Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: FalbaLove    24/03/2020    1 recensioni
Due piccoli occhi grigi,contornati da rughe,fissarono per l'ennesima volta una foto incorniciata malamente e con gli angoli leggermente ingialliti;un sorriso amaro comparve sul suo volto di fronte a quelle tre piccole bambine che,ignare,dormivano beate. All'improvviso il suo cuore ebbe un sussulto mentre prepotentemente si apriva la porta del suo ufficio:con rapidità la donna ripose la cornice in un cassetto spostano il suo sguardo sulla figura che comparve dinanzi a lei.
-Preside Griffin, a cosa devo l'onore?-
-Sapevamo tutte e due che sarebbe giunto questo giorno-commentò inflessibile l'altra. Faraganda si sistemò gli occhiali sospirando:si alzò con estrema calma raggiungendo l'enorme vetrata del suo ufficio.
-Ci pensi ancora? Nel senso se abbiamo fatto la scelta...-
-Giusta?-Faragonda abbassò lo sguardo.
-Forse siamo state stupide a basarci su una profezia-
-O forse no-conclusse la Preside di Alfea.
-Non lo sapremo mai-Faragonda sorrise di fronte alla risposta sconsolata dell'amica.
-Io invece,Preside Griffin,penso che lo scopriremo presto
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bloom, Faragonda, Flora
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
-Ragazzi eccole!-
-Ma cosa?-biascicò altamente confusa Stella massaggiandosi attentamente la testa:intanto rumori di passi si fecero sempre più vicini.
-Ragazze come state?-domandò Timmy una volta che il gruppo raggiunse la due fate:quelle due però ancora scosse e confuse non risposero.
-Oddio Musa sei viva!-urlò distrutta Tecna tuffandosi tra le braccia dell’amica:la fata di tutta risposta iniziò a ridere.
-Non mi sembra tanto difficile da capire:se respiro allora le probabilità che io sia viva salgono al 100%-mormorò ancora debilitata imitando la voce dell’amica.
-Quanto puoi essere odiosa?-mormorò quella unendosi alle sue risate,ma abbracciandola ancora più forte.
Stella intanto faceva ancora fatica a capire dove si trovasse,ma senza udire alcuna parole sentì un piacevole calore venirle addosso.
-Flora si può sapere perché mi stai abbracciando?-disse camuffando la voce. La fata di Lynphea però continuò ad abbracciarla sciogliendosi in un pianto liberatorio. Stella di fronte a quel contatto deglutì a fatica sentendo le lacrime farsi sempre più vicine.
-Così mi soffochi- continuò.
-Pensavo di averti persa per sempre-disse di rimando Flora sussurrando all’orecchio dell’amica e a quelle parole la Principessa di Solaria si  irrigidì.
-Non ti libererai mai di me-concluse beandosi  del dolce profumo che la chioma dell’amica emanava,ma come un fulmine a ciel sereno all’improvviso la bionda ricordò tutto.
-Ok ora basta-disse stizzita allontanando la fata da sé:Flora ricercò il suo sguardo confusa,ma Stella si limitò ad alzarsi atterrita.
-È bello anche per noi rivedervi ragazze-disse Brandon sorridendo sinceramente:Musa lo ringraziò con lo sguardo.
-Sei sicura di stare bene?-domandò leggermente allarmato Sky avvicinandosi alla bionda e sfiorandole un braccio:quella per tutta risposta si allontanò fulminandolo con lo sguardo.
-Sto benissimo,piuttosto dove ci troviamo e come avete fatto a trovare me e Musa?- domandò osservando finalmente il paesaggio tutto il torno e constatando che si trovavano in una caverna.
-Li  ho portati io qui - all’improvviso una voce matura e pacata sovrastò le altre e una donna dagli argentei capelli apparve da dietro gli specialisti.
-Tu?-mormorarono spaventate le due fate riconoscendo la donna delle due sfide e per un secondo si domandarono se non fossero stati solo semplici sogni. Stella autonomamente si portò una mano al posto distendendo tutti i suoi muscoli:c’era ancora potere nelle sue vene.
-Stia tranquilla Principessa di Solaria ha ancora tutti i suoi poteri-disse quella compiaciuta e camminando sempre più verso di loro. Immediatamente le due fate si voltarono verso Flora e Riven ricordandosi delle loro condizioni.
