Il campanile
di Arendelle suona rumorosamente, segnando con i suoi rintocchi
l’ora
pomeridiana.
Ingrid Bjorgman,
alle prese con il ricamo di una coperta per i suoi amici Frost, viene
interrotta da una visita inaspettata.
“Figliolo,
cosa ci fai qui?” – domanda a Kristoff, vedendolo
sull’uscio della casa.
Letizia
è
con la donna quando arriva il sovrano.
“Maestà,
sembrate sconvolto. Vi porto dell’acqua”
– interviene, guardando il re sedersi
su una poltrona accanto al camino spento.
“Mi vuoi
dire come mai sei venuto fin qui? hai portato con te anche la
renna” – puntualizza,
notando l’animale davanti l’abitazione.
“Avevo
bisogno
di un amico con cui parlare mentre giungevo fin qui!”
– confessa, sorseggiando
la bevanda fresca offertagli dalla straniera.
“Ci sono
problemi
a palazzo?” – domanda ancora la donna, in pena per
il figlio.
“No,
tutto bene.
Te ne parlerò quando mi sentirò di farlo, ora ho
solo bisogno di stare qui,
lontano da Anna”
“Da
Anna?” –
ripete, scioccata, Ingrid –
“Ma…”
“No,
mamma. Ho
detto niente domande per favore” – la zittisce,
prima di udire l’interrogatorio.
La Bjorgman
annuisce e si limita a condividere il silenzio con il sovrano di
Arendelle.
Seppure
preoccupatissima,
torna al cucito.
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Nel
frattempo, nel castello, Sandy è affacciata alla finestra,
osservando il regno ai
suoi piedi, a braccia
conserte.
“Perché
sei tanto nervosa?” – le chiede
una voce femminile, destandola dai suoi pensieri.
Si
volta lenta verso la persona in
questione, di cui sa poco e niente.
Ineke
è ferma sull’uscio e scruta
sua madre che fino a pochi istanti prima picchiettava le dita sulle
braccia.
“Eh?”
– esclama lei, stranita.
“Mamma,
si può sapere che ti prende?”
– domanda Aurora, unitasi alla sorella maggiore.
“Ehm…non
capisco a cosa vi riferite”
– finge la donna, dedicandosi alla sistemazione di alcuni
documenti sulla scrivania.
“Sappiamo
come sei fatta. Ci stai
nascondendo qualcosa, ne siamo convinte” – continua
la biondina dagli occhi
verde acqua.
“C’entra
per caso Hans?” – prende parola
anche Ineke, spiazzando la finta regina.
“Hans?
Ma come ti salta in testa?” –
si infervora Sandy.
“Ok,
allora dicci il perché del tuo
strano comportamento. Hai toccato poco cibo, eri sempre in silenzio,
hai sbagliato
anche seggiola…su questo ho sorvolato, però
spiegami come mai ci hai chiamate
Figlie” – spiega Aurora, come se stilasse la lista
della spesa.
“Perché
siete tanto perplesse da questo?
Siete o non siete mie figlie? Beh sarò libera di usare gli
appellativi che preferisco”
“Mamma,
non siamo qui per criticare
i tuoi modi di parlare, o di mangiare o… di sederti a
tavola… vogliamo sapere cos’è
cambiato in te” – riprende la maggiore dai lunghi e
mossi capelli rossicci.
La
dolcezza è leggibile dagli occhi
di quella ragazzina che per anni è stata lontana dalla
famiglia e ha poi
faticato a conoscerla, per poi trovarsi, ad oggi, punto e a capo.
“Non
sarai mica incinta?” – ipotizza,
scioccata, la secondogenita.
“No,
assolutamente. Io incinta? Cosa
ti passa per la testa” – replica Sandy, alquanto
disgustata dall’idea.
La
primogenita sposta lo sguardo
sulla sorella e la guarda stranita. Non sa se ridere o piangere di
fronte all’estrema
loquacità dell’altra, che tante volte parla senza
riflettere.
“Meglio
così, altrimenti avremmo
dovuto organizzare i turni notturni per badare al nuovo
bebè” – sussurra Aurora
ad Ineke che, invece, cerca di restare quanto più composta
possibile.
