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Autore: Musical    25/03/2020    3 recensioni
Dopo che Peter ha incontrato Aro, tutto ciò che desiderava era ucciderlo... Come?
L'illusionista, cacciatore di vampiri part-time, fallisce diverse volte, ma alla fine riesce nel proprio intento, non come aveva previsto però...
Crossover Fright NightxTwilight
[Aro/Peter]
Genere: Commedia, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Peter Vincent, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il vampiro si aggira per la foresta da solo, l'aria è satura di quel particolare tanfo di cane bagnato e tenta in tutti i modi di non pensarci, non volendo assolutamente che la sua nuova natura modifichi le sue abitudini e convinzioni. Peter emette un fischio e, dopo qualche minuto, un branco di lupi mannari non del tutto amichevoli lo circondano, ringhiando e facendo bella mostra delle proprie zanne, pronti ad uccidere il neonato.
Una volta attirata la loro attenzione, Peter sorride, pronto, "Ho un compito per voi," afferma, cominciando poi a parlare con quella voce aspra e grave, "Dovete uccidere qualcuno per me."

Solo nella propria stanza, Aro cammina, cercando di pensare a come sopprimere un clan di vampiri giapponesi, non la mente non vuole collaborare, fissandosi su un solo pensiero, che non è quello che vuole il vampiro, non oggi, non adesso; sente dei passi arrivare, poi la porta si apre e Marcus entra nella stanza di Aro.
"Fratello," gli sorride, "È un piacere vederti. Cosa ti porta qui?"
"Dovresti andare," gli sussurra l'altro vampiro.
Il sorriso di Aro si allarga e diventa più inquieto, "Devi perdonarmi, non capisco cosa intendi."
"Il tuo legame con noi diventa più debole giorno dopo giorno."
Aro inclina la testa minacciosamente, che Marcus stia mettendo in dubbio la sua lealtà nei confronti del covo?
"Il tuo cuore non è con noi da molto tempo e recentemente anche la tua mente è in altri luoghi."
"Posso assicurarti, fratello, che ti sbagli. Sto provando a--" si ferma, la sua memoria sta di nuovo giocando con lui, ancora una volta, suggerendogli come finire la frase, ucciderti qui, come se gli fosse familiare, ma non è sicuro dove e quando abbia sentito una frase del genere.
"Ti manca."
Aro si acciglia mentre sente che davvero gli manca qualcosa, tuttavia, risponde mantenendo quel sorriso falso e pericoloso sul suo viso, "Non so di cosa tu stia parlando, fratello."
Marcus apre la bocca, pronto a rispondere, quando un ululato interrompe la discussione.

Non riesce a stare fermo, cammina avanti e indietro nella propria stanza, irrequieto, tenta di bere un bicchiere pieno di alcol diluito con una goccia di sangue, ma anche questo sembra non rilassarlo... La televisione! La televisione può essere un vero toccasana in questi casi!
Peter lo accende e inizia a fare zapping per andare alla sezione dei cartoni animati, gli unici in grado di calmare la sua mente; mentre preme il tasto avanti, passa un telegiornale che mostra un maniero in rovina, Peter continua a premere un altro paio di volte, per poi tornare indietro, come se la sua mente avesse catturato solo in quel momento quello che aveva visto.
Il maniero è un palazzo costruito durante il medioevo, all'interno delle mura della città. L'illusionista riconosce quel palazzo, lo ha visto così tante volte sulle foto e sul computer in quegli ultimi mesi per costruire il piano perfetto per uccidere un certo vampiro; il neonato alza immediatamente il volume della televisione, dove sta parlando una giornalista.