-E state anche tranquille per quello che è successo: le mie erano semplici prove ricreate con l’immaginazione-tutti gli altri però la guardarono senza capire.
-Si può sapere per quale motivo ha fatto tutto ciò?-domandò alterata Musa sfidandola con lo sguardo. La donna per tutta risposta alzò gli occhi al cielo
-Dovresti cercare di liberarti di questo caratterino anche nella vita reale-mormorò e Musa si sentì ribollire il sangue.
-Comunque mi meraviglio che non siate ancora riuscite a capire chi sono eppure Faragonda vi ha definito l’ultima speranza per l’intero Universo-Stella mi morse il labbro con forza:quella donna era davvero tagliente con le parole.
-Lei è Eldora-si intromise Brandon e le ragazze si guardarono stupite.
-Pensavate veramente che sarebbe bastato venirmi a chiedere di darvi il Legendarium? Ragazze mie ogni cosa ha un suo prezzo e voi lo sapete bene. Ho dovuto verificare che realmente vi meritaste un dono così grande facendovi sacrificare la vostra cosa più preziosa per gli altri- un silenzio tombale si impossessò della caverna.
-E ci siete riuscite-continuò questa volta acquistando una certa allegria nel tono di voce.
-Quindi ci dica immediatamente dove è il Legendarium- la interruppe Stella estremamente spaventata che quella donna potesse rivelare qualcosa di più sulla sua prova. Eldora all’udire quelle parole alzò un sopracciglio fissando intensamente la bionda:poi alzò le spalle e si incamminò al centro del gruppo.
-Il libro che state cercando è un libro molto potente e non vi voglio mentire dicendovi che d’ora in poi la strada sarà più facile. Il Legendarium si trova all’interno dell’Albero della Vita,ossia la fonte della magia nelle Dimensione Magica,ma solo le fate più meritevoli dei loro pianteti potranno ottenerlo e accedervi. Lynphea,Solaria,Zenith,Andros,Domino e Melody sono i pianeti più ricchi di magia di tutta la dimensione magica e solo tutte le rappresentanti di questi pianteti avranno accesso al libro e al suo mondo magico,ma solamente se saranno tutte insieme -tutti si guardarono leggermente allarmati.
-Cosa intende con fate meritevoli?-domandò Tecna.
-Le fate che riusciranno a conquistare le bacchette magiche che appartengono alla fata Nebula e che sono l’unico lascia passare per il mondo della fantasia del Legendarium-
-E come facciamo a trovare questa Nebula?-aggiunse Riven
-Tranquilli la vostra preside Faragonda potrà regalarvi tutte le risposte che state cercando,io quello che dovevate sapere l’ho detto-concluse inchinandosi leggermente.
-La ringraziamo,ma ora ragazzi penso che sia giunto il momento di tornare ad Alfea- disse serio Brandon e tutti annuirono concordando.
-Arrivederci e buona fortuna Winx,siete l’ultima speranza del nostro universo-bisbigliò quasi inudibile la fata prima di svanire nel nulla.
-Ha detto Winx?-mormorò Flora ricercando gli occhi di Stella,anche lei turbata dall’udire nuovamente quella parole.
-Forza ragazze non c’è tempo da perdere,dobbiamo tornare a Magix- tagliò corto Sky.
 
 
 
-No!-un urlo atterrito venne sprigionato da Bloom che come risvegliatasi da un incubo si guardò intorno: il cuore le batteva a mille e calde lacrime le scivolavano lungo le guancie.
-Bloom tranquilla sei al sicuro-una voce calma e pacata fece immediatamente distendere i muscoli della piccola terrestre. Helia si morse il labbro confuso constatando che l’amica stava tremando come una foglia. Delicatamente le asciugò le guancia sorridendole dolcemente.
-Tranquilla qualsiasi cosa sia successa è stata solo un incubo-le disse afferrando dolcemente le sue mani: solo dopo quel gesto Bloom riprese a respirare normalmente. Chiuse un secondo gli occhi sentendo un sentimento di terrore e dolore abbandonare gradualmente le sue membra. Scosse la testa con decisione:non riusciva a ricordare il motivo per cui si sentiva così e sentiva che qualcosa le stava sfuggendo.