Le
dà un colpo sul braccio per
riprendere il discorso in totale serietà –
“Se ci assicuri che non ci sono
problemi, noi ti crediamo. Però…”
“Bene,
allora basta con questo
interrogatorio. Adesso ho fare!” – chiude la
conversazione diventata pesante e,
ignorando le due, lascia sala del trono e si avvia verso la biblioteca.
“Non
le credo” – rivela Ineke alla
sorella minore.
“Anche
io. E’ diversa, non sembra
lei e questo mi preoccupa perché mi riporta indietro nel
tempo, a quando viveva
solo per gli affari e il lavoro ed io e papà eravamo
invisibili”
“Ma perché mai dovrebbe tornare ad essere quel
tipo di persona?”
“Non
saprei, magari i nostri genitori
hanno litigato” – ipotizza Aurora.
“Se
così fosse, deve essere grave viste
le conseguenze” – riflette Ineke. Poi aggiunge
– “A questo punto, mamma non ci
dirà nulla. Dovremmo interrogare papà”
Mano
nella mano le due ragazzine setacciano
tutto il palazzo.
Per
loro sconcerto, Kristoff non è
da nessuna parte.
“Ho
controllato nella stalla. Anche
Sven è sparito” – rivela la maggiore
alla più piccola.
“Non
ci credo” – esclama,
preoccupata, Aurora cercando di trattenere le lacrime.
“Forza,
sorellina, non c’è bisogno
di piangere. Sarà uscito a fare un giro nel regno e
…”
“Assieme
a Sven? Sai bene che quella
renna ormai è anziana e non è più
scattante come un tempo” spiega la seconda,
spaventata dalla situazione alquanto inusuale –
“Papà non avrebbe mai messo a rischio
la sua salute se non fosse per motivi seri”
“Basta
Auri” – la prega Ineke –
“Magari
stiamo ingigantendo tutto”
In
quell’istante una familiare e
buffa vocina riecheggia nei corridoi e distrae le ragazzine dalle
preoccupazioni.
“Olaf”
– esclamano le due
principesse, correndogli incontro.
Il
pupazzo di neve si aggira da
solo, alle prese con strambi monologhi.
“Hey,
ciao…” – le saluta, annotando
qualcosa su un’agenda.
“E
quella cos’è?” – domanda
Aurora, fissando
l’oggetto che l’omino magico ha tra le
“mani legnose”.
“Me
lo regalò Ingrid giorni fa, vi
piace?” – racconta lui –
“E’ divertente, quello che penso, lo segno qui
sopra”
E
allora, mentre Olaf parla, parla,
parla, nella mente di Ineke si accende una lampadina.
“Ma
certo!!” – il suo viso si illumina.
“Che?”
– chiede confusa la seconda.
“La
nonna!! Probabilmente è lì che è
andato nostro padre”
“Non
perdiamo altro tempo. Raggiungiamolo!”
– aggiunge Aurora, afferrando la grande per il braccio,
trascinandola all’uscita
del castello.
Olaf
le saluta mentre vanno via, confuso
più che mai – “Dove stanno correndo
così di fretta non l’ho capito.
Mah…spero
non si caccino nei guai, come al solito!” – torna
poi ai suoi dialoghi e alle annotazioni
sul libretto. Ripercorre il lungo corridoio, riflettendo sulla scelta
delle
parole da segnare. Da
quando è stato istruito
anche all’arte della scrittura, trascorre ore ed ore a
mettere in pratica tale abilità.
Ormai è sapiente quanto un insegnante di corte.
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Sandy
è chiusa nella sala del trono,
intenta a realizzare una parte del piano: allontanarsi dai quattro
figli della
regina, distruggendo quel legame forte che la vera Anna ha instaurato
con i
suoi eredi.
Ed
è in quel preciso istante che
riconosce le due adolescenti in groppa a due cavalli, uscire dai
cancelli.
“Bene,
tutto procede nel migliore
dei modi” – il grande specchio alla parete
dell’immensa biblioteca reale si
illumina e le parla.
“Procedo
come deciso allora” – aggiunge
la donna.
“Sappiamo
già che le ragazzine
vorranno riportare Kristoff qui, però tranquilla! Ci
penserò io. Quando il re rincaserà,
allora darai il colpo di grazia alla relazione matrimoniale”
“Si
signore” – accenna lei,
abbassando il capo, poco convinta e alquanto amareggiata.
“Sandy,
Sandy non dirmi che vestire
i panni della regina Anna ti sta umanizzando?” – la
provoca la voce misteriosa.
