Real Dream
Capitolo III
Il suono delle onde.
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La leggera pioggerellina invernale, cadeva, creando suoni simili a sassolini sulle pietre.
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Il vento freddo.
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Le labbra screpolate.
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Si voltò nella direzione del ragazzo, ma lui non c'era.
Era sola, questa volta.
E non sapeva perché ma avvertiva una strana sensazione di inquietudine.
Sobbalzò quando l'atmosfera fu rotta dal suono delle campane della chiesa.
Sembravano essere così lontane, invece la Chiesa era situata a pochi metri da lei.
Erano appena udibili.
Si girò in tondo cercandolo ma nulla.
Il suono delle campane non cessava.
Scorse un movimento più a destra, verso la campagna di alberi di ulivo situata alle spalle della chiesa.
Si avviò da prima lentamente, accorgendosi successivamente che stava correndo.
Aveva il fiatone ma non si sentiva stanca.
Arrivò all'entrata dove c'era situato un piccolo muretto divisorio tra la stradina e la campagna.
Scorse un movimento finché non lo vide.
Un cervo.
Era un bellissimo cervo dalle grandi corna rammificate.
Corse nella direzione opposta alla sua non appena si accorse di una presenza estranea.
Non lo vide nei dettagli, perché stava correndo. Ma era ugualmente bello e molto grande di un semplice cervo.
D'improvviso le campane si udivano sempre più forti, da sembrarle insopporabile il suono. Erano martellanti nelle sue orecchie.
Dovette coprirsi le orecchie con le mani.
Si inginocchiò, il suono era troppo forte.
..
Troppo forte.
Forte.
..
Forte.
..
Forte.
~•~•~•~
Si svegliò con un enorme mal di testa con l'incessante suono straziante della sua insopportabile sveglia.
Oggi era il 24 dicembre.
La vigilia di Natale.
Era tutto così vuoto.
Si sentiva strana.
E non capiva il perché.
Scese in cucina a fare colazione e si trovò investita dall'odore delle frittelle.
Scorse sua nonna con un mattarello in mano intenta a schiacciare la massa per le frittelle, mentre sua madre stava sbucciando la frutta.
-"Ma vi sembra una cosa normale preparare il pranzo alle 8 del mattino?"-
-"Buongiorno anche a te"-
Disse allegra la madre.
Irma le guardò in modo scettico.
Le sembrava assurdo che quelle due rimbambite si mettessero a cucinare di prima mattina, e poi come faceva sua madre ad essere così allegra a quell'ora?
Lo sapeva solo lei.
Fece colazione e poi si andò a vestire.
Prese il libro di sua nonna e si accomodò sul divano.
Cervo
Un cervo che corre e sparisce nella foresta è il simbolo di un'esperienza profondamente coinvolgente dal punto di vista psicologico che potrebbe far perdere i tradizionali punti di riferimento.
Non capiva quali fossero questi punti di riferimento.
Posò la testa sul libro pensando che forse stava davvero partendo di cervello.
Le faceva male la testa, quelle maledette campane l'avevano scombussolata.
...
Già le campane.
..
..
Campane
È determinante la sensazione prodotta sul sognatore dal suono delle campane :
Se di trasalimento è di allarme, si deve stare all'erta contro il rischio di un pericolo incombente;
[..]
Ad un certo punto nel sogno aveva avvertito un senso di inquietudine che non le era piaciuto per niente.
Aveva avuto la sensazione di essere osservata, e in più, l'angelo non c'era più.
Cosa voleva significare?
Aveva forse ragione Giulia quando le disse che non doveva immischiarsi in cose più grandi di lei?
E in cosa si starrebbe immischiando?
Stava solo sognando.
Non decide lei cosa sognare.
~•~•~•~
-"Secondo me è una cosa tua psicologica"-
La fulminò con gli occhi.
-"Ma che blateri!"-
Giulia sorseggiò la sua cioccolata calda e la guardò coperta dall'enorme tazza.
-"È una mia opinione. Secondo me, ti stai facendo troppo coinvolgere da questi tuoi sogni che ne fai altri di continuo, tutti strani."-
-"Mi stai dando della rimbambita depressa?"-
Irma mise il broncio guardandola con sguardo omicida.
-"Dico solo che magari quel libro potrebbe sbagliarsi. Magari hai sognato le campane perché domani è Natale. E il cervo sta a significare l'agnello come la nascita di Gesù"-
-"Ma che cavolo c'entra l'agnello adesso?"-
-"Era un ipotesi, ma stai calma"- disse ridendo.
Irma sospirò pesantemente.
-"Ellamadonna. Ti dovresti rilassare di più"-
-''Se mi regalassi una vacanza certo che mi rilasserei"-
-"Sorella mia, non sei l'unica a volerla"-
Sbuffarono entrambe per poi scoppiare a ridere.
-"Comunque, certo che ti fai di sogni strani"-
-"Credimi a volte sono così ambigui che capire il loro significato non è facile"-
-"Senti cambiamo discorso altrimenti mi deprimo anch'io."- disse facendole la linguaccia.
-"Per te."- Uscì dalla sua borsa un piccolo pacchettino confezionato di una carta rossa con i disegnini di babbo Natale.
Irma ridacchiò.
-"Che mi hai preso? Posso aprirlo vero? Tanto lo sto già aprendo!"-
Giulia scoppiò a ridere.
L'unica cosa che rendeva felice quella pazza della sua amica erano i regali e lo sapeva benissimo.
-"Cosa sarebbe sta cosa? Perché ce ne sono due diversi?"- domandò curiosa.
Nel pacchettino c'erano due piccoli orecchini a forma di croce.
Uno nero e l'altro argento.
-"Ta daaaaa"- Giulia si scoprì le orecchie spostando i capelli facendole vedere gli stessi orecchini.
-"Gli ho presi uguali così abbiamo entrambe qualcosa di nostro. Tu hai il mio orecchino e io il tuo"-
-"Geniale. Mi piace l'idea ma sei comunque scema"- Risero insieme.
●~●~
In quel momento avevo tanto desiderato che il mondo si fermasse, perché non sapevo cosa mi stesse aspettando.
Il destino è già stato scritto.
Ma il futuro fa molta più paura.
●~●~●~●
Ooook. Saaaalve.
Ci stiamo avvicinano ragazzi.
E più siamo vicini più la trama è confusionaria.
Ma lo capirete a breve.
Baci.