-Il terremoto-sussurrò
-Hai sbattuto la testa-aggiunge il ragazzo accarezzandole i capelli e la rossa si beò di quel gesto così fraterno.
-Non volevo spaventarti prima con le mie parole Bloom- disse lui serio abbassando gli occhi color mare.
-Io non posso crederti Helia- sussurrò realmente dispiaciuta la ragazza.
-La magia non esiste- mormorò decisa alzandosi a fatica e raggiungendo la grande finestra dell’appartamento dell’artista:i suoi occhi per un secondo ricaddero sul volto dolce e materno della ragazza dipinta e quegli occhi color giada la fecero indietreggiare.
-Quello che è successo all’ospedale ha sicuramente una spiegazione umana -concluse riacquistando un po’ di fiducia nel tono di voce.
-Io veramente provengo dalla Dimensione Magica e tu più di tutti dovresti capirmi. Tutti i tuoi libri parlano di magia  e di creature magiche e non penso sia un caso che io abbia incontrato proprio te- aggiunse il ragazzo,ma un sorriso amaro si dipinse sul volto della ragazza.
-Quelli sono solo degli sciocchi libri Helia ed è da tutta la vita che me lo sento ripetere-
-E se non fosse così? E se ci fosse realmente qualcosa oltre alla Terra?-domandò acquistando sicurezza il ragazzo.
-E quella ragazza dell’ospedale ne è la prova anche se non riesco ancora a capire cosa centri con… quell’uomo che abbiamo visto all’ospedale. Si tratta del Preside di Fonterossa, la scuola dove studiavo prima di venire qui a Gardenia-aggiunse portandosi una mano ai capelli: piegò leggermente la testa non sentendosi ancora pronto a dire all’amica chi realmente fosse Saladin. La rossa si girò confusa a guardarlo.
-Fonterossa?-
-Una scuola per Specialisti che ho abbandonato senza preavviso. Quando ho lasciato la Dimensione Magica non ho detto al Preside dove andassi quindi lo escludo che fosse sulla Terra per me-commentò irrigidendo la mascella e Bloom poté percepire il suo dolore.
-E la donna che era con lui?-
-Lei è Faragonda,la preside di Alfea-
-Alfea?-domandò leggermente curiosa la ragazza sentendo qualcosa muoversi dentro di lei:odiava quella strana sensazione che da quando aveva incontrato il suo amico era sempre più aumentata.
-La scuola delle Fate della Dimensione Magica-
-No ok, ora è troppo. Mi dispiace Helia,ma questo è troppo,veramente troppo -commentò scioccata la ragazza tremante.
-Io vorrei crederti,ma non posso-continuò sentendo gli occhi divenir sempre più lucidi:odiava sentire quella strana sensazione e odiava trattare così il suo amico.
-Non voglio costringerti a fare niente-mormorò il giovane  ricercando il suo sguardo,ma lei sapientemente  lo evitò:non sapeva neanche il perché,ma si sentiva estremamente legata a quel ragazzo e aveva paura.
-Mi dispiace- concluse oramai con le guancie rigate dalle lacrime Bloom.
-Io… Addio -disse in tutta fretta correndo fuori dalla porta. Cercando di evitare qualsiasi pensiero la rossa scese le scale in tutta fredda. Aveva il fiatone,ma non ci badò. Appena ebbe messo piede sulla strada scoppiò in un pianto liberatorio:odiava non capire,odiava essere presa in giro e odiava essersi fidata di Helia,ma anche se lo desiderava con tutto il cuore non riusciva a non credere al cento per cento alle sue parole. Intanto una piccola goccia iniziò a cadere dal cielo infrangendosi sulla sua testa:la ragazza senza proferire parole si alzò fissando le nuvole nere e cariche di pioggia. Improvvisamente il volto di Daphne le rivenne in mente.
