Promt di (Ile_W): A ha la febbre alta e B accorre in suo aiuto senza pensare alle conseguenze del gesto.
Note: Questa flash dà inizio al filo narrativo che ho elaborato. Se volete leggere in ordine cronologico quindi questa va letta per prima, poi tra quelle precedenti vi sono, in ordine, ‘Nessun cuore per la Regina’ e ‘Le signore del male’. In ogni caso non è necessario né leggerle tutte, né seguire la cronologia, in quanto è facile comprendere la storia ugualmente grazie ai riferimenti interni.
In questa ff Malefica ha sempre saputo dove si trovava in realtà Aurora, ma non poteva intervenire magicamente sulla zona perché incantata e protetta da un incantesimo delle fate.
Personaggio: Malefica
Note: Questa flash dà inizio al filo narrativo che ho elaborato. Se volete leggere in ordine cronologico quindi questa va letta per prima, poi tra quelle precedenti vi sono, in ordine, ‘Nessun cuore per la Regina’ e ‘Le signore del male’. In ogni caso non è necessario né leggerle tutte, né seguire la cronologia, in quanto è facile comprendere la storia ugualmente grazie ai riferimenti interni.
In questa ff Malefica ha sempre saputo dove si trovava in realtà Aurora, ma non poteva intervenire magicamente sulla zona perché incantata e protetta da un incantesimo delle fate.
Personaggio: Malefica
Il prezzo della vendetta
La magia ha sempre un prezzo.
Ogni maledizione ha qualche controindicazione.
E Malefica conosceva bene l’arte oscura della magia nera.
Aveva compiuto il suo maleficio recitando solo una parte della storia, del patto che aveva stretto con le forze primordiali per piegare la realtà al suo volere.
Sicuramente la dolce Aurora sarebbe caduta in un sogno dannato al compimento del suo sedicesimo compleanno… ma non era tutto, c’era sempre un ma…
In quel caso, il ‘ma’ era: ma se la Strega che ha lanciato la maledizione dovesse toccare la ragazza prima del compimento del maleficio, allora ella verrà risparmiata.
Eppure, quando la piccola Aurora tremava nel suo letto di campagna, Malefica non era riuscita a rimanere a guardare. La febbre stava salendo, il suo corvo la teneva ben informata: di quel passo sarebbe di certo morta prima di toccare un arcolaio.
Gelosia. Invidia. Rabbia.
Ecco quali furono i sentimenti di Malefica.
La bambina sarebbe morta, ma non per mano sua. La sua vendetta su Re Stefano le sarebbe stata tolta, così come ogni possibilità di vero divertimento. E per cosa? Perché lui aveva inutilmente cercato di proteggere sua figlia? Perché lo aveva fatto affidandola a tre fatine incapaci?
Malefica non poteva sopportarlo. Incurante di ciò che avrebbe significato per lei, si addentrò nel bosco con una pozione. Sapeva che non poteva utilizzare alcun incantesimo nella casetta delle fate: era protetta da un incantesimo. Ma la sua magia era abbastanza forte da permetterle di entrarvi. La donna arrivò in silenzio, nell’ombra. Le tre fatine discutevano animatamente nella cucina, mentre la povera Aurora era madida di sudore, distesa sul suo giaciglio. Malefica entrò dalla finestra e si mise ad accarezzare amorevolmente la bambina, facendo scivolare un goccio di liquido verde nella sua gola.
“Starai bene, adesso” sussurrò prima di andare via.
Adesso però, era consapevole che il suo piano originale avrebbe fallito, e doveva assolutamente escogitarne uno nuovo. Non era facile raggirare la magia stessa, ma Malefica era una donna paziente, e contava sul fatto che Grimilde, Ursula e Crudelia non lo fossero affatto. E se proprio si fossero trovate vicine alla vittoria contro i loro eroi, lei avrebbe dato una spinta alle cose: solo in questo modo tutte e quattro, sconfitte, si sarebbero ritrovate nell’antro magico della Resurrezione. E solo in quel modo ne sarebbero potute uscire sconfiggendo una volta per tutte i loro nemici.
La magia ha sempre un prezzo.
Ogni maledizione ha qualche controindicazione.
E Malefica conosceva bene l’arte oscura della magia nera.
Aveva compiuto il suo maleficio recitando solo una parte della storia, del patto che aveva stretto con le forze primordiali per piegare la realtà al suo volere.
Sicuramente la dolce Aurora sarebbe caduta in un sogno dannato al compimento del suo sedicesimo compleanno… ma non era tutto, c’era sempre un ma…
In quel caso, il ‘ma’ era: ma se la Strega che ha lanciato la maledizione dovesse toccare la ragazza prima del compimento del maleficio, allora ella verrà risparmiata.
Eppure, quando la piccola Aurora tremava nel suo letto di campagna, Malefica non era riuscita a rimanere a guardare. La febbre stava salendo, il suo corvo la teneva ben informata: di quel passo sarebbe di certo morta prima di toccare un arcolaio.
Gelosia. Invidia. Rabbia.
Ecco quali furono i sentimenti di Malefica.
La bambina sarebbe morta, ma non per mano sua. La sua vendetta su Re Stefano le sarebbe stata tolta, così come ogni possibilità di vero divertimento. E per cosa? Perché lui aveva inutilmente cercato di proteggere sua figlia? Perché lo aveva fatto affidandola a tre fatine incapaci?
Malefica non poteva sopportarlo. Incurante di ciò che avrebbe significato per lei, si addentrò nel bosco con una pozione. Sapeva che non poteva utilizzare alcun incantesimo nella casetta delle fate: era protetta da un incantesimo. Ma la sua magia era abbastanza forte da permetterle di entrarvi. La donna arrivò in silenzio, nell’ombra. Le tre fatine discutevano animatamente nella cucina, mentre la povera Aurora era madida di sudore, distesa sul suo giaciglio. Malefica entrò dalla finestra e si mise ad accarezzare amorevolmente la bambina, facendo scivolare un goccio di liquido verde nella sua gola.
“Starai bene, adesso” sussurrò prima di andare via.
Adesso però, era consapevole che il suo piano originale avrebbe fallito, e doveva assolutamente escogitarne uno nuovo. Non era facile raggirare la magia stessa, ma Malefica era una donna paziente, e contava sul fatto che Grimilde, Ursula e Crudelia non lo fossero affatto. E se proprio si fossero trovate vicine alla vittoria contro i loro eroi, lei avrebbe dato una spinta alle cose: solo in questo modo tutte e quattro, sconfitte, si sarebbero ritrovate nell’antro magico della Resurrezione. E solo in quel modo ne sarebbero potute uscire sconfiggendo una volta per tutte i loro nemici.