"Ci troviamo a Volterra, in Italia, dove ieri sera è stato appiccato un fuoco all'interno del palazzo medievale alle mie spalle. Molti antichi affreschi, statue, sono stati rovinati, una grande perdita per la cultura. Il palazzo apparteneva a una delle più importanti famiglie italiane, quella di Volturi, ora tutti scomparsi. Non sappiamo ancora chi sia il colpevole, la polizia italiana ha avviato le indagini. Noi--"

Peter spegne la televisione e getta lontano il telecomando, iniziando a massaggiarsi la tempia con la mano libera. Ha un vago ricordo di quello che era successo quella notte con i lupi mannari, ma ora l'ex cacciatore di vampiri ha le idee chiare a riguardo.
Che diavolo aveva fatto? Deve andare in Italia il prima possibile, la giornalista ha detto che i Volturi erano tutti morti, ma Peter non vuole crederci, è sicuro che qualcuno sia ancora in vita, altrimenti tutto sarebbe stato vano.
E il cacciatore di vampiri spera con tutto il suo cuore fermo che un vampiro dai lunghi, neri e setosi capelli e gli occhi color rubino sia ancora vivo.

Tutto è finito, il suo covo, il suo mondo, il suo potere... Ha perso tutto... Nel giro di poche ore... Com'è stato possibile?
All'interno del palazzo ormai quasi del tutto distrutto, Aro è seduto su ciò che rimane del proprio trono, immaginando che sia un incubo, un mero scherzo della mente, tutti sono ancora vivi, il nome dei Volturi ancora spaventa persone e vampiri, può ancora essere al sicuro all'interno del suo clan.
Come è sopravvissuto a quell'orrido e oltraggioso genocidio? Sembrava che quei luridi cani lo evitassero di proposito, ma perché?
Il vampiro avverte dei passi e si prepara a combattere, forse hanno cambiato idea.

Sono trascorsi alcuni giorni da quando Peter ha appreso la notizia, ed ora eccolo lì, che cammina lungo il corridoio, i suoi occhi sono alla ricerca di qualche segno di vita, con una mano accarezza i muri bruciati, quando qualcosa lo colpisce e lo allontana a diversi metri di distanza, facendogli sbattere la schiena contro la base di una statua distrutta.
"Ahi! Ok, questa stranamente l'ho sentita."
Tuttavia, questo significa che qualcuno è ancora vivo! Peter alza la testa mentre osserva arrivare una figura scura.
"Cosa ti porta qui straniero!", gli domanda una voce maschile e le labbra di Peter lasciano sfuggire un tremulo respiro.
"Cristo Santo, sei vivo," sussurra, ma l'altro vampiro non gli presta attenzione.
"Sei venuto per deridere la sconfitta dei Volturi?!"
Il neonato alza le mani in segno di resa, "No, posso spiegare," ma la sua gola viene stretta in una morsa di marmo.
"Non siamo completamente caduti in disgrazia, io sono ancora vivo, e mi assicurerò di ricreare il covo di vampiri più potente che tu abbia mai sentito."
Aro stringe la presa sul collo di quello sconosciuto, soddisfatto di vedere la sua faccia in agonia, le sue grida disperate e le sue mani in un'apparente impossibilità di poter reagire totalmente, eppure questo ragazzo è un neonato, potrebbe ribellarsi senza problemi, allora perché mai non fa niente? E perché Aro ha l'impressione di aver già visto questo giovane da qualche parte prima?
Peter respira a malapena, riesce a sentire il suo collo quasi spezzarsi, d'accordo, è sicuro di meritare un trattamento così brutale, ma questo è troppo, presto quel succhiasangue lo ucciderà mentre vaneggia sulle cazzate e sulla vendetta dei Volturi, quindi ordina, "Usa il tuo fottuto potere su di me!"
E Aro obbedisce, involontariamente comincia a invadere la memoria di Peter; vede il loro primo incontro, quel giovane era un uomo, un anno fa, ed entrambi stabilirono una strana relazione in cui entrambi dichiaravano il desiderio di uccidere il loro rispettivo nemico mortale (per lo più il giovane, Aro vede il sé stesso del passato concordare solo per divertimento e vedere i vari vani tentativi di quell'illusionista), finalmente capisce il motivo dietro agli scherzi della sua mente, sono dovuti tutti a causa di quelle conversazioni con questo neonato, avverte la disperazione di quest'uomo, il desiderio di stare con Aro, anche se è un vampiro, e poi rivive il loro ultimo incontro.