-Basta lasciami in pace!-urlò a sé stessa scuotendo con forza la testa: voleva solo ritornare alla sua vita normale,ma lo era mai stata? Oramai le calde lacrime iniziarono a confondersi con le gocce di pioggia,ma Bloom sembrò non badarci. Una lotta tra sentimenti e mente stava avvenendo dentro di lei:la sua mano destra senza ragione si intrufolò nella tasca e la rossa sentì  chiaramente che non era vuota. Cercando un piccolo riparo dalla pioggia tirò fuori un piccolo foglietta: istantaneamente corrugò la fronte. Un numero due scarlatto era sapientemente dipinto sopra. Era sicuro di non averlo mai visto eppure non riusciva a non domandarsi come fosse finito nella sua tasca. Leggermente esitante si decise ad aprirlo.
“Fidati di lui ragazza della Fiamma del Drago”
Helia fissò per un ultimo secondo i tanti dipinti sulla parete:con una mano provò a sfiorare il viso dipinto,ma esitò. Gli occhi color giada di quella sera gli erano ancora impressi nella mente. Sorrise debolmente ricordando il dolce profumo di fiori che lo aveva avvolto quella sera nella foresta e non era ancora riuscito a liberarsi. Si portò i capelli dietro all’orecchio liberando finalmente i suoi occhi blu come il mare.
-Flora- bisbigliò a fior di labbra e all’udire quel nome non riuscì a trattenere un sorriso fanciullesco.
-Sono sicuro che ci rivedremo-continuò ripetendo la frase di quella notte
-E non vedo l’ora che sia quel momento-concluse staccando a fatica il suo sguardo dal bel volto dipinto:fissò per un ultimo istante l’appartamento prima di afferrare da terra un piccolo zainetto. In silenzio si avvicinò alla porta di casa aprendola,ma non poté più fare alcun passo.
-Dove stai andando?-Bloom al pronunciare quella frase lo guardò con fare indagatore non curante delle piccole goccioline che cadevano dal suo corpo completamente bagnato.
-Voglio capire chi sia quella ragazza dell’ospedale-disse lui ricercando lo sguardo dell’amica e trovandolo più deciso di prima.
-Anche io-disse lei mantenendosi seria. Lui all’udire quella frase si lasciò scappare un sorrido,ma lei lo fermò.
-Però ho bisogno anche io della tua mano ragazzo magico,voglio trovare una persona- continuò
-Quindi mi credi?-
-Credo che tu sia pazzo,ma io è da una vita che me lo sento ripetere-concluse buttandosi tra le sue braccia.
-Ti voglio bene-le sussurrò il ragazzo all’orecchio
-Anche io Helia- rispose lei stringendolo più forte che poteva: no,anche lei pensava che il loro incontro non fosse stato un caso.
 


-Lo sento-la voce roca e piena di desiderio fece per un secondo sobbalzare Stormy:ancora leggermente debilitata fissò l’uomo accanto a lei che sorrideva malignamente.
-Oh ti ho sentito-continuò leccandosi avidamente le labbra Valtor.
-Cosa?-domandò Darcy senza capire.
-È passato così tanto tempo… -continuò lo stregone ignorandola completamente
-Ma finalmente ti ho trovata-concluse aprendo gli occhi e non smettendo di sorridere.
-Mi sento quasi imbarazzato per loro:nascondere la Fiamma del Drago dentro un terrestre è quasi patetico -disse:le due streghe si guardarono ancora più confuse non riuscendo mai a capire i discorsi di quello strano stregone.
-Insomma pensavano veramente che non me ne sarei mai accorto? Eppure qualcosa per quell’istante deve averlo risvegliato… che fosse… -ma quest’ultima frase la interruppe girandosi finalmente a fissare le sue due alleate. Sorrise ancora di più.
-Lei- concluse facendo un occhiolino alle due ragazze che continuavano a capire.
-Cosa hai sentito?-domandò nuovamente Darcy e questa volta l’uomo parve sentirla.
-La Fiamma del Drago per un millesimo di secondo si è attivata-
-Quindi ora sappiamo dove si trova e non abbiamo più bisogno della Gemma delle Sette Lune?-domandò eccitata Stormy,ma l’uomo senza dire niente le si avvicinò pericolosamente. La ragazza si irrigidì,quell’uomo la spaventata come mai nessuno prima.
-La Gemma mi serve per risvegliare il potere: solo così potrò finalmente impadronirmi della Fiamma del Drago -disse serio accarezzando la guancia della strega.