“No”
– replica – “Niente debolezza,
era parte del piano”
“Perfetto,
voglio da te il massimo.
Hans conta su di te, io conto su di te… perciò
comportati bene e nessuno si
farà male” – si raccomanda.
Poi
lo specchio si spegne e lascia
Sandy sola con se stessa e con un ruolo che è stata
costretta ad assumere.
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Kristoff
è seduto sul divano di casa
di Ingrid e, in solitudine, fissa un punto nel vuoto.
Pensa
alla sua vita e a cosa possa
essere scattato in sua moglie con il ritorno di Hans.
Immagina
le mani viscide di lui sul corpo
di Anna e ciò lo manda in bestia.
Ma
ecco che la vocina dolce e premuorsa
di Letizia interrompe tali visioni.
“State
meglio,maestà?”
La
bambina siede su una sedia, ben
distante dal reale, intimorita dal titolo nobiliare dell’uomo
che ha davanti.
Lui
sposta lo sguardo e le accenna un
sorriso.
“Puoi
prendere posto accanto a me, non
ti mangio” – commenta il biondo, facendole posto.
“Ecco
io non vorrei sembrare
scortese…voi siete un re ed io invece…”
“Non
dire sciocchezze. Sono un
montanaro e sarò sempre un montanaro. Questa corona
è mera finzione” – la voce
fredda e lo sguardo deluso accompagnano un gesto importante.
Bjorgman
si libera del diadema di
Arendelle e lo getta a terra.
“Cosa
fate? Si potrebbe rompere” –
esclama la Frost, sconvolta, raccogliendolo e porgendoglielo.
“Non
so se voglio continuare ad
indossarla” – la afferra dalle mani della piccola e
la osserva.
“Cosa?!”
– esclama lei – “Ma fino a
ieri sera eravate l’uomo più felice del mondo,
durante i festeggiamenti del
compleanno della regina! Eravate fiero di essere regnante di Arendelle
e veneravate
vostra moglie. Cosa è cambiato?”
A
quel punto, Kristoff è colpito al
cuore da quella bambina tanto dolce e premurosa che a tratti ricordava
le sue
due figlie maggiori, tanto attente ai problemi del loro goffo padre.
“Ho
bisogno di tempo per
metabolizzare qualcosa che mi ha molto scosso su Anna”
“Qualsiasi cosa sia accaduta, voi amate la regina. Siete una
coppia forte, supererete
ogni ostacolo. Non permettete a nessuno di mettere in crisi la vostra
storia d’amore,
maestà” – Letizia parla con il cuore e
la sua estrema maturità colpisce Kris.
“Reagite,
non mollate mai. Un
litigio, un evento doloroso, non può distruggere anni ed
anni di amore vero!”
“Hai
ragione ed io agendo così ho offerto
la mia compagna al mio nemico su un piatto d’argento.
Dannazione” – esclama.
Effettivamente
se sua moglie fosse
mai stata in crisi per un bacio ricevuto dall’ex fidanzato,
quello non era il
momento migliore per scappare. Anzi! E se Kristoff sa bene come
è fatto Hans,
non può abbassare la guardia.
“Grazie
di cuore, Leti! Senza di te
mi sarei abbattuto inutilmente” – qualcosa nel suo
sguardo si riaccende.
Le
dà un tenero bacio sul capo,
spiazzando la umile e tenera Frost.
Poi
va via.
“Dove
è andato mio figlio?” –
domanda Ingrid vedendo l’assenza del re.
“E’
tornato ad Arendelle”
“Ti
ha detto cosa è successo?”
“No,
ma credo abbia trovato le risposte
da solo e ora stia risolvendo la cosa, quindi non
c’è nulla da temere”
Beh…
qualcosa da temere invece c’è.
Aurora
e Ineke sono in marcia,
pronte a raggiungere la casa della nonna.
Ed
ecco che accade qualcosa di
sconvolgente.
“Cos’è
quella luce?” – chiede la
seconda indicando un fascio luminoso ai piedi della famosa e nota
montagna del
nord.
Ineke
si volta istintivamente ed è
in quel frangente che qualcosa si incrina, qualcosa pronto a cambiare
le vite
di tutti i reali di Arendelle e di Kristoff, al cui rientro non
troverà nessuno
se non una nuova regina, pronta a dire addio al loro matrimonio.