Peter osservò Aro anche se la sua vista era sfocata a causa dei suoi occhi ambrati pieni di lacrime.
"Perché stai piangendo?," gli chiese Aro.
"Non lo sto facendo!"
Il vecchio vampiro sollevò una mano e riuscì a malapena a toccare lo zigomo di Peter, "Posso avere l'onore?"
Il neonato provò imbarazzo e gridò, "Per l'amor del cielo, no! Non ti lascio fare i tuoi trucchi su di me!"
"Perché non vuoi seguirmi?"
"L'ho già fatto, stronzo!"
Era diventato un vampiro, un mostro come quello che aveva ucciso i suoi genitori, solo per essere... Il suo eterno nemico, piuttosto che un misero umano, aveva dato via la sua anima per trasformarsi in un vampiro, ma non era abbastanza stupido da seguire Aro in Italia, diventando uno dei tanti, ha già rinunciato a qualcosa, ora era il turno di Aro.
"Avevano detto che eri rimasto sorpreso da un essere umano disposto a regalare la propria vita a qualcuno dannato come voi!," era sicuro d'aver fatto la cosa giusta dopo aver sentito una simile frase.
Dopodiché Aro sorrise malignamente.


Aro rivive anche la notte in cui Peter aveva chiamato i lupi mannari e ordinato loro di uccidere tutti i Volturi, tranne uno, questo neonato era stato spinto dalla gelosia, disperazione, rabbia e paura... Il vecchio vampiro non sa bene come reagire ma sorride, come se finalmente si ricordasse.
"Mio caro, giovane, Vincent," tuttavia Aro riprende a stringere il collo di Peter, "Sei minimamente consapevole di ciò che hai combinato? Hai distrutto il mio covo."
"Lo so," Peter fa fatica a respirare, "Ero ubriaco."
"Questa non è una buona ragione."
"Lo era, ma io--"
"Hai distrutto la mia vita! Hai distrutto il mio potere! Mi hai quasi distrutto!"
"Avevo paura!," gli urla in faccia, fermando Aro, poi il neonato distoglie lo sguardo, tremante, la sua voce è appena udibile, "I-io, non so cosa pensavo... Mi sentivo solo, perso, mi sentivo... Un... Un mostro."
Aro osserva Peter: anche se s'era trasformato in un vampiro, è ancora fragile, ancora ingenuo, ancora una persona che ha paura.
"Hai davvero bisogno di qualcuno che ti insegni come comportarti."
Peter solleva lo sguardo, iniziando ad arrabbiarsi, "Io non--"
"Sì, invece," lo interrompe Aro, mentre accarezza una guancia del neonato, "Non puoi ordinare a un gruppo di lupi mannari di uccidere tutti i vampiri che non ti piacciono. Distruggeresti una gerarchia costruita nel corso dei secoli."
"Tu volevi decimare un clan per una mezza succhiasangue."
Aro rimane in silenzio, l'argomento dei Cullen non era ancora qualcosa di piacevole di cui parlare.
"Erano affari, ed eravamo stati mal informati."
Peter alza un sopracciglio scettico, "Oh sì, certo, si chiamava così ai tuoi tempi, vecchietto?"
Aro riesce a malapena a reprimere un sorriso, quella sfrontatezza lo irrita, ma allo stesso tempo lo diverte, "Spero tu ti sia reso conto che non invecchierai più e che presto diventerai un vecchio vampiro."
"Che cazzo c'entra? Sarò sempre più giovane di te."
"Non direi. Ti sei trasformato in un vampiro a quarant'anni."
"Oh, e suppongo che tu invece sia diventato un succhiasangue a--"
"Trenta."
Il neonato sembra sconcertato, con la bocca spalancata, il suo cervello prova ad elaborare le nuove informazioni, "Quindi, mi stai dicendo che, per tutto questo tempo, in cui pensavo che tu fossi più grande di me, ufficialmente sono io quello più vecchio di te?!"
"Se la metti in questo modo."
"Cazzo... Sei invecchiato parecchio male."