-Però non avrei mai pensato che l’avrebbero nascosta dentro uno stupido terrestre -continuò allontanandosi dalla strega che si sentì subito più tranquilla.
-Ma come facciamo a prenderla? L’ultima volta che l’ho toccata io… -ma non concluse la frase Darcy ricordando solo rabbia e buio.
-Tranquille  penserò a tutto io-
 
 
 


-Allora come stai?-Stella all’udire quelle parole si voltò verso la porta della stanza:due occhi color giada la fissarono teneramente.
-Sto bene-concluse lei freddamente.
-Ok io mollo-disse subito Musa alzando gli occhi al cielo e facendo per allontanarsi,ma Tecna la bloccò fulminandola con lo sguardo.
-Volevamo solo sapere se era tutto a posto -continuò la fata di Linphea facendo riferimento allo strano comportamento che la bionda aveva assunto dopo l’incontro con Eldora.
-Ho detto che sto bene- ripeté però quella trovando riparo sotto le coperte sulle quali si era fiondata dopo essere ritornati alla navicella. Tecna all’udire quella ennesima risposta sbuffò sonoramente e senza dire altro si sedette sul letto.
-Nessuno ti ha dato il permesso di entrare-la bacchettò Stella facendo riferimento alla stanza in cui era nell’astronave.
-Beh si da il caso che questa stanza è anche di Flora- rispose Tecna e intanto anche le altre due amiche si accomodarono sul letto.
-Cosa ne pensate delle parole di Eldora?-a udire quelle domande di Flora tutti gli sguardi delle ragazze si incupirono.
-Penso che ci siamo messe in un bel pasticcio-rispose Musa scatenando una risata collettiva. A un certo punto si udì battere alla porta e due occhi violetti comparvero.
-Flora posso parlarti?-domandò Riven concentrando il suo sguardo sulla mora.
-Ciao anche a te-lo bacchettò Musa, ma lui non ci badò.
-Va bene-rispose poco convinta salutando le ragazza e seguendolo fuori dalla stanza.
-Non posso credere che lo abbia seguito-la testa di Stella fece insieme alle sue parole immediatamente capolinea da sotto le lenzuola.
-Dobbiamo riniziare il discorso per cui a voi non interessa per niente Riven?-domandò annoiata la fata della Tecnologia immediatamente zittita da una cuscinata da parte della bionda.
Musa intanto però si era fatta più seria.
-A cosa pensi?-domandò incuriosita Stella.
- È stata una mia impressione o Eldora ci ha salutate dicendo la parola Winx?-
-No anche io l’ho sentita-rispose Tecna
-Questa parola continua a perseguitarci-continuò Musa,ma la loro chiacchierata venne interrotta.
-Ehm ragazze stiamo quasi per arrivare ad Alfea- bisbigliò imbarazzato Timmy sistemandosi goffamente gli occhiali sopra il naso. Stella all’udire quelle parole si alzò stizzita dal letto lasciando la stanza senza dire alcuna parola.
-Quella ragazza è proprio strana-commentò esterrefatta Musa.
-Ehm stai bene Tecna?-domandò questa volta con un po’ più di coraggio lo specialista e la fata si limitò ad un cenno affermativo con la mano troppo impegnata a guardare il suo orologio. Timmy,visibilmente deluso,abbassò lo sguardo mortificato.
-Va bene allora io torno alla sala comandi -ma la sua dipartita venne accompagnata solo da un saluto da parte della fata di Melody decisamente imbarazzato,cosa che sconfortò ancora di più il giovane.
-Ma si può sapere cosa ti prende?-la incalzò Musa e Tecna la guardò senza capire.
-Si vede lontano un chilometro che Timmy ti muore dietro- all’udire quella frase la fata corrugò la fronte.
-Ma cosa stai dicendo-
-È vero,ce ne siamo accorti tutti,ma tu passi sempre tutto il tempo con quei robi -disse indicando gli oggetti tecnologici della amica.
-Innanzitutto non si chiamano robi e poi mai potrebbe piacermi uno come Timmy- commentò seria più interessata al suo tablet che alla conversazione. Musa la fissò per un istante prima di lasciarsi sfuggire un sorriso divertito.
-Questo perché già ti piace qualcuno-alluse e all’udire quella frase Tecna iniziò,stranamente, ad agitarsi.
