due baci sulle guance 

Il ragazzo annuì e si tese a ricambiare i baci. Quando finalmente ella fu scomparsa alla sua visuale  prese la bicicletta e tornò a casa mettendosi la nipponica alle spalle. 

——- 

NdA perdonatemi il capitolo forse lungo, ripeto forse perché ho tante sotto note. D’ora in poi i capitoli saranno così si racconta che ci sono dei combattimenti ma non si entra nello specifico. Mi concentrerò molto su Luka e Kagami altrimenti non si capirà la loro crescita. Su quella di Marinette e Adrien credo e spero di averci lavorato tanto e che vi sia piaciuto. Non c’è ancora un finale, non stanno insieme ma si è capito quale sia adesso il loro rapporto. Ovviamente spero vi piaccia che si costruisca anche un rapporto Kagami e Luka. ♥️

 

Dolphin ha una tuta azzurra e bianca, da qui il fior di latte. Per il mirtillo mi sono attenuta al profilo Instagram di Kagami Tsurugi dove ella scrive che André le da sempre il mirtillo e che lo ama. 

 

 

 

Cioccolato e nocciola poiché nei panni di Shé Gūniáng, Kagami è vestita di giallo ocra e un marrone tendente al nero. 

 

Nelle vesti di Red Scorpio e Raiongāru, André fa loro un unico gelato: arancio rosso e limone (rispettivamente la tuta marrone scura e rossa di lui e la tuta gialla di lei) 

 

Io non capisco perché André abbia assegnato l'arancio a Kagami in miracle queen poiché non c'entra un cacchio con lei. Ma a questo punto ci atteniamo a quanto detto in programma ed il gusto che personifica la ragazza è l'arancio.

 

* Kun suffisso affettivo al maschile in Giappone. La femminile il suffisso è chan! 

Il suffisso San con cui Longg invece si rivolge a Kagam significa Signore/a

 

*Altra premessa nonostante il Francois DuPont sia un Collége in Miraculous, so che è ispirata al Lycée Carnot che funge sia da Collége, che da Lycée ed ha anche corsi preparatori specialistica per l'università. Quando Damocles in reflecta dice che ha sedici classi cui fare le fotografie io intendo che siano quelle del college, in pratica ci sono 4 classi per anno.

Il Lycée Carnot Ha circa 2000 studenti fino al 1958 aveva annessa anche la scuola elementare.

Il Lycée si trova comunque in una struttura distaccata visto che ad occhio e per struttura quello della serie sarebbe troppo piccolo 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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