Aro prende un lungo respiro e si guarda intorno, il suo passato è perduto, non ha più nulla, solo un cognome, ogni vampiro in tutto il mondo sarebbe davvero felice di sapere che i Volturi se ne sono andati, ci sarebbero state nuove guerre per la supremazia. Se qualcuno scoprisse che è ancora vivo, verrebbe ucciso in pochi secondi, vendicando tutti i vampiri uccisi dal suo clan; Peter osserva Aro, non gli piace quella faccia, "Stai--"
"Sto bene."
No, non è vero, "Guarda, possiamo--"
"Ho detto che sto bene!," Aro si volta a guardare Peter e lo intimidisce con lo sguardo di non parlare, ma l'illusionista non è così bravo a leggere l'atmosfera, oppure è talmente bravo a farlo e vuol parlare con Aro perché sa come ci si sente in simili circostanze.
"Ho prenotato una stanza, possiamo andarci. Solo per riposare un po'."
Aro sorride per la stupidità di quel neonato e gli lancia una rapida occhiata, "Non hai imparato che i vampiri non hanno bisogno di riposare?"
"Sì, l'ho imparato. Ma ne hai bisogno."
"Non sai di cosa ho davvero bisogno," Aro sibila rabbioso, pronto ad uccidere il neonato; Peter però ha tutt'altra idea.
"No," risponde infatti, "non so delle stronzate di cui un vampiro ha bisogno quando ha perso il proprio clan. Ma so di cosa ha bisogno un uomo quando ha perso qualcuno che... Insomma... Già sai."
Il vecchio vampiro studia l'espressione di Peter, "Perché sei venuto?"
E Peter fissa gli occhi ambrati su quelli di Aro, pronto a rispondere, ma non dice nulla, preferisce tacere.
Aro, d'altra parte, legge in quella quiete un'ammissione di colpa in quello che è successo.
"Dovresti morire per quello che hai combinato."
"Lo so."
"Hai paura della morte?"
"E tu?"
Aro si piega un po' per sfiorare con la propria bocca le labbra di Peter, e il neonato segue il partner in quel bacio, agguantando la nuca di Aro, entrambi continuano a baciarsi, esplorando la bocca dell'altro, ma Aro inizia a sentirsi a disagio nel stare seduto sopra a Peter, quindi lo prende e lo spinge contro un muro, facendo collidere entrambe i loro ventri; un basso ringhio rimbomba nella gola del neonato e una gamba circonda il bacino dell'altro vampiro per tirarlo ancora di più a sé e fargli capire che il cambiamento è molto apprezzato.
Dopo una prova di equilibrio, anche l'altra gamba segue la prima, trovando quella posizione ideale, se non ci fossero vestiti. Questo infastidisce Peter e cerca di parlare tra i loro baci, "Hum... Locand," sussurra tra i baci.
"Che cosa?"
"L'hotel dove ho prenotato quella stanza."
"La Locanda?"
"Quello," risponde trattenendo l'istinto di strofinarsi contro Aro, mordendosi il labbro con i suoi lunghi canini.
Aro sbatte lentamente le palpebre mentre sfiora il collo del neonato, facendolo rabbrividire, "Noto che non ti dispiace spendere soldi."
Peter prende una ciocca di capelli da vampiro, "Quando devi essere perdonato da un fottuto succhiasangue che è una prima donna, amante del lusso più schifoso, sei costretto a scegliere l'opzione migliore. Possiamo rimanere lì quanto vogliamo."
Aro guarda languidamente Peter e sorride quasi maniacalmente, "Ho un'idea migliore."
Peter ha quasi raggiunto il limite della sopportazione, "Sarebbe?"
"Che ne dici di iniziare dentro di te?"

Il telefono squilla e un uomo va a rispondere, "Pronto?"
Dall'altro lato, la voce di un uomo prende la parola, "La tua fottuta offerta è ancora valida, Carlisle?"
Il biondo vampiro sbuffa divertito, "Certamente."
"Devo avvertirti che c'è una seconda persona con me."
"Non sarà un problema."
"Bene."
"Dato che conosco questa seconda persona, ci sono richieste particolari, signor Vincent?"

   
 
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