-Ma cosa vai a dire-provò a difendersi.
-Uhh allora ci ho preso-continuò la fata di Melody.
-Sono stanca di questa discussione assolutamente illogica- concluse Tecna alzandosi e uscendo dalla stanza completamente paonazza.
-1 a 0 per Musa- sogghignò l’ultima rimasta.
 


-Stella?-la ragazza che fino a due secondi prima percorreva a tutta velocità i corridoi dell’astronave ad udire il suo nome si fermò all’istante.
-Cosa vuoi? Non ti avevo detto di starmi alla larga?-disse scocciata  e incrociando le braccia al petto. Il ragazzo però non ci badò alla reazione della ragazza.
-Volevo parlarti-mormorò leggermente teso.
-Forza sono qui,ti sto ascoltando- lui continuò però ad avvicinarsi a lei ignorando quelle parole pungenti.
-Scusami- disse questa volta serio Sky fissandola lo sguardo mortificato.
-Se ti perdono la smetterai di importunarmi?-commentò quella scocciata alzando un sopracciglio: quel ragazzo la tampinava da due giorni ed era proprio stufa.
-Sì ma…- ma il ragazzo non poté concludere la frase.
-Bene perfetto, sei perdonato e ora addio-concluse la bionda allontanandosi e non dando altro tempo al moro di parlare.
 


Flora seguì senza esitazione il ragazzo fino a quando non giunsero nella sua stanza:lo specialista,ancora senza parlare,aprì la porta per poi richiuderla dietro di loro.
-Qui sicuramente non saremo disturbati da nessuno-commentò il ragazzo sedendosi sul suo grande letto disfatto. Fece per parlare ,ma la fata lo interruppe.
-Posso abbracciarti?-mormorò esitante e tenendo lo sguardo basso,ma il ragazzo non le diede alcuna risposta limitandosi ad abbracciarla.
-Oh Riven è stata una giornata così difficile che ho avuto paura di perdervi-sussurrò con la voce rotta dal pianto sfogandosi finalmente. Era esausta ed impaurita e Riven all’udire quelle parole la strinse ancora di più a sé.
-Anche io ho avuto paura di perderti-disse serio e lei lo ringraziò con un dolce sorriso. Passarono altri secondi nel più completo silenzio.
-Io ci tengo tantissimo a te, Riven- disse di getto la fata portandosi una mano alla bocca come spaventata da ciò che aveva appena detto: Riven la guardò intensamente negli occhi sapendo perfettamente che lei non sapeva mentire.
-Però sono confusa: il nostro Universo  sta morendo e ora abbiamo questa missione e io… io sono confusa- al ragazzo sicuramente non fece piacere udire quelle parole,ma un piccolo dubbio da oramai troppo tempo continuava a frullargli in testa.
-Sei sicura che non ci sia altro,sei sicura che non ci sia nessun altro?-Flora annuì mantenendo lo sguardo basso:aveva estremamente paura che lui potesse leggere i suoi occhi e scovare un paio di occhi blu come l’oceano che non avevano mai abbandonato la sua mente.
-Sono sicura-rispose cercando di essere il più calma possibile e notando i muscoli del ragazzo rilassarsi.
-Per te Flora io aspetterei in eterno- quelle parole la spiazzarono. Dolcemente si sedette accanto a lui appoggiando la testa sulla sua spalla.
-E farò di tutto per conquistarti- e la ragazza con un gesto così poco da lei annullò la distanza tra le loro labbra.  
 
 
 
 
NOTE
Curiosi di sapere di più su Domino,ma soprattutto su Andros? Perchè qui ci discostiamo leggermente dalla storia originale. 
Comunque spero che stiate tutti bene. Eccomi qui con un capitolo un po' più corto del normale che spero possa piacervi. In realtà a volte mi fermo a pensare se la storia abbia un senso solo per me o anche per gli altri e non vorrei che la storia appaia troppo lenta. Ho sempre adorato le descrizioni anche solo di piccoli eventi,ma spero non allunghino troppo il brodo inutilmente.
Daye che ne usciremo
Ci riaggiorniamo tra un paio di giorni e vi mando un bacio
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: FalbaLove